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Autore: Ami For a Dream    15/08/2010    4 recensioni
Non un’espressione si disegnò sul volto di Takanori, nonostante i ricordi si mostravano vividi e reali ai suoi occhi, come a volersi prendere gioco del suo cuore. Una rukixuruha nata dal nulla XD
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di lasciarvi alla lettura, devo fare qualche comunicazione.

Le parti tra *****  sono i flash back.

 

Colonna sonora ideale per leggerla: “ last song “ di Gackt

 

Come al solito, i personaggi non mi appartengono e tutto ciò che ho scritto è pura fantasia. Questa storia tratta temi omosessuali, quindi se non ti piace non leggere, Grazie ^_^

 

Buona lettura, ci vediamo alla fine.

 

 

 

Last chance

 

Si può andare avanti nonostante tutto?

Il grande orologio a pendolo, lentamente procedeva con il suo lavoro. Il ticchettare incessante segnava in modo irrecuperabile il passare del tempo.

La piccola figura di Takanori Matsumoto, fissava quel grande orologio senza in realtà vederlo. La sua mente persa tra i ricordi di una vita, che ora gli sembrava troppo lontana.

 

*****

 

“ amore non guardarmi così “

Kouyou sorrise all’amante steso al suo fianco “ così come? “ gli chiese in un soffio

“ come se fossi una pietra preziosa “ gli rispose Takanori intimidito dallo sguardo del compagno, poteva sentirlo entrare nella pelle per diffondersi poi in tutto il corpo

“ ma tu lo sei Taka, sei la pietra preziosa che completa il mio cuore “

Gli occhi di Takanori si fecero lucidi, tradendo la sua commozione 

“ ti amo Kouyou “

“ anche io ti amo scricciolo “

Unirono le loro labbra, in un bacio silenzioso ma urlante promesse di amore eterno.

 

*****

Non tutto è destinato a durare per sempre

 

Non un’espressione si disegnò sul volto di Takanori, nonostante i ricordi si mostravano vividi e reali ai suoi occhi, come a volersi prendere gioco del suo cuore.

Lo stesso cuore che da troppo tempo, era stretto in una morsa ghiacciata, si sentiva stanco.

Stanco di aspettare

Stanco di combattere

Stanco di far finta che tutto andasse bene

Stanco persino di vivere

 

Per quanto tempo una persona può mentire?

 

*****

Le risate allegre dei due ragazzi, che giocavano con la neve, si estendevano per il parco libere e cristalline

“ non ce la faccio più Kou “ disse il piccolo ragazzo lasciandosi cadere sulla soffice neve

La sensazione della neve al contatto con la poca pelle scoperta era meravigliosa, unita al calore che emanava il compagno anche senza sfiorarlo lo faceva sentire in paradiso

Nella notte era scesa sulla città un abbondante nevicata, immergendo Tokyo nel candido colore bianco, regalando ai suoi abitanti un paesaggio da cartolina.

I due amanti avevano colto l’occasione per andarsi a divertire all’aria aperta, essendo privi di impegni per quel giorno, inevitabile era stata la battaglia a palle di neve

“ ti arrendi allora? “ gli chiese il biondo mentre lo raggiungeva

Takanori ancora sdraiato, con il respiro accelerato dalla fatica e ad occhi chiusi sorrise.

Da quando, sei mesi prima, lui e Kouyou avevano avuto il coraggio di dichiarare il loro amore verso l’altro, tutto era cambiato.

La sua vita era cambiata.

Kouyou aveva saputo scaldare il suo cuore

Kouyou aveva leccato le sue ferite

Kouyou era riuscito dove gli altri avevano fallito

Lo aveva reso felice per la prima volta in vita sua.

si… mi arrendo “ disse guardando il compagno negli occhi

Quegli occhi nocciola, dove ogni volta rischiava di affogare, senza la voglia di volerne realmente uscire. Gli piaceva nuotare in quel liquido rassicurante, dentro di essi era completo.

Kouyou si abbasso fino ad arrivare al suo amato, per poterne sfiorare le labbra. Ogni qualvolta si creava quel contatto tra di loro, provavano mille emozioni come fosse la prima.

Takanori era sicuro, che quell’amore che sentiva bruciare dentro e vedeva ardere negli occhi del compagno, non si sarebbe mai estinto.

