Mi crogiolo nell'estasi
di essere,
e se ostacolata è la mano
non altro che un sintomo:
perché sono feconda,
e se voglio tuffarmi,
beh, mi entra dentro,
perché sono feconda,
di baci e bellezza,
di ansiti e sussulti, e
vertiginoso!
è il piacere che mi prende,
nello stomaco una vertigine
chiara e pulsante,
sentirti qui,
e il mio corpo è sudore,
velo sottile, estasi
d'ogni poro,
ogni verso è una vertigine,
ogni movimento un rantolo,
e la testa ti batteva, già non
la sentivi;
poi ero io
a guardare il soffitto
e non vedere,
poi ero io, eri tu,
tesi verso il finito, il corpo, il bello,
ero sempre io (o eri tu?)
ad artigliare le spalle,
il petto, i fianchi; dovevo
stringerti stringerti stringerti
contro di me; morderti
il collo le spalle i fianchi e
avvolgerti,
amarti.