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Autore: Lily Waterflower    29/07/2010    1 recensioni
Solo per chi ha amato i film dei mitici tre mini ninja: Rocky, Colt e Tum Tum. Questa one-shot è dedicata al fratello di mezzo, Jeffery Douglass/Colt (interpretato da Max Elliott Slade), e al suo rapporto burrascoso con il padre.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I walk alone

I walk alone

 

 

Fantastico.

No, sul serio, veramente fantastico.

Ennesimo litigio, ennesima porta che sbatte...ennesime frasi gridate a pieni polmoni con il solo scopo di ferire l'altro, ennesimi sguardi carichi di odio e di rancore...
Ennesime fronti aggrottate, ennesimi pensieri del cazzo.
Ed ennesime, maledettissime, lacrime amare che non vogliono saperne di scendere.
Rimangono qui...all'altezza della gola...e bruciano.
Si, papà, bruciano.
Rendono questa gola un inferno, un qualcosa di doloroso, di insopportabilmente fastidioso, che ti viene voglia di strappare con le tue stesse mani.
Ti giuro che sento un grandissimo bisogno di mettermi ad urlare, un grandissimo impulso di esplodere, di scoppiare a piangere, di scaricarmi di dosso questa orrida sensazione che si sta radicando nelle mie viscere sempre più in profondità, e sempre di più ogni giorno che passa.
Ma non ci riesco. Capisci?! Non ci riesco!
Non riesco a urlare, non più, non riesco a piangere, cosa che non faccio da anni.
Papà, io non riesco a reagire. Io non riesco a reagire a te.
Si, proprio a te. A quella persona che io dovrei poter chiamare
padre con orgoglio, a quella stessa persona che dovrebbe amare il sottoscritto al di là di qualsiasi altra cosa, al di là di una stupida partita di baseball andata male, al di là dei miei voti a scuola, della mia condotta, al di là delle mie passioni e dei miei ideali così lontani dai tuoi (ma non per questo più stupidi o inferiori).
Io non riesco a reagire proprio a quella persona che da qualche anno a questa parte - e nessuno ancora si è preso la briga di spiegarmene il motivo - mi sta rendendo la vita un incubo.


Io...sinceramente non ci capisco più un accidente. Non capisco più nulla di tutto questo. Non riesco a capirlo. Non riesco a capire com'è che abbiamo fatto ad arrivare sino a questo punto. Come? In che modo?! E soprattutto perchè?! Perchè, papà, perchè?! Io ho bisogno di saperlo, ho bisogno di una risposta! Cazzo, sei mio padre! Mio-padre! Hai il sacrosanto dovere di parlarmi, di spiegarmi, di cancellare tutta questa confusione che si è creata nella mia testa e che non vuole saperne di abbandonarla! Devi farlo! Devi farlo tu! Lo devi fare, perchè non c'è altra persona al mondo che possa spiegarmelo! Non puoi continuare ad impormi le tue idee e basta, così, senza aggiungere o fare nient'altro, senza spiegarmi nulla, pretendendo, come se tu fossi un dittatore! Non ne hai proprio il diritto! Chi...chi pensi di essere, papà?!

...Ma forse, in fin dei conti, io lo so.
Lo so anche fin troppo bene. Conosco già cos'è che che ti spinge ad adottare questa maschera di indifferenza, di distacco, e quasi di disprezzo con me.

Io non sono il figlio che volevi.

Io non sono l'essere perfetto che ti aspettavi di crescere.

Io non sono come Samuel, io non faccio altro che creare problemi, che mettermi nei casini, non faccio altro che farti penare, farti arrabbiare e farti gridare.

Io non faccio altro che procurarti vergogna, vergogna con i tuoi colleghi e con i genitori dei miei amici. Perchè io sono Jeffery, sono il maleducato di turno, sono quello violento, sono quello irresponsabile, quello che non ha controllo, che non ha rispetto.

Io non faccio altro che deluderti, deludere te e le tue aspettative.

Io...non sono venuto fuori come te.

E' questa la verità, papà.

Non sono riuscito a diventare qualcuno che fosse esattamente la tua immagine e somiglianza, la tua copia sputata. Un qualcuno che potesse andare in giro a vantarsi dei propri successivi sportivi, dei propri successi scolastici e, in futuro, magari del proprio, fantastico, magnifico lavoro.
Insomma...non sono diventato come te. Tutto qui.
Eccola, la mia grande colpa.
E questo sarebbe il motivo per cui non riesci ad accettarmi? Per cui proprio non riesci ad accettarmi, a volermi e ad amarmi come invece dovresti fare?! Tutto questo soltanto perchè non sono venuto fuori come pensavi di crescermi tu?
Mi dispiace per la cocente delusione, allora.
Ma è così che di norma si comporta un padre, papà?

No, non te lo sto chiedendo con sarcasmo. Guarda, già immagino la tua espressione leggendo questa frase!
Ma io non sto facendo dell'ironia, non questa volta.
Io sono confuso sul serio. Non riesco a capire, non riesco a comprenderti, non posso sapere quale debba essere il comportamento che dovrebbe assumere un padre. Non posso. Ho solo te!
Cosa dovrei fare, però? Cosa?!
Iniziare ad indossare candide ed eleganti camicie bianche?
Rivolgermi in terza persona a qualsiasi bamboccio mi si presenti davanti al naso per il semplice fatto che si tratta di un adulto? Essere gentile, essere un damerino, un burattino nelle mani di chiunque, farmi scivolare tutto addosso? Sorridere, annuire, sempre e comunque, tenere i miei desideri, i miei istinti (come li chiami tu) e il mio volere solo per me? Soffocarmi?! Annullarmi?!?
Sul serio dovrei iniziare ad agire così per essere anche solo lontanamente considerato da te come uno dei tuoi figli piuttosto che come la pecora nera, la feccia della famiglia Douglass?
E dove mai andrà a finire il vero Jeffery, papà? Dove?
Se è questo che mi costringi a fare...se è questo il prezzo da pagare...allora non ho altra scelta. Non ce l'ho.

Io camminerò da solo.

Perchè non è neanche lontanamente concepibile che io per te debba diventare completamente un'altra persona.
Per ottenere cosa, poi? Il tuo amore?
Pft.
Otterrei solo stima e rispetto verso una persona che non sarà mai il vero Jeffery Douglass, che non sarà mai il sottoscritto.
E non è certo questo quello che voglio.
No, non cercherò di cambiare il mio vero io. Non l'ho mai fatto, per nessuno, e non lo farò mai. Mai. Neanche per te.
Camminerò da solo...e so che ce la posso fare.
Ce l'ho fatta fino adesso, non vedo perchè non possa continuare a farcela ancora.
Farò a meno del tuo aiuto, farò a meno del tuo amore.
Mi priverò di tutte quelle cose che un sano rapporto padre-figlio comporta, ma non sarà la fine del mondo, te lo prometto.
Per quanto questo possa farmi male, per quanto questo mi farà sempre sentire un vuoto dentro che non potrò colmare mai, non riuscirà a distruggermi definitivamente.
Camminerò con le mie gambe, sopravviverò solo con la mia di forza, a testa alta, con il mio brutto carattere, con i miei brutti modi di fare, percorrerò la mia strada, così.
E lo farò...rimanendo Jeffery.

   
 
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