Film > Alice nel paese delle meraviglie
Segui la storia  |      
Autore: Blue Flower    03/08/2010    7 recensioni
Questo è l'epilogo che speravo ci fosse nel film di Alice in Wonderland (Tim Burton) credo che anche molti di voi si aspettassero qualcosa di più romantico... in quel caso, se vi ho incuriosito, incominciate a leggere perché è solo un capitolo!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Riemerse dalla tana: il suo vestito era logoro e pieno di terra, non indossava più l’armatura e soprattutto non era più nel sottomondo. Non era più con Mirana, con McTwisp, con lo Stregatto. Non era più con il Cappellaio. Sapeva che sarebbe stato da vigliacchi sfuggire dai suoi problemi. Avrebbe dovuto dire di no a quel ributtante uomo che aveva chiesto la sua mano, deludendo così sua madre, sua sorella e tutta la sua famiglia. Si trovava di nuovo sola, quella volta come tante altre. Avanzò lentamente verso il gazebo dove tutti la aspettavano impazienti.
"Alice cosa ti è successo?" domandò la madre più in imbarazzo che preoccupata. "Sono caduta nel bosco e sono svenuta" disse lei mentendo. Si girò verso il suo pretendente e sussurrò: "Io non ti posso sposare" in quel momento lui parve turbato. Ma Alice non poteva legarsi ad un uomo qualsiasi. "Cosa dici, figlia mia?" sua madre aveva assunto un’espressione indignata. "Dico che non posso sposarlo" ripeté a voce più alta. "Ma perché?" domandò Lady Ascott, la madre del pretendente. "Perché non mi posso legare ad altre persone… Non si vive per accontentare gli altri". A quel punto, colui che le aveva chiesto la mano, si alzò di scatto: iroso e vendicativo. "Tu te ne pentirai Alice Kingsley… sei così strana che l’unico a farmi avanti sono stato io. E tu come mi ripaghi? Dicendo cose senza senso e morali delle favole… Quel bel visino non durerà per sempre!". "Ho altri modi per impiegare la mia vita, e preferirei passarla da sola in una casa piena di gatti piuttosto che accanto ad uno snob come te…" sussultò Alice, poco prima che i suoi occhi si velassero leggermente. Del resto sapeva che le affermazioni contro di lei erano vere, ma sapeva anche che il suo sogno era un altro e che lo aveva lasciato in un’altra dimensione. Ma il mondo va avanti e a volte, molte volte nel caso della ragazza, le cose vanno affrontate da soli. Sentiva gli occhi di tutti puntati addosso, sguardi misti tra lo stupore e la riluttanza più assoluta di avvicinarsi alla signorina Kingsley. Il primo impulso fu quello di scappare via in lacrime ma si morse il labbro e continuò. "Io sono Alice Kingsley, figlia di Charles Kingsley… Lui pensava in grande, non era una persona che si limitava ad accontentarsi. Ora so quello che voglio…" sì era vero, Alice lo sapeva. Ma aveva fatto la scelta di affrontare il mondo di sopra e perciò di lasciarsi alle spalle lui. "Tuo padre è morto Alice. E’ morto perché era un pazzo e tu sei come lui, per rifiutare un’offerta come queste. Tu sei completamente andata, sei matta Alice". "Tutti i migliori lo sono…" la voce proveniva dalla folla sotto il gazebo. Le persone si voltarono e si scansarono per far passare…

All’inizio Alice non lo riconosceva. Un uomo quasi distinto, forse un po’ eccentrico per la moda di quell’epoca, avanzava in mezzo alla folla. Il viso era coperto da un grande e baldanzoso cappello. Il pretendente di Alice non se ne accorse nemmeno, mentre lei era assorta da quella visione. Una specie di deja-vù, quella persona era così familiare che se la ragazza avesse seguito l’istinto gli sarebbe saltata addosso in un solo istante. Non riusciva a capire chi fosse, ma la voce dello schifoso la riportò alla situazione che stava vivendo. "Allora cosa hai scelto Alice-la-matta?" si girò di nuovo verso quella figura che alzò il cappello. Sotto vi si celava il volto di un bel giovane ma quello che Alice notò, prima ancora dei lineamenti decisi, furono gli occhi di un verde elettrico. Occhi che una sola persona poteva avere. "LUI! LUI! LUI!" si precipitò giù dal gazebo e cadde tra le braccia del Cappellaio. "Tu non sei potuta rimanere, sono venuto io…" "Non è che hai perso la tua moltezza?" "No, sono sempre io Alice"  e poi successe l’impossibile. Con un rapido gesto, il Cappellaio scostò una ciocca di capelli dal viso della ragazza e avvicinò il volto al suo fino a che le labbra non si sfiorarono e il piccolo contatto scoppiò in un bacio. "Alice, ma cosa…?" domandò sua madre avvicinandosi impertinente.
"Questa volta  non sono sola…".
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: Blue Flower