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Autore: Ary_S    05/08/2010    4 recensioni
Un anno dopo il loro primo incontro, Zick ed Elena devono affrontare il primo impatto con la scuola media insieme a professori strambi, squilibri ormonali e conflitti coi compagni di classe e coi genitori; il loro rapporto d'amicizia intanto sta maturando e diventando sempre più forte.
Proprio a scuola conosceranno Lorrence, un nuovo amico eccentrico e bizzarro che sembra sempre nascondere qualcosa sotto il sorriso.
Intanto BigBurg è sede di fatti violenti e macabri che, almeno così sembra, non trovano alcuna spiegazione.
I Domatori indagheranno per scoprire la verità dietro questi fenomeni, ignari del grande pericolo a cui vanno incontro.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elena Patata, Ezechiele Zick
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 20

Il Paladino della Pace Universale


Le indagini sugli strani avvenimenti accaduti a Big Burg quest'anno non hanno portato a nulla.

Tutti gli scienziati del mondo sono interessati a questi fenomeni e stanno lavorando su di essi, ma anche loro senza successo. Persino gli studiosi del paranormale stanno intervenendo...

Non si sono mai registrati accaduti simili prima d'ora.

La strage di Piazza San Maronno rimane dunque un mistero... “

La giornalista gettò occhiate in giro, poi avvicinò il microfono alle labbra:

Ora intervisteremo qualche cittadino... “

Si vide per un attimo lo scorcio di una Piazza San Maronno devastata, racchiusa da una striscia di plastica rossa e bianca.

Tutti intorno a quella specie di recinto una calca di persone schiamazzanti, la maggior parte ragazzi.

Un gruppetto di adolescenti ( tutti maschi) notando la giornalista, le si avvicinarono.

Vediamo se... questi... ehm, gentili ragazzi possono dirci la loro su queste vicende... “

La donna era in evidente difficoltà.

Allungò il microfono verso un ragazzino obeso, che con aria trasognata disse:

Tutto questo è un sogno... non può essere vero... io sto dormendo, lo so, se c'è qualcuno che è sveglio mi può dare un pizzicotto, per favore? “

La giornalista e il cameraman si scambiarono un'occhiata persa.

Posso parlare io? “ Chiese un altro ragazzetto, basso e con gli occhialoni.

No.. qua ci sono in gioco gli alieni! Loro ci stanno attaccando! Come nell'ultimo livello di Alien Space War 3! Io sto aspettando ancora il Paladino della Pace Universale, che verrà a salvarci, a cavallo della sua fidata Pian... “

Un membro della combriccola gli strappò in malo modo il microfono di mano e sbraitò:

STUPIDI! Siete degli stupidi! Ma non capite che è il Governo

a farci questi scherzi per impaurirci e intanto aumentarci le tasse per “riparare” i presunti danni? Eh??? Non ve ne siete accorti eh??! è Tutta una cosa combinata! Ed io non... “

<< Baaaaahh!! Che stupidaggini! >> sbottò Jeremy, il pelo rizzo dalla rabbia.






<< State tranquilli, conosco questo labirinto come le mie tasche.

Però... state attenti. Ci sono insidie ovunque! State ben attaccati e sopratutto guardate bene dove mettete i piedi! >>

Annunciò Lorrence con voce allegra, accarezzando le foglie del labirinto.

Zick si avvicinò all'amico e gli mise la mano sulla spalla.

<< Ehm... Lorry? Che tipo di... insidie? >>

<< Mah... direi di tutto... piante stregate, laghetti acidi, animaletti un pochetto fastidiosi... dipende che strade prendiamo... >>

Il resto del gruppo fremette.

Teddy si arrestò.

<< Ma come fai ad essere così tranquillo?! Ci stai mandando a morire e tu... fai finta di niente e sorridi come se stessi per andare al tuo compleanno? Tu sei PAZZO! Io me ne ritorno A CASA! >>

Il sorriso di Lorrence si affievolì.

