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Autore: lagadema    28/07/2010    6 recensioni
Riferita all'episodio "Sesshomaru per sempre", per il quale impazzisco. Sesshomaru ha sconfitto Ungai; Rin è lì, e deve prendere un'importante decisione..."Sei lì, ferma.L'erba fresca solletica i tuoi piedi nudi. Ma in realtà non è così".
CORRETTE ALCUNE IMPRECISIONI E FINE MODIFICATA.GRAZIE A TUTTI!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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equilibrista
Come un funambolo
percorro a larghi passi
sulla fune tesa della riflessione,
l’oscillazione lievissima del tempo e del cuore.
Cammino sull’aria tesa
respirando nuove cose.
Nei passi che trascino,
l’orma trasparente che rimane,
è un nuovo senso delle cose.
Il prossimo passo,
volerà come l’aquilone arrotolato dal vento
verso la metamorfosi,
nascosta nel mio specchio più bello.
Allunga la mano e toccami il cuore
segui l’orma tranquilla del mio passo di danza
nel senso remoto delle cose
troveremo nuovi passi .
                                                                      Maria Grazia Monreale

Sei lì, ferma.
L'erba fresca solletica i tuoi piedi nudi.
Ma in realtà non è così.

Sotto di te non c'è erba.
C'è il nulla.
E i tuoi piedi poggiano su un filo sottilissimo.
Sei sospesa nel vuoto.
Sei un'equilibrista.
Sei il confine fra due mondi separati da un baratro chiamato eternità.
Eppure sei umana.
Completamente, totalmente, innegabilmente umana.
Ma racchiudi lo stesso in te due nature.
Forse non lo sai, o lo percepisci e lo accogli semplicemente, così come accetti l'immutabilità delle stelle e la rugiada al mattino.
Così come ricevi in te la quieta consapevolezza di lui, del suo niveo ed abbagliante splendore.
E della sua natura di demone.
Inequivocabile, tremenda, assoluta.

"Rin."
"Sì?"

Rin
.
Il tuo nome.
E' meraviglioso il modo in cui lo pronuncia.
Rin.
Ogni singola lettera ha un suono diverso e tutte insieme si fondono in una musica fluida.
Rin.
Puoi sentire il modo in cui articola la prima lettera, immaginare la sua lingua che vibra contro il palato.
Sta tutto lì, in quella prima lettera e nella sua voce.
Calma, pacata.
Non è fredda.
Per te non lo è.
Vibra, rimbalza nelle tue orecchie, freme e gioca e ti avvolge.
Non hai mai visto il mare, non conosci le sue onde e la sua spuma, ma hai visto laghi e fiumi e il leggero sciabordìo provocato dalle loro acque è quanto di più simile tu sia riuscita a trovare alla voce del tuo signore.
"E' come la voce del Signor Sesshomaru!"
All'epoca, Jaken non aveva capito.

"Decidi tu che cosa fare."
"Sì!"

Devi scegliere.
Devi decidere tu che cosa fare.
Non sarà lui a dirtelo.
Non ti suggerirà nulla.
Guardi la sua schiena mentre si allontana.
Lentamente.
Sai che ti darà il tempo per pensare e per decidere.
Hai detto sì.
Sceglierai tu.
E gli hai sorriso.
Non hai percepito indifferenza, ma fiducia nella tua capacità di capire.
E prendi la tua decisione.

"No! Non andare! Il tuo posto è con gli umani, non con i demoni!"

La stretta al polso.
Ti volti.
E pensi.

"Jaken? Che ruolo avrò io nel regno del Signor Sesshomaru?"
"Beh, Padron Sesshomaru potrebbe impiegare anche cento anni per costruire il suo regno, e allora tu sarai già morta da un pezzo."

Il ricordo ti colpisce e in te sorge la consapevolezza della morte.
Non quella fisica: l'hai già conosciuta.
E' un'idea tutta nuova che si affaccia alla tua mente: la coscienza che il tuo tempo terreno non é come il suo e che vi sarà un giorno in cui le vostre strade si divideranno perché per te sarà il momento di riunirti alla terra.
Rifletti ancora.
E poi sorridi.
E saluti quell'uomo, umano come te ma nonostante questo così profondamente diverso.
E corri verso lui.

"Signor Sesshomaru?"
"Dimmi, Rin."
"Voi vi ricorderete di Rin quando sarà morta?"
"Eh? Non dire sciocchezze, Rin."

