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Autore: Music Addict    29/07/2010    5 recensioni
Non so che dire. Ero nel bungalow ed è entrata un'ape e io ho cominciato a dare i numeri. Visto che era comica l'ho messa per iscritto, non so quanto possa rendere. Però se qualcuno di voi mi avesse vista sicuramente si sarebbe pisciato sotto dalle risa xD
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo bungalow è troppo piccolo per tutte e due!
Le battaglie di una fanciulla e di un’ape.


Ero seduta sul divano, col portatile davanti a me, e stavo traducendo i testi dei Black Sabbath – ebbene sì, dopo la fase Nirvana e quella Guns n Roses, eccomi nella fase Black Sabbath – quando una piccola cosa volante entrò a far parte del mio campo visivo. Presto le mie orecchie avvertirono un ronzio, e ci misi poco ad intuire che non si trattava di una mosca, bensì di un’ape.

*dan-dan-dan-daaaaaaaaaaaaaaaan*

“Ok, Nadia, stai calma”, cercai di dirmi, per tranquillizzarmi. “E’ un’ape.. solo una… FOTTUTISSIMA APE CHE E’ QUI CON LA SUA BANDA DI API E VUOLE AMMAZZARMI!”
Sbarrai gli occhi. Quell’ape mi voleva morta. Ma non l’avrebbe avuta vinta! Ha!
Lentamente, tenendo d’occhio la bastarda – che intanto gironzolava intorno all’ingresso tutta tranquilla - scivolai via dal divano e, camminando all’indietro per non perdere di vista l’insettaccio, raggiunsi il bagno. Da lì, lanciai un’occhiata di sfida all’ape, quando mi resi conto che si stava avvicinando. A questo punto lanciai un urlo silenzioso e chiusi la porta del bagno.
Mi appoggiai al muro cercando di prendere fiato. Maledetta ape. Mi appoggiai al lavandino e mi sciacquai la faccia.
Dopo alcuni secondi che mi parvero ore, presi coraggio. “Se ne sarà andata”, mi dissi.
Aprii piano la porta. Rimasi sulla soglia mentre mi guardavo intorno. Alla fine, uscii. Perlustrai il bungalow, cercando i posti possibili dove avrebbe potuto nascondersi, la stronza. Alla fine, convinta che fosse andata via, mi accinsi ad aprire il frigo, quando il piccolo essere giallo e nero si avventò verso di me. Molto poco temerariamente, cacciai un urlo e scappai nel cesso, chiudendo rapidamente la porta.
“Pensa, Nadia, pensa. Come puoi farla andar via?”, mi dicevo, cercando di incitare il mio cervello a funzionare, una buona volta. Pensierosa, cominciai a guardarmi in giro.
E il mio sguardo vi ricadde su.
La soluzione.
Deodorante.
Ha! Sicuramente era velenoso per le api! Inoltre, se spruzzato da una certa vicinanza, l’avrebbe sicuramente stesa. E così, dopo aver tirato un lungo respiro, aprii piano la porta.
Nessuna traccia dell’ape.
Cercai per la stanza intera, fino a che non la vidi. A questo punto, terrorizzata, cominciai a spruzzare all’impazzata.
<< Questo bungalow è troppo piccolo per tutte e due! Ha! >> esclamai vittoriosa – mentre mi cagavo sotto dalla paura – continuando a spruzzare deodorante da per tutto.
L’ape mi si avvicinò.
Tornai indietro continuando a sparare deodorante finché non fui nel bagno e chiusi la porta.
Dopo un po’ la riaprii. Cominciai di nuovo a spruzzare deodorante all’impazzata.
Era quasi morta, ormai. Mancava il colpo di grazia. Un’ultima spruzzata di deodorante, più vicina, e sarebbe morta.
Mi avvicinai eroicamente all’ape. La guardai negli occhi.

… e la baciai appassionatamente, come mai avevo fatto in vita mia. Un anno dopo ci sposammo, ed avemmo due bellissime bambine.

…e premetti il pulsante di Borotalco spray – altolà il sudore.
Niente.
Provai di nuovo.
Niente. Era finito. Guardai l’ape avventarsi su di me.
ZAM.

…premetti il pulsante audacemente. L’ape cadde a terra.
Vittoria!



Giuro che a parte i finali (nella realtà finalmente la bastarda se ne va via) nulla di ciò che è scritto è inventato. Ed è preoccupante. Lo so.
   
 
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