“ ti amo Taka “

“ non mi lasciare mai Kou, ti amo “

“ no mai…

 

*****

Il destino si è preso gioco di noi

 

Spostò lo sguardo senza muovere un solo muscolo, ormai non riusciva più a fare nulla senza che provasse dolore.

Non un dolore fisico, il suo corpo era in salute, il dolore che provava era emotivo. Per ogni cosa che pensava di fare, mille spade lo trafiggevano per tutto il corpo, ma quelle più dolorose erano all’altezza del petto. Punto dove una volta il suo cuore batteva caldo, protetto dalle mani premurose del suo compagno.

Intravide, sul tavolino posto di fronte al divano su cui era seduto, una bustina contenente una cartolina.

Automaticamente si portò una mano all’altezza del petto, si chiese se stesse per morire, quel dolore era insopportabile.

“ merda “ sussurrò

Aspettò qualche minuto, cercando di concentrarsi su un'altra cosa, una qualsiasi che gli facesse dimenticare che giorno fosse quello.

 

*****

“ sei completamente andato “ la voce di Yuu lo fece trasalire

“ come ? “ chiese non capendo di cosa parlasse

Yuu sorrise della reazione ingenua e sincera del piccolo vocalist, non che suo migliore amico

“ dicevo, che sei totalmente andato per Kouyou “ gli rispose il moro, indicando con un cenno della testa, li dove c’era il primo chitarrista intento a strimpellare distrattamente la sua cara Hellion.

Erano tutti pronti per quelle che dovevano essere prove, ma come al solito Ryo era in ritardo.

Takanori sorrise mentre le guance si coloravano di un leggero rossore, anche se ormai tutti i membri del gruppo sapevano della loro relazione, non poteva fare a meno di vergognarsi.

“ non c’è nulla di cui vergognarsi Taka, siamo tutti contenti per voi… siete fatti l’uno per l’altro “ un sorriso sincero si disegnò sul volto del secondo chitarrista, trasformando il suo volto e facendolo divenire così dolce da poterlo prendere a morsi.

“ grazie Yuu “

“ è la verità Taka “

 

*****

Quella verità era meglio non saperla

 

Non era esattamente quello il tipo di ricordo di cui aveva bisogno ora, purtroppo qualunque cosa provasse a fare, per quel giorno avrebbe pensato al suo amore perduto.

Perduto

In uno scatto d’ira, prese la piccola busta color ecru e la strappò in mille pezzi, lasciando che poi si librassero nell’aria fino a raggiungere il grande tappeto nero.

fanculo

Un singhiozzo

Due singhiozzi

Tre singhiozzi

In poco si ritrovò accucciato su se stesso, piangendo di nuovo, di nuovo a versare lacrime, lacrime che credeva di non avere più.

 

*****

Lo sguardo gelido di Kouyou, lo perforò come una lama tagliente, ritto di fronte alla porta aperta della sua camera da letto. 

All’inizio non aveva ben capito cosa fosse successo, aveva un gran mal di testa e non ricordava come la sera precedente fosse andato a letto.

Lo aveva svegliato il suo compagno entrando nella stanza, aveva le chiavi del suo appartamento, ormai erano nove mesi che stavano insieme ed entrambi avevano deciso di regalarsi le chiavi dei rispettivi appartamenti.

Era rimasto di ghiaccio, come avesse visto un fantasma aleggiare intorno a lui, quando si era voltato per vedere cosa avesse visto Kouyou si accorse di quanto era successo.

“ o mio Dio “ sussurrò portandosi una mano alla bocca

Istintivamente si voltò verso il suo ragazzo, era ancora immobile come lo aveva lasciato pochi istanti prima, ma il suo volto era rigato dalle lacrime che cadevano disperate dai sui occhi

“ c..come hai potuto…

“ Kouyou.. “ chiamò il suo nome scendendo dal letto per raggiungerlo

Si accorse di non avere indumenti addosso, con sguardo terrorizzato guardò il suo unico amore scappare da quella orribile visione.

Takanori prese un paio di pantaloni grigi di una tuta e li infilò mentre correva dietro a Kouyou

“ AMORE ASPETTA! “ gridò per farsi sentire

Raggiunse il compagno e lo afferrò per un gomito, facendolo voltare verso di se

“ NON CHIAMARMI AMORE!! “

“ ti prego ascoltami, non so cosa sia accaduto “

Una risata amara e agghiacciante uscì dalla bocca del compagno

 se vuoi te lo spiego io… te la sei scopata “ soffio con rabbia a pochi centimetri dal volto pallido e confuso di Takanori, prima di voltarsi e sparire oltre la soglia. Lasciando Takanori con il cuore che sentiva andargli in mille pezzi.

