Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: Etiell    01/08/2010    1 recensioni
Mi limitai a dire “ah, che botta” ovviamente in italiano, perché l’inglese, si lo parlavo, ma non lo avevo molto nel sangue. Guardai il ragazzo e l’unica cosa su cui mi concentrai furono i suoi occhi, neri come il cielo di notte, in una parola bellissimi!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui il quarto capitolo!

Dopo pochi minuti arrivammo davanti a un ristorante, suppongo uno in cui va tutta gente ricca. Appena dentro non sapevo cosa fare, non vedevo Ben ed ero andata nel panico. Sentì una vocina che mi chiamò e mi disse “ signorina, aspetta qualcuno” e io balbettando risposi “ hm, veramente..” ma non riuscii a terminare la frase perché qualcuno da dietro di me disse “ la signorina è con me, ho prenotato il tavolo vicino all’acquario ieri, se lo ricorda” ecco, era lui. “si, signore, vi accompagno subito, seguitemi.”  Mentre seguivamo la signora lo guardai e lui non si lasciò scappare uno dei suoi sorrisi. era veramente bellissimo. Aveva la camicia bianca e la giacca nera sopra, i capelli gli accerchiavano il viso perfettamente e aveva una cravatta nera che gli restava fuori dalla camicia.

Appena seduti al tavolo mi disse dolcemente “ Wow, sei davvero bellissima!” “Grazie, anche tu” gli risposi sorridendogli. Durante la cena parlammo di qualsiasi cosa, poi mentre stavamo mangiando il dolce mi disse “è davvero bello stare in tua compagnia, mi fa stare bene”  gli sorrisi dolcemente probabilmente arrossii.

Dopo la cena andammo a fare una passeggiata a St. James park, a quell’ora deserto, dove ci eravamo incontrati la prima volta. Mentre camminavamo mi prese la mano e iniziò a girarmi la testa, ero convinta che queste cose succedessero solo nei film, non realizzavo ancora di star passeggiando con Ben Barnes mano nella mano a St. James park, da soli.

Ci sedemmo sulla panchina e una folata di vento mi fece venire i brividi, e pensai che sarebbe stato meglio ascoltare Lisa e prendermi su la giacchetta, così incrociai le braccia per riscaldarmi. “Hai freddo?” mi disse subito Ben sorridendo “No, non preoccuparti” risposi io, ma come se non avessi parlato lui si tolse la giacca nera e me la mise sulle spalle, che buon profumo che aveva, un profumo difficile da dimenticare. “grazie!” gli dissi sorridendogli. “figurati!” rispose lui e con un braccio mi cinse le spalle e io gli accarezzai l’altra mano. Sarei rimasta lì per ore abbracciata a lui, sentendomi protetta e al sicuro da qualunque cosa. Poi non so perché ma mi chiese il numero di telefono. Io glielo diedi e lui mi fece uno squillo per farmi avere il suo. Wow, pure il numero!

Verso mezzanotte, proprio come Cenerentola, la macchina nera mi riaccompagnò davanti all’Hotel e Ben scese per salutarmi. “sono stato davvero bene stasera, non me la dimenticherò mai” mi disse sorridendo. “nemmeno io, è stata una serata davvero speciale” gli dissi “buona notte allora Ben” “buonanotte Fanny” la sua voce era dolcissima. Ma mentre mi stavo voltando per rientrare dissi “Ah, aspetta Ben, la tua giacca” “tranquilla, puoi tenerla” mi disse lui avvicinandosi. Ed in quel momento i nostri due sguardi si unirono in un unico solo. Mi immergevo in quel cielo notturno che erano i suoi occhi, e tutto successe in un attimo, ma è stato l’attimo più lungo della mia vita. La sua mano arrivò dolcemente sulla mia guancia e da lì passò ad accarezzarmi i capelli. Poi lentamente il suo viso si avvicinò al mio fino a che le sue labbra non toccarono le mie. Quello, il bacio più bello e vero che avevo mai dato in tutta lamia vita, era calmo e dolce e sentivo il suo respiro sul viso. Ora anche l’altra sua mano era fra i miei capelli e me li accarezzava dolcemente, ma fu in quel momento che mi riportò alla realtà. Non potevo, non potevo innamorarmi di lui, domani sera sarei tornata in Italia e per lui non sarei stata più niente, solo una delle tante. Io ci stavo credendo, ma era solo un’illusione. Così interruppi quella magia che si era creata staccandomi da lui e dicendo “non posso, non posso” lui mi guardava come se non riuscisse a capire “non posso Ben” e scappai dentro l’Hotel piangendo lasciandolo lì ammutolito all’entrata.

