The Ultimate
Catastrophes 4 The GazettE
Sakue & Misato - It’s
An Hard Job To Be An Obaasan
Legenda:
知恵 = saggezza in giapponese… è
associato al PoV delle obaasan… e non poteva essere altrimenti…
25 novembre 2009
Misato
Sakue-san entrò nel salottino in punta di piedi. Eppure non era la
prima volta che ci metteva piede.
Le sorrise, «Ohayo Misato-san» la salutò.
«Ohayo Sakue-san, ben arrivata. Accomodati. Hai fatto colazione? Ti va
un bel tea?»
«Volentieri, arigatou.»
Chie sparì silenziosa come al solito.
Finalmente avevano
terminato il trasloco… in realtà c’era voluto anche meno di quello che pensava,
ma quando suo figlio si metteva in moto… ci voleva poco a concludere qualsiasi
cosa.
Tranne il matrimonio
di una delle figlie. Ovviamente.
Seison aveva spostato
in blocco le sue stanze in quella villa, sapeva quanto fosse attaccata ai suoi
ricordi e sembrava non ricordarsi neanche come si leggeva quando gli capitava
sottomano qualcosa che riguardasse il matrimonio di Reiko.
Sopì un sospiro
rassegnato.
Per stringere i tempi
aveva proposto a Keiko e Reiko di cominciare a scegliere cosa portarsi via da
casa sua, ma le nipoti erano state categoriche: avrebbero aspettato Seiko per
farlo.
Quindi per le vacanze
di Natale, festa occidentale molto
importante, visto che l’università sospendeva le lezioni per settimane,
avrebbero cominciato a svuotare casa sua.
Sorrise appena
pensando che un anno prima, Seiko aveva dovuto fare una toccata e fuga per
impegni all’università, anticipando i festeggiamenti per il suo diciannovesimo
compleanno; Reiko, che lavorava era a Londra, era rientrata per pochi giorni
anche lei… e Keiko era nervosa per il suo nuovo lavoro. Aveva conosciuto da
poco Yuu.
Ne erano cambiate, di
cose.
«Arigatou per aver mandato il tuo autista a prendermi» disse Sakue.
«Prima che mi scordi, ho incrociato Seison-san che mi ha chiesto di ricordarti
che tornerà tardi stasera, quindi non aspettarlo per cena.»
Annuì, c’era da immaginarselo, visto che era fissato l’appuntamento con
la proprietaria del negozio che si sarebbe occupato delle bomboniere…
«Dooitashimasute… volevo essere sicura che arrivassi presto» ammise. «Non
sto più nella pelle! Come sta Ryo-san?»
Sakue sospirò. «Male. Non vuole che me ne accorga e cerca di far finta
di nulla, ma è molto giù senza Seiko-san.»
Anche sua nipote non se la passava meglio.
Il mese prima non era potuta tornare a Tokyo per il compleanno di
Yutaka, a causa di un progetto molto
complicato che sarebbe scaduto di lì a poco… e ovviamente Reiko c’era stata
malissimo. A tal punto che Yutaka aveva deciso di non organizzare feste.
Gli altri ragazzi del gruppo si erano trovati a casa della coppia e
avevano cenato insieme, semplicemente.
Seiko era sempre tirata al telefono.
Concentrare cinque anni in tre, non era una passeggiata… specie se i
professori alla fine si aspettavano miracoli da te. D’altra parte, era
essenziale che Seiko tornasse in pianta stabile a Tokyo il prima possibile.
«Se è per quello so che è molto giù anche Kouyou…» riprese Sakue
prendendola di sorpresa.
«Kouyou-san?» chiese incredula, poi capì «Ah, perché vede l’amico in
crisi per la lontananza di Seiko.»
