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Autore: SLAPPYplatypus    12/08/2010    1 recensioni
hey, ecco una mia interpretazione di Homecoming. E' un po' che mi frulla nel cervellino... e se Jesus Of Suburbia fosse lo stesso Billie Joe? e se quella canzone-quel cd-raccontassero episodi della sua vita di cui non aveva mai parlato prima? Spero che vi piaccia, è un po' che non scrivo questo genere di cose...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'insult to injury.'
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Non ci potevi credere, semplicemente non ci riuscivi. Eppure era lì, davanti a te. L'ennesimo giornale, scritto per informare la gente di ciò che era successo appena tre giorni prima, o forse per rinfacciarti ancora una volta uno dei tuoi milioni di errori. Eppure ora sembrava il più importante, il più grave.

 

The Oakland Press

Cadavere ritrovato questa mattina presso East 12th Street

E' stato trovato questa mattina alle 5.30 ora locale, sulla spiaggia vicina alla città, il corpo senza vita di un ragazzo, apparentemente diciassettenne, dall'aspetto singolare: coperto di tatuaggi e piercing all'inverosimile, sembra essere stato conosciuto nei dintorni di Bekerley con l'irrisorio nomignolo di St. Jimmy, ma nessuno dichiara di conoscerne il nome di battesimo. Il ragazzo morì a causa di un colpo sotto il mento, sparato, secondo la Scientifica, da una pistola Beretta calibro 9 mm, ritrovata poche ore dopo in un cassonetto lungo la East 12th Street, Bekerley. Si tratta dunque di un omicidio? Questa è la domanda a cui la polizia sta cercando di rispondere-

 

 

E l'articolo andava avanti, ancora e ancora.

Descriveva cose che tu già conoscevi a memoria. Come conoscevi cosa avrebbe descritto quell'articolo, prima di averlo letto. Come conoscevi la descrizione di St. Jimmy, con la sua piccola stella verde tatuata appena sopra la tempia, con le sue All Star nere distrutte, con il suo tic nervoso all'occhio quando era in astinenza.

Quel giornale, vecchio di tre giorni, era in cima alla pila di altri quotidiani che raccontavano la stessa scena con minuzia di dettagli. E sembrava che quelle lettere, impresse su carta giallina con inchiostro scadente, stessero lentamente assorbendo tutta la tua vita.

Non poteva essere vero. St. Jimmy non poteva morire.

Lentamente, tutto riacquistava un senso. Ricordavi le conversazioni con lui. Ricordavi le sue domande, quando ti chiedeva cosa avresti fatto quando fosse stata finita, davvero finita. Ricordavi il suo sorrisino quando gli rispondevi incertamente che tu eri un codardo, lo eri sempre stato. Gli dicevi che non ce l’avresti mai fatta, ad andare avanti sapendo di non avere più un futuro. Gli descrivevi il tuo ipotetico, immaginario suicidio, che ora si rispecchiava nel suo.

Ricordavi, pochi giorni prima, come era corso verso di te spingendoti, urlando «Chi diavolo sei? Chi cazzo sei, Jesus?». Ricordavi come vi eravate presi a pugni, sul serio, questa volta. Come era gonfio il suo occhio dopo il tuo colpo, come bruciava il labbro che ti aveva rotto.

E solo ora, dopo quasi una settimana, sfiorandoti la ferita che faceva ancora male, ricordavi come continuava a ripetere sottovoce, tra sé e sé, quel costante «Siamo fottuti… siamo fottuti tutti e due», come la colonna sonora di quei momenti.

Rievocando quei ricordi, erano quasi tre giorni che non ti muovevi, seduto su quella dannata panchina.

Eri così lontano, dovevi tornare a casa. Non volevi più stare lì, non senza St. Jimmy. E non potevi aspettare che lui ti parasse il culo o ti portasse a casa. Lui non ci sarebbe più stato, né per te, né per nessun altro.

Dovevi andartene, e dovevi farlo subito.

 

Mentre camminavi, ascoltando il silenzioso rumore dei tuoi passi, che si rispecchiava nel desolato mormorio del tuo cuore, pensavi a cosa ti eri lasciato dietro, andandotene.

A quella puttana di tua madre, che in fondo era l’unica a volerti bene. La immaginavi, mentre si addormentava, seduta sul divano e la tele accesa davanti. La decima tazza di caffé stretta tra le mani, che diceva chiaramente da quanto tempo ti stesse aspettando. Perché lei ti voleva bene, sul serio. Non come St Jimmy e non come Whatsername, il suo era un amore diverso. Ma anche l’unico ad essere sopravvissuto a quell’uragano di bugie che era diventata la tua vita.

Iniziavi a correre, adesso. Inciampavi, lasciando una scia di sangue sul marciapiede grigiastro, una ferita riaperta sul tuo viso e una finalmente guarita nel tuo cuore.

Stavi tornando a casa, di nuovo.

   
 
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