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Autore: Aurora Barone    07/08/2010    0 recensioni
Reika una ragazza ricca e annoiata decide di aprire il club dei tuttofare trascinando le sue amiche in questa sua bizzarra iniziativa.
Natsuko, amica di Reika si innamora di Hideki il solito playboy.
Ma Natsuko fin troppo Inesperta in fatto di ragazzi si lascia completamente ingannare dalle apparenze,nonostante Reika la metta in guardia come se conoscesse fin troppo bene Hideki.
Inoltre al club di Reika si iscrive come al solito Ryueki definito da Natsuko un otaku fissato,ma forse finirà col ricredersi sul suo conto?E Reika e Hideki in realtà si conoscono già?
(storia narrata da tre punti di vista)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 PRESENTAZIONE DEL CLUB


NATSUKO:

Mi svegliai tardissimo, così feci colazione in tutta fretta , sembrava che stessi facendo una maratona. Durante la corsa notai qualcun' altro correre alla mia stessa velocità, era quel tipo della sezione F.
Com'era veloce! Mentre io mi affannavo tantissimo lui sembrava rilassato e con un sorriso stampato sulla faccia. Ancora quel sorriso! Mi chiedevo: ” Cosa avesse tanto da sorridere?” Era un tipo davvero fastidioso.
“Anche tu in ritardo?” chiese con il fiatone.
Annuii con il capo non avendo la forza di parlare. Ero troppo stanca, non ce la facevo più. Di botto mi fermai, lui fece lo stesso.
“Vedi che così non ce la faremo mai ad arrivare presto a scuola!”
“Prosegui da solo, io sono troppo stanca!” dissi stremata con le gambe doloranti.
Lui sembrava deciso a non voler proseguire senza di me. Allora pensai che era un bravo ragazzo,davvero molto dolce, forse pensandoci su non era tanto male. Senza preavviso il mio cuore incominciò a battere più forte del solito. Ero rossa dall' imbarazzo e avevo paura che si accorgesse del mio rossore.
Stava per dire qualcosa, forse mi avrebbe detto qualcosa di dolce e romantico del tipo: “Natsuko io senza di te non vado da nessuna parte, perché io ti amo...”Oh ma che andavo pensando era troppo presto per quello. Forse si sarebbe limitato a portarmi in braccio, no anche quello era un gesto troppo avventato. Oppure sarebbe rimasto ad aspettarmi finchè non mi fossi ripresa dalla stanchezza. Si quella era la cosa più prevedibile, sarebbe di sicuro andata così, “Aspetterò fino a che tu non ti sia ripresa”si, sicuramente stava per dire questo.
“Allora io vado, ciao!” disse facendo un cenno con la mano e correndo via come il vento.
“Non ci posso credere!” pensai rimanendo immobile a fissarlo esterrefatta e delusa. Io povera illusa, avevo pensato che mi avesse aspettato o che addirittura volesse dichiararsi. Ah ma che cosa ci si poteva aspettare da un otaku! Quelli come lui non sanno trattare con le ragazze reali, gli interessano solo quelle disegnate nei manga, che razza di depravati che sono questi qui!
Ma anche il mio adorato Hideki leggeva quella robaccia, si però lui non era chiaramente un fissato e poi sapeva di certo trattare con le ragazze reali.

Lui è sempre gentile con tutte le ragazze, un vero tesoro ed è un vero playboy. Ah ma chi se ne importa, lui mi piace davvero tanto pensai incurante di tutto con gli occhi trasognanti.
Alla fine arrivai a scuola in ritardo e per punizione dovetti pulire i pavimenti del corridoio. Il professore Takazuma era davvero molto arrabbiato, ma in compenso ero scampata agli esercizi che non avevo fatto.
Dopo la sua ora c'era inglese e la professoressa mi fece rientrare in classe, tutto si svolgeva come al solito: i miei compagni fingevano di seguire le lezioni, poi c'era il più secchione Rukawa Takeru che seguiva per davvero le lezioni insieme ad Haruna.