<< Mantenendomi calmo e sereno di mia volontà non lascio che la paura e la rabbia mi avvolgano... sopratutto in situazioni come queste, dove le emozioni malevoli non sono d'aiuto... Ma potresti smetterla di gridare e rimanere con noi? Perché... >>

<< NO! >>

E prima che tutti potessero dire qualcosa, dietro di Teddy si stagliò un'ombra più nera del nero.

Il ragazzo, stranito dall'improvviso mutismo dei compagni, ma sopratutto dalle loro espressioni terrorizzate, balbettò:

<< Ci dev'essere qualcosa di mostruoso dietro di me, vero? >>

La creatura emise un suono acuto che lacerò il silenzio.






I Telepattini atterrarono con tanta violenza che sgusciarono in avanti, facendo cadere il Domatore sulle natiche.

<< Ahi. >> bofonchiò, massaggiandosele.

Inondò la mano di Potere Dom e rischiarò l'ambiente circostante.

Si trovava in una specie di giardino. Tutto era molto freddo e umido: accanto a lui una fontana di mattoni neri, accerchiata da delle siepi folte ed intricate.

La piazzetta era circolare e l'acqua zampillante faceva un suono... grave e minaccioso.

Ma dove sono finito? “

Zob si alzò, reggendosi al bordo della fontana.

Oh il suo braccio era decisamente guarito.

Sembra una specie... di labirinto! “

Pattinò un po' intorno ( doveva fare attenzione, il pavimento era molto sdrucciolevole).

Si appoggiò a un muretto e cercò di contattare Zick...

Ma niente. Suo figlio non gli rispondeva. Poté però sentire i suoi pensieri... paura, agitazione, desiderio di salvarsi.

Provò disperatamente a contattare gli altri, ma ebbe lo stesso risultato...

Oddio... sono nei guai... e adesso? “ Si mise la mano sulla faccia.

Girò la testa verso le siepi. Si intravedevano le entrate per tante vie... ma quale scegliere?

Improvvisamente una cosa sferoidale schizzò davanti ai suoi occhi.

A Zob parve di sentire una risatina.

Si mise in posizione d'attacco, il potere sfavillante nelle mani.

Certo che però.. sarebbe stato difficile muoversi, con quei maledetti Telepattini!

Si guardò intorno, ma non vide niente...

Poi la cosa schizzò di nuovo davanti a lui!

Mi stai facendo arrabbiare, quella creatura.

Devo essere più svelto, la prossima volta.. appena lo vedo.. ZAC! Gli sparo un raggio... “

Rieccolo.

Il raggio Dom lo mancò, ma la stramba presenza cambiò direzione... e diresse velocissima verso il Domatore.

Zob eresse uno scudo d'energia davanti a lui, ma incredibilmente... l'esserino riuscì a oltrepassarlo e a andargli addosso.

Ma... cos'è?! È un Girti... con le zanne??? “

Il Girti apriva e chiudeva la bocca meccanicamente, provando a mordergli il naso: Zob lo teneva con le mani e cercava di mandarlo via dalla sua faccia.

<< È inutile, Domatore! Arrenditi! I tuoi amichetti stanno passando un serio pericolo! >>

Strillò la creaturina.

Zobedja non aveva tempo di stupirsi se quel Girti riusciva pure a parlare, doveva toglierselo di mezzo!

Sparò due getti dalle mani e il mostriciattolo si catapultò all'indietro.

Zob, veloce come una scheggia, iniziò a pattinare e a seguire gli spostamenti della creaturina.

Un'impresa abbastanza ardua pattinare velocissimamente sul bagnato, guardare dove andava quel rompiscatole di Girti, cercare di illuminare tutta la piazzetta e tentare di prendere il Dom Box dalla tasca tutto nello stesso momento, ma che altro poteva fare?

Il Girti schizzava in aria, ridacchiando e prendendo in giro Zob.

