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Autore: iosnio90    01/08/2010    3 recensioni
Questa è la terza parte della mia serie: il linguaggio della resa. Dopo tutti gli avvenimenti del Labirinto, quando tutto sembrava andare per il meglio, ecco che la magia sembra avere la meglio e Samuel e Samia rapiscono Bonnie lasciando Damon da solo. Cosa succederà? Per scoprirlo dovrete leggere, ma per chi non lo avesse ancora fatto, vi consiglio di leggere prima le prime due parti di questa serie altrimenti non si capisce nulla. Ovviamente è una Damon/Bonnie! BACIONI...IOSNIO90!
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il linguaggio della resa'
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Capitolo primo

Stefan non credeva ai suoi occhi.
Era arrivato circa un quarto d’ora prima nell’Old Wood e si era immobilizzato.
Aveva sentito uno strano Potere provenire da lì ed era andato a controllare, ma tutto si aspettava tranne quello.
E poi cos’era davvero QUELLO?
Stefan non aveva mai visto una cosa del genere, eppure di anni ne aveva parecchi e aveva visto un’infinità di cose.
Davanti a lui c’era una specie di…monumento? Edificio? Edificio monumentale dalle pareti verdi?
Stefan non lo sapeva, l’unica cosa che poteva dare per certa era che quella cosa non era normale, quasi sicuramente era magica, anzi dopo l’incontro con quello stregone di nome Ted, avvenuto non sapeva più quante ore prima, Stefan era convinto che di sicuro quella cosa era stata creata dalla magia.
Ma a che scopo? Per uccidere Damon e prendere Bonnie come aveva detto lo stregone? E come avrebbe potuto un palazzo uccidere un vampiro e rapire una strega?
Era tutto confuso e senza senso.
L’intera giornata era confusa e senza senso.
Quella mattina si era svegliato contento per suo fratello che a quanto pareva aveva davvero trovato la felicità e stava cambiando, anche se non lo avrebbe mai ammesso, poi era arrivato lo stregone.
Stefan non ricordava bene quello che era successo da qual momento in poi, ricordava solo vagamente la conversazione con Ted e il suo disagio trovandoselo davanti dato che non si era mai trovato faccia a faccia con un essere magico fatta eccezione per Bonnie, naturalmente, poi tutto diventava sfocato e il primo ricordo nitido risaliva a circa mezz’ora prima quando si era risvegliato nella sua stanza senza ricordare neppure quando si era addormentato.
La signora Flowers aveva detto che probabilmente quello era stato un sonno magico indotto dallo stregone e Stefan si fidava, dopotutto se non le sapeva lei certe cose chi poteva saperle?
Fu allora che aveva avvertito quello strano Potere e si era precipitato nel bosco.
Stefan si diede una rapida occhiata intorno e si rese conto che non era l’unico ad essere sconcertato: Elena si aggrappava a lui tenendolo per la vita e guardava quello strano edificio verde con un’espressione totalmente incredula e confusa e così facevano anche Meredith e Matt a qualche passo da loro.
Nessuno osava parlare.
Il silenzio continuò imperterrito così come la loro incredulità fino a che questa non lasciò il posto al terrore quando la terra cominciò a tremare.
Stefan strinse Elena a sé con ancora più forza e si voltò a guardare gli altri due che si erano accucciati a terra e cercavano disperatamente di non mettersi ad urlare.
Poi all’improvviso come era cominciato, il terremoto finì.
Una strana luce avvolse tutto e quando sparì il monumento verde era scomparso.
Al suo posto non c’era nulla a parte la solita piccola radura al centro dell’Old Wood e una figura accasciata a terra.
Stefan impiegò qualche istante per capire chi fosse e si rese conto che era sua fratello nel momento esatto in cui Elena sussurrò: “Stefan è Damon!”.
Stefan si sciolse dall’abbraccio di Elena e si avviò cautamente verso Damon, quando si rese conto che non c’era più nessun pericolo fece cenno anche agli altri di raggiungerlo e corsero insieme fino a trovarsi alle spalle di Damon.
Il silenzio regnava sovrano.
Nessuno parlava, neppure Damon e Stefan non sapeva che fare anche perché il fatto di non riuscire a vedere il viso del fratello gli impediva di capire in che condizioni fosse.
