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Autore: _Lollipop_    30/07/2010    10 recensioni
[Sequel di "Fate? Who knows?"]
"Un pianto dallo sfondo armonioso e delicato fece scattare la ragazza sull'attenti e, inconsapevolmente, si ritrovò a fare gli scalini a tre a tre. Si fiondò nella cameretta infondo al corridoio e, ai suoi occhi di madre inteneriti, si presentò una scena vista molte volte. Una piccola bimba graziosa dai boccoli biondi seduta sul tappetino che si strofinava gli occhietti vispi e verdi con la piccola manina. La carnagione chiara che faceva contrasto con le guanciotte rosa e tenere. La mamma si avvicinò stringendola tra le braccia come per darle conforto e proteggerla. (...)
Il telefono della cucina prese a squillare e Sara si dileguò dalla stanza, lasciando i gemellini a giocare, per andare a rispondere.
“Si pronto?”
“Saraaaaaaaaaaaaaa!” la ragazza allontanò l'apparecchio dal cellulare per evitare che il timpano le venisse fracassato.
“Bill! Cazzo ti urli?”
“Sàààà! Oddio oddio oddio!” alzò gli occhi al cielo con fare spazientito per il comportamento del cantante.
“Bill, ascoltami! Prendi aria! Ispira... espira... Ok ora parla!”
“Sà non posso crederci! Oddio si è svegliato! Capisci? Si è svegliato!” passarono secondi di silenzio prima che l'informazione arrivò al cervello. I suoi occhi strabuzzarono e il telefono le cadde di mano...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Complicated Love'
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Ciao a tutte ragazze!! Sono tornata con il sequel di "Fate? Who knows?". Scusate l'attesa ma ho davvero voluto che fosse tutto pronto e a posto bene. Ci tenevo che questa storia fosse meglio della prima. E mi impegnerò per questo!! ^^ Spero davvero che vi piacerà anche questa di storia come è piaciuta la prima!! ^^ Io ringrazio infinitamente tutte le mie vecchi lettrici e spero di ritrovarle anche qua, magari farò anche nuove conoscenze!! *-* Sono felice di aver conosciuto persone stupende grazie alla precedente!! *-* Prima di lasciarvi alla storia faccio un ultimo ringraziamento particolare a:

memy881 per avermi sempre seguita e supportata e per avermi spronata a continuare!! Grazie di tutto, ti voglio bene tesoro mio!!

e poi ringrazio emobilla483 per avermi fatto la copertina della storia!! Grazie mille cara!!

Ok, finito questo monologo vi lascio leggere sperando vivamente che possa piacervi! Grazie mille tesori!!

  

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Do you remember?

 

 

 

 

Capitolo 1: Save Me With Your Love

 

Era una fresca giornata di Maggio. Il sole splendeva alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano allegri...

Detta così, può sembrare la classica favola del “E vissero per sempre felici e contenti”, quella che ha come protagonisti la Bellissima Principessa dai Lunghi Capelli Biondi e gli Occhi Azzurri e il Bellissimo Principe Azzurro che, in sella al suo Cavallo Bianco, corre a salvare la sua amata.

E in un certo senso è così. L'unica differenza è che i nostri protagonisti non sono quelli appena descritti, no. Lei è una splendida ragazza dai lunghi capelli scuri e gli occhi verdi che sta aspettando di essere salvata dall'amore di Lui. Lui, una splendida Rock Star famosa in tutto il mondo con una semplice (semplice!! Puff! Nda) Audi R8. Questa è la loro favola. Un po' più tormentata e incasinata delle solite, ma pur sempre una favola...

 

Save me with your love, tonight...

Come and bring me back to life...

Save me with your love, tonight...

You can make the darkness shine...

 

Alien...

 

Come and kill the dream gone bad...

Alien to love...

Come and wake me from the dead...

Alien to love...

Need your love...

...Need your love...

 

Come stavo dicendo...