<< Tanto non mi preeendi... Sei un Domatore scarso, sai? Non sai nemmeno inscatolare un innocuo Girtino... la vecchiaia fa male, eh? >>

Si muoveva a zig zag, impedendo a Zob di prendere la mira.

<< Ora hai rotto! >>

<< PRRRRRRRRRRRRR! >>

Il mostro curvò a destra e fu vicinissimo alla gamba del Domatore, pronto a mordergliela... ma Zob, lesto, mosse la gamba e gli diede una bella telepattinata in bocca, spaccandogli tutti i denti e tramortendolo.

Il Girti finì per terra... intanto Zob, accorgendosi che la gamba con cui aveva calciato il mostriciattolo era ancora in aria e che stava andando in avanti a 100 all'ora, cercò di arrestarsi. Ma troppo tardi: si diresse verso la fontana e vi si buttò dentro.

Com'era gelida! Il Domatore si sentì un autentico pollo, ma almeno era riuscito a fermare il Girti, che era ancora a terra, svenuto.

Uscì dalla fontana ( brrr!!) e pattinò verso la creatura.

<< Mi avrai fatto fare un bel bagno, ma ti ho preso. >>

Prese il Dom Box e il Girti venne risucchiato al suo interno.






<< Mi sembra che sia un sì. >>

Detto fatto, Teddy iniziò a pattinare come non aveva mai fatto.

Non che gli altri stettero lì fermi a guardare!

Il mostro era orrendo, ed aveva la forma di una specie di insetto:

la testa tonda e con tenaglie scarlatte, il corpo lungo e scuro, pieno di “ zampette” lunghe due metri.

Sulla parte terminale del corpo, una spina aguzza e, sotto l'addome, una bizzarra peluria bianca.

Gli occhi erano quattro e rossi come rubini infuocati.

<< Ora quel mostro conoscerà il mio Dom Box!>> urlò Trengingigan.

<< No! Il Pacius non si può inscatolare! Ha un sigillo magico! >>

Avvertì Lorrence.

<< E come si ammazza?! >> Il prode Gingi era un po' in difficoltà.

<< Vedi quel pelo sotto il popò? Bisogna tagliarlo! È il suo punto debole! Ma dobbiamo aiutarti! >>

<< NO! ME NE OCCUPO IO! SCAPPATE! >>

Lorrence guardò ammirato il mostro rosa, ma

Greta lo prese per la collottola e lo esortò a correre via.

Timothy era il più veloce di tutti: la sua agilità felina lo aiutava in quelle situazioni.

<< Avanti!! >> incitò, illuminando la strada coi suoi occhi.







<< Ah sì, eh? Che ti credi di essere, brutto insetto schifoso? >>

Trengingigan balzò in aria e si si arrampicò su una siepe.

Per fortuna, gli occhi del mostro emanavano luce: rossa e inquietante, ma sempre luce.

<< Ehi tu! Vieni quii! >> Il Gingi cercò di attirare l'attenzione

del Pacius, scuotendo i tentacoli.

Quando l'insettone, adirato, scattò verso di lui per serrarlo nelle sue tenaglie, il fiero Inscatolatore gli lanciò addosso una bomba fumogena.

Il Pacius non vide più niente, ma Trengingigan gli balzò sulla schiena. Corse verso la coda e si aggrappò allo Spunzone aguzzo, per aiutarsi a scendere, ma la creatura si mise a scuotere la coda per toglierselo di mezzo!

Trengingigan doveva tenersi bello stretto per non cadere, ma doveva riuscire assolutamente a tagliare quei dannati peli.

Vide una cordicella davanti a sé. Ma certo!

Il suo paracadute!

Lasciò andare la presa e la tirò.

La bomba fumogena stava perdendo effetto e ben presto il Pacius avrebbe ricominciato a vedere...

Il paracadute era abbastanza efficace quanto per non fargli fare male: atterrò velocemente a terra, se lo levò di dosso con uno strattone e corse verso la peluria, scansando la coda con un balzo...

Cacciò fuori il coltello.