Lasciò gli altri dov’erano e aggirò Damon per averlo di fronte, poi si piegò sulle gambe per trovarsi faccia a faccia con l’altro vampiro.
Quello che vide lo colpì nel profondo.
Stefan aveva visto un’espressione così sul viso di Damon una volta sola: quando Bonnie, a causa del bacio che erroneamente Elena aveva dato a Damon, lo aveva lasciato dicendogli addio.
Stefan quella volta non aveva saputo cosa fare a parte poggiargli una mano sulla spalla e così fece anche questa volta, mise lentamente la sua mano destra sulla spalla sinistra di Damon e deglutì rumorosamente, poi si costrinse a parlare.
“Damon cosa è successo a Bonnie?” - gli chiese.
Damon alzò la testa e guardò Stefan dritto negli occhi con lo sguardo assente prima si rispondere: “Me l’hanno portata via!”.
“COSA? COME SAREBBE CHE TE L‘HANNO PORTATA VIA?” - Matt cominciò ad inveire contro Damon.
Stefan sapeva che quello non era il metodo da usare con Damon in quel momento, che se volevano sapere come erano andate le cose dovevano prenderlo con le buone altrimenti correvano il rischio che se ne andasse senza dire una parola.
Stefan stava per dire qualcosa all’amico, ma fu Meredith ad intervenire: “Sta zitto, Matt!” - disse con un tono che non ammetteva repliche e infatti il ragazzo si zittì all’istante.
Stefan rivolse a Meredith uno sguardo carico di gratitudine e poi tornò a focalizzarsi su Damon che in tutto quel frangente era rimasto completamente impassibile.
“Ok, Damon! Devi raccontarmi cosa è successo!” - disse Stefan, ma questa volta la reazione di Damon non fu calma e pacata, per niente, si alzò di scatto e strattonò Stefan fino a farlo alzare e poi cominciò a gridargli contro.
“A CHE SCOPO, EH? SE LA SONO PRESA, L’HANNO PORTATA VIA, LE CANCELLERANNO TUTTO, NON RICORDARA’ PIU’ NULLA, NON RICORDERA’ ME! QUINDI A CHE SCOPO DOVREI RACCONTARTI TUTTO?” - urlò Damon.
Stefan lo fissava e non riusciva a parlare, non aveva capito quasi nulla del discorso di Damon a parte che forse Bonnie era in pericolo, ma nonostante questo non riusciva a parlare: non aveva mai visto Damon così.
Fu Elena, che era rimasta in disparte, a prendere la parola.
Si frappose tra lui e Damon e puntando un dito contro quest’ultimo cominciò a parlare con voce dura e autoritaria.
“Ascoltami bene, Damon! Non so cosa sia successo, né perché tu sia in queste condizioni. L’unica cosa che so è che Bonnie a quanto pare è stata rapita e portata chissà dove e la colpa è tua! Sì, mi hai capito bene, la colpa è tua, Damon! Tu hai detto di amarla, hai convinto tutti noi e la stessa Bonnie del tuo amore e noi te l’abbiamo lasciata, l’abbiamo affidata a te, ci siamo fidati di te e tu che fai? Te la fai portare via! E per di più da quello che ho appena sentito non hai la benchè minima intenzione di fare qualcosa per ritrovarla! Eh no, Damon! A questo punto devo credere che tu non l’abbia mai amata, perché se tu l’amassi per davvero avresti già cominciato a smuovere mari e monti per riprendertela e in vece non lo fai, quindi non la ami! Non l’hai mai amata! Ora dimmi subito tutto quello che sai e poi vattene, così noi, che amiamo per davvero Bonnie, cominceremo a cercarla e ti assicuro che la troveremo e la riporteremo tra noi, la riporteremo tra chi la ama e faremo in modo che si dimentichi davvero di te, perché tu non la meriti, perché tu non la ami!”.
Stefan era alle spalle di Elena e per tutta la durata del suo discorso non aveva fatto altro che controllare le reazioni di Damon nel caso in cui avesse fatto qualcosa contro Elena, ma Damon non si era mosso, almeno non fino a quel momento.