Sakue scosse la testa desolata, «Oh no. Magari. Kouyou si sente in
colpa per aver caldeggiato il loro avvicinamento.» Alla sua occhiata sbalordita
annuì, «Vedi, Kouyou non ha una obaasan in vita e per me è come se fosse un
mago… la sua fidanzata lo ha capito subito e ci sentiamo abbastanza spesso,
specie quando sono in tour. E’ stata proprio Yeijiro a parlarmene per la prima
volta qualche settimana fa… Kouyou non ammetterebbe mai una cosa del genere con
me.»
«Ryo lo sa?»
«Ovviamente no.»
Obaasan non si nasce, lo si diventa con
molta pazienza e impegno… ne ho di strada da fare, io…
«E Kouyou lo sa?»
«Misato-san, da quando gli uomini devono sapere tutto? Credo non
immagini neanche che la fidanzata abbia il mio numero di telefono… figurati che
lo usi con regolarità.»
Forse dovrei farmi fare un bel corso
intensivo.
«E’ assolutamente illogico.»
Sakue sospirò, «La logica non va a braccetto con Ryo e Kouyou, ma tu
non li conosci ancora abbastanza per saperlo. Spero che con il ritorno di
Seiko, anche se per pochi giorni, Ryo tiri un po’ il fiato… e di seguito anche
Kouyou.»
«Tu non ti rendi conto, Sakue-san. In tutta la storia Kouyou ha avuto
praticamente il ruolo che mio marito ha avuto con Seison. Ci manca solo che si
senta in colpa.»
La vide farsi attenta. «In che senso?» chiese confusa.
Le raccontò di come si erano svolte le cose fra il figlio e la nuora e
del ruolo determinante che il marito aveva avuto per far ragionare quel
testardo di Seison.
Alla fine Sakue era senza parole. «Ryo-san non mi ha detto niente…»
mormorò incredula.
«Perché o non lo sa, ma è improbabile, o sa tenersi per sé i
particolari che potrebbero affondarlo…»
Si trovarono a ridere come due bambine.
«Il mio magosan è estremamente sveglio!» ammise Sakue «A volte fatico a
capire cosa gli passa per la testa! Kaori invece è un libro aperto.»
In quel momento, bussarono alla porta e arrivò il tea.
Chie la guardò raggiante, «Il tea, Watanabe-sama.»
Sapeva perché la vecchia cameriera fosse così felice… era raro sentirla
ridere… per la bontà di tutti gli Dei, ultimamente capitava spesso.
Non solo le sue nipoti avevano trovato dei compagni, ma le avevano
regalato delle vere amiche.
Senza contare che da
Seison non era mai sola.
«Arigatou Chie, appoggia pure sul tavolino.»
Rimasero di nuovo sole.
«Posso farlo io» si offrì Sakue.
«Arigatou» asserì.
La guardò preparare il tea per entrambe.
«Ancora non ho insegnato alle mie nipoti il rito del tea» prese atto
della realtà.
«Quando torna?» riprese Sakue.
«Atterra la sera del ventotto. Prevedo che fino alla sera del ventinove
non li sentiremo… figurati vederli. Ne hanno di tempo da recuperare.»
Sakue la guardò divertita e complice.
«Poi il trenta arriva anche Jaylen Williams.»
«Già… l’ojiisan americano. Tu come stai?» riprese Sakue dopo un breve
silenzio.
«Sto bene. Erano anni che non stavo così bene. Le mie analisi sono
tornate regolari, con grande sorpresa del medico. Se sono a Tokyo, Keiko e
Reiko vengono a trovarmi almeno una volta alla settimana… addirittura
separandosi da quei due…»
La vide sorridere divertita, «Ryo-san non perde occasione per
sottolineare la cosa» ammise. «L’essersi fidanzato non ha mutato molto la sua
indole ironica verso gli altri.»
«Ti aspettavi veramente che cambiasse?» s’informò.
Risero divertite dopo aver cercato inutilmente di evitarlo.
«E per il matrimonio?» riprese Sakue.