ZAC!





I Domatori, le due umane, il Tutore Stellato e il Gorka Bianco udirono un lungo lamento risonare nel Labirinto.

Si fermarono.

Il sorriso di Lorrence si fece più ampio.

<< Trengingigan ce l'ha fatta. >>

<< Sììììì!!! Ehhhhh!! Evviva! >> festeggiarono tutti, ma per pochi secondi perché dovettero riprendere fiato, dopo tutta quella corsa sfrenata!

Elena era distrutta e si era accasciata a terra ansimante.

<< Ev-viva... p-possiamo riposar-ci un po'? Per-f-favore... >>

Il ragazzo dai capelli biondo platino le si avvicinò.

<< Va bene Elena, ma dovremo rimetterci in cammino... Kremshin deve essere fermato, ricordi? >>

Lorrence non era per niente stanco ed osservò benevolo i suoi amici, felice come una Pasqua del fatto che fossero salvi.

Ma avvertiva qualcosa...

<< Si sta avvicinando... >>

<< Chi?! >> chiese Lay, boccheggiante.

<< Oh, nessuno di pericoloso...>>

Si girò verso Greta e Zick.

<< ...Potrebbe essere Zobedja. Sento che ha del Potere Dom... >>

Greta esclamò, stupita:

<< Zob? Ma lui è a casa! Non poteva venire qui! Non può! Io gliel'ho ordinato. >>

Tutti si misero a ridere.

<< AH AH AAAAH! >>

Tuonò improvvisamente una voce.

La nostra eroica compagnia si girò, esterrefatta.

Trengingigan cavalcava il Pacius, che ora sembrava una docile creaturina.

I peli sul didietro erano stati tagliati e il Gingi li aveva usati a mo' di redini.

Il mostro fu acclamato, glorioso, poi esortò:

<< Avanti! Salite e andiamo a dare un bel calcio nel deretano a quel Gorka Nero! >>






Era da un po' che Zob vagava per il Labirinto: non sapeva da che parte andare e si sentiva un po' perso. Ed aveva freddo... l'acqua gli si era appiccicata addosso in modo insopportabile. Tremava. Per fortuna l'energia Dom che emanava da tutti i pori lo riscaldava un po'...

Devo cercare di ricontattare Zick e gli altri... ma... come mi sentirò se non mi rispondono? “

Represse quell'angosciante pensiero negli angoli più remoti della sua mente e attivò il Contatto Telepatico.

Zick...? Sono papà... Riesci a sentirmi? Sono qui nel

Labirinto! “

Attese una risposta, e sentì con piacere che ora Zick era tranquillo e felice...

Papà?”

Sì Zick sono io! Dove sei? “

Zick sorrise.

Non ci crederai mai... ma ora lancia in aria una palla d'energia, così potremo venire a prenderti! “

Tutti alzarono la testa. La sfera celeste si librò in aria, illuminando tutto il labirinto. Non era molto lontana.

<< Ragazzi.... SI VOLA! TENETEVI FORTEEE!! >>

Il Pacius si allungò verso l'alto sempre di più, sempre di più... mentre sul dorso si spiegavano enormi ali diafane.






<< È stata dura. >> raccontò il Domatore.

<< Il Girti non me lo sarei aspettato proprio... però alla fine l'ho sistemato. >>

Accarezzò il Dom Box.

<< Bene! Benissimo! Ora che il gruppo è al completo, possiamo andare. La fine del Labirinto è laggiù, ed è lì che è nascosto Kremshin. >> Annunciò Lorrence contento.

<< E come fai tu a saperlo? >> chiese Teddy, sempre diffidente.

<< Lo sento. >>






Kremshin non avrebbe mai pensato di sentirsi così debole e vulnerabile. Lui era la creatura più spietata che il mondo avesse mai conosciuto, lui era la Voce, il Male.

E ora si ritrovava a scappare da quei... tsk, Domatori...

