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Autore: Iris of Goodbye    27/07/2010    4 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No HTML, No linguaggio SMS, No spoiler, No spazi bianchi!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hallooo (: vi avevo detto che avrei postato questa One Shot.. è un po' spinta xD e io non sono brava a scrivere queste cose, quindi chiedo scusa..
Comunque non saprei che commento lasciarvi adesso ò.ò quindi vi lascio semplicemente la storia xD Buona lettura (:

Io non sono le altre

Osservai le sue mani grandi, le avevo sempre amate perchè in modo inspiegabile erano cosi enormi che potevano
contenere perfettamente una delle mie.
Adoravo sentirle scorrere sul mio corpo, sulle mie forme. Con passare del tempo la chitarra le aveva rese ruvide e callose.
Ma erano le sue. E per me erano perfette.
mi voltai verso di lui stando attenta a fare meno rumore possibile.
Amavo stare ore ed ore a guardarlo dormire. Più bella cosa non esisteva al mondo.
Il naso perfetto, la bocca invitante con quel perenne sorriso malizioso, le ciglia lunghe che contornavano
gli occhi color oro. Bello e dannato, erano questi i due aggettivi perfetti per descrivere Tom Kaulitz.
Avevo promesso che sarei stata l'unica a resistergli, l'unica fra tante.
Eppure avevo ceduto alla tentazione, così come aveva fatto Eva con la mela.
- Buongiorno- mormorò roco con gli occhi ancora semichiusi.
Rimasi immobile, in adorazione, accarezzandogli semplicemente la pelle liscia della guancia.
Ricordavo perfettamente la nostra prima volta, nonostante le ricordassi tutte perchè beh, lui era il sex Gott per eccellenza, quella era stata la prima.
La più bella.