Quando entrai in camera vidi un biglietto con scritto “ciao Fanny, torno un po’ tardi stasera, te lo ho lasciato scritto qui nel caso dovessi tornare prima di me, e non volevo mandarti un sms per disturbarvi :) un bacio Lisa”. Per fortuna che non c’era, non avevo voglia di dare spiegazioni. Non in quel momento. Mi gettai sul letto ancora con la giacca di Ben e il vestito addosso e nell’auto convincermi che non dovevo innamorarmi di lui mi addormentai. Ma ormai era impossibile, ero già innamorata.

 

            Quella mattina appena aprii gli occhi vidi Lisa su di me che rideva “hei Lisa, che ore sono?” le chiesi. “wow, ma di chi è quella bella giacca? Dai che è successo ieri sera, raccontami?” “abbiamo cenato, camminato nel parco, mi ha dato la giacca perché avevo freddo e ci siamo baciati, ma io mi sono tirata in dietro perché non voglio illudermi”  dissi quelle parole senza che nemmeno me ne accorgessi e in una velocità assurda perché non avevo voglia di molti commenti. “Vi siete baciati?” ovviamente le uniche parole che aveva percepito “ e tu ti sei tirata in dietro, ma sei matta? Saresti anche potuta andarci a letto. Mah, non ti capisco” infatti, lei dell’amore non capiva niente, a lei importava solo quello. È la mia migliore amica ma da quel lato lì è decisamente esagerata.

            Mentre mi alzavo, mi lavavo, mi vestivo e preparavo le valigie per partire non fece altro che rimproverarmi per quello che avevo fatto, ma le sue parole mi entravano da una parte e mi uscivano dall’altra, Lisa è proprio la persona giusta per fare una predica.

            Quel pomeriggio finimmo di vedere le attrazioni di Londra che ci mancavano e tornammo presto in hotel per prendere le valigie e andare in aeroporto. Salimmo in ascensore col le valige e appena la porta si aprì, in fondo all’entrata lo vidi, era lì serio, e aspettava me. Quando gli fui di fianco mi fermò e mi disse “dimmi cos’è che ti ho fatto, mi hai lasciato li, senza nemmeno dirmi niente” “io, io, non voglio illudermi, questa cosa, non potrà mai funzionare, è assurda” “Fanny, ascoltami io…”  Biiiip, il clacson del taxi lo interruppe “scusa Ben” gli dissi e corsi verso il taxi mentre le sentivo dire “Fanny aspetta!” chiusi la portiera e il taxi partì subito, non mi voltai neanche, piansi e basta, mentre Lisa mi guardava silenziosa. Poco dopo accesi il cellulare, lo avevo tenuto spento dalla sera prima, e vidi che c’erano delle sue telefonate e dei suoi messaggi. Non li lessi, tanto sapevo cosa contenevano.

            Appena l’aereo decollò mi venne una stretta al cuore, perché stavo lasciando quel poso, stavo lasciando quella città, stavo lasciando lui.

Com'era?? Ed ora le anticipazioni dell'ultimo capitolo!

Never knew I could feel like this
Like I've never seen the sky before
Want to vanish inside your kiss
Everyday I love you more and more
Listen to my heart, can you hear it sings

  
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