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Autore: morphine    03/08/2010    2 recensioni
questa storia parla di tre persone. Ivy che non ha mai avuto molta fortuna nella vita, Jared che ne ha avuta anche troppa, e Shannon che attraversa una fase importante della sua vita in cui deve prendere decisioni che lo cambieranno.
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La spiaggia di sera era perfetta.
In quel lasso di tempo tra il giorno e la notte, in cui il sole inizia la sua discesa verso il crepuscolo e la luna si sveglia dal suo torpore ed entrambi dominano il cielo in perfetta armonia, nell’aria regna una magia strana. Che rende tutto più bello, romantico, pacifico. Ivy sentiva tutto questo, ma Shannon no.
Lui era agitato, sapeva di dover parlare con ivy della situazione, ma una vocina dentro di lui diceva che poteva lasciar perdere tutto, la ragazza gli aveva promesso un week-end tutto per loro, segno che, dopotutto pensava alla loro relazione, che non lo usava solo per il sesso! Però sapeva di doverle parlare.
 
S: Ivy
I: si
S: questa sera volevo parlarti...
I: dimmi... buona questa pizza, devi lasciarmi l’indirizzo della pizzeria, me lo sono già dimenticato!
S: ok, ma
I: non ne ho mai mangiate di così buone... e di pizze ne ho mangiate molte  credimi!
S: IVY!
I: oh, si scusa... dimmi
S: dobbiamo parlare
I: oh... “dobbiamo parlare” in quel senso?
S: si
I: oddio...
 
E Ivy iniziò a sentir paura. Pensò al peggio, voleva lasciarla? Aveva un’altra? Un altro? No, l’ultima ipotesi poteva scartarla...
 
S: ecco, vedi... ultimamente sei stata un po’ lontana
I: lo so, mi spiace ma... posso essere più vicina
S: non è questo è che... è come se tu non fossi interessata alla relazione...
I: cosa? No! Io non... ti sbagli è che.... ho avuto tanto da fare e non ho avuto tempo...
S: vedi è questo.. anche io sono impegnato ma il tempo lo trovo...
I: ma vedi...
S: non lo so Ivy io non so che fare....
I: ti prego non... posso esser più presente, appena finisce tutto questo casino sarò più presente... io resterò a casa... posso smetter di lavorare...
S: NO! Non devi smetter di lavorare... io vorrei solo che tu ogni tanto spegnessi il cellulare e passassi una serata con me, solo con me.
I: ok, lo farò
S: tu n...
I: ti prego... non mi lasciare
S: io non voglio lasciarti, cosa ti ha fatto pensare che...
I: tutto quello che hai detto tu...
S: no, non voglio lasciarti è che non so cosa pensare... io vedo le relazioni degli altri e non trovo punti in comune con la nostra... cioè tutti con il proprio patner parlano di futuro, di casa, matrimonio, figli, comprare un cane... noi no, il massimo a cui pensiamo è ricordarci di comprare il lubrificante! Io voglio poter pensare a qualcos’altro con te oltre che al sesso... voglio fare anche altro...
I: tu vuoi sposarti?
S: un giorno forse.. non lo so. Tu?
I: la prima volta non mi è andata molto bene. Non lo so se voglio farlo ancora...
S: quello che so è che voglio dei bambini... non voglio morire solo, voglio qualcuno che sia vicino al mio letto mentre starò morendo, voglio poter insegnare a qualcuno tutto quello che ho imparato nella vita, voglio sentir qualcuno chiamarmi papà. Tu, vuoi dei bambini vero?
I: credo di si, cioè... penso che prima o poi...
S: penso che il nostro sarebbe un gran bambino. Cioè non dovrebbe venir fuori fatto male.
I: penso di no... anche se mia sorella quando è nata aveva undici dita nei piedi.
S: cosa?
I: oh.. era solo una piccola escrescenza, è stata eliminata subito.
S: oh..
I: e abbiamo il tasso di suicidi per depressione molto alto, e mia cugina era un po’ schizzata, un po’ tanto... credeva d’esser stata rapita dagli ufo...
S: ok, basta! Non raccontarmi queste cose.
I: oh ok.
S: davvero credeva d’esser stata rapita dagli ufo?
I: si. Diceva che l’avevano violentata e che era incinta di uno di loro...
S: e lo era?
I: no, era incinta del figlio del panettiere però.
S: e cosa...
I: beh... il bambino è stato affidato al padre, lei credo sia ancora rinchiusa in un manicomio in Italia... quando il bambino aveva due mesi, aveva cercato di vivisezionarlo perché era convinta che dentro al bambino ci fosse un mini alieno o una cosa del genere, voleva far vedere a tutti che era davvero figlio di un alieno!
S: e cosa...
I: non gli ha fatto nulla... voleva farlo davanti a tutti, durante una delle cene di famiglia, per cui l’abbiamo fermata appena ha preso in mano la mannaia... povero bambino... credo sia una fortuna che non sia crescito con la madre. Probabilmente non sarebbe cresciuto affatto.
S: per cui hai dei parenti ancora vivi in Italia?
I: si
S:...
I: non voglio vederli, se stai pensando ad una specie di rimpatriata o cose simili, sappi che non voglio vederli!
S: perché?
I: perché di no! Discorso chiuso!
S: ok
I: comunque... perché stavamo parlando di mia cugina matta?
S: per i bambini. Un giorno potremmo fare dei bambini.
I: ok
S: ok, lo mangi l’ultimo pezzo di pizza?
I: no, mangialo tu... tra un po’ esplodo
S: ok
 
