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Autore: Butterfly_Etude    30/07/2010    5 recensioni
«Fly me to the mooooon, and let me play among the staaaaars...»
Teresa Lisbon roteò gli occhi che un'esposizione fin troppo prolungata alla luce del monitor aveva reso lucidi e arrossati.
Erano da poco passate le ventitré, i faretti nel bullpen erano spenti da un pezzo, l'unica fonte di luce rimaneva la lampada della sua scrivania.
Patrick si voltò verso di lei, di scatto.
«Cos'è quello sguard-... oh, non pensarci, non pensarci nemmeno Jane! Sono ancora in alto mare!»
«Ohhh, non accetto rifiuti, andiamo! Stai morendo dalla voglia di venire qui e ballare con me, leggo i tuoi pensieri!»
«Non dire idiozie! Ehi!! Non avvicinarti! Ti sparo!!!»
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!

Fiction calda calda di stesura...

Ascoltavo the Voice mentre tentavo di mantenere la concetrazione sugli appunti di biologia, quando mi è balzata in mente la malsana idea che avrei dovuto scrivere questa breve sciocchezzuola senza troppe pretese, ispiratami da una canzone splendida, per usare un eufemismo.

Anyway...

Buona lettura! ù_u

 

P.S.: Sono ben lungi dal possedere i personaggi su cui fantastico. Quindi, nessuna intenzione di infrangere la legge. °__°

 

 

Fly Me To The Moon

 

 

«Fly me to the mooooon, and let me play among the staaaaars...»

Teresa Lisbon roteò gli occhi che un'esposizione fin troppo prolungata alla luce del monitor aveva reso lucidi e arrossati.

Erano da poco passate le ventitré, i faretti nel bullpen erano spenti da un pezzo, l'unica fonte di luce rimaneva la lampada della sua scrivania.

Jane, che stava canticchiando disteso sulla poltrona del suo capo, si sollevò sui gomiti, fissando un punto nel vuoto dinnanzi a sé.

Poi fu come colto da un'illuminazione...

«Oh! Arriva la parte che mi piace! Ascolta!»

Vedere il famoso mentalista volteggiare come una principessina nella penombra, sulle note di una soffusa melodia, stava per provocarle uno scoppio di ilarità che avrebbe mandato a farsi benedire l'idea stessa di professionalità, ed il rapporto da consegnare, l'indomani, sarebbe rimasto abbandonato sulla scrivania.

Avanti Teresa, contegno!!!

Patrick si voltò verso di lei, di scatto.

«Cos'è quello sguard-... oh, non pensarci, non pensarci nemmeno Jane! Sono ancora in alto mare!»

«Ohhh, non accetto rifiuti, andiamo! Stai morendo dalla voglia di venire qui e ballare con me, leggo i tuoi pensieri!»

«Non dire idiozie! Ehi! Non avvicinarti! Ti sparo!!!»

«In other wooords, hooold my haaaaaand...»

Le prese la mano e l'attrasse a sé, trovando minima resistenza da parte della donna.

L'espressione esasperata di Teresa fece largo ad un sorriso rassegnato, mentre si sentiva cingere la vita in modo delicato.

«Ti stai divertendo, vero?»

«Non desideravo altro che ballare con te! Domani, d'altronde, non verrò licenziata per inadempienza!»

«In other woooords... please be truuuuue!!!»

Ehi, un momento: cos'era quello sguardo malizioso?

«In other woooooords... IIIIIIII love you!»

«Ok, Frank Sinatra è bandito da questo ufficio! Basta!»

«Oooh, uffi...»

«... Sgrunt»

Lei tornò a lavoro, evitando in ogni modo gli occhi cerulei del bel mentalista.

Lui rimase in pista a braccia spalancate, seccato. Poi sorrise...

E, Dio, quei suoi sorrisi non promettevano mai niente di buono.

Si diresse verso la porta.

«Notte notte, Lisbon»

«A domani»

«...»

«...»

L'agente alzò gli occhi dalle scartoffie, fissando l'uomo sul ciglio della porta, a quanto pare non intenzionato ad andarsene.

«Teresa?»

«Mh»

«Quando arrossisci sei un incanto... »

I suoi dolci occhioni verdi si spalancarono.

«Quand-quando sarei arrossita, sentiamo!»

«Come... quando ti ho detto che ti amo!»

«Eh???»

«La canzone!»

«... Patrick Jane... esci da questa stanza o ti rispedisco al Creatore»

«Ok!...»

«... »

«Potresti darmi un passaggio-»

«FUORI!»

Jane riuscì a stento ad evitare che la spillatrice lo colpisse in pieno.

Quando si sentì al sicuro, dietro la vetrata, fuori dalla stanza, non poté impedirsi di ridere.

Bussò piano contro la superficie ialina.

Il capo fissò la pratica, dinnanzi a sé con sguardo truce. Poi sollevò lo sguardo, trovando Patrick a mani giunte in segno di preghiera, il capo inclinato da un lato e un'espressione da cucciolo bastonato.

«Sciò!» Mimò con le labbra, rafforzando la portata del messaggio con un gesto della mano.

Lui si inginocchiò, poggiandosi con le braccia contro il vetro, "piangendo disperato"...

«Mmmh, sei scocciante Patrick Jane»

Si alzò, camminò silenziosamente verso la vetrata.

Lui la guardò dal basso, continuando la pantomima del povero poppante in lacrime.

Lisbon fece segno con l'indice di sollevarsi da terra. Jane la assecondò, curioso.

«Via, cattivo Jane»

L'uomo sbuffò, immerse quei suoi occhi tanto belli nei suoi, con espressione birichina, e si sporse verso il vetro, poggiando le labbra su di esso.

Teresa rise e non si accorse neppure che fosse accaduto davvero.

Probabilmente ora stava assumendo nuovamente toni del viso piuttosto rosei, mentre incrociava le braccia imbarazzata.

«Al diavolo! Se è l'unico modo per farti andar via!»

Ricambiò velocemente quello pseudo-bacio e tornò al tavolo.

Non lo guardò più, sebbene si sentisse bruciare sotto lo sguardo di Jane, fermo dietro quella sorta di parete invisibile.

Non vide lo sguardo tenero che le rivolse, né tanto meno percepì il suo sussurro...

«In other wooords... I... I loooove... I love you...»

 

  
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