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Autore: Kendhra    09/08/2010    0 recensioni
Quella mattina mi alzai e mi preparai immediatamente,in silenzio,all’oscuro della mia stanza,non volevo provare niente per tutto ciò che stavo lasciando. Le valigie erano pronte, la casa vuota,i vicini dormivano ancora,sembrava quasi una fuga. Si,per me era una fuga,una fuga da me stessa,da questa vita che tra poco sarebbe diventata solo un ricordo e anche io dentro di me sarei cambiata.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sesto capitolo (:

beh non posso fare a meno di scrivere xD scusate (:

 

 

 

Oggi. Oggi li avrei incontrati, questi mesi di attesa mi avevano uccisa,scuola tutte le mattine,i soliti amici cretini, e io,io che ripensavo a quella sera in cui avevo riportato la mia mano sanguinante all’hotel,quella sera in cui avevo camminato senza un perché. La mia vita era lui,la mia vita era quella che adesso non c’era più,in quella vita io ero felice. E ora…eccomi,chiusa nei miei sentimenti,vuota,che mi vestivo sola nella mia stanza con appena un filo di luce a cui avevo permesso di interferire con la mia presenza. Stavo bene?No.

Mancavano poco più di 12 ore e avrei saputo la verità.

 

Il suo sguardo incrociò il mio. Vidi la fine. La MIA fine. La fine di tutte le insicurezze,di tutto il dolore,la fine di anni di abbandono,di ricerca disperata di quel filo che lui aveva promesso ci avrebbe tenuti uniti fino alla fine.La fine della mia solitudine. Lui era lì,con me. Il suo sguardo me lo stava confermando. Il suo respiro irregolare,un'altra conferma. Sì era lui,adesso lo potevo riconoscere in ogni gesto che faceva. Non era cambiato. Io ero LEI. Lui lo sapeva. Corsi tra le sue braccia,mi ci buttai a capofitto pur sapendo di non poterlo fare,ero una bambina. Ricominciai a VIVERE. Le sue lunghe braccia mi avvolgevano,tra le lacrime,eravamo noi.

-Mi hai trovata eh?- dissi sorridendo, l'unico vero sorriso che mi uscì dopo anni. Incredibile.

-Tu hai trovato me.-

-Tu ti sei fatto trovare, ti voglio bene!-

Mi schioccò un pugno sul braccio in risposta,sì anche lui me ne voleva. sempre il solito stupido. così assurdo quanto fino a pochi minuti prima eravamo degli sconosciuti,loro le star e io la fan impazzita.  Ma Tom?Tom dov era in tutto questo? Tom.

Era in un angolo,con la testa tra le mani. Non l'avevo mai visto così pensieroso. Andai da lui,mentre bill raccontava di noi agli altri.

-Tom..-

Non rispose. Mi guardò con gli occhi umidi e storse la bocca in segno di disapprovazione.

-Tom,sono io. Cavolo,ti ricordi,lo so che mi riconosci!Lo so che sai chi sono!Diavolo! Non capisco perchè fai così.-

Si alzò bruscamente,ebbi paura. Raccolse le sue cose e scappò via sbattendo la porta.

In tutto questo i bodyguards mi rivolsero uno sguardo omicida,per i loro gusti quel giorno mi ero avvicinata già troppo ai Tokio Hotel. Li vidi avanzare verso di me,un'onda mortale di omoni,mi voltai verso Bill che li tranquillizzò. Da quel momento potevo stare ufficialmente con loro. Non era un meet, non era un incontro casuale. Era un ritrovo di vecchi amici.

Adesso toccava a me,toccava a noi. Mi sembrava tutto così normale, non pensavo a nulla, al mondo lì fuori, alla vita che mi sarebbe aspettata dopo quella giornata. Il mio mondo erano loro. Il mondo era lì dentro. Solo loro erano capaci di cancellarmi i pensieri dalla mente e impregnarla della loro essenza. Parlavamo. In quattro,raccontavo la mia vita,tutta,quella venuta dopo la partenza per l'Italia. Non era vita. Era coma,buio. io parlavo,tutti i loro sguardi addosso,e Bill mi guardava con lo sguardo amorevole di una madre. Dio!Mi faceva paura!Ero stata io a prendermi cura di lui,sempre. Il suo sguardo preoccupato e apprensivo non faceva che aumentare l'angoscia delle mie parole,cominciò ad aumentarmi il battito del cuore,mi venne l'affanno,il mio sguardo era vuoto,le parole risuonavano senza sentimento,quella parte di vita non mi sembrava mia. Eppure continuai a parlare,loro ascoltavano senza dire niente,e tom intanto non c'era.

