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Autore: ele140    03/08/2010    1 recensioni
questa è una storia inventata da me....leggetela. non vi posso dire altro!!
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ero in viaggio per l’Argentina. La mia migliore amica, Isa, mia aveva invitato nella sua residenza per le vacanze estive. Ci sarei rimasta tre mesi…era tutto ciò che potessi desiderare; c’era una cosa che mi preoccupava però: la presenza di suo cugino, un certo Edward . Non lo conoscevo, ma in fondo ero anche curiosa di vederlo…chissà com’era. Isa mia aveva detto che era carino, non che non le credessi, ma volevo costatarlo con i miei stessi occhi.
Dopo tantissime ore di viaggio (ormai avevo perso il conto) arrivai a destinazione. La casa, o era bellissima; anche la camera in cui sarei stata lo era. Dopo aver sistemato la mia roba scesi in cucina…avevo una fame da lupi. Lì trovai Isa.
“Ehi Cami….sei pronta per conoscere il mio adorabile cuginetto; mi raccomando, non svenire…”. Mi conosceva troppo bene! Morivo dalla curiosità dopo quella frase.
Mi condusse in soggiorno dove sul divano era seduto un ragazzo castano-biondo; ma solo quando si alzò voltandosi verso di me, riuscii a capire quanto fosse bello. Era alto, abbronzatissimo e con un fisico scolpito e a dir poco perfetto. Rimasi senza parole, il mio cervello era completamente scollegato.
“Cami lui è Edward, mio cugino”. Mi fece un cenno col capo in segno di saluto…non doveva essere un tipo molto socievole.
“Tranquilla, è solo un po’ scorbutico, ma niente di che” mi disse in seguito.
“Il suo sembrava odio a prima vista…che gli ho fatto?”
“Niente è solo il suo modo di fare….se non lo conosci potresti dire che ha un caratteraccio ma in fondo è molto dolce”. Se lo diceva lei!! “Beh per lo meno in fondo in fondo” aggiunse e scoppiammo a ridere. Eravamo in camera sua e stavamo gustando una favolosa torta al cioccolato ricoperta di fragole, preparata dal cuoco di casa.
“Magari fa così perché gli piaci…”
“Ma se mi ha guardata per poco più di un secondo!!”. Ero sbigottita. Davvero pensava una cosa del genere?
“Il suo sarà stato un colpo di fulmine…che ti devo dire!!”. Era incredibile. Ma se non avesse avuto torto? Sarebbe stato troppo bello per essere vero…..
I giorni che passarono furono spettacolari. Visitai tante isolette e feci shopping a Buenos Aires. Il sabato sera c’era organizzata una festa a casa della Isa, anche mia ultimamente…..cominciò alle nove. Io vagavo in giro per la casa senza conoscere nessuno. Cercavo lui…inutile dire che dopo il nostro primo incontro e le parole della mia amica, non facevo altro che pensare a lui. Perché mi facevo sempre certe illusioni, per poi rimanerci con il cuore spezzato? Non mi capivo…..però lui mi aveva in due minuti già rubato il cuore. Non lo vedevo quasi mai se non a pranzo e a cena, ma non mi rivolgeva mai la parola. Come potevo piacergli se nemmeno mi guardava? Un giorno lo chiese a Isa.
“Come non ti sei mai accorta di come ti guarda? Certo lo fa sempre quando non lo noti….” . Certo anche lei così non mi era di aiuto! Ma quelle parole me le ero sognata per tante notti e le avevo analizzate fino allo sfinimento. Che scema che ero!
Non lo vidi nemmeno quella sera. Il giorno dopo lo trovai in cucina: aveva le occhiaie e l’aria davvero sciupata; mi sa che la sera prima si era preso proprio una bella ubriacata!
“Buongiorno” lo salutai.
“Ti assicuro che è tutto tranne che un  buon giorno” e si vedeva.
“Come va? Sembri stanco….”
“Già, mi sa che ho bevuto troppo ieri sera….a proposito scusa se ti tratto sempre in modo scortese..”. Cosa? Non potevo crederci! Mi rivolgeva la parola e in più si scusava per come si comportava con me? Che gli prendeva? Era ancora ubriaco? Beh poteva anche ubriacarsi più spesso in questo caso…..