Dietro di lui di innalzava la pietra, davanti un intrico di siepi e viottoli. Doveva per forza entrare nel labirinto per riuscire a salvarsi.

Il suo servo l'aveva tradito. Quello stupido ragazzino... l'avrebbe pagata cara.

E non riusciva più a mettersi in contatto con nessuno, perché gli faceva spendere troppe energie.

Chissà se il Girti era ancora vivo...

Kremshin sperò con tutto se stesso che avesse staccato le gambe a morsi a quei maledetti Domatori.

In quel momento non era più l'essere invincibile che si credeva di essere... Trasformarsi davanti a quella ragazzina era stato uno sbaglio. Sì, aveva torto. Kremshin non aveva mai provato quella sensazione: o meglio, non aveva ancora imparato ad accettarla.

Ma era così bello, vederla urlare soffrire...

Non poteva ritornare alla “ forma” di Voce. Peccato... ma se l'avesse fatto, sarebbe morto. Quel bimbetto, sparandogli un raggio, gli aveva tolto grandi energie e potere...

Il suo corpo era goffo e sarebbe stato facile perdere la vita...

Doveva escogitare un modo per scappare. No anzi, prima doveva uccidere i Domatori e i loro amichetti nel modo più orribile, poi avrebbe pensato a nascondersi.

Ma fu il suo sadismo la sua condanna.

Alzò le braccia e urlò:

<< Creatura che vive nelle fogne, ti ordino di mostrarti a me e servirvi! >>

Il muro in marmo si spaccò in diversi punti, dai quali uscirono dei lunghi steli.


Greta, attenta a non cadere di sotto, gattonò verso suo marito, che sedeva vicino a Zick. Accanto a quest'ultimo, Elena.

<< Ora, come avevo promesso, ti spacco la schiena. >>

Mosse la mano verso quella di Zob.

<< Da quando una pacca affettuosa è sinonimo di “ Ora ti spacco la schiena?” Sorrise lui.

<< Da adesso. >>

Greta si sedette vicino a lui e suo figlio.

<< I miei ometti >> gongolò lei.

<< Non avreste mai scommesso che un giorno avreste viaggiato sul dorso di questo insettone, eh? >> continuò la Rifugiatrice, contenta.

<< Insettone? >> Sospirò Zob << Gli insetti hanno sei zampe, gli aracnidi otto e quelli che ne hanno di più si chiamano miriapodi, ma i miriapodi non hanno le ali quindi non capisco se... >>

<< E piantala per una buona volta con tutta questa scienza! >>

Sbottò Greta, e Zick ed Elena si misero a ridere.

Improvvisamente si udì un rumore.

<< Che cos'è? >> gemette Lay, avvinghiandosi ancor di più al povero Teddy.

<< QUELLA! >>

Lorrence indicò una creatura fatta a lunghi filamenti che s'innalzava sopra il labirinto, lontano.

Il Pacius si stava innervosendo: Trengingigan dovette stringere di più le redini per riuscire a farlo star fermo.

<< La Pianta Digerente. >> mormorò Zick.

<< L'ha stregata Kremshin! Non l'avevo calcolato questo... beh diciamo che la userà come diversivo mentre lui scapperà attraverso il labirinto. >> Disse Lorry calmo.

<< Bene, perfetto! >> sbottò Tadduja, seccato.

<< ATTENTI! >> La Pianta Digerente allungò uno dei suoi lunghi fusti verso il Pacius, provando a morderlo.

Trengingigan virò a sinistra e tutti si tennero forte; le cinque teste inseguirono il mostro alato, aprendo e chiudendo le fauci.

<< Se riusciamo ad intrecciare le sue teste forse riusciremo a renderla inoffensiva! Ma voi dovete scendere da qui! >>

<< E come? >>

<< Create uno scudo d'energia Dom e buttatevi di sotto! >> urlò Timothy.

Zick abbracciò Elena e si lanciò nel vuoto.

L'atterraggio non fu dei migliori, ma almeno non si fecero niente. I membri del gruppo erano caduti in vie differenti, ma comunque erano molto vicini.

