-Eccolo!!E' Là!! Prendiamolo!!!-

-Odin!!Che facciamo adesso???-

-Antonio..aspettami qui!-

Il ragazzo vestito di rosso e sui gli occhi una maschera nera che però lasciavano intravedere gli occhi color nocciola corse per tutta la piazza di Neo Verona inseguito da delle guardie.Ad un tratto si fermò , sfoderò la spada dalla guaina e colpì gli uomini,che più o meno erano una decina.

Innaspettatamente però uno si rialzò,stava per colpire Odin ma qualcosa lo parò,anzi qualcuno.

-Ma che...-sussurrò.

Quando si voltò vide davanti a lui un ragazzo dai capelli corti ,ribelli e neri come la pece e due occhi di un blu cielo penetrante.Indossava un lungo mantello di un nero molto tendente al blue in mano teneva una spada.Il ragazzo lo stava guardando,tra idue calò il silenzio ma poi fu quel misterioso ragazzo ad aprire bocca.

-Dovresti guardarti alle spalle...idiota.-disse.

E in quel momento tutta quell'atmosfera piacevolmente ibarazzante se ne andò a quel paese,provocando i nervi a fior di pelle a Odin.

-Come mi hai chiamato???Ripetilo se ne hai il coraggio!-rispose il ragazzo mascherato.

Ma l'atro ragazzo dai capelli scuri fece per andarsene,voltandosi senza eanche degnarlo di una risposta.

-Ehi,tu!EHIIIIII!!!!!!!Fermati ti sto parlando!!!!-gridò.

Ma niente da fare,se n'era già andato.Ad un tratto Odin sentì la voce di Antonio che lo chiamava.

-Odin,possiamo tornare a casa?Non c'è più niente da fare qui e ho fame!-disse.

Odin sbuffò e gli fece segno di seguirlo.

Arrivarono davanti all'entrata di un teatro e ad aprirgli fu una ragazza dai capelli biondo scuro legati in un chignon e dagli occhi verdi e indossava un lungo vestito beige con un grembiule bianco.

-Odin,Antonio!Siete voi!Com'è andata?-chiese con un tono dolce.

-Come al solito...le guardie diventano sempre più imbranate...non mi diverto più.-rispose Odin.

-Ma se uno di loro ti stava per colpire alle spalle!Se non fosse stato per quel ragazzo...-

Lui gli tappò la bocca ma poi vide che Cordelia aveva assunto un'aspetta corrucciato e mise le braccia incrociate al petto.

-Che cosa?!Oh,Santo cielo Odin!Qante volte ti ho detto di stare attenta!!-disse.

Odin corse in camera a togliersi il travistimento ingombrante e restò con u suoi vestiti normali,una camicia bianca con le lunghe maniche a sbuffo ristrette ai polsi ,leggermente tendente al beige con il colletto,un gilet rosso allacciato che lasciava intravedere il colletto della camicia,una gonna gialla con sotto dei collant neri e infine degli stivaletti marroni.Scompigliò un pochino i suoi capelli corti e rossi e poi si guardò allo specchio.

-Ti stufa il fatto che tu debba travestirti da uomo?-chiese Cordelia.

-Un po' si ma ormai ci ho fatto l'abbitudine....dov'è Giulietta?-chiese alla fine.

-E' andat nel campo di Iris,voleva aspettare che tu ritornassi ma...esce così poche volte e ho pensate che le avrebbe fatto bene un po' d'aria.-rispose.

-Ho capito,vado a cercarla,ci vediamo!-disse e si dileguò.

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-Chissà quando potremo finamente andare in giro per strada senza doverci preoccupare di essere riconosciute...-

-Me lo chiedo anche io..-

Una ragazza dall'dentico volto di Odin ,solo dai capelli più lunghi si girò.Indossava un lungo vestito arancione con deli stivaletti beige e al attorno al collo teneva un nastro rosa.

-Odin,ero così preoccupata....volevo restare a casa ad aspettarti ma Cordelia ha insistito tanto...-cominciò con uno sguardo triste.

-Cordelia ha fatto bene,non è giusto che sia io la sola che possa guardare il mondo dall' esterno.-si mise accanto a sua sorella e tute e due rimasero in silenzio a contemplare il paesaggio.

-Credi che verrà mai il giorno...in cui potremmo finalmente non aver paura di gridare i nostri nomi al mondo intero?-chiese Giulietta.

-Non so quando ,però...sento che un giorno potremo essere libere di dire i nostri nomi...-

Si presero le mani e si guardarono in un modo d'intesa.

-...Giulietta Fiammata Astro Capuleti...-

-...Odin Fiammata Astro Capuleti...-

Poi le due si misero a ridere e sibuttarono sul prato pieno di fiori di Iris,e piano piano le due gemelle si addormentarono mano nella mano sognando il girono che aspettavano con ansia.