In effetti quei due potevano formare una bella coppietta di secchioni, avrei dovuto darmi da fare per farli mettere insieme, diventando la nuova “Emma” del secolo. ( Natsuko cita il libro “Emma” di Jane Austen dove la protagonista organizza matrimoni)
Però pensandoci su, il ruolo di ragazza frivola che si mette ad organizzare fidanzamenti per far passare il tempo s' addice più a Reika che a me. Chissà se lei non ci abbia già pensato ad una cosa di questo tipo.
Passate quelle ore noiose in cui presi qualche appunto per fingere di aver seguito, arrivò la tanto amata ricreazione.
Le ragazze si recavano in cortile, altre rimanevano in classe.

I ragazzi anche quest' anno avrebbero fatto la loro classifica sulla ragazza più carina della classe e della scuola, era ormai un'usanza che si tramandava tra gli studenti dell' istituto Selou.
I miei compagni erano i peggiori, i più appassionati a quel tipo di classifica e ne facevano molte altre sulla ragazza che ha il seno più grande, su quella che ha un bel sedere e un bel fisico e via dicendo fino ad arrivare allo sfinimento.
Molte ragazze tenevano le dita incrociate per il primo posto, mentre io e ad Haruna eravamo poco interessate,la ritenevamo una stupidaggine. Reika come al solito sicura di sé, rideva sotto i baffi, anzi non tanto sotto perché incominciava a dire come ogni anno ad alta voce “E' inutile nessuna della classe ha speranze, io sono certamente la più bella e leggiadra fanciulla della classe e anche dell' istituto!” Come al solito si montava eccessivamente la testa e le altre ragazze della classe non la prendevano affatto bene, sopratutto Azusa Mishina, la rivale N° 1 di Reika, così incominciavano a ricoprirsi di insulti cercando di prevalere sull' altra.
Era incredibile quelle due si somigliavano veramente molto, erano veramente simili per filo e per segno, anche lei aveva detto che si sarebbe aggiudicato il primo posto perché lei era la migliore di tutte, suscitando anche lei l' ira funesta delle altre compagne.
Di questo passo ci sarebbe stato un violento massacro. Dissi ad Haruna di andarcene in cortile e di scappare alla svelta dalla classe, perché era molto pericoloso rimanere lì.
Takeru ci venne incontro ridendo “Che stupide compagne che abbiamo tutte che pensano a quella classifica”.
“Già” affermavamo in coro io e Haruna. Un'altra figura ci raggiunse, sembrava anche molto arrabbiata, si trattava di Reika, “Mi avete lasciato sola contro quelle tipe!” affermò lagnandosi.
“Scusaci!” affermavamo io e Haruna spaventate dalla sua espressione omicida, Quando Reika si arrabbiava poteva diventare molto pericolosa, altro che fanciulla leggiadra, perdeva completamente il controllo.
“ E tu Takeru non sei con gli altri a fare la classifica?”
“Ho già scritto il mio nome...” affermò lui con scarso entusiasmo.
“Hai votato me?” chiese Reika, ma la sua sembrava più un ' affermazione che una domanda.
“Il voto è segreto!” affermò lui spostando lo sguardo verso Haruna.
Lei arrossì di colpo distogliendo lo sguardo da Takeru. Non capivo quella situazione così equivoca, tutto faceva pensare che quei due si piacessero, che avessi colto nel segno prima?
“Non mi dirai che hai votato Haruna?” affermò Reika arrabbiata.
“Ma no!” affermò lui timidamente, mentre Haruna teneva lo sguardo basso per la troppa vergogna.
“Senti lo sanno anche i muli che ti piace Haruna da 3 anni, ma per le votazioni devi essere obbiettivo e non votare la ragazza che ti piace, ma la ragazza più carina e leggiadra!”
Io ed Haruna avevamo tutte e due un espressione scioccata, nessuna delle due era al corrente dell' innamoramento di Takeru. Haruna era più sconvolta di me, ma non capivo bene la ragione. Non mi aveva mai detto che le piacesse Takeru, mai una parola su di lui. Ah, forse una volta mi aveva chiesto cosa ne pensassi di lui. Io le avevo semplicemente detto che era il classico secchione occhialuto e che non c'era proprio nulla di attraente in lui, forse per quello non me l'aveva mai confessato, si vergognava di quello che avrei detto o pensato.