E guarda avanti, verso il cielo e l'orizzonte.
Forse osserva la stessa immutabilità delle stelle che tu contempli ogni notte.
E tu non dici nulla.
E sorridi.

Sei un' equilibrista.
Sei a metà fra due mondi.
E forse ora lo sai.
Demoni ed umani.
Tu sei nel mezzo.
Umana nellla tua fragilità corporea, hai abbandonato i tuoi simili ed hai scelto di seguire un demone.

"Non ci si deve fidare dei demoni".

Precetto importante e fondamentale, e tu l'hai ignorato ed hai seguito le tue convinzioni alternative.
Ti sei fidata di te stessa e di ciò che percepivi attorno a te.
Forse nella tua anima c'é un po' di demone, ti vien da pensare.
Hai scelto di camminare sul confine tra i due mondi, ci hai giocato, l'hai spostato e alla fine sei diventata tu stessa quel confine.
E così facendo hai spezzato quella linea netta, l'hai cancellata almeno un po' come succede con i disegni tracciati sulla sabbia e portati via dal vento e dalle onde del mare.
Hai confuso tutto e il bianco e il nero si sono fusi dando vita non al grigio, ma ad una miriade di colori e di sfumature diversi che hanno riempito quel baratro sotto di te.
E tu sei l'equilibrista.
E giochi sul tuo filo.
Da un lato ci sono i demoni, dall'altro gli umani.
E tu appartieni ad entrambi.
Ti piace pensare che  siano tutti e due ai tuoi lati, uguali e diversi, e che al di sotto di te ci sia solo l'eternità.
Forse cadrai un giorno e magari ti farai male.
Chi può dirlo?
E' per questo che hai sorriso e l'hai seguito ancora.
Perché ti piacciono i colori che inconsapevolmente hai creato.
Perchè sai che i due mondi sono ai tuoi lati.
No, non ti sarebbe piaciuto se uno dei due fosse stato sotto di te.
Prima era il mondo degli umani ad essere il baratro e ti faceva paura, temevi di caderci dentro... non vi sarebbe stato un confine da saltare ma  una voragine in cui precipitare.
Invece così é diverso, perché il vuoto é colmo di eternità ed essa non ti fa paura: la ammiri ogni notte nelle stelle.
Ti é amica quando nel sonno ti fa da coperta.
E così lo segui ancora.
E ti viene in mente un altro pensiero.
Anche lui é a metà.
Forse anche lui si trova in quella zona di sfumature che tu hai creato... la prova é nella vostra stessa convivenza.
Chissà.

E sorridi, mentre sotto i tuoi piedi ritorna l'erba.
Equilibrista.



Nota:  Ehi! Lieta di conoscere tutti voi! Qst è la seconda ff che scrivo, e vi dico che ne ho già in mente un altro paio.
Qui vi è ancora Rin, secondo me uno dei personaggi più positivi di tutta la serie.
All'inizio ho posto una poesia.
Non c'entra moltissimo, ma è talmente bella e cmq presenta analogie con ciò che ho scritto.
Immaginate un baratro che divide due 'sponde':da un lato i demoni, dall'altro gli umani.
Rin è al centro:lei è umana, ma ha scelto di stare con dei demoni, li comprende e non li teme.
Ciò la rende capace di relazionarsi con entrambi...un po' come Inuyasha, che è mezzodemone, ma in positivo.
Questa è un'analisi delle sue 'azioni', non sono proprio i suoi pensieri, lei non è del tutto consapevole del suo ruolo essendo una bambina, ma percepisce distintamente molte cose.
E' estremamente matura secondo me, perciò credo possa andare bene.
Il 'nuovo senso delle cose' è la nuova consapevolezza di Rin.
La metamorfosi è il confine che lei diventa.
I nuovi passi sono quelli che lei compirà con Sesshomaru-fufù. :-PpP
In corsivo sono gli aggettivi e le frasi che descrivono Rin, oltre ai pronomi che la rendono protagonista.
la storia si conclude come è iniziata, con l'erba e la parola equilibrista.

Grazie a tutti quelli che hanno recensito "Il coraggio della fenice"
Grazie anche a chi mi ha messo nei autori preferiti.
Ho apprezzato molto le vostre parole.
Ho cercato di fare meglio con le virgole e le sospensioni...!!

Ciao
Lag











   
 
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