 

*****

Essere artefici del proprio dolore

Rimase nella stessa posizione a lungo tempo, cercando di calmare il pianto che prepotente si era fatto avanti.

Era passato già un anno dalla loro rottura, credeva di essere riuscito a superare quel dannato periodo dove si sentiva morire dentro e che ogni notte la passava a piangere, raggomitolato su se stesso.

In fin dei conti poteva comunque vedere Kouyou, era il suo chitarrista, il gruppo non si toccava e unanime avevano deciso di lasciare i problemi privati fuori dall’ambito lavorativo.

Anche se Kouyou non parlava con lui, se non lo stretto necessario, a lui andava bene, aveva una speranza di poter aggiustare un giorno le cose.

Fino a quando, un mese prima, anche quella speranza aveva cessato di battere nel suo cuore.

Si odiava, per quello che aveva fatto prima e si odiava, per quello che non era riuscito a fare dopo quel maledetto giorno.

Non era riuscito a dirgli che quella ragazza non era nulla per lui, che quella sera aveva bevuto troppo, non si ricordava nemmeno di aver fatto sesso con lei.

Non che fossero giustificazioni, quello che aveva fatto era bruttissimo, però sarebbe stato giusto che il suo amato Kouyou lo sapesse.

 

*****

“ Kouyou ti prego, parliamo… aveva preso per un polso il biondo per non farlo uscire dalla sala prove.

Aveva bisogno di parlare con lui, di dirgli tutto quello che era successo e dichiarargli che era ancora immensamente innamorato di lui.

Il chitarrista gli dava le spalle, non cercò di liberarsi dalla calda presa sul polso. Quanto gli era mancato il suo piccolo Takanori, solo Dio lo sapeva. Era rimasto immobile, anche lui voleva parlare con il vocalist ma ogni volta che pensava di farlo, l’immagine di lui a letto con quella donna gli tormentava l’anima.

Anche quella volta non fu da meno, gli si gelò il sangue nelle vene nel vedere quell’immagine vivida di fronte a se. Si irrigidì e anche Takanori si accorse del suo cambiamento

“ no “ un sussurro il suo, se si fosse voltato verso il piccoletto e avrebbe incrociato quegli occhi che tanto amava, non avrebbe mai avuto la forza di volontà di resistergli.

“ ti prego “ si percepiva benissimo l’ansia nella voce di Takanori

Sospirò “ non posso perdonarti… la tua occasione l’hai sprecata “

Il cuore di Takanori già ferito mortalmente, per quanto poté morì ancora di più. Lentamente lasciò andare la presa l’asciando Kouyou libero di andare per la sua strada.

I passi leggeri del biondo che si allontanavano, rimbombavano nella sua testa.

Aveva perso tutto.

Si guardò in giro, non c’era nessuno, era rimasto solo.

 

*****

Si alzò lentamente in piedi, lasciando quello che fino a pochi secondi prima era il suo rifugio. Si chinò a terra cominciando a raccogliere i pezzettini di carta ecru che aveva sparso sul tappeto, li raccoglieva con una lentezza disumana, come se ogni gesto gli costasse una fatica immensa.

Prese un pezzo di carta leggermente più grande degli altri, si fermò ad osservarlo bene. Quel grande nome scritto in una calligrafia molto elegante e di color oro, era come stonato.

Quel nome non doveva essere scritto li sopra.

 

Kouyou

Separò i pezzi della busta da quelli del cartoncino, cercando di ricomporlo per intero. Li poggiava ognuno di fianco all’altro quando trovava un pezzo giusto, era come comporre un puzzle. Ma invece di scoprire una bella immagine, lui scopriva l’inferno dove era caduto senza possibilità di uscirne.

Quando ebbe finito, lesse più volte il risultato del suo lavoro.

“ non può essere, ti prego dimmi che è un brutto sogno.. “ gemette

Poteva ribaltare il tavolino, rompere tutti gli oggetti in quell’appartamento, ma tutto ciò non sarebbe servito a riportargli indietro il suo amore. Amore che aveva deciso di intraprendere definitivamente un'altra strada, senza di lui.