Stefan sapeva che le parole di Elena lo avevano colpito, perché non erano vere ed erano state un duro colpo: Damon amava Bonnie, la amava per davvero e avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarla e se aveva urlato quelle cose prima era solo perché era davvero disperato.
Ma Stefan sapeva anche che loro dovevano fare qualcosa al più presto, non  potevano aspettare che Damon si riprendesse, dovevano farlo tornare lucido e determinato subito per poter salvare Bonnie ed era per questo motivo che Elena gli aveva rivolto quelle accuse nonostante le costasse molto dire quelle cose perché anche lei sapeva che Damon amava molto la sua amica.
Il silenzio che era calato adesso era agghiacciante.
Nessuno muoveva un muscolo, erano tutti in attesa della reazione di Damon.
Sembrava che il tempo si fosse fermato, Stefan aveva addirittura smesso di respirare e sentiva i muscoli in tensione.
Poi Damon si mosse.
Si avvicinò pericolosamente ad Elena e quando le fu ad una spanna dal viso la guardò negli occhi e sibilò: “Non ti azzardare mai più a dire delle assurdità del genere, a meno che tu non voglia morire!”.
In uno scatto fulmineo Damon si ricompose e guardando Stefan disse: “Andiamo nella tua stanza! Abbiamo parecchio di cui parlare!” - poi si avviò a passo svelto fuori dall’ Old Wood.
Stefan fissò la sagoma di suo fratello che si allontanava poi fece cenno agli altri di seguirlo e, tenendo Elena per mano, si incamminò.
“Grazie!” - sussurrò ad Elena.
“Era l’unico modo!” - rispose lei.
“Lo so e so che ti è costato dire certe cose!” - disse Stefan alzando le loro mani intrecciate e baciando il dorso di quella di Elena.
“Almeno adesso è tornato! Hai sentito la minaccia di morte?” - chiese lei.
“Si l’ho sentita, pungente e crudele….degna di Damon!” - rispose Stefan sorridendo.

Damon faceva avanti e indietro dalla finestra alla porta, dalla porta alla finestra.
Appena entrato nella stanza di Stefan non aveva neppure aspettato che gli altri entrassero tutti e aveva cominciato a raccontare a partire dall’incontro con Ted in Italia fino al Labirinto, le illusioni, Samuel e Samia e cosa avevano detto prima di portare via Bonnie.
Aveva raccontato tutto di seguito, senza nessuna interruzione e fulminando con lo sguardo chiunque avesse osato interromperlo, soprattutto se ad interromperlo era Elena.
- Quella lì crede che io non ami Bonnie! Come fa a credere una simile assurdità? Io che non amo la mia streghetta? Ma si rende conto che questa potrebbe quasi essere paragonata ad una bestemmia? Sapevo che gli umani sono idioti, ma non credevo così tanto e poi lei ha passato così tanto tempo con noi che pensavo che un almeno un po’ di intelligenza l’avesse acquisita per osmosi! -
“Damon? Damon! Mi senti?” - Damon era così preso dai suoi pensieri che non aveva sentito Stefan parlare.
“Si, si! Che vuoi?” - gli chiese forse un po’ troppo bruscamente.
“Voglio che ti concentri!” - gli rispose Stefan altrettanto bruscamente prima di rivolgersi a tutti: “Allora! Abbiamo ascoltato tutti il racconto di Damon, quindi adesso sappiamo chi ha preso Bonnie e dove l’hanno portata!” - disse.
“Sì, a prenderla sono stati questi due stregoni, Samuel e Samia, che sono anche i Consiglieri superiori del Consiglio dei dieci Difensori del Regno magico ed è proprio in questo Regno magico che hanno portato Bonnie!” - disse Meredith con fare riflessivo.
“Sì, ma perché hanno fatto tutto questo? Cosa vogliono da lei? Chi sono loro e cos’è il Regno magico?” - chiese Elena.
“Il Regno magico è una sorta di altra dimensione, come la Dimensione Oscura in cui Stefan era tenuto prigioniero anni fa. Nel Regno magico vivono le creature magiche, la streghe e gli stregoni, e a capo del Regno magico c’è  il Consiglio, a capo del Consiglio ci sono i due Consiglieri superiori che hanno un potere immenso e governano su tutte le creature magiche!” - spiegò la signora Flowers che Damon si era premurato di chiamare credendo che sapesse qualcosa di tutta quella roba magica e a quanto pareva aveva ragione.