<< Lui è nei dintorni. >> Disse il Gorka Bianco ad alta voce.

<< Dovremo creare una strategia. Io vi indicherò con la mente le strade che voi dovrete prendere e accerchieremo Kremshin. Io saprò dove andare. Correte! Anzi, pattinate! Quest'area del labirinto è tranquilla e Krem è lento! Andate! >>

Elena lanciò un'ultima occhiata all'amico, ma venne trascinata via da Zick.






Per Lorrence, comandare dodici persone contemporaneamente era un grande sforzo mentale. Non aveva mai provato ad usarli, ma sapeva che dentro di lui c'erano sempre stati grandi poteri magici.

Ma ci stava riuscendo bene. Per un buon fine.

Il mondo avrebbe riacquistato la serenità e lui sarebbe stato libero di vivere la sua vita.

Finalmente, stava decidendo per sé.

Corse veloce in avanti, annusando nell'aria l'odore del potere di Kremshin. Sapeva esattamente dove andare.

Sentiva la sua paura.

Ora era vicinissimo.

Girò a destra e lo vide corricchiare con affanno.

<< Kremshin. >>

Il Gorka Nero si arrestò.

<< Tu, piccolo lurido di un Gorka Bianco! >>

Girò la sua orrenda faccia verso il ragazzino.

Nelle sue zampette rachitiche si materializzarono delle palline, che lanciò verso il ragazzo.

Intanto, Lorrence stava conducendo Kremshin nel centro del labirinto... un grande piazzale dove portavano tutte le strade.

Le palline si trasformarono in mille lame argentee.

Sibilarono in aria e si conficcarono nel corpo di Lorrence.

<< Ah! Aha! Tu non sei niente. Niente! Tu... >>

Ma Kremshin era così stupito.

Lorrence camminava ancora in avanti. Incurante delle lame e del sangue che sgorgava dalle ferite, copioso, insensibile al dolore.

Con un determinazione negli occhi che “ suo padre” non aveva e non avrebbe mai più visto.

Le lame stavano sgusciando via dalle ferite, e cadevano a terra.

Il sangue ritornò dentro i tagli, e le ferite si richiusero.

<< Hai paura adesso? >> Chiese Lorrence, pacato.

Kremshin non aveva parole. Indietreggiò.

<< Tu... MUORI! >>

Ora.”

Tanti, piccoli occhi rossi brillarono nel buio.

I Domatori uscirono dai cunicoli e stesero il braccio verso Kremshin.

Era in trappola, e vi ci si era messo da solo.

Una grande luce azzurra rischiarò l'enorme grotta sotterranea.



La Voce si era finalmente zittita.






<< Ehi tu! Calmati! >>

La Pianta Digerente, con gran sorpresa di Trengingigan, eseguì il suo ordine.

Le varie teste si guardarono in modo stralunato.

<< Stavamo strisciando per la Metropolitana quando ci siamo ritrovate qui! >> Disse una.

<< Che strano! Ma che ci è successo? >> Domandò un'altra.

<< Non è tempo per le domande, belle ragazze! Che ne direste di darci un passaggio... di sopra? Il mio carissimo Pacius è un po' stanchino... vero, Paci? >>

Il Gingi gli diede delle pacche sul dorso, e lui brontolò.







Era ormai molto tardi, ma Piazza San Maronno era oggetto di visite da tutto il mondo ormai ( sia dal punto di vista religioso che paranormale ).

Il piccolo Timmy, giovane nerd appassionato di videogiochi di ruolo, era ancora convinto che in quelli strani avvenimenti accaduti a Big Burg fossero frutto degli alieni: come nel suo amato videogioco Alien Space War 3, dove gli extraterrestri attaccano la terra proprio in quel modo.

Aveva undici anni e sembrava molto più piccolo per la sua età.

Era bassino e gracile, e aveva un animo gentile e fantasioso.