-Bill..adesso tocca a te,tocca a voi. Ho perso un bel pò di cose..-

Bill sorrise,una luce che non avevo mai visto invase il suo viso perfetto.

-Tooooooooooom!!- lo chiamò

Ma lui non arrivò. Era andato via.

-Cristo!Non ci posso pensare!In un momento così importante lui se la da a gambe!-

-Va’ da lui.-

-Si,ha bisogno di me.Avrà avuto un forte shock,non lo so...so solo che non si trova,non mi risponde.-

Incredibile come quel momento tanto atteso, avesse ribaltato le mie emozioni. mi sembrava tutto normale adesso. io,bill e tom. come ai vecchi tempi,le piccole incomprensioni,gli sbalzi d'umore,ero tornata in me. ero io,agli inizi di tutto. Forse non mi rendevo conto ancora di quello che stava significando questa giornata,ma ne avrei fatto i conti dopo,quando tutto sarebbe finito.

-Come restiamo?- dissi -Per il futuro,non voglio perdervi di nuovo. Una volta mi è già bastata. Ti prego.-

-Oh..già-

Il pensiero dell'ultimo sguardo,l ultimo abbraccio,non mi piacevano per niente. detestavo la parola 'ultimo',decisamente.

Bill,dio,com era cresciuto,era quasi un uomo. La sua voce,le sue mani,era il mio piccolo amico in un corpo da grande,la sua mente libera,i suoi sogni,i suoi progetti;lui era diventato quello che voleva essere,ci era riuscito. E mentre riflettevo guardando nel vuoto, mi scese una lacrima amara,una di quelle che avrei voluto ricacciare dentro a forza,che sai che se scende anche solo una di quelle lacrime cominci a piangere ininterrottamente,senza smettere mai e per nessuna ragione. Mi mancava. Vidi una mano dirigersi verso la mia guancia, asciugò quella lacrime e mi sorrise. sì,mi mancava,anche il gesto più semplice faceva male. Avevo bisogno di recuperare il nostro tempo. Il tempo che la vita ci aveva preso. Il tempo che in questi anni mi era stato solo nemico,mi aveva preso l'anima. Impressi quel sorriso semplice e vero nella mia mente,era un sorriso per me. Lasciò cadere sulla mia mano un foglio di carta delicato,profumato,essenza di loro. Come i coriandoli del concerto, che al termine,ci si ritrova a raccogliere, a sentire se sanno di Tokio Hotel,imprimere il loro odore,associarlo col ricordo del concerto,e fantasticare..andare oltre...ma quello che conteneva il foglio non era così tanto leggero. Un peso enorme,per me.

-Leggilo quando arrivi a casa.-

-Ok.-

Lo guardai,non era un addio questa volta. Ci salutavamo sorridenti,ci eravamo trovati dopo tanto e dopo fatti assurdi. Ci saremmo rivisti,adesso sì.

-Salutami tom..se ti capita fra le mani.-

-Oh sicuro..se mi capita fra le mani lo strozzo,anche a costo di spezzarmi tutte le unghie!!per lui questo ed altro!-

-Oh..quanto amore!-

Scoppiammo a ridere come due cretini. Ma dovevo andare,perciò dopo salutai e corsi via prima che le lacrime potessero sommergermi. Ancora non me ne rendevo conto,era evidente, se me ne fossi resa conto avrei cominciato a piangere dall'inizio alla fine dell'incontro;invece ero allegra,eravamo allegri tutti,come se fosse una cosa normale,di tutti i giorni,vedersi.

Eravamo sicuri di rivederci,questo ci dava la forza di sorridere ancora. ripercorrevo i corridoi che all'andata avevano assistito alla mia ansia, tra poco sarei stata fuori da lì,avrei fatto i conti con la realtà? con le mie amiche,con mia madre,con il mio passato e presente senza sapere in un futuro con loro. Potevano uccidermi o rendermi viva.

 

Mi svegliai di colpo. Il caldo, il sole in faccia, il viso sconvolto. Avevo sognato tutto quanto? Il solo pensiero risvegliò in me un dolore così lancinante che all'istante fece riversare lacrime e lacrime su di me, come pioggia. Ma il foglietto era lì. Ripiegato alla perfezione, sul comodino. Aspettava che lo leggessi, aspettava da ieri.

Non ne avevo il coraggio, ma dovevo.

-Ritrovarti è stato un bene. Mi sei mancata. Ora non sparire, e scusa Tom. Scusalo,lui non avrebbe voluto scappare così. Cercami, il numero non lo dare a nessuno.-

Sotto, in un angolino, c'era il numero. Interrompeva la calligrafia perfetta ed elegante che solo lui poteva avere.

 

   
 
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