Si girò nel letto, andando a tastare il posto accanto a lui e trovandolo vuoto. Le lenzuola erano ancora calde, ma di lei non c'era traccia. La sveglia segnava le nove, troppo presto per un tipo come lui.
Anche se, doveva ammetterlo, svegliarsi presto era diventata una cosa abituale da qualche tempo. Prima apriva gli occhi, più tempo aveva per osservare la sua Kaori addormentata tra le sue braccia.
Sì, perchè, dopo anni, poteva chiamarla "la sua Kaori". Il giorno in cui aveva finalmente messo da parte testardaggine e orgoglio, quando le aveva aperto il suo cuore... era il giorno in cui aveva incominciato veramente a vivere.
La schiena gli sembrava in fiamme, ma era sicuramente il dolore più piacevole che avesse mai provato.
Amava quando lei gli infilava le unghie nella pelle. Amava i suoi gemiti, il battito del suo cuore che accelerava, il suo viso dopo aver fatto l'amore. Amava tenerla stretta a se, assaporare le sue labbra e perdersi nei suoi occhi color nocciola. Amava i suoi capelli rossi, le sue curve perfette.
Ma amava anche l'altra parte di lei, quella che ogni tanto lo prendeva a martellate, che gli gridava ogni sorta di insulto durante un litigio, che si dimostrava ancora più gelosa delle loro clienti.
Amava tutto di Kaori, perchè lei era il suo Angelo, la sua salvezza.
Scese in cucina, dove, ne era sicuro, l'avrebbe trovata, intenta a preparare la colazione come ogni mattina. Il suo profumo, così dolce e delicato, gli riempì le narici ancora prima di entrare nella stanza. Quando infine lo fece, lo spettacolo che gli si presentò davanti gli mozzò il fiato.
Kaori indossava solo una maglietta che le arrivava appena sotto il sedere. Si alternava tra fornelli e tavolo, ancheggiando a ritmo di una musica che solo lei pareva udire.
Ryo dovette trattenersi dal raggiungerla e farla sua proprio su quel pavimento. Non riusciva mai a resisterle, nonostante ci provasse. E poi, vestita in quel modo...
- Hai intenzione di rimanere a fissarmi ancora a lungo? - chiese lei, risvegliandolo dai suoi pensieri ben poco casti.
Era diventata brava, doveva concederglielo. Riusciva a percepire la sua presenza anche senza vederlo. Degno di un'ottima sweeper.
- Sai che, vestita così, potresti attirare qualche malintenzionato?
Kaori si voltò, fissando lo sguardo in quello del compagno.
- Eh, già - esclamò - Ne ho uno proprio qui davanti...
- Io? - replicò Ryo, sorridendo - Ma se sono un angioletto!
Si avvicinò a grandi passi, poi le prese il viso tra le mani e la baciò.
- Certo, un angioletto... proprio tu... - rispose Kaori quando si staccarono per riprendere fiato.
Si allontanò dal ragazzo, approssimandosi al tavolo per sistemare le ultime cose.
Lui, invece, non riusciva a staccare gli occhi dal fondoschiena della sua socia, mentre nella sua testa tornavano a predominare i pensieri osceni. Se avesse continuato in quel modo, non sarebbe riuscito a contrastare certi desideri...
Quasi gli avesse letto nella mente, Kaori tornò vicino a lui, premendo il corpo contro il suo.
- Sbaglio, o tu hai tutto meno che voglia di far colazione? - chiese, a pochi millimetri dal suo volto.
- Non sbagli.
Ryo si impadronì delle sue labbra con foga, come se quelle fossero l'unica fonte d'aria di cui disponeva. Sarebbe morto per quella bocca, per quel viso... per lei. L'unica debolezza che si poteva permettere.
Kaori si sentì sollevare, e, istintivamente, allacciò le gambe intorno ai suoi fianchi. Era più forte di lei, non riusciva a dirgli di no.
Si fermò, però, quando, ancorandosi con le mani alla sua schiena, percepì un lieve sussulto dell'uomo.
- Che c'è, Ryo? - domandò preoccupata.
Lui la guardò, sorridendole dolcemente.
- Niente, non ti preoccupare.
- Non è vero.
Ripercorse la sua pelle con le dita, fino a raggiungere i numerosi graffi che l'attraversavano.
- Oh, santo cielo! Sono stata io a farti a questo?
- Ti ho detto di non preoccuparti, piccola.
Non ce n'è bisogno, aggiunse mentalmente.
La ragazza abbassò la testa, lo sguardo contrito, e sussurrò
- Mi dispiace...
- A me no - rispose Ryo, di getto.
Sorresse il suo peso con un braccio solo, mentre con l'altra mano le sollevava il viso.
- Io adoro quando mi artigli la schiena, Kaori. Perchè anche questo è parte di te. Ed io ti amo per come sei.
A quel punto, Kaori non riuscì a trattenere le lacrime. Nascose il volto nell'incavo della spalla di Ryo.
- Suvvia, non piangere, principessa... - le mormorò lui all'orecchio - Sai che non sopporto le tue lacrime...
- Scusa, Ryo. E' che nessuno... nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere...
- Ma se te lo dico ogni giorno che ti amo!
- Stupido! - replicò la sweeper, sorridendo e tirandogli un pugno sul braccio - Allora, hai cambiato idea? Vuoi fare colazione?
L'occhiata che Ryo le rivolse era piena di malizia.
- Assolutamente no! E tu?
- Non lo so... dipende da te...
Le scrutò il volto, soffermandosi sulle gote color porpora. Quella era la sua Kaori. Timida, dolce e riservata.
Non che il lato più "espansivo" non gli andasse a genio...
Poggiò le mani sul suo sedere, osservando il rossore invaderle completamente il viso e sorridendo divertito.
- Signorina Makimura - esclamò, dirigendosi a passo spedito verso la camera da letto - si prepari al miglior mokkori della sua vita!

Ok, prima di tutto, lasciatemi scusare con chiunque abbia avuto degli effetti collaterali dopo aver letto questo ammasso di parole...
Dopodichè, vorrei dedicare questa schifezzuola a Isy_264, alla quale ho fatto una testa come un cocomero con questa storia, tant'è che, alla fine, era anche curiosa di leggerla!! :)
Ne approffitto per ringraziare Fiore Del Deserto, e r a t o, Nami Akimoto, Isy_264 e Violet_chan per le recensioni a "Pubblicità Pericolose"! Grazie mille!!!!
Appuntamento alla prossima!
Baci8!