Libri > Louisa May Alcott, Varie
Ricorda la storia  |      
Autore: EffieSamadhi    14/08/2010    11 recensioni
Che cosa sarebbe successo se Jo avesse messo da parte l'orgoglio e avesse accettato la proposta di Laurie? Sono sempre stata innamorata di questa coppia, e la decisione dell'autrice di dividerli mi indispettisce ogni volta che mi trovo a rileggere il libro. A voi l'ultima parola.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Piccole Donne... Secondo Me'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Se Jo Avesse Messo Da Parte L'Orgoglio

Rose. Margherite. Persino girasoli.

Jo si guarda intorno, sinceramente stupita dalla bellezza di quel giardino, che in fin dei conti è il giardino di casa March. Si guarda intorno stupita, perché non avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato anche per lei. Non ci avrebbe mai sperato, e papà March non è con lei per accompagnarla all’altare. A questo pensiero, Jo si rattrista, ma basta la vista di Meg, la sua bellissima Meg, a restituirle il sorriso.

Meg è sempre stata la più bella delle sorelle March: bella e completamente inconsapevole di esserlo. Meg trattiene a sé i due gemelli, Daisy e Demi, mentre John, suo marito, sostiene Jo nella camminata verso l’altare. Jo stringe un po’ di più il braccio del cognato, come per assicurarsi che tutto sia ancora al proprio posto.

Casualmente, l’occhio le cade sulle proprie unghie, rosicchiate come se di lì fosse passato un castoro. E quella macchiolina d’inchiostro sul mignolo non è venuta via… eppure mamma March le ha sfregato per ore le mani con un impiastro a base di succo di limone, proprio per cercare di dare alle sue mani, che pure non sarebbero brutte, un aspetto meno disastroso. Ma in fondo, Jo è Jo, anche con un lungo abito bianco cucito apposta per lei da Hannah e margherite intrecciate tra i lunghi capelli scuri. Jo non sarebbe Jo, senza le mani macchiate di inchiostro.

Jo alza lo sguardo, e incrocia quello di Amy. Non sono mai andate d’accordo, loro due, nonostante i mille tentativi di mamma March di tenerle unite. La rottura è stata quando Amy ha bruciato il libro di Jo. Jo ha provato rabbia, dolore, frustrazione, come se in quel camino fosse bruciata una parte di lei, non soltanto un mucchietto di carta. Da allora, nonostante le apparenze, nulla è stato più lo stesso.

Amy era la cocca di Meg, e Beth era la cocca di Jo. O forse era Jo ad essere la cocca di Beth. Beth era la voce della coscienza, era l’acqua che spegneva i suoi bollenti spiriti, il vento che riusciva a mutare la collera in sorriso. Nemmeno Beth è con lei, nel giorno più importante. Ma Jo sa che Beth la sta guardando dal cielo, forse seduta sulle ginocchia di papà March, com’era solita fare da bambina. Probabilmente con loro, in un angolo, c’è anche la zia March, che continua a blaterare, incredula che ‘Jo, quel maschiaccio’ stia veramente camminando verso l’altare, dove un uomo meraviglioso è pronto a prenderla in moglie.

Lo sguardo di Jo incrocia quello di Amy per un istante, prima che la sorella bionda lo distolga, fingendosi intenta a controllare che le pieghe della gonna siano in ordine. Jo sa che quel matrimonio segnerà la rottura definitiva, perché Laurie è sempre stato il principe di Amy, ma ora sta per fare di Jo la propria regina.

Laurie. Jo sa che dovrebbe avvicinarsi all’altare a testa bassa – glielo ha detto mamma March, mentre le puliva le mani – e sforzarsi di sembrare pudica, perché è così che dovrebbe essere una sposa, ma non riesce a non guardare il suo fidanzato e, soprattutto, a non sorridere.

Quando si sono conosciuti, Laurie aveva diciotto anni ed era circondato dal mistero.

“Si dice che sia stato educato in Europa, cresciuto da giramondo e artisti!” aveva esclamato lei, emozionata.

“Oh, povero caro…” si era scandalizzata Meg.

Ora, sono trascorsi otto anni, e Laurie è uno splendido uomo, alto ed elegante come il nonno, sorridente e gentile come immaginava fossero stati i genitori. È ancora Laurie. E nonostante tutte le giovani donne del Massachusetts abbiano un debole per lui, lui vuole Jo. Jo, la ragazza con cui aveva forsennatamente danzato al ballo dei Gardiner, fino a che lo sguardo scandalizzato di Meg non li aveva indotti a fermarsi.

Probabilmente tra loro è iniziato tutto quella sera.

E ora sta continuando, nella maniera più fantastica che Jo avrebbe mai potuto immaginare. John la bacia sulla guancia e la consegna a Laurie. Nessuno, tra i presenti, osa dubitare che Jo possa essere finita nelle mani sbagliate.

Jo ripete quasi a pappagallo le parole del reverendo, e sente Laurie fare lo stesso. Non ci sarebbe bisogno di tutto questo cianciare, se bastasse amarsi per essere sposati. E soltanto Dio sa quanto si amano Jo e Laurie.

Le loro mani tremano, mentre si scambiano le fedi, all’interno delle quali è incisa la data del giorno più bello delle loro vite, che da questo momento si fondono e diventano una. Gli occhi neri di Jo fissano quelli nocciola di Laurie, senza battere nemmeno una volta le palpebre, mentre il reverendo li presenta come il signor e la signora Lawrence. A Jo manca il respiro, quando Laurie annulla la distanza tra loro e la bacia, lì davanti a tutti, proprio come ha fatto quel pomeriggio al fiume, quando l’ha pregata di renderlo l’uomo più felice della Terra.

Jo non sa far altro che sorridere, mentre il vecchio Lawrence chiede al nipote di concedergli un ballo con la sposa, mentre i gemelli sfuggono al controllo della madre e iniziano a rincorrersi per il giardino, mentre tutti si avvicinano per dirle che è bellissima e per augurare a lei e al marito tutta la felicità del mondo.

È una giornata perfetta: Jo non inciampa nel vestito, non si macchia con la torta nuziale e non scivola su una cacca di mucca. Jo è felice, Jo è completa, Jo è amata.

A Jo manca il respiro anche quella notte, quando, nell’intimità della loro camera da letto, Laurie la bacia più intensamente, allentando i lacci del suo abito e calciando via gli stivali. Le manca il respiro quando lui le confessa di non essere mai stato di nessuna, perché ‘o la mia Jo oppure niente’. Le manca il respiro quando la adagia sul grande letto della loro nuova casa, tra le lenzuola fresche, e scivola su di lei come se fosse la cosa più naturale del mondo. Le manca il respiro quando i loro corpi si fondono per la prima volta, quando il silenzio della loro stanza è pieno dei loro sussurri. Le manca il respiro quando comprende che la felicità è sempre stata ad un passo da lei.

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Louisa May Alcott, Varie / Vai alla pagina dell'autore: EffieSamadhi