I walk alone
Fantastico.
No, sul serio, veramente fantastico.
Ennesimo litigio, ennesima porta che
sbatte...ennesime frasi gridate a pieni polmoni con il solo scopo di ferire
l'altro, ennesimi sguardi carichi di odio e di rancore...
Ennesime fronti aggrottate, ennesimi pensieri del cazzo.
Ed ennesime, maledettissime, lacrime amare che non vogliono saperne di
scendere.
Rimangono qui...all'altezza della gola...e bruciano.
Si, papà, bruciano.
Rendono questa gola un inferno, un qualcosa di doloroso, di insopportabilmente
fastidioso, che ti viene voglia di strappare con le tue stesse mani.
Ti giuro che sento un grandissimo bisogno di mettermi ad urlare, un grandissimo
impulso di esplodere, di scoppiare a piangere, di scaricarmi di dosso questa
orrida sensazione che si sta radicando nelle mie viscere sempre più in
profondità, e sempre di più ogni giorno che passa.
Ma non ci riesco. Capisci?! Non ci riesco!
Non riesco a urlare, non più, non riesco a piangere, cosa che non
faccio da anni.
Papà, io non riesco a reagire. Io non riesco a reagire a te.
Si, proprio a te. A quella persona che io dovrei poter chiamare “padre” con
orgoglio, a quella stessa persona che dovrebbe amare il sottoscritto al di là
di qualsiasi altra cosa, al di là di una stupida partita di baseball andata
male, al di là dei miei voti a scuola, della mia condotta, al di là delle mie
passioni e dei miei ideali così lontani dai tuoi (ma non per questo più stupidi
o inferiori).
Io non riesco a reagire proprio a quella persona che da qualche anno a questa
parte - e nessuno ancora si è preso la briga di spiegarmene il motivo - mi sta
rendendo la vita un incubo.
Io...sinceramente non ci capisco più un accidente. Non capisco più nulla di
tutto questo. Non riesco a capirlo. Non riesco a capire com'è che abbiamo
fatto ad arrivare sino a questo punto. Come? In che modo?! E soprattutto
perchè?! Perchè, papà, perchè?! Io ho bisogno di saperlo, ho bisogno di
una risposta! Cazzo, sei mio padre! Mio-padre! Hai il sacrosanto dovere
di parlarmi, di spiegarmi, di cancellare tutta questa confusione che si è
creata nella mia testa e che non vuole saperne di abbandonarla! Devi farlo!
Devi farlo tu! Lo devi fare, perchè non c'è altra persona al mondo che
possa spiegarmelo! Non puoi continuare ad impormi le tue idee e basta, così,
senza aggiungere o fare nient'altro, senza spiegarmi nulla, pretendendo,
come se tu fossi un dittatore! Non ne hai proprio il diritto! Chi...chi
pensi di essere, papà?!
...Ma forse, in fin dei conti, io lo so.
Lo so anche fin troppo bene. Conosco già cos'è che che ti spinge ad adottare
questa maschera di indifferenza, di distacco, e quasi di disprezzo con
me.
Io non sono il figlio che
volevi.
Io non sono l'essere perfetto
che ti aspettavi di crescere.
Io non sono come Samuel, io
non faccio altro che creare problemi, che mettermi nei casini, non faccio altro
che farti penare, farti arrabbiare e farti gridare.
Io non faccio altro che
procurarti vergogna, vergogna con i tuoi colleghi e con i genitori dei miei
amici. Perchè io sono Jeffery, sono il maleducato di turno, sono quello
violento, sono quello irresponsabile, quello che non ha controllo, che non ha
rispetto.
Io non faccio altro che
deluderti, deludere te e le tue aspettative.
Io...non sono venuto fuori come
te.
E' questa la verità, papà.
Non sono riuscito a diventare qualcuno che fosse
esattamente la tua immagine e somiglianza, la tua copia sputata. Un qualcuno
che potesse andare in giro a vantarsi dei propri successivi sportivi, dei
propri successi scolastici e, in futuro, magari del proprio, fantastico,
magnifico lavoro.
Insomma...non sono diventato come te. Tutto qui.
Eccola, la mia grande colpa.
E questo sarebbe il motivo per cui non riesci ad accettarmi? Per cui proprio
non riesci ad accettarmi, a volermi e ad amarmi come invece dovresti fare?!
Tutto questo soltanto perchè non sono venuto fuori come pensavi di crescermi
tu?
Mi dispiace per la cocente delusione, allora.
Ma è così che di norma si comporta un padre, papà?
No, non te lo sto chiedendo con sarcasmo. Guarda,
già immagino la tua espressione leggendo questa frase!
Ma io non sto facendo dell'ironia, non questa volta.
Io sono confuso sul serio. Non riesco a capire, non riesco a comprenderti, non
posso sapere quale debba essere il comportamento che dovrebbe assumere un
padre. Non posso. Ho solo te!
Cosa dovrei fare, però? Cosa?!
Iniziare ad indossare candide ed eleganti camicie bianche?
Rivolgermi in terza persona a qualsiasi bamboccio mi si presenti davanti al
naso per il semplice fatto che si tratta di un adulto? Essere gentile,
essere un damerino, un burattino nelle mani di chiunque, farmi scivolare tutto
addosso? Sorridere, annuire, sempre e comunque, tenere i miei desideri, i miei istinti
(come li chiami tu) e il mio volere solo per me? Soffocarmi?! Annullarmi?!?
Sul serio dovrei iniziare ad agire così per essere anche solo lontanamente
considerato da te come uno dei tuoi figli piuttosto che come la pecora nera, la
feccia della famiglia Douglass?
E dove mai andrà a finire il vero Jeffery, papà? Dove?
Se è questo che mi costringi a fare...se è questo il prezzo da pagare...allora
non ho altra scelta. Non ce l'ho.
Io camminerò da solo.
Perchè non è neanche lontanamente concepibile che
io per te debba diventare completamente un'altra persona.
Per ottenere cosa, poi? Il tuo amore?
Pft.
Otterrei solo stima e rispetto verso una persona che non sarà mai il
vero Jeffery Douglass, che non sarà mai il sottoscritto.
E non è certo questo quello che voglio.
No, non cercherò di cambiare il mio vero io. Non l'ho mai fatto, per nessuno, e
non lo farò mai. Mai. Neanche per te.
Camminerò da solo...e so che ce la posso fare.
Ce l'ho fatta fino adesso, non vedo perchè non possa continuare a farcela
ancora.
Farò a meno del tuo aiuto, farò a meno del tuo amore.
Mi priverò di tutte quelle cose che un sano rapporto padre-figlio comporta, ma
non sarà la fine del mondo, te lo prometto.
Per quanto questo possa farmi male, per quanto questo mi farà sempre sentire un
vuoto dentro che non potrò colmare mai, non riuscirà a distruggermi
definitivamente.
Camminerò con le mie gambe, sopravviverò solo con la mia di forza, a testa
alta, con il mio brutto carattere, con i miei brutti modi di fare, percorrerò
la mia strada, così.
E lo farò...rimanendo Jeffery.