 

Era un fresca giornata di Maggio. Il sole splendeva sereno all'interno di quella villa d'Amburgo. Una giovane, ormai ventenne, sedeva tristemente sul divano in pelle nera al centro della sala. Il televisore al plasma, acceso di fronte a lei, trasmetteva un noioso programma TV a cui la ragazza non badava minimamente. Fisicamente era lì, seduta su quel divanetto, il braccio sul bracciolo di esso, gli occhi puntati sul televisore e le orecchie tese, pronte a captare ogni minimo rumore; ma la sua mente era concentrata altrove. Vagava tra i ricordi, come ormai succedeva da alcuni anni. Il suo sguardo si posò su una cornice accuratamente sistemata sul tavolino di mogano cui i suoi piedi erano appoggiati con noncuranza. Al suo interno una foto: due volti felici. Uno era il suo, l'altro era un ragazzo con meravigliosi occhi nocciola e il pearcing al labbro. Sulla testa un cappello di quelli simili a quello di Babbo Natale. Sorridevano sereni mentre lui le baciava una guancia rosea. Era cambiata negli ultimi anni. Il suo corpo, da ragazzina, ora era quello di una giovane donna. Le forme, ormai definite, facevano da cornice a un fisico slanciato e ben curato. I capelli castani avevano lasciato spazio al nero, gli occhi verdi, prima così vispi e allegri, ora erano stanchi e spenti, mancanti di quell'adorabile luce che li adornava. Una lacrima scese lentamente a bagnarle una guancia, fino a infrangersi dolorosamente sulle sue labbra. Non si scompose, ormai ci era abituata. Scosse la testa in segno di disapprovazione, distogliendo lo sguardo da quell'immagine in cui erano contenuti mille ricordi.

 

Quando la smetterai? Sono passati tre anni, dovresti averci fatto l'abitudine!

 

Un piccolo body bianco, abbandonato sul pavimento, attirò la sua attenzione catapultandola nuovamente nei suoi ricordi.

 

Era Luglio. Un caldo infernale avvolgeva la città. Era stata una delle estati più calde che colpì la Germania. Sara si alzò dal divano con l'intento di farsi la seconda doccia della mattinata. Salì le scale a fatica con il grosso pancione che le limitava i movimenti. Una fitta la colpì al basso ventre e il suo respiro si fece improvvisamente più affannoso. Una strana sensazione di bagnato la investì. Per un attimo temette che il caldo le avesse dato alla testa ma, quando abbassò lo sguardo e notò la macchia lucida che via via si stava formando sotto ai suoi piedi, dovette ricredersi ed entrò nel panico. Non stava diventando pazza, aveva perso le acque. Certo, qualunque donna incinta se lo sarebbe dovuta aspettare visto il poco tempo che mancava ma lei non aveva preso quella come prima opzione. Perchè voleva tardare il più possibile quel momento per aspettare che ci fosse anche il padre, perchè mentalmente ancora non aveva accettato la situazione, o semplicemente perchè non era pronta, il motivo nemmeno a lei era chiaro. L'unico suo pensiero in quel momento era che aveva perso le acque, ergo era arrivato quel fatidico giorno e il padre non era lì al suo fianco.

-Ally! Bill!- urlò senza muoversi di un centimetro, forse per paura di compromettere qualcosa o di provare dolore, non era molto informata e di certo non era pronta. Portò una mano alla fronte ripetendosi automaticamente di stare calma e di ispirare ed espirare.

-Cazzo, Ally, Bill!- ripeté più forte vedendo che gli amici ancora non avevano fatto il loro ingresso. Finalmente, una ragazza bionda, poco più grande della prima, rientrò dalla portafinestra che dava sull'enorme giardino con piscina. Indosso solo un bikini nero e un paio di occhiali da sole del medesimo colore a proteggere gli occhi. Li sollevò, tirandoli indietro a reggere la frangetta, con un gesto svogliato e dirigendosi a passi svelti nel salotto.

-Si può sapere che cavolo hai da strillare? Stavo prendendo il sole in...- rinunciò a concludere la frase quando capì la situazione dell'amica. La fissò intensamente negli occhi come a chiedere conferma alla sua teoria. La mora la fissò a sua volta annuendo, poi, decisa.

-Oh cazzo, Biiiill!- sbottò la bionda sentendo il panico impossessarsi di lei. Il moro sbucò dal bagno al primo piano con addosso solo un paio di pantaloncini della tuta mentre, con un asciugamano intorno al collo, si asciugava il viso.

-Arrivo, arrivo. Mi stavo radendo! Che avete da urlare? Siete peggio di me quan...- si bloccò all'inizio della scala fissando interrogativo le espressioni sconvolte delle ragazze. Osservò la grossa macchia ai suoi piedi, poi la mora e infine la bionda, per riposare il suo sguardo sul liquido trasparente che cominciava a colare sui gradini fino a che si illuminò. Strabuzzò gli occhi tornando a scrutare in volto le due ragazze.

