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Autore: Fiery    14/08/2010    6 recensioni
Chiuso, in quella cella sotterranea, ripensava con orrore a ciò che aveva fatto. Poteva ancora sentire il sangue tra i denti, di quella ragazza che aveva partecipato al concorso di Mistyc Falls. I suoi capelli biondi gli potevano ancora solleticare il viso, mentre si lasciava sopraffare dall’istinto, lo stesso che aveva più volte emarginato, perché lui era diverso.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, so che in molte non vedono di buon occhio Stefan, ma quelle due puntate mi lanciavano addosso troppa ispirazione, quindi ecco qui i pensieri di Stefan, rilegato in quella cella negli episodi 1x19-1x20. Le parti in corsivo blu sono i versi del ritornello di “Perfect” degli Hedley.

Buona lettura!

Maria. ♥

 

 

I’m not perfect ~

 

Chiuso, in quella cella sotterranea, ripensava con orrore a ciò che aveva fatto. Poteva ancora sentire il sangue tra i denti, di quella ragazza che aveva partecipato al concorso di Mistyc Falls. I suoi capelli biondi gli potevano ancora solleticare il viso, mentre si lasciava sopraffare dall’istinto, lo stesso che aveva più volte emarginato, perché lui era diverso. Perché voleva sentirsi tale, dopo tutti gli errori che aveva fatto nella sua vita. Ogni persona che aveva dannato, affondando i denti nelle loro gole. Aveva perso il conto delle persone rimaste uccise, prima che si dedicasse alla sua “dieta” un po’ particolare. Era il senso di colpa ad averlo costretto a prendere quella decisione. I'm not perfect but I keep trying cause that's what I said I would do from the start. Ripensò con disgusto verso sè stesso a Elena. Il suo sguardo terrorizzato gli aveva scavato dentro, tracciando nel suo corpo senz’anima tutto il dispiacere, il rancore e il senso di colpa. Di nuovo, bruciante, che si faceva strada in lui. Stentava a credere che si potesse provare un senso di colpa così grande.

Lui non era Damon. Lui era Stefan Salvatore, il fratello buono della famiglia. Colui che faceva sempre la cosa giusta, che si schierava dalla parte del bene. Il vampiro pentito. Più volte Damon l’aveva preso in giro, sostenendo che non potevano cambiare, che prima o poi si sarebbe ritrovato faccia a faccia con la sua vera natura. E quando sarebbe accaduto, ci sarebbe stato. Per godersi lo spettacolo, sicuramente. Non riusciva a credere che, in qualche modo, lo stesse aiutando. Perché lo faceva? Gli aveva donato una vita di dannazione. E non era qualcosa su cui passare sopra facilmente. Rinchiuso tra quelle mura chiuse gli occhi, sentendo dall’altra parte della porta blindata il respiro ansioso di Elena e quello più rilassato di Damon. Non erano passate che poche ore da quando l’avevano chiuso lì dentro, ma poteva avvertire ogni microscopica parola lasciata in sospeso, ogni domanda tacita di quella ragazza appoggiata al muro, la paura. Il terrore che lui fosse davvero così. I'm not alive if I'm lonely, so please don't leave. Strinse gli occhi di più, domandandosi per quale motivo Elena era così ostinata. Decisa, rimaneva lì, ferma. Ad aspettare, a fargli sentire la sua vicinanza. Non poteva credere che lo stesse facendo sul serio, non lo lasciava. Continuava a restare immobile, facendolo sentire meno solo. Perché quando era solo non si sentiva vivo.

Questa volta sarebbe andata diversamente. Was it something I said or just my personality? Ogni parola, gesto, errore compiuto gli passò davanti rapidamente. Riaprì gli occhi di scatto, deciso. Era ora di mettere la parola fine a quella vita.

  
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