“No tu non mi hai trattato in modo scortese” cercai di alleviarli i sensi di colpa. Anche se un po’ lo detestavo per questo, non potevo certo permettere che soffrisse a causa mia. Isa spesso mi avevo detto che ero troppo buona e forse aveva anche ragione. Ma in  quel momento non mi importava. Ero lì a parlare con un ragazzo strafigo. Cosa potevo volere di più?
“Si invece e mi dispiace per questo, beh almeno non l’ho capito troppo tardi. Mi piacerebbe rimediare….”
“Non ti preoccupare”. In quel momento sentii Isa che mi chiamava. Accidenti!
“Mi sa che devi andare”
“Già” mi voltai per andarmene ma lui mi afferrò per un braccio e mi fece voltare.
“Ehi scusa ancora”. Detto questo si chinò e mi baciò sulla guancia. Mi sentii svenire in quel momento. Meno male che se n’era andato….ero diventata rossa come un peperone! Arrivai in camera di Isa ancora in quello stato.
“Che è successo?” mi domandò subito.
“Ho appena parlato con Edward….mi ha chiesto scusa per il modo freddo in cui mi aveva trattata e poi….”. Non riuscii a continuare….ero ancora emozionatissima.
“E poi cosa?” mi esortò lei.
“Mi ha dato un bacio sulla guancia”.
“Ma è fantastico…..lui ti piace vero?”
“Si….e anche molto”. A lei non potevo nasconderlo.
“E tu piaci a lui, ne sono sicura. L’altro giorno stavamo parlando e ha iniziato a chiedermi un sacco di cose di te…..”. A quelle parole mi sentii morire. Sicuramente era vero….lei non mi avrebbe mai mentito su una cosa per me tanto importante. Ma….quindi gli piacevo veramente? O la sua era semplice curiosità? La prima ipotesi mi piaceva di più.
“Okay….ipotizziamo che sia vero…..che faccio?”. Ero confusa.
“Calma….aspetta di vedere cosa fa lui. Oggi ha già fatto un passo avanti mi sembra”. Già….e che passo avanti. D’accordo non era niente di che…..ma fino ad allora non mi aveva nemmeno parlato!
Il pomeriggio decisi di andare nella piscina della villa……e lì lo trovai. Si stava per tuffare quando si accorse di me e mi sorrise. Oddio mi stavo per scogliere! Il contrasto tra i suoi denti bianchi, perfetti e la sua pelle abbronzatissima……..e aveva anche un fisico perfetto: muscoloso….e che altro dire……da farti svenire!!
“Ehi ciao…..ci si rivede” mi salutò.
“Già….che ci fai qui?”. Che domanda cretina! Era ovvio! Una persona cosa andava a fare in una piscina se non per nuotare? Lui mi sorrise divertito dalla mia domanda.
“Scusa…..che domanda scema!”
“Non ti preoccupare……ti va una nuotata con me?”. Si era avvicinato. Mi mancava il respiro. Beh ora mica potevo rifiutare.
“Certo”. Ci tuffammo insieme e restammo dentro quella piscina a lungo.
Dopo quell’episodio, per qualche strano motivo, non mi rivolse più la parola. E adesso che cosa gli prendeva? Io non lo capivo…..
Una sera arrivarono tre amici di Isa……uno di loro non fece altro che guardarmi in modo ossessivo per tutta la serata. Dopo un po’ non resistetti più; me ne andai in cucina con la scusa che avevo sete. Purtroppo questo tizio, Matteo, mi aveva seguita fin lì e si stava avvicinando; continuò così finché i nostri visi non furono vicinissimi. Mi voleva baciare! Io cercai di respingerlo con tutte le mie forze, ma lui era sempre più vicino. All’improvviso sentii una voce alle mie spalle…..era Edward.
“Ehi lasciala in pace”. Matteo se ne andò via senza fiatare.
“Stai bene?”. Stavo bene? Non lo sapevo nemmeno io. Mi aveva salvata…..il mio angelo salvatore. Ma perché l’aveva fatto se non mi parlava neanche più? Non potei più trattenermi….
“Si può sapere che ti prende? Sono settimane che non mi rivolgi più la parola e adesso…..ti metti a seguirmi?”. Ok, come potevo essere tanto presuntuosa da pensare che mi stesse seguendo?…..non lo so.
