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Autore: lunetta15    26/07/2010    0 recensioni
Non sapevo cosa fare mi avevi respinto...
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevo cosa fare mi avevi respinto non ne volevi sapere che io ti amassi, non volevi stare con me mi hai insultato in tutti i modi possibili sono stato schifosamente rifiutato, beh in fondo dovevo aspettarmelo sei mio fratello per di più anche gemello adesso mi crederete un pazzo ma io non posso farci niente amo mio fratello come si dovrebbe amare una donna, una moglie, non ha tutti i torti ad avermi respinto lui in fondo è il sexgott ma io lo amo, e quella notte proprio non sapevo cosa fare, di restare a casa a subirmi le sue urla, le sue prediche, non se ne parlava proprio, in qualche modo dovevo dimenticare; ma come? Dove sarei andato da solo nella notte? A quel punto mi dissi che sarei andato dovunque pur di non stare in quella maledetta casa, ho rovinato un rapporto fraterno fantastico con sole due parole due maledettissime parole- ti amo- ma perché l’ho detto? Ma non potevo starmene zitto e tenermi tutto dentro come ho sempre fatto? Perché sono sempre io a dover rovinare tutto? Ma ormai è inutile piangere sul latte versato non serve a niente e purtroppo non c’è un telecomando per tornare indietro perché se ci fosse non l’avrei mai fatto, avrei continuato a soffrire come sempre.

Uscii di casa sbattendo forte la porta e corsi via piangendo era notte e faceva troppo freddo, in dosso avevo solo una maglietta a maniche corte e un paio di jeans neri dovevo rifugiarmi in qualche locale magari avrei preso qualcosa da bere, si mi sarei distratto un po’ tanto lui a quest’ora sarà a casa a rompere qualsiasi cosa gli si trovi davanti agli occhi, di me non gliene frega niente, ho visto la sua espressione schifata quando ho pronunciato quelle parole, ho visto l’odio nei suoi occhi, ha provato ribrezzo per me, beh sarà contento di non avermi più tra i piedi finalmente si è liberato di me, lui pensa solo alle sue puttanelle che si porta ogni sera a letto, e non si è mai accorto di quanto io soffrissi per questa cosa, ha sempre continuato a farlo perché lui è il sexgott.  Eh si, sexgott che fottuto soprannome del cavolo, vorrei  dimenticarti non vorrei più saperne niente di te ma non ci riesco perché ogni mio pensiero ogni mia riflessione ogni oggetto è legato a te e io ci soffro, anche adesso che sono qui seduto in questo pub lontano da te io ti penso se non te l’avessi detto a quest’ ora  io sarei li con te tra le tue braccia calde e accoglienti a guardare un bel film , ma se avrei continuato a tenermi tutto dentro sarebbe stato ancora peggio e sono sicuro che se davvero mi vuoi bene verrai a cercarmi, ti scongiuro vieni da me.

- posso portarle qualcosa?-  mi chiede una ragazza con gli occhi azzurri come il mare e alta e magra e con dei lunghissimi capelli biondi legati in un codino,  le sorrido

- per favore mi porti un bicchiere di vodka- mi sorride e si allontana per portarmi la mia ordinazione, e dopo 5 minuti arriva con un bicchiere di vodka

- ecco a lei -la ringrazio e le porgo i soldi che le devo, ovviamente non fu il solo bicchiere che presi, bevvi quintali di vodka ero completamente ubriaco non mi reggevo in piedi, vedevo tutto sfumato, mi veniva da vomitare cercai disperatamente un bagno lo trovai ma riuscivo ad intravedere la figura di una ragazza, riconobbi che era una ragazza dalla gonna che aveva, non mi feci troppi problemi ed entrai, lei mi guardò perplessa doveva aver capito che fossi un ragazzo, mi fiondai nel primo bagno

Più vicino e vomitai anche l’anima ormai ero andato non capivo più niente, ma riuscii a sentire una voce, doveva essere la ragazza di prima.

- ehi va tutto bene ? - disse lei gli tremava la voce forse era preoccupata

Non le risposi non ci riuscivo ma avevo disperatamente bisogno che qualcuno mi stesse vicino, aprii la porta a fatica e caddi addosso a lei bagnandole la maglia, lei non ci fece caso e cercò di farmi stare in piedi, vedevo le altre ragazze nel bagno che ridevano come delle idiote forse erano ubriache anche loro, non me ne importava più di tanto io stavo male non avevo voglia di guardarmi allo specchio in quel momento oro distrutto non avevo più la forza per andare avanti, che senso aveva vivere se la persona che amavo mi aveva già abbandonato da un bel pezzo fregandosene di me?

- sto male- le dissi quasi sussurrando

- beh, vedo guarda come ti sei conciato, su vieni con me, ti ricordi almeno come ti chiami? - disse lei mentre con un braccio mi avvolgeva la vita , non era molto alta faceva fatica a tenermi, ma in quel momento era l’unica persona che poteva aiutarmi

- ma dai Terry lascialo li e vieni a ballare con noi -disse una ragazza con i capelli neri a caschetto e mal vestita, ormai anche lei ubriaca faradica ma con qualcuno a differenza mia che ero da solo.

- ti prego non lasciarmi sono da solo - le dissi io fissandola negli occhi, quasi supplicandola, avevo paura

- non preoccuparti - mi disse lei tranquillizzandomi, ringraziai dio per averla incontrata

- ti ricordi almeno come ti chiami?

- bbbb…Bill…m…mi…chiamo…Bill - lei mi guardò e poi mi disse che si chiamava Terry e aggiunse - bene Bill adesso fa un piccolo sforzo, ti ricordi dove abiti ? - in quel momento mi ricordai di Tom, perché per me Tom significava casa, lui è tutto ciò che sono io e tutto quello che mi scorre nelle vene, volevo correre da lui per poterlo abbracciare ma non potevo dovevo dimostrare in qualche modo che io non avevo bisogno di lui, che potevo cavarmela anche da solo, lui è sempre stato più forte di me in tutto mentre io…io sono stato sempre un pappamolle  e non volevo esserlo, volevo essere forte come lui, Terry non poteva portarmi da lui non volevo andare a casa

- NO - mi fermai a metà strada, stavamo camminando nelle vicinanze, nella stessa via dove c’era il pub, lei mi guardò perplessa

- come no Bill devo riaccompagnarti a casa, non posso lasciarti qui in questo stato

- NOOO TI SCONGIURO NON PORTARMI DA LUI NON VOGLIO NON POSSO, DOVUNQUE MA NON A CASA N…n…non…da…tttt…Tom – non riuscivo più a controllare il tono della mia voce,stavo piangendo, lei non capiva era molto perplessa.

- Bill ma che ti è successo? - disse lei quasi sussurrando, forse l’avevo spaventata

- per favore Terry scusami ok ? non volevo spaventarti , i…io non sono cattivo

- ma no Bill io non penso che tu sia cattivo, anzi grazie a te sono uscita da quel posto infernale, non mi andava proprio di restare li, mi ci hanno trascinata la mie amiche.

- grazie…grazie mille.

- ma no figurati- mi disse lei sorridendo, lei non è come tutte le altre ragazze io me lo sento, lei è speciale anche se la conosco solo da un’ora per me è come se la conoscessi da una vita, e se non fosse stato per lei io dove sarei andato a finire adesso?



beh...questa è la pia prima fanfiction. spero vi piaccia^^ un bacio

  
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