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Autore: Leonhard    15/08/2010    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Light avesse vinto la partita con Near? O meglio, se avesse tenuto la bocca chiusa, davvero non avrebbe incontrato altri avversari? Prima fanfic su Deathnote, siate clementi.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dico, la fine di Deathnote non è una tristezza senza senso? Voglio dire, se proprio dovevano farmi morire Light, dovevano farlo almeno per mano di Elle

Quindi, ho deciso di metterci le mani io. Non sono particolarmente bravo a scrivere polizieschi, quindi se c'è qualcosa che non va bene, non esitate a dirmelo.

Buona lettura!

 

L'ULTIMA LETTERA

 

  1. Nuovo Mondo

 

 

"Trentacinque secondi!". La voce di Mikami era incrinata dall'emozione, ma Light non se ne curò. Lui, Kira, il Dio di un nuovo mondo, stava per vincere. Stava per uccidere Near e tutti gli stupidi al suo seguito. E perchè no? Anche gli altri che erano dietro di lui. Poteva quasi sentire i loro sospetti sul suo conto. Sapeva che, se qualcosa fosse andato storto, ci avrebbe rimesso le penne: sarebbe bastata solo una parola in più da parte di Mikami ed il suo mondo sarebbe andato miseramente in frantumi. Non poteva certo negare che gli fosse tornato utile, anzi: era stato un secondo Kira migliore di Misa. Molto migliore. Quasi gli dispiacque di aver escogitato quel piano.

Quattro secondi. Tre. Due. Uno.

Quaranta secondi.

Nessuno in quella sala morì. Light e Mikami non videro nessuna espressione dolorante, nessuno che strabuzzasse gli occhi per la sorpresa di sentire il proprio cuore fermarsi così, senza motivo. Light sorrise e puntò un dito contro il suo seguace.

"Porta qui il quaderno" disse. L'uomo, disorientato per il suo fallimento, obbedì, sotto gli occhi stupiti di tutti e quelli sospettosi di Near. Prese il quaderno, sorrise maligno e si volse verso Mikami.

"Teru Mikami" disse. "Sei in arresto". Questa frase disorientò tutti e spiazzò Near. Qualcosa non andava. Ci aveva visto giusto e, con la sua tattica, nessuno era effettivamente morto. Ma se Light fosse stato Kira, avrebbe dovuto quantomeno stupirsi dell'accaduto. Ed invece eccolo lì, trionfante per aver catturato Kira. Mikami strabuzzò gli occhi.

"Cosa?!?" esclamò, stupito. "Dio, ho fatto come mi avevi detto!"

"Non dategli ascolto" sbottò lui, gettando il quaderno davanti a Near. "Credo di essere io a dare spiegazioni a tutti voi".

"Siamo tutti orecchi" biascicò Near, evidentemente insoddisfatto della piega che aveva preso quella situazione. Light ordinò ad un riluttante Aizawa di ammanettare l'uomo, che lo guardava con occhi feriti, in silenzio.

"Hai modificato il quaderno, vero Near?" cominciò. "Quello vero, che Mikami teneva in banca". Mormorii. Near sollevò ujno sguardo sospettoso verso Light.

"Come sai che Mikami teneva il quaderno in banca?" chiese. Il giovane detective non si fece cogliere impreparato.

"Perchè gliel'avevo detto io di metterlo lì" disse. "Ho scoperto che lui era uno dei due Kira e l'ho contattato spacciandomi per l'altro. Gli ho detto di mettere il quaderno in banca e di aspettare le mie direttive. Se io fossi stato veramente Kira, penso che gli avrei ordinato comunque di nasconderlo là. Da qui a capire che tu, Near, avevi intenzione di truccare il quaderno, era un passo piccolo.

"Dal momento che il secondo quaderno ce l'abbiamo noi, va da sè che questo prova senza dubbio che Mikami è l'ultimo Kira". Near lo scrutò, rendendosi conto che il suo ragionamento non faceva una piega. Il fatto che aveva intuito quali sarebbero state le sue mosse non costituiva una prova per incolparlo, anzi: provava solo che lui era l'unico uomo degno di sostituire appieno Elle. Mascherando la sua frustrazione, ordinò ai suoi uomini di portare via Mikami, evidentemente troppo sconvolto per opporre resistenza. Gettò un'occhiata al quaderno che Light gli aveva lanciato.

Kanzo Mogi. Tota Matsuda. Hideki Ide. Shuichi Aizawa.

Light Yagami.

Era venuto in quella sala, aveva mostrato il suo volto e quello dei suoi uomini convinto che avrebbero arrestato Light Yagami con l'accusa di essere Kira. Ed invece se ne andava con un uomo che non poteva esserlo, ma che tutte le prove gli puntavano contro il dito. E se Light era veramente Kira, quando aveva preso in mano il quaderno, figurarsi se non aveva sbirciato i loro nomi, per poi ucciderli in tutta calma. Lo shinigami nero davanti a lui lo guardava con quegli occhi sbarrati e divertiti, senza proferire parola. Il fatto che stava dietro a Light, voleva semplicemente dire che, avendo toccato il quaderno, era in grado di vederlo e di sentirlo. Ma, probabilmente, non se n'era ancora accorto, altrimenti il fatto che non avesse avuto nessuna reazione sarebbe stato sospetto. Light si volse di scatto ed i suoi occhi incontrarono quelli di Ryuk. Il suo fu un urlo di finto terrore, ma che riuscì a mascherare la vittoria nella sua voce.

