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Autore: Zackneifan    27/07/2010    1 recensioni
Breve what if scritta in maniera veloce e con poche pretese, basata su una teoria folle combinata con altri ragionamenti personali. Forse un po' incomprensibile nel suo finale, ma non dovrebbe essere troppo difficile se ci si pensa un po'. Questo episodio puramente ipotetico si svolge in un momento imprecisato dopo il quarto arco, ignorando totalmente tutti gli eventi ufficiali.
Genere: Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Qualcuno scrive recensioni come allenamento per le fanfiction, poiché anch’esse servono a migliorare. Altri pazzi scrivono one-shot come preparazione per recensioni importanti.

Non so da cosa sia venuta l’idea di scrivere questa perla dallo stile orrendo e situazioni ridicole in un paio d’ore, ma se non altro ho ripreso in mano quell’augusto strumento che chiamano italiano. Come noterete, questa piccola “storia” si basa su teorie più o meno sensate, combinate con il settore più pro-magia...

Insomma, un casino unico e poco comprensibile. Buon divertimento!

 

 

Revelation.

 

Lo fissò con evidente fastidio, incurante delle sue ultime supposizioni.

Odiava tutto del suo avversario: la postura quasi sdraiata, le sopracciglia alzate con fare provocatorio, gli occasionali sbadigli che interrompevano la quiete della stanza, riempiendo l’atmosfera di quella sua irritante ed ingiustificata spavalderia...

Vederlo affermare assurdità si era rivelato meno divertente del previsto, in fin dei conti. Non aveva dignità, né orgoglio, né il gusto necessario ad apprezzare le raffinate mosse di un’avversaria abile come lei.

Battler Ushiromiya non era né un bravo giocatore né un passatempo divertente.

Allora cosa la obbligava a non interrompere il gioco? Cosa le impediva di affermare in modo inequivocabile l’esistenza della magia?

Inizialmente si era illusa che il motivo della sua riluttanza fosse la scarsità di alternative; con Kinzo aveva giocato abbastanza negli anni precedenti, e gli altri suoi nipoti si erano dimostrati o troppo stupidi o troppo giovani. Per quanto riguardava i figli di quest’ultimo, non c’era nessuno che suscitasse in modo particolare la sua attenzione, al di fuori della partita.

Motivazioni legittime, certo, ma Battler era forse differente? Magari poteva non essere avido e prevedibile come la generazione precedente, ma non aveva niente in più rispetto ai suoi inetti cugini. Nonostante la giovane età, forse la piccola Maria sarebbe stata una compagna più adatta... Perfino George, se fosse riuscita ad ignorare la sua ingenuità, avrebbe potuto fornire un gioco più interessante di quello attuale.

“Ti vedo in difficoltà, Beato”  Battler si alzò in piedi, stiracchiandosi in modo irrispettoso. “Non penserai mica di dare forfait?”

Ronove sembrava l’unico a trovare divertente la situazione, e non esitò a farlo notare soffocando a stento una risata.

“Chiedo scusa, pare che le tue mosse falliscano perfino a suscitare la mia concentrazione.” Fece una pausa, sperando ancora una volta in un segno di cedimento sul volto di Battler. “L’ultima persona ad entrare nella sala è stata Kumasawa, per le pulizie mattutine. Nessuno si è introdotto o è uscito dalla stanza immediatamente dopo l’omicidio. Kumasawa ha eseguito solamente il suo lavoro ed è uscita al suo termine.

Il ragazzo non si scompose, come in mille altre identiche occasioni precedenti. Il suo volto era come di consueto illuminato da una falsa certezza.

 Beatrice socchiuse le palpebre, ignorando l’indice puntato a pochi centimetri dalla faccia. Non aveva dubbi sulla sua risposta imminente.

“E’ stata una sorta di trappola. Il paletto è stato lanciato da un meccanismo azionato nel momento in cui Kumasawa ha chiuso la porta. Il dottor Nanjo è stato colpito sulla poltrona dove si trovava, senza accorgersi di nulla.”