-Oh.Merda.- esclamò, al che Sara si piegò sulle ginocchia gemendo di dolore. Ricominciò a respirare come le avevano insegnato mentre i ragazzi scattarono arraffando i primi vestiti che trovarono in giro e vestendosi alla meno peggio. Ally afferrò la borsa e Bill le chiavi di casa. Uscirono di corsa diretti all'ospedale di Berlino con alla guida Bill che sfrecciava a tutta velocità facendo zig zag tra le altre auto. Ally nel frattempo era impegnata ad avvisare Georg e Gustav e a rassicurare l'amica che urlava e gemeva di dolore. Entrò la bionda ad assistere, Bill aspettò fuori insieme agli altri facendo nervosamente avanti e indietro per la sala, rischiando tra l'altro di scavare una fossa nel bel mezzo della sala d'attesa e immobilizzandosi solo quando sentiva le urla della ragazza provenire dalla stanza. Urla destabilizzanti che il povero cantante non riusciva a sopportare. Soffriva per lei e avrebbe voluto mettere fine alle sue sofferenze. Ma sapeva che l'unico che ci sarebbe riuscito, anche in una situazione delicata come quella, era suo fratello. Il travaglio durò tutta la giornata, per sfortuna di tutti e cinque i ragazzi, Lei specialmente. Finchè, verso le due di notte, nella sala riecheggiò il primo pianto.

 

Sara scuotè nuovamente la testa, scacciando quei pensieri. Si piegò per afferrare il piccolo body ripiegandolo su sé stesso e ponendolo sul tavolino. Un pianto dallo sfondo armonioso e delicato fece scattare la ragazza sull'attenti e, inconsapevolmente, si ritrovò a fare gli scalini a tre a tre. Si fiondò nella cameretta infondo al corridoio e, ai suoi occhi di madre inteneriti, si presentò una scena vista molte volte. Una piccola bimba graziosa dai boccoli biondi seduta sul tappetino che si strofinava gli occhietti vispi e verdi con la piccola manina. La carnagione chiara che faceva contrasto con le guanciotte rosa e tenere. La mamma si avvicinò stringendola tra le braccia come per darle conforto e proteggerla.

-Kristel piccola che è successo?- chiese con tono rassicurante.

-Il mio Teddy- rispose la bimba con gli occhietti lucidi e stringendosi di più al corpo della mamma.

-Christian! Vieni subito fuori!- un bimbo sbucò da dietro lo scatolone dei giochi andando incontro alla madre con l'aria di chi ha appena combinato un guaio. Era identico alla sorella. Occhietti verdi e vispi, capelli abbastanza lunghi e biondi e un visino incredibilmente dolce. Tirò fuori il labbro inferiore mostrando gli occhietti lucidi. Ma la mamma non si fece abbindolare e, ormai abituata a quella scena, cercò di far tornare la pace tra i due gemellini.

-Christian... chiedi scusa a tua sorella e ridagli il suo Teddy- il bimbo porse l'orsetto alla sorellina che lo prese sorridente.

-Scutami Kris... mi peldoni?- la piccola gli buttò le braccia al collo sorridendo sorniona. Kris era soprannome che il fratello le aveva dato come la sorella chiamava lui Chry. Erano i loro piccoli nomignoli a uso privato. Certo, avrebbero potuto scegliere nomi più originali e allegri ma, alla mente dei bimbi di due anni, quelli erano soprannomi meravigliosi. E di certo loro non li avevano scelti per essere originali, solo per la gioia di avere nomignoli che potevano utilizzare solo loro. La madre sorrise guardandoli allegra. Il telefono della cucina prese a squillare e Sara si dileguò dalla stanza, lasciando i gemellini a giocare, per andare a rispondere.

Si pronto?”

Saraaaaaaaaaaaaaa!” la ragazza allontanò l'apparecchio dal cellulare per evitare che il timpano le venisse fracassato.

Bill! Cazzo ti urli?”

Sàààà! Oddio oddio oddio!” alzò gli occhi al cielo con fare spazientito per il comportamento del cantante.

Bill, ascoltami! Prendi aria! Ispira... espira... Ok ora parla!”

Sà non posso crederci! Oddio si è svegliato! Capisci? Si è svegliato!” passarono secondi di silenzio prima che l'informazione arrivò al cervello. I suoi occhi strabuzzarono e il telefono le cadde di mano...

 

Salvami con il tuo amore sta notte...

Vieni e riportami in vita...

Salvami con la tua luce sta notte...

Tu puoi far splendere l'oscurità...

 

Estraneo...

 

Vieni e uccidi il brutto sogno...

Estraneo d'amore...

Vieni e risvegliami dalla morte...

Estraneo d'amore...

Ho bisogno del tuo amore...

Ho Bisogno del Tuo Amore...

  
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