Sospirò, «Le cose vanno avanti. Stasera ci troviamo con Reiko e Yutaka
per le bomboniere… infatti mio figlio si è dato alla macchia fino a dopo cena. Mi
conforta il pensiero che se Keiko e Yuu decideranno di fare questo passo verrò
aiutata dalla famiglia di Yuu» ammise. «Ce ne sono… mille a cui pensare… e gli uomini non sono proprio tagliati per
queste cose! Seison sposta montagne e prosciuga oceani, ma davanti al
matrimonio di Reiko si perde in un bicchier d’acqua. Shinsui non trova di
meglio da fare che prendere in giro l’oniisan facendolo arrabbiare.»
Scossero sconsolate la testa dopo essersi lanciate un’occhiata.
«Dovevi esserci quando Kaori organizzava il suo matrimonio e Ryo stava
a guardare o peggio ancora commentava»
disse Sakue. «Anche se poi alla fine si è deciso a muoversi e ha cominciato a
risolvere i problemi.»
«Me li immagino, visto che tipo è Ryo…»
«Non credi che Seiko e Ryo si sposeranno, vero?» riprese Sakue dopo un
breve silenzio dove sorseggiarono il tea.
«Cosa te lo fa pensare?»
«Li ho sentiti parlare durante il matrimonio di Kaori… all’epoca era
forse l’unica cosa che ammettevano di avere in comune con l’altro.»
La guardò per qualche secondo. «Io credo che i sentimenti di Seiko e
Ryo vadano ben oltre» rispose onestamente. «Talune mie cosiddette amiche inorridirebbero sentendomi
parlare così, ma io so bene che il matrimonio non significa amarsi per tutta la
vita. Io stessa ho cominciato ad apprezzare veramente mio marito dopo quasi
trent’anni che lo avevo sposato… e lasciamo perdere in che frangente! Non sto
misurando in qualche modo l’amore che lega le mie tre nipoti ai rispettivi
fidanzati… ma Seiko ha sempre detto di non credere nel vincolo del matrimonio.
Sono scelte. Se quei due resteranno insieme per tutta la vita senza sposarsi, daijoubu
desu lo stesso, no?»
La vide sorridere.
知恵 ۑ 知恵 ۑ 知恵 ۑ 知恵
Sakue
«Come potrebbe non andare bene?» chiese «Misato… hai tre nipoti
femmine… forse sono io che mi pongo inutili problemi. Prendi Kaori. Mia nuora
non dormiva la notte al pensiero che non si sposasse. Per un uomo è diverso. Ho
battuto il tasto del matrimonio con Ryo, non posso negarlo… ma non sono
veramente interessata a vederlo con un anello al dito. Vederlo vagare per casa
senza sapere cosa fare, vederlo saltare quasi in piedi allo squillo del
cellulare, capire che non trova conforto neanche
in casa sua… che è il suo rifugio, è più che sufficiente per me. Ho sempre
intuito perché il mio magosan fuggisse così tenacemente un legame duraturo… un coinvolgimento emotivo con una donna: è
come il mio Reijiro. Quando incontrò Sawao-san andò in crisi. Mi disse di
essere innamorato come se stesse per… per saltare oltre il davanzale. Esistono
uomini così… che quando amano non tengono niente per se stessi, ma bisogna
prima conoscerli e capirli per…» si bloccò incontrando lo sguardo dell’amica.
Misato la stava fissando sbalordita. «E’ per questo? Credi che io non
veda Seiko… salvaguardata da un
legame al di fuori del matrimonio?»
Annuì.
«Oh per tutti i Kami-gami…» esalò Misato interdetta «cosa avrò mai
fatto per meritarmi al tramonto della mia vita persone come te e Kiyo?» Posò la
tazza sul tavolo, «Ascoltami bene Sakue-san. Siamo desolatamente figlie della
nostra generazione: una donna senza un uomo non è niente. Per la benevolenza
degli Shichifukujin le mie nipoti sono perfettamente autosufficienti e indipendenti
da questo credo popolare. Mi stai ascoltando?»
Annuì di nuovo.