“Sai per la classifica dei ragazzi più brutti voterò te!” affermò Reika indignata e furiosa.
Takeru neppure la guardava in faccia, era troppo concentrato ad osservare Haruna, ma non appena i loro sguardi si incrociavano uno dei due distoglieva lo sguardo, fino a che Haruna non corse via non riuscendo più a sostenere quella situazione imbarazzante, mentre lui la rincorreva.
“Ma tu guardalo neppure mi ha ascoltato!” affermò Reika scocciata.
La conoscevo da molto tempo,sapevo che sotto quella sua facciata di ragazza arrogante e incurante, c'era una persona davvero molto dolce e che si preoccupava davvero per le amiche. La storia della classifica era solo un pretesto per chiarire i sentimenti di quei due, ne ero certa. Le sorrisi pronta ad abbracciarla, in quel momento se lo meritava, dopotutto non facevo altro che criticare sempre la povera Reika, ma lei mi osservò con la sua solita espressione incurante “Che hai da sorridere?”
“Ah, non fare finta di niente, la classifica...era tutto un pretesto per farli mettere insieme eh? Sei la Emma del secolo!” affermai sorridente pronta a stringerla a me.
“Ma che stupidaggini stai dicendo? Ti sbagli e poi chi sarebbe questa Emma?”
“Se guardassi meno anime e leggessi più libri forse a quest'ora lo sapresti!”
Reika sbuffò, quando si parlava di libri reagiva sempre così. Non nutriva una grande passione per i libri perché li ricollegava molto alla scuola, non sapeva distinguere i libri scolastici da quelli piacevoli, per lei i libri erano solo una gran rottura di tipo scolastico punto e basta.
“Invece ho delle grandi idee per il nostro club...dobbiamo ancora preparare lo stand per la presentazione...”
“Ma non è domani?” le chiesi stupita.
“si esattamente!” disse soddisfatta.
Mi chiedevo come se la stesse cavando Haruna con Takeru, chissà se si sarebbero messi insieme pensai immaginandomeli già come una coppia. Ero contenta per lei, però provai anche una certa invidia perchè io non mi ero mai fidanzata. Il ragazzo di cui ero innamorata o comunque che mi piaceva, perché non ero sicura di esserne innamorata. Bè ecco lui non sapeva neppure della mia esistenza.
Un ragazzo come Hideki, si circondava di belle ragazze, non di quelle come me, che erano di discreta bellezza e che non curavano molto il loro aspetto fisico. Sono sempre stata una ragazza acqua e sapone e non sarei mai cambiata, ero fatta così.
E poi c'era un 'altra cosa, mi sembrava persino presuntuoso, sperare che un giorno un ragazzo bello come lui, mi potesse considerare.

Lo vedo passare davanti a me e Reika senza degnarci neppure di uno sguardo, ma di colpo suoi occhi color castagna sono fissi su Reika.
I suoi occhi com'erano belli! Di un castano così chiaro ed espressivo e poi sentivo quel profumo inebriarmi le narici. Emanava un' odore così gradevole simile alle rose, per non parlare di quelle labbra così perfette, carnose al punto giusto, quel grazioso nasino all' insù che si ritrovava e poi era pure muscoloso e alto all' incirca un metro e ottanta.
Era splendido come un modello, mentre io ero una ragazza di una bellezza quanto mai discreta, sopratutto nella mia scuola dove esistono ragazze belle come Reika.
Era normale che uno come lui mirasse ad una come Reika, come si poteva non rimanere affascinati da lei:

Aveva dei lunghi capelli corvini che le ricadevano lungo la schiena, gli occhi di un colore in precisato, a volte sembravano viola altre volte neri, era difficile sapere di che colore realmente fossero, neppure lei lo sapeva ed erano proprio quegli occhi a darle quell' aria misteriosa e carica di fascino. Aveva anche un nasino imperfetto, lievemente sporgente, ma non guastava alla sua figura, poi le sue labbra rosse come ciliegie e il suo lungo e sottile collo, la facevano apparire ancora più bella insieme al suo fisico perfetto. Non aveva neppure un difetto, era stupenda! Aveva persino delle belle forme, nonostante fosse molto magra e possedeva anche un bel decoltè, mentre con me madre natura non era stata molto generosa..
