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Autore: inoiscool    03/08/2010    1 recensioni
L'uomo più bello del mondo. La pelle chiara e luminosa, gli occhi azzurri come il mare in cui si riflette il cielo limpido, e le labbra fini e rosate.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Questa è la prima volta che pubblico una mia Fanfic, quindi avete tutte le ragioni per disgustarla, dato che non ne ho mai scritte prima d'ora. Volevo inoltre ricordare che fatti descritti in questa FF sono frutto della mia fantasia e non sono realmente accaduti.

Buona lettura!

Eravamo seduti in un divanetto in un piccolo albergo. La luce era soffusa e la musica era bassa: un perfetto sottofondo per le mie fantasie. Per non parlare delle fantasie che mi stimolava la fantastica creatura che avevo seduta accanto. L'uomo più bello del mondo. La pelle chiara e luminosa, gli occhi azzurri come il mare in cui si riflette il cielo limpido, e le labbra fini e rosate. Potete immaginare tutte le cose che mi sono passate per la mente: buttarlo per terra e strappargli i vestiti, prenderlo per i capelli e infilargli la lingua in bocca, ma per fortuna nessuno di questi impulsi prese possesso della mia mente. Eravamo li è basta.

Era molto imbarazzante avere quegli occhi fissi addosso che ti scrutavano, come se volessero leggerti nel pensiero. Il suo sguardo si faceva sempre più voglioso e le mie guance sempre più rosse dall’imbarazzo. Passava la lingua in mezzo alle sue labbra, come è solito fare in un modo tremendamente eccitante.

Non volavano parole dentro quella stanza.

Ad un certo punto lui mise un braccio sopra la spalliera del divanetto e la sua mano mi toccava la spalla. Si avvicino un po’ a me per poi fissarmi ancor più intensamente. Il mio imbarazzo salì alle stelle, il sangue mi ribolliva nelle vene e sentivo tremendamente caldo. Credo percepisse il mio disagio e ci provasse anche gusto.

Inizio ad accarezzarmi il viso e poi il collo. Con il dito disegnava il contorno delle mie labbra e ad un tratto un forte calore su di esse. Come nulla fosse mi bacio, anche se non era proprio un bacio. Le nostre labbra si sfiorarono appena.

La stanza era ancora vuota di parole.

Questa volta presi a fissarlo a mia volta. Mi persi letteralmente nei suoi occhi, due cieli estivi privi di nuvole.

Mi ribaciò con più foga e io ricambiai. Iniziò a stuzzicarmi il labbro inferiore mordicchiandolo e succhiandolo piano, mentre mi avvicinò a se stringendomi.

Quando le nostre labbra si staccarono per a seconda volta mi bloccai. Ero troppo imbarazzata per continuare. Lui si alzo dal divanetto e si inginocchio davanti a me e posando le mani sulle mie ginocchia aprì le mie gambe, prese tra le mani il mio volto e accarezzandomi mi baciò per la terza volta, questa volta socchiudendo le labbra e dando inizio ad un “duello” fra le nostre lingue.

Lentamente lui prese potere su di me, mentre sentivo il suo calore vicino ed il suo respiro farsi sempre più profondo.

Mi teneva vicino a lui, stringendomi dalla schiena ed accarezzandomi lentamente i fianchi. Insomma, sapeva cavarsela e sapeva che l’attesa aumentava il desiderio.

Staccò le sue labbra dalle mie per poi posare la testa sul mio petto, per riposare qualche attimo. Gli incominciai ad accarezzare i capelli lisci e fini. Appoggiai il naso per sentire il loro profumo: un miscuglio di sudore e shampoo all’albicocca.

Alzo lo sguardo, mi fissò velocemente e prese a baciarmi e a mordicchiarmi il collo, strusciandomi addosso e tornando a baciarmi in bocca, per poi farmi scivolare lentamente in braccio a lui reggendomi dai glutei e facendomi sedere pian piano sul pavimento di mattonelle, che stranamente era caldo.

Mi diede un altro dolcissimo bacio sulle labbra e poi su ogni parte del mio corpo che non fosse coperta dai vestiti, lasciandomi qualche sorriso malizioso mentre io lo desideravo sempre più ardentemente.