“E perché hanno rapito Bonnie?” - chiese Matt.
“Perché è una strega e passa il suo tempo con i vampiri!” - rispose pacatamente la signora Flowers.
“Sì, ma anche lei è una strega e anche lei passa il suo tempo con i vampiri, ma non l’hanno rapita!” - ribattè Matt.
“Bonnie discende dai druidi e per loro chi discende dai druidi ha diciamo…una marcia in più, i discendenti dei druidi rappresentano la nobiltà della magia! Non potevano lasciarsi scappare l’occasione di riportarla all’ovile anche contro la sua volontà!” - questa volta fu Damon a parlare, mentre Stefan annuiva.
“Ma se erano così crudeli perché non ci avete detto della loro esistenza prima?” -chiese Meredith.
“Perché non credevamo di doverci preoccupare. Tecnicamente loro sono i buoni!” - spiegò Stefan.
“Rapiscono Bonnie e per te sono i buoni?” - ribattè Matt.
“Sì! Loro sono i Difensori! Passano la loro vita a difendere gli esseri umani dalle creature oscure!” - rispose Stefan.
“Creature oscure?” - chiese Elena.
“Vampiri, licantropi, mutaforma, fantasmi e chi più ne ha più ne metta!” - rispose Damon.
“E questo come spiega il rapimento di Bonnie?” - chiese Elena.
“Per prima cosa Bonnie discende dai druidi, come già detto, e questo è già sufficiente per prendersela. In più, però, Bonnie ha disonorato il loro codice morale innamorandosi di me, un vampiro!” - spiegò Damon.
“E adesso cosa le faranno?” - chiese Matt.
“Non so come, le cancelleranno la memoria!” - rispose Damon.
“E possono farlo?” - chiese Elena.
“Sì, se usano la magia nera e credo che in questo caso potrebbero anche arrivare ad usarla, dopotutto stiamo parlando dei Consiglieri superiori e loro possono tutto senza subire conseguenze!” - spiegò la signora Flowers.
“Ok! Come la riportiamo qui?” - chiese Stefan.
“Riportiamo? Fratellino qualsiasi cosa si debba fare, la farò da solo!” - rispose Damon.
“No! Lo so cosa vuoi fare, vuoi trovare il modo per entrare nel Regno magico e io non te lo lascerò fare da solo!” - rispose sicuro Stefan.
“Sei impazzito? E ad Elena non ci pensi? Se vieni come me e non riusciamo a salvare Bonnie, moriremo entrambi!” - ribattè  duramente Damon.
“Adesso basta! Verremo tutti!” - disse Elena.
“Te lo scordi!” - rispose Damon.
“Ho detto che verremo tutti!” - ribadì Elena.
“E io ho detto che te lo scordi!” - fece Damon.
“Elena, Damon ha ragione! Se andranno soltanto Stefan e Damon avranno qualche possibilità, ma se andrete anche voi capiranno subito cosa volete fare e vi uccideranno tutti all’istante!” - intervenne la signora Flowers.
Elena si zittì. La signora Flowers non parlava mai a sproposito.
“Quindi andremo soltanto io e Damon!” - disse Stefan.
“Stefan…” - cominciò Damon, ma Stefan lo interruppe.
“Damon se entriamo là dentro e riusciamo a guadagnare tempo, tu non sarai lucido abbastanza con Bonnie lì che non si ricorda di te e avrai bisogno di qualcuno che faccia delle ricerche al posto tuo per capire quale incantesimo hanno usato su Bonnie, quindi che tu lo voglia o no, hai bisogno di me!” - disse.
Damon, dopo qualche istante, si limitò ad annuire: sapeva che Stefan aveva ragione.
“Bene! Quindi adesso i problemi sono tre. Uno: non sappiamo come entrare nel Regno magico. Due: anche se entriamo non sappiamo come fare a guadagnare tempo. Tre: non sappiamo cosa hanno fatto a Bonnie” - disse Stefan.
“I primi due problemi posso risolverli io, ragazzi! Per entrare nel Regno magico l’unico modo è consegnarvi ad una delle loro stazioni di blocco disseminate qui nel mondo umano!” - disse la signora Flowers.