Benchè bevessi latte ogni giorno, non ottenevo alcun risultato, il mio seno rimaneva sempre lo stesso.

Misuravo le curve dei miei seni con un metro per vedere se ci fosse stato qualche miglioramento. Purtroppo il mio seno rimaneva delle stesse dimensioni. Poi come se non bastasse avevo un seno molto più grande dell' altro, mi ero sempre chiesta se fosse una cosa normale o una malformazione.
Ah, era meglio non pensare a questo genere di cose, eppure come facevo a non sentirmi così piccola e a non sprofondare stando dinanzi a quei due, che sembravano una coppia da copertina.

Fortunatamente Reika non parve gradire la sua presenza, anzi sembrava che la ripugnasse, come faceva a rimanere così insensibile al suo fascino?
“C'è qualche problema?” chiese Reika infastidita dal suo sguardo.
“No, nessuno” rispose lui.
Hideki sembrava a disagio, era strano, lui non era quel tipo di persona, di solito era un tipo sicuro di sé e anche molto arrogante, ma con Reika intorno cambiava completamente. Non sapevo che cosa vi fosse tra quei due, ma qualcosa doveva esserci stata perché lei lo odiava mentre lui la osservava continuamente.
Molte volte chiesi a Reika se c'era stato qualcosa fra di loro, ma lei cambiava sempre argomento, non ne voleva assolutamente parlare.
“Non essere così sgarbata!” affermai, leggendo in quei splendidi occhi castani, un velo di tristezza.
Reika assunse un espressione alterata, non voleva che prendessi le sue difese, mentre Hideki posò lo sguardo verso di me accorgendosi della mia esistenza.
“Tu chi sei?” mi chiese con quella sua voce così seducente e rivolgendomi il suo sguardo ammaliante.
Ero rimasta talmente affascinata da perdere la voce. Ero troppo emozionata perché lui stava parlando con me. Il sogno di tutta la mia vita liceale era divenuto realtà!
Adesso dovevo solo presentarmi, così avrei potuto avere una vana possibilità,ma per quanto mi sforzassi era come se avessi la bocca cucita da uno spago. Reika con quel suo sguardo intimidatorio non mi era affatto di aiuto.
Il suo sguardo mi diceva di non parlargli, di non dire una sola parola, altrimenti chissà cosa mi avrebbe fatto...ma se a lei non piaceva, erano affari suoi, perché doveva privarmi della conoscenza del ragazzo che mi piaceva?
Mi piaceva da quando avevo messo piede in questa scuola e dopo tanto tempo, finalmente questo giorno è arrivato: lui che mi rivolge una frase e desta il suo interesse verso una come me, che non è degna di uno come lui, ma con il suo sguardo sembra non accorgersi della mia inferiorità. Quanto avevo atteso questo momento, Reika non lo sapeva e non avrebbe potuto comprenderlo, perché lei non era una ragazza sentimentale. Da quello che sapevo non si era mai innamorata, almeno così pensavo.
Non mi sarei mai lasciata sfuggire quest' occasione dopo averla desiderata così ardentemente. Ero disposta a tutto pur di conoscerlo, anche a compromettere l'amicizia con Reika, che non avevo mai compreso fino in fondo perché non c'era questa grande empatia fra di noi, però pensai che ci volevamo comunque bene ed eravamo sempre pronte ad aiutarci, nonostante non avessimo molto in comune. Però lui mi piaceva tantissimo!
“Sono Kanamichi...Natsuko..” risposi timidamente. Distolsi lo sguardo da Reika e lo abbassai, per evitare di incrociare i suoi splendidi occhi perchè mi mettevano a disagio.
“Non ci siamo mai visti io e te...non sapevo che ci fosse una ragazza così carina in questa scuola!” affermò sorridendo.
Sollevai lo sguardo per vedere quelle labbra, quel sorriso smagliante mi tolse il fiato. I miei occhi rimasero ipnotizzati ad ammirarlo, rimanendo increduli da quello che stesse accadendo. Aveva detto che ero carina e poi “in questa scuola?” dove c'erano ragazze molto più belle, lui diceva una cosa come questa come se fossi la più carina della scuola, da non crederci!