Ero in discoteca con un paio di amiche, quella serata era andata così. In uno squallido locale per bere e ballare.
Mi misi al centro della pista muovendo il corpo a ritmo della musica assordante oltre che penosa.
Portavo un semplice vestito color blu cobalto che esaltava le mie forme minute e al contempo invitanti.
I tacchi alti a slanciare le mie cosce snelle e qualche accessorio qua e la per contornare il tutto.
Un paio di ragazzi si strusciavano su di me, e la mia mente annebbiata dall'alcol ingerito, mi proibì di spintonarli via uscendo da quell'accerchiamento
improvviso.
Portai un braccio a reggermi la fronte per qualche secondo e poi qualcuno, una mano calda e maschile, mi trascinò fuori dalla mischia
- Ciao- sussurrò roco al mio orecchio. Notai semplicemente le sue labbra, con un invitante piercing in basso a sinistra
-ciao- risposi flebile appoggiandomi a lui.
La sua presa salda sui miei fianchi mi mandava ancor più in confusione, in qualche modo la sua presenza mi Piaceva.
Il problema era che non avevo la minima idea di chi fosse. Forse un maniaco, forse un drogato o un ubriaco.
Feci scorrere lo sguardo sul suo corpo. Jeans scuri di quattro taglie più grandi, una maglia celeste anch'essa enorme.
Quando posai gli occhi sul suo viso si sgranarono per lo stupore.
Il mio sogno proibito, colui che avevo sognato per anni (e fidatevi i miei sogni non erano neanche lontanamente casti quando c'era lui) era immobile difronte
a me con un sorriso malizioso stampato in faccia.
- Tom Kaulitz- si presentò - ma suppongo che tu gia sappia chi sia- ridacchiò in uno dei suoi momenti di alta commemorazione.
Annuii ancora imbambolata osservandolo mentre, con quella lingua maledetta, stuzzicava il piccolo cerchietto metallico.
- Hai perso la lingua?!- domandò d'un tratto.
- Linda, Ma chiamami Lily- risposi una volta ripresa dallo "shock".
Sorrise ancora, di nuovo, portandomi di nuovo in pista e cingendomi i fianchi e facendomi avvicinare in modo che, una delle sue gambe si posizionasse tra
le mie.
Rimanemmo a ballare non so per quanto, ma quello sicuramente un normale ballo non poteva definirsi.
Era una danza sensuale di due corpi che vogliosi si cercavano, si strusciavano. Dannazione, era vero e proprio sesso su quella pista!.
D'un tratto però, come illuminata, ricordai che il continuare quel giochino non avrebbe portato a nulla di buono.
Tom mi avrebbe usata per una notte,e poi scaricata come spazzatura.
E io lo volevo?!.
No. Avevo una dignità.
-tom- sussurrai leccandogli il lobo, gesto che parve piacergli parecchio.
Non rispose, semplicemente fece scendere ben più in basso della schiena
-tanto non te la do- mugolai baciandogli la guancia.
Feci per andarmene ma ancora, la sua mano mi trattenne.
- Non così facilmente- ridacchiò sicuro di se.
Mi trascinò su per le scale su privè facendomi accomodare sulle sue gambe.
- E perchè non vorresti darmela?- domandò spostandomi una ciocca ribelle dal viso.
- Io non sono le altre- inarcai il sopracciglio.
Era una sfida quella, lo sapevo benissimo, forse avrebbe vinto lui, ma quella specie di lotta mi incuriosiva.
- ooh, non sei le altre- ridacchiò - allora perchè la tua mano regge la cintura dei miei pantaloni?- mi guardò.
Spostai immediatamente le dita posandole sul suo stomaco per mantemermi.
Avvicinai il mio viso al suo, tanto da poterne sfiorare le labbra - Non ho detto che non mi piacerebbe venire a letto con te. Ho solo detto che non lo farò-
- Ne sei sicura?- si protese ancora verso di me baciandomi il mento.
Mugugnai qualcosa chiudendo gli occhi per qualche secondo. Dannazione non potevo cedere così facilmente!
Lo sentii sorridere scendendo verso il mio collo dove lasciò vari succhiotti.
E qui le mie gambe partirono da sole aprendosi per mettermi a cavalcioni su di lui, lo lasciai baciarmi la gola e la profonda scollatura del vestito mentre una
mia mano si posava dietro la sua nuca.
Mi guardò divertito, con quella faccia da schiaffi che faceva ogni qual volta era soddisfatto di qualcosa.
- Fanculo- borbottai allontanandomi.
- non te la prendere- mi avvicinò ancora - io sono il Sex Gott, nessuno può resistermi-
Lo osservai con un sopracciglio inarcato chiedendomi sinceramente da dove prendesse tutta quella autostima. Avrebbe battuto addirittura Narciso in persona.
Provò di nuovo ad avvicinarsi al mio viso e allora lo lasciai fare.
Posò le labbra soffici sulle mie dischiudendole quasi subito per infrangere con la sua lingua la barriera biancastra che lo divideva dalla mia.
Era un vero e proprio gioco erotico quello, in vita mia nessuno mi aveva baciata mai cosi bene.
Mi lasciai trasportare da quel bacio ininterrotto, allontanandomi solo quando i miei polmoni necessitarono di ossigeno.
- Andiamo via- sussurrò mordicchiando il mio labbro inferiore più volte.
Succhiai il suo piercing sentendolo aggitarsi sotto di me, quel giochino gli piaceva, Eccome se gli piaceva! constatai vedendo che qualcosa si alzava insieme
a lui.
Ridacchiai mentre l'adrenalina scorreva nelle mie vene copiosa.
Baci e Baci rubati per i corridoi del Hotel, carezze proibite, e poi finalmente la camera.
- Tom- Gemetti quando i suoi baci scesero lungo il mio ventre scoperto.
Girò la lingua nell'ombellico mandandomi in estasi mentre le mie mani scorrevano sul suo petto marmoreo.
Si alzò in piedi tornando alle mie labbra mentre una mano slacciava abilmente il reggiseno. Quell'operazione la doveva aver fatta molte e molte volte!.
Sorrisi posando una mano sul rigonfiamento dei suoi pantaloni mentre la sua bocca lavorava sui miei seni.
Mi stesi sul letto tirandolo subito su di me e sentendo due dita, entrare prontamente in me strappandomi un gemito.
- Tom- ripetei ancora graffiandogli il petto - Ti prego non resisto- mormorai all'apice dell'eccitazione.
Non se lo fece ripetere due volte, si strappò quasi i boxer di dosso, penetrandomi con un colpo secco.
Ancora un altro gemito fuoriuscì dalle mie labbra
- mmh, mi piace quando gemi- ansimò baciandomi il collo.
Sorrisi catturando le sue labbra tra le mie.
Una spinta, un altra e di nuovo un altra, e poi quasi in sincronia, l'orgasmo ci travolse.
- Tooom!- urlai quasi. Sicuramente l'intero Hotel aveva sentito.
- Cazzo..- imprecò lui stringendo per un momento gli occhi.
Si accasciò sul mio petto che si alzava e abbassava freneticamente.
Gli passai una mano tra gli elaborati Dread prima di chiudere gli occhi, stranamente Felice.
Quando mi svegliai il mattino seguente, il bellimbusto dormiva ancora pesantemente.
Mi alzai e facendo meno rumore possibile raccimolai la mia roba vestendomi. Il mio sogno era finito.
- Dove vai?- domandò con la voce impastata dal sonno
- Via..- risposi mentre infilavo il vestito - Preferivi cacciarmi tu?-
Mi guardò, assimilando dopo un po' ciò che avevo detto.
- Non lo avrei fatto- rispose mettendosi seduto
- Andiamo Tom. Lo fai con tutte-
- Ma tu sei diversa no?- mi guardò sciogliendosi in un sorriso infinitamente dolce.

Quelle parole, anche dopo quattro anni, rimbombavano nella mia testa prepotenti.
-che c'è??- domandò notando il mio sguardo adorante.
Mi tuffai sulle sue labbra baciandolo passionalmente.
- Ti amo- sussurrò spostando come suo solito i capelli dietro il mio orecchio.
- Anche io- ammisi abbracciandolo.
Si, dopo quattro anni potevo dire di essere stata l'unica ad aver fatto breccia nel suo cuore.
Dopo quattro anni potevo dire che la mia storia con lui andava a gonfie vele.
Dopo quattro anni potevo dire che Tom Kaulitz mi amava.
Il motivo?
Io non sono le altre.

  
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