Non resistevo più. Gli presi le mani e glie le portai ai bordi finali della mia maglietta e lui capì subito: mi baciò soddisfatto ed iniziò a sfilarmela. Si tolse la maglietta a sua volta e io lo strinsi ancor più forte a me per sentire il calore a contatto con la sua pelle bollente. Sentivo la sua eccitazione contenuta dai pantaloni.

Continuavo a tenerlo il più vicino possibile. Desideravo restare così per sempre, anche solo abbracciati con i nostri corpi nudi che si toccavano.

Mi sbottonò lentamente i pantaloni e, baciandomi costantemente, me li fece calare all’altezza del ginocchio. Iniziò ad accarezzarmi le gambe e poi l’interno coscia.

Mi ribaciò, ma stavolta arrossendo leggermente , come se fosse una richiesta di permesso. Ovvio che accettai ricambiando il bacio.

Iniziò a portare entrambe le sue mani fra le mie gambe e a massaggiarmi lentamente, ma con decisione senza ancora sfilarmi l’intimo. Sentì il mio calore aumentare, la mia eccitazione sulle sue mani, mentre mi baciava e mi leccava, eccitandosi a sua volta.

Mi sfilo completamente i pantaloni, mi allargo le gambe e posando la testa sul mio ventre mi tolse gli slip accarezzandomi con una mano la coscia e con l’altra continuandomi a massaggiare, per poi penetrarmi con due dita iniziandola a baciare e poi a leccare, sentendo il mio sapore sulla sua lingua. Infilandocela continuò ad accarezzarmi per aumentare il piacere.

Mi mise le due dita in bocca in modo da farmi sentire il mio sapore. Le leccai facendo movimenti circolari con la lingua, le baciai e le succhiai. L’eccitazione stava man mano salendo.

Gli passai una mano tra i capelli alzandogli la testa per sistemarmi sopra di lui a gambe aperte e sorridendo beffardamente gli abbassai i pantaloni, con un po’ di difficoltà per via della sua erezione. Sempre più vogliosamente, gli tolsi i boxer con i denti mentre finivo di sfilargli i pantaloni. Strinse le mie labbra con le il pollice, tenendomi il mento e mi spinse verso il suo sesso e lo presi in bocca. Lo sentivo caldo ed estremamente eccitato. Intanto lui mi accarezzava le natiche con foga spingendomi la testa con l’altra mano.

Sentii il suoi respiri farsi sempre più affannati mentre mi fermo, poco prima di venire. Mi prese e mi getto sotto di lui, stavolta con un po’ più di forza, ed iniziò a penetrarmi con il suo sesso turgido, mentre io mi lasciai sfuggire qualche gemito di piacere dalla bocca seguiti da profondi ansimi di lui, che sopra di me si muoveva con forza e decisione, ma anche con estrema delicatezza.

Ci scambiavamo ancora lunghi baci e ogni gemito veniva contenuto dalle nostre bocche unite costantemente.

Mi allargò ancor di più le gambe per farmi godere al massimo, finché non mi sentii per arrivare all’orgasmo, così lui entrò completamente dentro venendo nello stesso momento.

Restammo stesi per terra abbracciati, io con la testa appoggiata al suo petto nudo. Pian piano i nostri corpi smisero di ardere.

Fissando il vuoto disegnavo segni circolari con il dito indice sul suo bicipite, fino a salire sulla spalla e poi al viso, provocandogli piacevoli brividi. Lo guardai e sorrisi accarezzandogli le labbra. I suoi denti erano perfetti e bianchissimi. Iniziai a baciargli la punta del naso e poi mi spostai per tutto il viso.

Mi fermò il volto prendendolo fra le mani e mi diede un piccolo bacio, ma estremamente dolce.

-“Ti amo è una cosa toppo comune da dire in questi casi?”-

Furono le uniche parole che quella stanza sentì da noi, oltre ai gemiti, agli ansimi e all’eccitazione.

 

A Selly, la mia piccola musa ispiratrice

  
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