“Che cosa? Io passavo di qui per caso…..e comunque mi dispiace…..non dirmi che volevi baciarlo?”. Adesso anche lui era arrabbiato. Fantastico! Di bene in meglio!
“No io non……ma a te che ti importa?”. Il suo sguardo si era fatto di nuovo dolce. Certo che se lui mi faceva lo sguardo da cucciolo io non ce la facevo proprio ad avercela con lui!
“M’importa perché tu…..”. Si blocco.
“Io cosa?” lo esortai.
“Niente lascia stare. Dimenticati di tutto”. Detto questo se ne andò.
Cavolo! Potevo essere tanto sfortunata? Stava per rivelarmi i suoi sentimenti……o almeno così credevo. Altrimenti cosa doveva dirmi? Perché gli importava tanto di me? E perché si era bloccato senza finire la frase? O lui era un codardo, timido non mi sembrava proprio, o…….non lo so. Tornai in camera mia; non avevo voglia di tornare dagli altri. Pensassero pure che fossi maleducata…..l’unica cosa di cui mi importava era Edward.
La notte, mentre mi rigiravo nel letto pensando ancora a lui, decisi di scendere in cucina a fare uno spuntino. Inutile dire  che lo trovai appoggiato al frigo; sembrava mi stesse aspettando…..leggeva nel pensiero?
“Cosa mi stavi dicendo oggi? Perché non hai finito la frase?”. Non resistetti, partii all’attacco. Lui si incammino verso di me e mi posò una mano sulla guancia. Quel contatto mi fece venire la pelle d’oca; la sua mano calda sulla mia pelle fredda.
“Non era niente di importante” mi disse voltandosi per andarsene. Ma non glielo permisi e afferrandolo per un polso lo costrinsi a voltarsi verso di me.
“Cami….”
“Ti prego dimmelo…” lo supplicai.
“D’accordo. Lo vuoi sapere? Tu mi piaci. Già. Dal primo giorno in cui ti ho conosciuta in soggiorno; per questo mi sono comportato da cretino, ignorandoti. Mi piacevi troppo e sembrava che io non ti interessassi”. Quella rivelazione mi sorprese. Io avevo sempre intuito tutto ciò, ma sentirlo da lui stesso era tutta un’altra cosa. E poi cosa stava dicendo? Ma se io svenivo ogni volta che lo incrociavo per le scale?!
“Ma come hai potuto essere così sciocco? Non ti sei mai accorto di quanto tu mi piacessi?”. I maschi! Quanto erano cretini e stupidi!
Mi sorrise ma in quel momento arrivo Isa: guasta feste! Il giorno dopo non lo vidi. Dopo quella sua rivelazione non ci capivo più niente; adesso che dovevo fare? E lui cosa avrebbe fatto? La sera a mezzanotte vagavo ancora insonne per la camera; decisi di andare in giardino; mi misi su una sdraio e inizia a fissare il cielo tempestato di stelle luminose. Restai lì per non so quanto tempo; ad un tratto sentii una mano calda sulla mia spalla: era lui.
“Non riesci a dormire?”
“No…..nemmeno tu mi pare”.
“Già, stavo pensando. Tra noi è rimasto un discorso in sospeso”.
“Hai ragione…..ma sai una cosa? Mi tormento perché non so cosa succederà adesso”. Ok, glie l’avevo detto.
“Davvero non lo sai?”. Scossi la testa, lui mi sorrise e prima che potessi capire cosa stava succedendo mi baciò.
“Adesso stiamo insieme, sciocchina!” e riprese a baciarmi. Restammo lì quasi tutta la notte finché ci addormentammo abbracciati su quella sdraio.
Il resto dell’estate passò tranquilla fra le sue braccia. A settembre tornammo a casa insieme. Per uno strano scherzo del destino mi accorsi che lui abitava a poca distanza da me. Come avevo potuta essere così cieca? Come avevo potuto non notare quel ragazzo mai prima di allora? Ma questo ormai non era più importante; l’importante era che ora noi due stavamo insieme. Lui era mio, io ero sua e nessuno avrebbe mai potuto cambiare tutto ciò.
  
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