«Se proprio vuoi saperlo, credo che neanche Keiko e Yuu si sposeranno.
Appena Yuu riuscirà a staccarsi da quella che ora chiama casa, andranno a vivere insieme anche loro… ovviamente non si
trascende dagli appartamenti a vista
delle mie nipoti. Quegli attici sono le case che accoglieranno mariti,
fidanzati, conviventi e quant’altro, non si scappa… e Ryo, Yuu e Yutaka lo
hanno capito senza che qualcuno glielo dicesse espressamente. Reiko e Yutaka
sono una specie di… di miracolo. Un uomo e una donna nati per stare insieme. Quando li guardo mi viene da piangere. E’ naturale che due così si sposino.
Andrebbero contro ogni legge del mondo se non lo facessero… e non parlo di
quelle scritte o tacite, se vuoi capirmi. Senza contare che Yutaka è un tipo di
uomo totalmente diverso da Yuu e Ryo: gli ultimi due si sono costruiti una
propria indipendenza plasmando il mondo che li circonda a loro immagine, Yutaka
ha trovato quattro mura che lo ospitassero quando si è staccato dalla famiglia.»
Si trovò ad annuire, «E’ vero. Però volevo essere sicura che… che…»
«Che io avessi capito?» chiese Misato divertita.
«Non proprio…»
«Oh dai, Sakue-san! Sono ufficialmente obaasan solo da qualche mese, lo
so… ma ho due orecchie watashi mo… e Seison ha sempre parlato a ruota libera
con me, anche quando si informava su quei ragazzi era a casa con me e Shinsui.
Ha capito subito che la situazione è più
grave del previsto per tutti i Kami-gami, qui non si tratta solo di Keiko, fra
un mese torna Reiko e a maggio rientra anche Seiko… quanti kso sono questi tizi??!»
ripeté in prima persona scimmiottando probabilmente il figlio e facendola
ridere «Tutto suo padre, povera me!»
Si trovarono a ridere di cuore.
«Oh Misato-san…» mormorò senza fiato.
«Ho sempre pensato che essere haha fosse un impegno che richiedeva
tutte le energie che una donna potesse avere… ho scoperto che c’è un lavoro ben
più duro da affrontare.»
Si trovò ad annuire totalmente d’accordo con l’amica.
«E’ un duro lavoro essere una obaasan» asserì.
«Per la bontà degli Shichifukujin ho due sempai di prim’ordine.»
La guardò con simpatia, «Pensi veramente di dover imparare qualcosa?»
le chiese.
Misato ricambiò il suo sguardo e annuì, «Io non riesco a leggere nel
pensiero delle mie nipoti. Ryo per te è un libro aperto, per quanto impegno ci
possa mettere a nasconderti qualcosa. Come si fa?»
Rimase a pensare qualche secondo, poi «Amali con tutta te stessa e
chiediti se io avessi la sua età, oggi,
cosa farei?»
Misato la guardò basita, «Anche indovine bisogna essere!» gemette.
Scoppiarono di nuovo a ridere.
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NOTE:
Si comincia… ;)
Angolo italiano /
giapponese: (tanto per non
perdere le buone abitudini… sì, lo so, ormai siete praticamente bilingue… ma
lasciatemi la soddisfazione ok? Mi sento a casa! Senza contare che qualcuno
potrebbe decidere di leggere queste ignorando il The Beginning…)
Ohayo = buongiorno
(si dice solo al mattino)
Mago = è nipote maschio
di nonni, magosan è la forma onorifica
Sempai = maestra
Daijoubu desu = va
bene
Kso = maledizione
(l'espressione, non la parola semplice)
Kami-gami = è
l’espressione che indica gli oggetti di venerazione della religione scintoista,
immagino equivalga al nostro “per tutti i santi”, ma probabilmente è molto più
“profondo” perché questi oggetti possono essere qualità, fenomeni naturali,
montagne, fiumi, qualche animale, spiriti ancestrali…