Ecco di nuovo le trappole, un marchio di fabbrica delle ultime 8 partite. Beatrice estrasse un ventaglio dalla manica e si fece aria, perdendosi di nuovo nei propri pensieri.

Avrebbe potuto rispondere negando quell’assurdo artificio, ma così non avrebbe fatto altro che alimentare l’insopportabile routine. Forse era il momento di giocare qualche carta che aveva tenuto in serbo per i momenti meno appaganti. Se Battler non aveva intenzione di movimentare il gioco, l’avrebbe fatto lei stessa.

Liquidò l’ultima accusa con un gesto sprezzante della mano, lasciandosi andare alla prima risata da tempo immemore. Il suono stridulo riempì l’aria, e per una volta Beatrice si sentì la strega che era.

Ushiromiya Battler è il nipote di Ushiromiya Kinzo. Ushiromiya Battler non è il figlio di Asumu...

Battler finse di addormentarsi, appoggiando la testa sul tavolo adiacente alla sua sedia.

“Già sentito, Beato, tutto questo non cambia niente...”

Beatrice si concesse un ultimo scoppio di risa prima di proseguire con le sue verità.

... Ushiromiya Battler non è il figlio di Ushiromiya Kyrie. Ushiromiya Battler non ha fratelli né sorelle.

 Nella stanza bianca calò il silenzio, come mai era accaduto prima. Beatrice taceva, elargendo all’avversario un sorriso soddisfatto, per un attimo in ascolto del canto dei grilli nell’illusorio giardino al di là delle pareti. Perfino Ronove si era fatto d’un tratto interessato, forse più ai cambiamenti di tonalità del volto di Battler che alla situazione vera e propria.

“Che sporco trucco è questo? Ange è la dimostrazione vivente della tua menzogna! Le verità rosse non hanno avuto alcun significato fin dall’inizio, sono solo una regola illusoria imposta per impedirmi di ragionare liberamente.

Ronove si sporse in avanti, pur non abbandonando la posizione a fianco di Beatrice.

“Beatrice-sama, con tutto il rispetto, non vedo come la sua verità possa essere possibile.”

Il sorriso della strega si allargò, mentre si alzava con portamento solenne e osservava Battler a pochi centimetri da lei.

La verità rossa non mente. Kyrie non è la sola donna dalla quale Rudolf abbia avuto progenie. Ushiromiya Battler è stato concepito a Rokkenjima.

Per la prima volta da molti giochi, Beatrice si compiacque di vedere le certezze di Battler andare in frantumi sotto i fendenti delle sue parole. Era un piacere perverso, ne era perfettamente consapevole, ma non le importava poi molto. Ogni cosa anormale per una donna comune era pura consuetudine per la Strega Dorata.

In ginocchio sul pavimento, Battler non sembrava poi così noioso come avversario. Vide l’ultimo barlume di speranza nei suoi occhi, e pregustò il momento della sua disfatta totale.

Mia madre è Natsuhi Ushiromiya, moglie di Krauss. Poiché né lei né mio padre Rudolf volevano che il tradimento fosse scoperto, sono stato riconosciuto come figlio legittimo di Asumu.

Beatrice rise di gusto, osservando Battler contorcersi a terra. Senza dubbio era convinto di aver ottenuto un’amara vittoria, riconoscendo di essere nato da un tradimento.

“Sbagliato, sbagliato, sbagliato!” gridò con voce acuta, sotto lo sguardo patetico dell’avversario. “Ushiromiya Battler è nato da un tradimento di Rudolf. Nelle sue vene scorre quasi solo sangue Ushiromiya.

Ronove rise sommessamente, aspettando la fine del discorso.

Ushiromiya Battler è nipote della Strega Dorata Beatrice. Ushiromiya Battler è il figlio della figlia illegittima di Kinzo. Ushiromiya Battler è figlio di mia figlia.

 

 

  
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