Sapeva il nome di Near e che lui aveva l quaderno. Il SUO quaderno. E presto, glielo avrebbe ridato di sua spontanea volonta, grazie al frammento che aveva nell'orologio: bastava scrivere in piccolo e gli ideogrammi ci sarebbero stati tutti. Però, che fatica non scoppiare a ridere.

 

"Finalmente è finita, giusto?" chiese Matsuda, stirandosi le braccia con aria soddisfatta. Fuori dal capannone, si poteva ammirare uno splendido tramonto attraverso i grattacieli del Giappone. Light annuì e sorrise.

"Sì" disse. "Abbiamo vendicato Elle, Watari, mio padre...Kira adesso è dietro le sbarre ed uscirà solo per andare alla forca. Andrò personalmente a vedere: voglio esserci quando quel maledetto esalerà l'ultimo respiro".

"Light..." chiamò Aizawa. Aveva un'aria mortificata. "Scusaci per aver sospettato di te. Non pensavamo che facevi finta di essere Kira per cogliere con le mani nel sacco quello vero".

"Già" annuì Matsuda. "E complimenti per il coraggio: se il vero Kira si fosse accorto che avevi fatto una cosa del genere, o peggio ancora se Mikami avesse capito che tu non eri quello vero, sarebbe stata la fine".

"Lo so" disse Light. "Scusatemi se vi ho fatto correre questo rischio, ma era fondamentale".

"Nessun problema" sorrise. "L'importante è aver assicurato Kira alla giustizia". Light sorrise e si diresse verso la macchina, seguito dai suoi colleghi.

 

-Nate River. Senza essere scoperto o interrotto, creerà una copia identica del quaderno nero in suo possesso il 28 Gennaio 2013 e lascerà quello vero tre giorni dopo nello stesso magazzino in cui si trovava quello stesso giorno. Morirà dopo aver fatto ritorno nella sede della SPK, alle 19:35-

Light lesse e rilesse ciò che aveva scritto sulla pagina del quaderno che aveva lasciato nella sua vecchia casa. Solo, finalmente potè ridere a crepapelle, sotto lo sguardo soddisfatto di Ryuk, tutto intento a masticarsi una mela.

(In questo modo, prima che muoia, avrò tutto il tempo di recuperarlo e scrivere i nomi di tutti quanti i suoi uomini, in modo che la loro morte avvenga simultaneamente. Nessuno saprà mai che il quaderno ce l'ho nuovamente io: i miei uomini recupereranno quello falso e lo distruggeranno senza verificarne l'autenticità) pensò. (HO VINTO!). Si alzò ed uscì, dirigendosi verso il suo nuovo appartamento.

(Ho ucciso Elle, Mello e fra tre giorni morirà anche Near. Non esiste più nessuno che possa contrastarmi. Comunque, se Mikami avesse parlato troppo, non sarei riuscito a discolparmi e sarei finito in galera. Anzi, molto probabilmente Ryuk mi avrebbe ucciso prima, dal momento che ha detto che, al momento della mia morte, avrebbe scritto il mio nome sul suo quaderno) pensò. (Ma oramai questo pericolo è scongiurato: io sono Kira e nessuno potrà catturarmi, dal momento che lui è in prigione. E quando si accorgeranno della verità, sarà troppo tardi). Scese dal treno e si diresse con passo lemme verso il suo appartamento. (Andrà Misa a prenderlo. Non dovrei avere più bisogno di lei, ma è meglio essere premuniti: non si sa mai).

Tre giorni dopo, Misa uscì di casa con la sua solita aria gioviale e fu con la stessa aria che tornò, con il quaderno nero nella borsa.

"Non mi ha fermato nessuno, Light" disse, solare. Lui sorrise scettico.

"Ovvio" replicò. "Perchè ormai tutti credono che Kira sia stato arrestato. A quest'ora anche i membri dell'SPK saranno tutti morti. E ciò vuol dire...".

"Che hai vinto, Light!" esclamò lei, gettandosi tra le sue braccia. "Bravissimo, caro! Sono tanto fiera di te!".

"Strappa un frammento e tienilo sempre a contatto con il tuo corpo" disse. "Dal momento che il secondo quaderno è nelle mani della polizia...".

"Ma non puoi uccidere anche i tuoi colleghi?" chiese la ragazza. Lui scosse la testa, paziente.

"Meglio di no, Misa" disse. "Vedi, mia madre e Sayu sanno che faccio parte di quella squadra. E se dovesse venire fuori che sono morti tutti eccetto me, potrei anche far nascere nuovi sospetti su di me. Se facessi una cosa del genere, un qualunque investigatore lo capirebbe. No, Kira tornerà in scena con la strage di un intero carcere. Aprì il quaderno e, aperto il portatile, aprì lo schedario di un carcere e scrisse i nomi di tutti i carcerati, segnando l'ora della loro morte il giorno dopo per l'una precisa.

Il cinque Marzo del 2013, dopo pochi giorni di pausa, Kira tornò in azione.

 

 

AVEVO DETTO CHE AVREI SPAZIATO E COSI' HO FATTO. ECCOMI NEL MONDO DI DEATHNOTE, APPENA ARRIVATO DA QUELLO DI FINAL FANTASY. UN SALUTO A TUTTI I LETTORI CHE MI LEGGONO PER LA PRIMA VOLTA: SPERO DI TENERVI UN PO' SULLE SPINE CON QUESTO RACCONTO!

CI LEGGIAMO NEL PROSSIMO AGGIORNAMENTO!

CIAO!

   
 
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