Mi aveva anche sorriso, come avrei potuto non esserne felice e non lasciarmi illudere dalle sue parole, catapultando nel mondo dei sogni dove tutto è possibile!
Mi immaginavo già io e lui camminare mano nella mano come una coppia di fidanzatini e poi le sue labbra che sfioravano le mie, così arrossì delle mie stesse fantasticherie. Solo dopo mi accorsi della sua mano destra che sfiorava il mio viso.
“Hai davvero un bel visino” la sua voce era così seducente da travolgermi in una tempesta di emozioni.
Avrei voluto dire: Anche tu sei bello, bellissimo, stupendo,un angelo caduto dal cielo, ma mi sentivo troppo stupida per dire cosedel genere e poi... chissà quante volte glie lo avevano detto che fosse splendido, di una bellezza divina e così dannatamente perfetto. Rimasi in silenzio mentre lui mi salutò ignorando le occhiatacce di Reika.
“Devi stargli alla larga Natsuko, quello lì ti farà solo del male!” affermò Reika infuriata.
“Non sono una bambina so badare a me stessa!” affermai infastidita.
Reika non mi ascoltava neppure, continuava ad insistere dicendo che quelli come lui sono i peggiori nemici delle donne, poiché le traggono in inganno con la loro bellezza e con delle semplici paroline dolci per ottenere quello che vogliono e raggiunto il loro obbiettivo le gettano via come oggetti malandati e rotti.
“Sei sicura di parlare di lui o di te? Perché sai mi risulta che tu sia così, esci con i ragazzi poi ti stanchi e li molli...”
“Non sarò migliore di lui, ma lui non è migliore di me...”
Mi guardai intorno era distante da noi, stava parlando con delle ragazze e le sorrideva. Rivolgeva a quelle gallinelle lo stesso sorriso che aveva rivolto a me. Forse aveva ragione Reika, ma ero troppo felice per voler ammettere la verità, così continuavo a volermi illudermi. Lo giustificai pensando che si comportasse così, solo perché le ragazze glie lo lasciavano fare, così ai miei occhi divenne quasi una vittima.
Io avrei potuto cambiare il suo modo di essere, ne ero sicura. Dovevo solo farlo innamorare di me, anche se non era così semplice,però adesso che mi conosceva, avrei dovuto essere più sicura e decisa, dopotutto aveva detto che ero carina e mi aveva pure sfiorato il viso, con la sua mano fredda da farmi venire i brividi.
Il giorno seguente, dopo la scuola, ci stavamo preparando per il grande evento la presentazione dei club, per ogni club venne adibito uno stand con tutti gli accessori dei club.
C'era il club di kendo, di judo, quello della cerimonia del te, quello del cucito, di cucina e moltissimi altri, erano tutti stracolmi di gente solo il nostro era disabitato e poi non avevamo nulla come accessori, perché dei tuttofare che accessori dovrebbero avere?
Avevamo soltanto appeso un poster disegnato da Haruna, dove c'era i personaggi di quel “Gintama” disegnati a richiesta di Reika, che come al solito si limitava ad impartire ordini e a non fare un bel niente, anzi una cosa l' aveva fatta, aveva scritto il discorso di presentazione del club.
Ma quel discorso avrebbe potuto anche risparmiarselo, sarebbe stato meglio se l'avessi scritto io perché era un discorso troppo strampalato:

“Noi siamo del club tuttofare, avete presente l' anime Gintama? Lì c'è l' agenzia tutto fare e così abbiamo avuto questa grande idea di creare il club tuttofare, faremo tutto quello che ci chiederete di fare, qualunque cosa per soddisfare i nostri compagni, questoclub infatti si propone la felicità della scuola e di Edo, stermineremo gli Amanto se sarà necessario, pur di guadagnarci la vostra approvazione!”
“Edo, amanto? Ma che diamine era questa roba?” mi chiedevo dentro di me.
“Lo presenterai tu!” affermò Reika sbadigliando.
“Perchè mai io dovrei dire delle assurdità simili?” le chiesi scocciata.
Sembrava essersi dimenticata dell' accaduto del giorno precedente, si comportava come se quella discussione fra di noi non ci fosse mai stata riguardo Hideki.