Non come Ford e Soup: l'uno era un demente e l'altro un vile e maleducato, ma debole.

Li aveva conosciuti proprio lì a Piazza San Maronno, discutendo degli eventi di Big Burg.

La sua parola era stata subito presa in giro, ma lui ci credeva fermamente.

<< Ehi, ragazzi! Scommetto 50 bigliettoni che questa notte il Paladino della Pace Universale verrà qui! >>

Sorrise trotterellando verso i due.

<< Tu sei pazzo. 50 bigliettoni? E dovi li vai a prendere? >>

Sputacchiò Soup.

<< Io ti dico che ce li ho. Scommettiamo? >>

Ford e Soup si guardarono con noncuranza.

<< Ok, ma non fare scherzi, moccioso.... aaaah! >>

Quelle inaspettate vibrazioni del terreno fecero cadere tutti i turisti e non, scatenando il panico generale.

<< Un terremoto! >> strillò Ford cercando di ripararsi (?) con le manone.

<< È l'apocalisse! È il volere di Dio! >> Esclamarono delle giovani aspiranti suore, anche loro incuriosite dai fenomeni.

Dopodiché si misero a pregare.

Le scosse cessarono.

Molta gente si alzò e scappò via, ma i più curiosi rimasero lì a vedere cosa sarebbe successo.

Dei ragazzi in prima fila urlarono:

<< Guardate! Il pavimento si sta incrinando! In molte parti! >>

E non solo incrinando, si stava pure alzando.

Solo pochissimi ora restarono a guardare.

<< È come la guerra dei mondi! Ora verranno i Tripodi ad ucciderci tutti! >> Urlò Soup terrorizzato.

Dalle crepe uscirono le teste di un'enorme pianta... si innalzarono altissime, e poi sorrisero alla folla:

<< Buonasera, come va? >>

Solo Timmy non urlava e non era minimamente spaventato.

Allungò la mano verso il cielo.

Sulla testa più alta era in piedi una figura fiera e possente, che scherniva tutti con la sua maestosità. I tentacoli del Paladino della Pace Universale ondeggiavano al vento, impavidi. La sua Pianta Zurgakiana sempre al suo servizio, illuminata dai flesh delle macchine fotografiche del gruppetto di cinesi.

<< Mi sa tanto che mi devi 50 bigliettoni. >>

ridacchiò Timmy ad un Soup che rischiava un infarto.







Tadàààn! E rieccomi su EFP! ( finalmente N. d. Voi)

Perdonatemi. Ve lo chiedo in ginocchio. Questa sfigatissima Fanfic ha attraversato un periodaccio durissimo nell'ultima parte ( avrete notato quanto ero diventata crudele e dark O_O''').

Non avevo voglia di scrivere. Non sapevo perché. Ero molto triste...

Anche quegli stupidi esami...

Sono passata con 9, ma mi hanno rubato un sacco di tempo...

Ora sono “ guarita” e mi sono decisa a scrivere il 20 perché continuare così era impossibile!

Un grazie a chi ha recensito!

Jessica_Hale: Sì, Teddy con Lay! Muauaha! XD Sono felice che la storia ti piaccia ^_^

kikka97: Grazie e ancora grazie, sono molto felice e onorata di questi complimenti! ( immeritati ^^'')

E grazie anche a Whivel, che ha messo la storia tra le preferite! Spero che ora non sia più troppo “ dal punto di vista femminile” ^_^

Mi auguro che vi sia piaciuto :D

Riguardo il combattimento con la Pianta Digerente stregata, mi sono un po' ispirata ad Hercules che combatte l'Idra...

e per il Pacius...

avete visto Arthur e il popolo dei Minimei? Ecco per il Pacius ho preso spunto dal Pacimollo ( guardatelo per capire xD)

RECENSITE E CRITICATE! ( no non siete costretti xD)

Non è finita qui.... eheheheh >:)

Al 21! ( che sarà l'ultimo capitolo, mi dispiace! ç__ç)






   
 
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