Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: Jaden_Jesse_MJJ    30/07/2010    1 recensioni
Michael Jackson è inseguito da un gruppo di persone a lui sconosciute che si fanno chiamare: La Brigata. Nella sua fuga incontrerà niente meno che... Kurapika Kuruta! Questo misterioso ragazzo biondo e bellissimo aiuterà il cantante.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: La Kurapikina è mia sorella e abbiamo scritto storie basate su una stessa traccia per divertimento, quindi è normale che ci siano due ficcy diverse con una stessa traccia!

I personaggi non mi appartengono e nulla è stato scritto a scopo di lucro.

 

E Michael correva, correva come non aveva mai fatto prima di quel momento, e pensare che poco prima era seduto tranquillo a firmare autografi e su richiesta era anche disposto ad abbracciare i suoi fan.  Ora invece scappava, inseguito proprio da un gruppo di loro, per le strade di un paesino di nome Fosforo. Si era recato in quel luogo per incontrare il suo unico amico: Kurapika Kuruta. Lui però non ne sapeva ancora nulla: a Mike piaceva fare visite a sorpresa. Prima di incontrarlo però, come suo solito, era andato nell’orfanotrofio locale per portare regali ai bambini. Proprio fuori da quel luogo lo attendeva una massa urlante di fan tra cui risaltava un gruppo di dieci persone tutte vestite in nero. Questo non insospettì Michael e dopo aver finito gli autografi per tutti gli altri fan rimanevano soltanto quella specie di Men In Black. Questi ultimi dissero di chiamarsi: “ La Brigata ”. Nemmeno il tempo di regalare loro un sorriso che già Mike correva inseguito dal gruppo armato di fruste. Per cercare di nascondersi svoltò, sempre correndo come un pazzo, in una via mancina che precedeva di pochi metri la farmacia principale di Fosforo. Qualcosa o qualcuno contro cui andò a sbattere cadendo rovinosamente a terra, procurandosi non poche sbucciature, bloccò la sua corsa. Si sentì perso, “ ormai è finita ” pensò, quando all’improvviso una sagoma per lui ancora sconosciuta lo rialzò da terra e lo spinse, con assai poca grazia, dietro di se. Nonostante la testa che gli girava per la corsa  e per la botta che aveva preso contro un lampione cadendo, riuscì a vedere un biondino di corporatura esile che combatteva contro la Brigata con delle strane catene. In questo modo gli stava salvando la vita: infatti il piano dei Men In Black era quello di ucciderlo e prendergli tutti i soldi. Finalmente la situazione si era ribaltata: ora era la brigata a scappare a rotta di collo per le stradine di Fosforo. Questo rincuorò l’anonimo biondino, ma non di certo Michael che non riusciva a capacitarsi di come le persone possano essere cattive. Questo lo faceva stare male perché la sua ingenua visione del mondo si era appena frantumata. Il biondo esile ragazzo gli si avvicinò molto lentamente e con cautela, sapeva che Mike non lo aveva ancora riconosciuto e non voleva spaventarlo. Infatti Michael non poteva accorgersi che il ragazzo si avvicinava a lui perché aveva la testa tra le ginocchia e le mani sugli occhi. Kurapika, per farsi riconoscere subito,evitando così che il suo amico si turbasse ulteriormente, lo risvegliò dai suoi pensieri chiamandolo con il soprannome che proprio lui gli aveva affibbiato: “ Candy stai bene? ” il suo tono era preoccupato e dolce, era convinto che Mike piangesse. Michael appena sentì quella voce e quel soprannome, riconobbe subito il suo unico e dolce amico “ Piki!! Mi hai salvato! ” e lo abbracciò. Kurapika, o Piki che dir si voglia, era molto stupito: il suo Candy non piangeva e, contrariamente a quello che si pensa, si preoccupò ancora di più invece di esserne sollevato: sapeva che le fruste avevano ricordato a Mike il suo passato, e sapeva anche della visione ingenua del suo amico. Decise per ora di non chiedergli niente, avrebbe aspettato di portarlo a casa con lui. Sapeva bene che i nodi sarebbero venuti al pettine, gli avrebbe dato tutto il tempo che gli sarebbe servito e si ripromise che non lo avrebbe mai abbandonato fin che non sarebbe stato certo che le conseguenze di quell’incidente fossero state superate completamente da quel suo amico così sensibile. Decise di non sciogliere quell’abbraccio, avrebbe aspettato che Candy si staccasse per primo da lui, anche se sentendolo tremare sapeva che ci sarebbe voluto un tempo abbastanza considerevole. Lui avrebbe però preferito portarlo subito via da lì, decise di aspettare Mike, senza mettergli fretta.              

  
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