“Haruna ha la voce troppo bassa e poi è troppo timida, tu sei più sciolta”
“E tu?” le chiesi facendo una smorfia, perché sapevo già quale sarebbe stata la risposta, infatti era proprio quella che pensavo “Io sono troppo stanca, ho già lavorato abbastanza!”.
Era incredibile, lei non aveva fatto un bel niente, avevamo montato lo stand, io, Haruna e il ragazzo della sezione F, Kuroshi Ryueki persino lui che era un fannullone si era dato da fare.
Adesso però era tornato a non fare un bel nulla, rimaneva seduto a leggersi un manga, mentre io ed Haruna cercavamo di attirare qualcuno nel nostro club, ma era tutto inutile, così dopo un po' Reika fece largo uso del suo fascino per attirare i ragazzi da noi.
Adesso ero nel panico, c'erano una confusione inverosimile,erano tutti ragazzi stracotti di Reika. Io leggevola presentazione con un certo imbarazzo, togliendo lo sterminio degli amanto e altre frasi esagerate, ma Reika si lagnava perché stavo togliendo le frasi d'effetto e così rassegnata leggevo anche quelle scemenze.
Dopo un po' vidi Hideki era lì a fissarmi mentre leggevo, da quant'è che era lì? Non mi ero accorta della sua presenza sino ad allora, così imbarazzatissima continuai a leggere cercando di non pensare a lui.
Un ragazzo maliziosamente disse “Quindi voi tre fareste qualunque cosa vi chiediamo di fare...sono ammesse anche proposte indecenti?”
Gli altri compagni lo zittirono dicendo che era sempre il solito depravato. Dopo ripensai ad Haruna e Takeru, com'era finita fra di loro? Non avevo chiesto ad Haruna come fosse andata, anche perché ero certa che non me lo avrebbe detto. Ma dopo un po' ecco che il nostro Takeru giungere nel nostro stand avendo occhi solo per Haruna e anche lei solo per lui.
Se si guardavano così, significava solo una cosa: le cose erano andate bene, così contenta li guardai sperando che un giorno anch'io sarei riuscita a fidanzarmi con il mio Hideki.
Tutti erano rimasti molto perplessi da quella presentazione, ma non ci diedero molta importanza, grazie alla presenza di Reika si distraevano con molta facilità. Infatti non tutti lo avevano per davvero seguito, ma qualcuno sembrava averlo seguito senza essersi perso una sola riga, era Kurioshi Ryueki, aveva posato il suo manga ed era rimasto ad ascoltarmi tutto il tempo ed applaudì soddisfatto.
“Che figata la frase dello sterminio degli amanto!” affermò ridendo.
Lo guardai con un espressione scioccata, pensando che quello era davvero fuori di testa quanto Reika, Forse avevo già intravisto una nuova coppia, lui e Reika, ma non era molto fattibile perché lei non sembrava molto interessata a lui in quel senso e neanche lui, eppure avevano tanto in comune, erano tutti e due degli otaku sfegatati!
Poi la mia attenzione si soffermò verso gli altri ragazzi, la loro reazione era stata indefinibile, poi alcuni sorrisero dicendo che forse non era poi una cattiva idea la creazione di quel club, però nessuno si azzardò ad unirsi ad esso.
Poi vidì Hideki così bello da togliermi il fiato, rimasi imbambolata a fissarlo, ma quando il suo sguardo incrociò il mio, io abbassai timidamente lo sguardo, poi lo risollevai contando mentalmente fino a dieci per riprendere fiato.
Quando sollevai lo sguardo, me lo ritrovai vicinissimo a me, tanto che arrossì di botto e incominciai a sentire veramente caldo, come se l'aria avesse smesso di circolare.
Hideki sorrise, aveva un sorriso meraviglioso e un po' beffardo, ma in particolare aveva un non so che di dannato, ma se aveva in sé qualcosa di maligno non mi importava perché tuttociò rafforzava ancor di più il suo fascino.
“Piccola, vorrei iscrivermi al club!” disse sorridendomi, mentre gli altri ragazzi osservavano la scena in silenzio.