E come era iniziato, il discorso finì nelle banalità.
La serata proseguì tranquilla e il mattino seguente svegliatasi nel letto di Shannon Ivy si diresse verso il piano terra dove ad attenderla c’era un messaggio nella segreteria da parte di Jared che li informava che sarebbe andato a casa del fratello in mattinata.. così dopo aver sistemato un po’ il caos che regnava nella cucina, preparò la colazione e dopo aver svegliato Shannon e informato dei piani di Jared per la giornata lo aspettarono insieme facendo colazione.
Jared non tardò ad arrivare. Era ansioso. Finalmente sarebbe successo qualcosa di emozionante e un po’ piccante, e poteva dopo tanto tempo, fare quello che che ogni uomo o donna desiderava in segreto fare! o almeno credeva che ogni donna o uomo desiderava fare.
 
I: sei sicuro che abboccherà?
J: certo
I: ma come fai a conoscere quelle persone?
S: non lo voglio sapere... non rispondere!
J: ti ricordi pam la parrucchiera?
I: si
S: non lo voglio sapere!
J: sono amici suoi...
I: oh...
S: non lo voglio sapere!
J: sono simpatici!
S: Jared per favore!
J: rilassati... non ci sono mai andato a letto! Ci sono solo uscito ogni tanto...
S: non lo voglio sapere!
J: che pignolo che sei.
I: comunque... che facciamo? Cioè guardiamo quello che fa o...
J: ci guardo io se vuoi, così voi due potete fare quello che vi pare... uscire...
S: ecco... bella idea...
I: ma io voglio vedere...
S: IVY!
I: voglio vedere che fa!
S: cosa vuoi che faccia!?
I: voglio vdere!
 
Così alle 14 di un sabato soleggiato Ivy, Jared e Shannon si trovarono seduti davanti ad un computer a guardare quello che Ian faceva. Dovettero aspettare molto prima che succedesse qualcosa d’interessante, ma dopo quattro ore finalmente accadde qualcosa!
Certamente fu una sorpresa per tutti scoprire determinati gusti, da parte di Ian ma almeno, giocava a loro vantaggio!
 
Il giorno seguente tutti i partecipanti al piano di vendetta si trovavano nella stessa stanza.
 
J: finalmente ci si vede tutti in faccia!
S: già... tu saresti la fonte?
- si... come stai Shannon?
S: bene...
I: Andy?
A: ho stampato tutto... e fatto delle copie, molte copie... questo è quello che abbiamo...
 
Mostrò a tutti le immagini, e il silenzio piombò nella stanza. Tutto si immaginavano meno che quello!
 
C: wow
I: oddio ho sposato un pervertito
J: puoi dirlo.. ah, quella ragazza è minorenne... per cui...
I: cosa? Hai mandato una minorenne!
J: non l’ho obbligata... e poi diventa maggiorenne domani... è solo una questione di giorni...
S: i documenti sono già pronti?
B: si... duplice copia e ho già detto all’avvocato e al notaio di tenersi pronti. Bisogna fare in fretta, prima che faccia qualche mossa e renda tutto inutile...
C: io ho già mandato il biglietto da parte tua a Ian... ci cascherà di sicuro....
J: vuoi dire che non ha ancora risposto?
C: già...
J: non va bene... e se non accetta abbiamo pensato a cosa fare?
I: se non accetta dovrai farmi entrare nel suo ufficio, trova una scusa per farlo restare fino a tardi, fino a quando tutti non se ne siano già andati a casa...e devi trovare il modo di farmi entrare... lo seddurrò così mi ascolterà per forza!
S: cosa?
I: gli farò solo vedere ma non toccare, stai tranquillo
S: vedere? Nessuno dovrebbe vedere...
I: beh, lui ha già visto, per cui...
S: non mi piace, questa storia non mi piace
J: fattela piacere... non possiamo buttare tutto all’aria perché tu sei geloso!
S: uffa!
J: così ci siamo... è la fine.
 
Tutti i presenti nella stanza si guardarono negl’occhi consapevoli che presto avrebbero avuto la loro rivincita o che almeno avrebbero  fatto la gioia di molte persone.
Ian come previsto accettò l’invito di Ivy, che con molta ansia si preparò per compiere l’atto finale.
   
 
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