“Stazioni di blocco?” - chiese Damon.
“Sono come delle stazioni di polizia, ma magiche e gestite da tre stregoni che hanno il compito di ricevere gli ordini del Consiglio magico e distribuirli ai vari cacciatori di creature oscure che sono in giro per il mondo. A volte capita anche che delle creature oscure si consegnino e si facciano portare nel Regno magico dove vengono giustiziate dal Consiglio stesso!” - spiegò la signora Flowers.
“Dove si trovano queste stazioni di blocco?” - chiese Damon.
“Non so dove siano tutte le stazioni, ma so per certo che una di esse si trova nascosta all’interno del Central Park, a Manhattan!” - rispose la signora Flowers con un sorriso cortese.
“Ok e per quanto riguarda il secondo problema? Come faranno a guadagnare tempo?” - chiese Meredith.
“Una volta che verrà emessa la sentenza dal Consiglio, vi appellerete al Diritto del Condannato!” - rispose la signora Flowers.
“Cioè?” -  chiesero in coro Matt ed Elena.
“A questo ci avevo già pensato! Il Diritto del Condannato è tipo l’ultimo desiderio dei condannati a morte e il Consiglio non può rifiutarsi di concederlo perché andrebbe contro la legge. Si può chiedere di tutto fatta eccezione per qualcosa che riguardi direttamente una creatura  magica!” - spiegò Damon.
“Esatto!” - confermò la signora Flowers.
“E quindi come facciamo a riprenderci Bonnie se non possiamo DESIDERARE che ci venga ridata lei?” - chiese Stefan.
“Chiederemo che ci venga dato del tempo, una settimana da passare liberi nel Regno magico. Durante questo tempo dovremo risolvere il terzo problema avvicinando Bonnie e cercando di capire cosa le hanno fatto per poter rompere l’incantesimo e portarla via! Se ci riusciamo, alla fine della settimana, quando verranno per ucciderci, combatteremo e troveremo un modo per andarcene, se non riusciamo a salvare Bonnie, io mi lascerò uccidere senza opporre resistenza, in quanto a te, beh morirai anche tu, che tu lo voglia oppure no! Quindi, fratellino, sei ancora in tempo per tirarti indietro!” - disse Damon.
“Non se ne parla! Io vengo con te!” - rispose Stefan.
“Sicuri che non possiamo venire anche noi?” - chiese Elena.
“Gli umani non si consegnano alle forze magiche per morire, gli umani non sanno neppure che esistono le forze magiche! Se voi venite con noi, loro capiranno che il mio è un bluff, che vado lì per Bonnie e non per farmi uccidere anche perchè vi conoscono, sanno che siete suoi amici. Per giustificare la presenza di Stefan posso sempre dire che quando ci hanno catturati era con me perché voleva convincermi a tornare indietro, ma voi sareste di troppo, capirebbero e ci ucciderebbero subito!” - spiegò Damon.
“Ok!” - si limitò a dire Elena, mentre Matt e Meredith annuivano rassegnati.
“Bene! Stefan, preparati, si parte domani mattina presto!” -  disse Damon prima di saltare fuori dalla finestra e disperdersi nella notte.
Sapeva che il loro piano era rischioso, che tutto sarebbe potuto andare a rotoli e che non era di certo lui ad avere il coltello dalla parte del manico, ma doveva agire, doveva fare qualcosa, dovere riprendersi Bonnie.




NOTE:
Ciao a tutti!
Grazie mille per come è stato accolto il prologo di questa terza parte della storia.
Allora, ecco a voi il primo capitolo.
Come vedete Damon è deciso a riprendersi Bonnie e insieme agli altri ha messo in moto il cervello e messo su una specie di piano, anche se rischioso.
In questa parte mi piaceva l'idea di far parlare anche la signora Flowers, dopotutto è una strega da parecchio tempo e di sicuro qualcosa doveva saperlo per forza, non mi poteva scendere dalle nuvole, che ne dite?
Poi ho trovato carina l'idea di spedire Stefan in missione con Damon così da creare delle sequenze fratello-fratello, cosa ne pensate?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Aspetto le vostre opinioni.
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