Io imbarazzatissima cercai di ritornare nel mondo dei vivi, poiché ero andata completamente in tilt. Stavo persino dubitando che tutto ciò fosse reale, cioè non poteva essere, mi era venuto vicino mi aveva sorriso e mi aveva chiamato piccola, era tutto troppo bello per essere reale.
Goffamente mi mossi e mi voltai per prendere i fogli d'iscrizione del club, ne presi uno e poi presi una penna che mi scivolò dalle mani.
Hideki si chinò per prenderla, poi disse “ Sei un pochino maldestra, mi piacciono le ragazze maldestre!”
Arrossì ancora di botto, mentre i ragazzi che ci osservavano scoppiarono a ridere urlando “Hideki sei sempre il solito ruba cuori!”
Reika ci rivolse uno sguardo contrariato, poi mi tolse dalle mani il foglio di iscrizione dicendo che era lei la sola a dover selezionare coloro che potevano iscriversi al club.
Io ero dispiaciuta e furiosa per quella situazione. Non capivo perché Reika dovesse essere sempre così scontrosa nei suoi confronti e rovinare tutto, nonostante sapesse quanto lui mi piacesse.
Dopo un po' vidi gli altri ragazzi parlare fra di loro all'orecchio e sottovoce, poi altri ancora se ne andarono e si incamminarono verso altri stand. Hideki mi afferrò per un braccio trascinandomi via dallo stand sotto gli stessi occhi di Reika, Haruna e di tutti gli altri ragazzi che erano rimasti lì.
Mi portò in una zona più appartata del cortile della scuola, poi mi sorrise dicendo “Mia piccola Natsu, sai sono rimasto molto colpito da te, sei veramente molto carina”
“Oh avanti non prendermi in giro...” dissi imbarazzatissima.
“No, dico sul serio, non te l'hai mai detto nessuno?” disse sorridendomi.
Si avvicinò a me per sfiorarmi il viso con le sue affusolate mani.
Dopo chinò il capo e si avvicinò al mio viso, le sue labbra stavano abolendo le distanze che le separavano dalle mie. Rimasi piacevolmente sconvolta da ciò, non potevo crederci che mi stesse veramente per baciare.
Emozionata più che mai, chiusi velocemente gli occhi. Non ero mai stata baciata da nessuno. Quello sarebbe stato il mio primo bacio e per giunta con il ragazzo che mi piaceva da sempre. Sin da quando avevo messo piede in quel liceo non facevo che pensare a lui, ma non lo avevo mai confessato alle mie amiche perché ero sicura che non mi avrebbero compreso, infatti Reika non mi comprendeva affatto e questo mi dispiaceva tantissimo.
Di solito le amiche dovrebbero essere contente per te quando il ragazzo che ti piace ti corteggia o di solito ti danno una mano, ti aiutano a conquistarlo, mentre lei sembrava come se volesse impedire che io e Hideki stessimo insieme. Assumeva un' atteggiamento piuttosto ostile nei suoi confronti e non riuscivo a far a meno di chiedermi il perché.
Così con tutti questi pensieri in testa,non credevo proprio di poter fare quel passo, di potermi abbandonare completamente a quel bacio così istintivamente lo respinsi, mentre me ne stavo già pentendo.
Hideki mi guardò piuttosto sorpreso, sembrava del tutto stupito dal mio gesto poi disse “ Pensavo di piacerti...”
Si, però forse è un po' troppo presto dopotutto non siamo neppure usciti insieme, dovremmo frequentarci prima, non credi?” dissi balbettando.
“Ok allora domani ti porto a casa mia... dopo la scuola” disse sorridendomi e andandosene via.
Aveva un sorriso bellissimo, ma avevo come l'impressione che quel sorriso celasse qualcosa e finì per non sentirmi più tanto sicura. Non mi aveva neppure chiesto se mi andava bene, non aveva atteso una risposta, come se non ci fosse alcun dubbio che sarei venuta a casa sua.
Poi io con il frequentarci intendevo uscire andare in un posto con gente, mentre casa sua era un posto più intimo e appartato. Poi mi calmai pensando che sarebbe stata ora di pranzo, sicuramente ci sarebbe stati i suoi genitori e quindi non avevo nulla da temere.
