Ok, so che in molte non vedono di
buon occhio Stefan, ma quelle due puntate mi lanciavano addosso troppa ispirazione, quindi ecco qui i
pensieri di Stefan, rilegato in quella cella negli episodi 1x19-1x20. Le parti
in corsivo blu sono i versi del ritornello di “Perfect”
degli Hedley.
Buona lettura!
Maria. ♥
I’m not
perfect ~
Chiuso, in quella cella sotterranea,
ripensava con orrore a ciò che aveva fatto. Poteva ancora sentire il
sangue tra i denti, di quella ragazza che aveva partecipato al concorso di Mistyc
Falls. I suoi capelli biondi gli potevano ancora solleticare il viso, mentre si
lasciava sopraffare dall’istinto, lo stesso che aveva più volte
emarginato, perché lui era diverso.
Perché voleva sentirsi tale, dopo tutti gli errori che aveva fatto nella
sua vita. Ogni persona che aveva dannato, affondando i denti nelle loro gole.
Aveva perso il conto delle persone rimaste uccise, prima che si dedicasse alla
sua “dieta” un po’ particolare. Era il senso di colpa ad
averlo costretto a prendere quella decisione. I'm not perfect but I keep
trying cause that's what I said I would do from the start. Ripensò
con disgusto verso sè stesso a Elena. Il suo sguardo terrorizzato gli
aveva scavato dentro, tracciando nel suo corpo senz’anima tutto il
dispiacere, il rancore e il senso di colpa. Di nuovo, bruciante, che si faceva
strada in lui. Stentava a credere che si potesse provare un senso di colpa
così grande.
Lui non era Damon. Lui era Stefan
Salvatore, il fratello buono della famiglia. Colui che faceva sempre la cosa
giusta, che si schierava dalla parte del bene. Il vampiro pentito. Più volte Damon l’aveva preso in
giro, sostenendo che non potevano cambiare, che prima o poi si sarebbe
ritrovato faccia a faccia con la sua vera natura. E quando sarebbe accaduto, ci
sarebbe stato. Per godersi lo spettacolo, sicuramente. Non riusciva a credere
che, in qualche modo, lo stesse aiutando. Perché lo faceva? Gli aveva
donato una vita di dannazione. E non era qualcosa su cui passare sopra
facilmente. Rinchiuso tra quelle mura chiuse gli occhi, sentendo
dall’altra parte della porta blindata il respiro ansioso di Elena e
quello più rilassato di Damon. Non erano passate che poche ore da quando
l’avevano chiuso lì dentro, ma poteva avvertire ogni microscopica
parola lasciata in sospeso, ogni domanda tacita di quella ragazza appoggiata al
muro, la paura. Il terrore che lui fosse davvero così. I'm not alive if I'm lonely, so please don't leave. Strinse gli occhi di
più, domandandosi per quale motivo Elena era così ostinata.
Decisa, rimaneva lì, ferma. Ad aspettare, a fargli sentire la sua
vicinanza. Non poteva credere che lo stesse facendo sul serio, non lo lasciava.
Continuava a restare immobile, facendolo sentire meno solo. Perché
quando era solo non si sentiva vivo.
Questa volta sarebbe andata
diversamente. Was it something I said or just my personality? Ogni parola, gesto, errore compiuto
gli passò davanti rapidamente. Riaprì gli occhi di scatto,
deciso. Era ora di mettere la parola fine a quella vita.