Liechtenstein è morta Era morta bruciata dalle fiamme che ardevano, ardevano e l’avvolgevano. Per un attimo le era sembrato solo di avere indosso una calda coperta, ma quando il dolore sopraggiunse capì che forse era una coperta troppo calda, che forse erano addirittura le fiamme dell’inferno che per qualche strano motivo volevano portarla via con loro. E adesso? Cosa rimaneva di lei? Soltanto un territorio bruciato. Campi neri, polvere e polvere che volava via assieme al vento che spirava triste.
Anche Vaduz, la sua capitale, era scomparsa, e dove prima potevi osservare una meravigliosa quiete e serenità adesso c’era solo cenere e pianto.

Anche i vicini piangevano…Il mondo piangeva ricordando la sua dolcezza, il suo sorriso, la sua bellezza e generosità maledicendosi per non aver potuto far nulla. Piangeva perfino il cielo lacrime amare che bagnavano quei terreni che incupivano e intristivano.

La volta celeste, ormai cinerea dalle nubi cariche di pianto, si apriva facendo passare una flebile luce del sole che più che dare speranza pareva uno scherzo, perché speranza non ce n’era più per lei, ed entrava come una pugnalata al cuore donando solo altro dolore per la perdita di un’innocente.