Ritornai allo stand, in cui c'era una Reika piuttosto alterata ad aspettarmi. Tutti gli altri erano rimasti piuttosto stupiti e si chiedevano cosa potesse essere successo tra me e Hideki, non so perché ma mi sentivo rivolgere degli sguardi piuttosto malevoli e anche Reika non sembrava da meno.
Reika mi trascinò via, lontano da occhi indiscreti, poi alterata mi disse “Natsuko devi stargli lontano, lo conosco bene ha delle brutte intenzioni per lui le ragazze non sono altro che oggetti!”
“Se non ti piace, non vuol dire che non debba piacere a me e poi non sei mia madre! aono abbastanza grande per capirle certe cose senza bisogno che me le dica tu!” urlai infuriata, non volevo neppure ascoltarla.
“Invece ti sbagli, tu sei una ragazza piuttosto ingenua e inesperta in questo genere di cose, sei la sua preda favorita...che abbocca subito alle sue trappole!” disse Reika seria e preoccupata.
Non riuscivo a crederle, mi rifiutavo di crederci, forse semplicemente perché non volevo risvegliarmi da quel bellissimo sogno, poiché ormai mi ero lasciata trascinare in quella meravigliosa favola ed era difficilissimo tornare con i piedi per terra.
“ Ha ragione Reika” disse Kurioshi Ryueki.
Mi voltai verso di lui, infuriata. Potevo capire in parte Reika che mi facesse la ramanzina, eravamo amiche ormai da anni, ma lui era un pinco pallino sbucato dal nulla che a malapena si ricordava come mi chiamassi.
“Tu non impicciarti!” affermai furiosa pronta suonargliele di santa ragione.
“D'accordo come non detto, ma ascolta un suggerimento, almeno prendi delle precauzioni perché se ti si gonfierà lo stomaco, lui se ne laverà le mani te lo posso assicurare!”
“Ma io non ho alcuna intenzione di fare certe cose cioè non adesso...ci stiamo conoscendo adesso e poi queste non sono cose che dovrebbero riguardarti!” affermai indispettita e rossa sia dall'imbarazzo che dalla rabbia.
“Lui ha perfettamente ragione!” disse Reika.
“State diventando davvero asfissianti!” dissi andandomene via, scappando di fronte alla realtà dei fatti.
Mi ostinavo a non voler credere che quegli atteggiamenti dolci fossero una falsa, perché volevo semplicemente ascoltare la voce del mio cuore e nessun altro. Cominciavo a chiedermi se fosse così sbagliato, ascoltare soltanto il mio cuore e nient'altro, se davvero in questo modo non mi sarei cacciata in un mare di guai.
Ritornai a casa lasciando Reika e Kurioshi con le loro idee, continuavano ad intimarmi di stare attenta, continuarono a dirlo anche quando ero ormai lontana, potevo percepire le loro voci e anche se non riuscivo a sentirle chiaramente, potevo immaginare cosa stessero dicendo.
Tornai a casa mia madre mi chiese com'era andata a scuola e con il club di Reika. La mettevo al corrente un po' di tutto anzi quasi di tutto, lei non sapeva di Hideki e non glie lo avrei mai detto. Mi scocciava ricevere un'altra possibile ramanzina, nonostante mia madre fosse piuttosto comprensiva, temevo che anche lei disapprovasse.
Mio padre o meglio l'uomo con il quale mia madre si era risposata, un americano dal suo humour del tutto americano, faceva le sue solite battute insensate al quale tutta la famiglia sorrideva solo per fargli piacere. Anche la mi sorellina nonostante fosse piccola, non riusciva a divertirsi di fronte a battute tanto sciocche. Swen in fondo non era cattivo, non mi era neppure antipatico, anche se il più delle volte lo diventava con quelle sue sciocche battute. Però quando avevo un problema lui c'era e quando litigavo con mia madre, insomma per le solite e inevitabili liti tra madre e figlia, riusciva sempre a fungere da pacere, a volte beccandosi anche lui insulti da parte di entrambe le parti. Sapeva essere abbastanza comprensivo e prendeva quasi tutto a ridere. Affermava scherzosamente che le donne giapponesi sono tutte matte, poi giungeva alla conclusione che tutte le donne erano matte ricordando le sue ex americane.

   
 
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