 

 Takashima Kouyou

&

Sayuri Saitou

Finalmente sposi il giorno 22.02.2010

Ore 12:30

 

“ sposi “ ripeté ad alta voce alla stanza vuota.

Ogni volta che leggeva quelle parole, non poteva crederci, sembrava uno scherzo.

Perché Kouyou lo aveva invitato al matrimonio?

Voleva farlo soffrire ancora di più?

Voleva vendicarsi per il tradimento subito?

Altre lacrime rigarono quel volto pallido e scarno, ultimamente riusciva a mangiare solo lo stretto necessario per riuscire a rimanere in piedi.

Non che avesse fame, se fosse stato solo per lui non avrebbe affatto mangiato, ogni spillo che ingoiava era come un intero bufalo per il suo povero stomaco. Ma Yutaka era preoccupato e ogni santo giorno si accertava che lui mangiasse.

Le prime voci su un suo eventuale malessere, avevano cominciato a girare per i vari blog. Alcune fan preoccupate per il suo stato di salute, avevano mandato delle e-mail per sincerarsi che stesse bene.

Naturalmente lui aveva negato tutto, dicendo che la sua vita andava a gonfie vele.

Bugiardo.

E come tutte le voci, che prima o poi si dissolvono al vento anche quella pian piano si quietò.

Alzò gli occhi da quell’invito, che si prendeva gioco del suo dolore per puntarlo nel grande orologio a pendolo, le undici segnava.

Quanto tempo gli rimaneva prima di morire definitivamente?

Circa un ora e trenta minuti.

Pian piano il fatidico giorno era arrivato prepotente, nonostante lui avesse pregato ogni notte di non dover assistere a quel maledetto ventidue di Febbraio.

Lo squillo del cellulare lo fece trasalire, l’assolo di chitarra gli perforò il cuore come un proiettile, doveva decidersi a togliere Taion come suoneria.

Si avvicinò al mobile dove era poggiato il telefono senza fretta, guardò il display

Una chiamata da parte di Yutaka

Sospirò prima di pigiare il tasto verde per accettare la chiamata

“ pronto “ cercò di tenere un tono tranquillo

“ Taka chan buongiorno “

“ buongiorno Yutaka, dimmi “

“ volevo sapere come stai.. “

Poteva benissimo sentire l’ansia che provava l’amico all’altro capo del telefono, si dispiacque per questo. Quante preoccupazioni gli stava dando, e non solo a lui.

“ bene “ mentì

“ davvero? “

Non era facile prendersi gioco di Yutaka, aveva un sesto senso quel ragazzo quando si trattava di queste cose. Sembrava una mamma alle prese con i suoi adorati figli,  ma lui non era suo figlio.

“ si davvero “ cercò di nascondere l’ira che gli era montata dentro.

Spesse volte si era ritrovato arrabbiato con i suoi amici, quando capitava che lo consolassero dicendogli che tutto si sarebbe aggiustato, che sarebbe tornato tutto come prima. Devi saper aspettare, dicevano, lui aveva aspettato ed ora?

Cosa era cambiato?

L’aspettare che frutti aveva portato?

Solo il matrimonio del suo amato Kouyou.

“ non ti arrabbiare con me, sono solo preoccupato per te “ la voce di Yutaka era come sempre gentile e confortante.

Per l’ennesima volta si sentì un verme nei suoi confronti

“ scusa Yutaka… non sono arrabbiato con te “

“ vuoi che venga li da te? “

Distrattamente guardò di nuovo il pendolo

“ no, sto bene… tu devi andare da Kouyou “

“ Taka “ si intromise Yutaka sentendo la voce spenta dell’amico

“ ha bisogno di te “ lo interruppe, non voleva sentire oltre

Un sospiro giunse fioco alle sue orecchie, scusa Yutaka pensò senza emettere suono

“ va bene, ma promettimi che se c’è qualcosa mi chiami…

“ promesso “

Bugiardo.

“ ci sentiamo più tardi Taka “

“ ok “

Non era difficile per Yutaka intuire che Takanori, non sarebbe stato presente al matrimonio di Kouyou, tutta quella situazione lo aveva ferito irreparabilmente.

Gli dispiaceva per gli amici, quando erano insieme riuscivano ad illuminare tutto il mondo con il loro amore.

Ora di quell’amore non restava che un mucchietto di cenere, che una volta erano i loro cuori innamorati.

Non si era mai sentito di prendere la parte di uno dei due, entrambi soffrivano, e anche se era Takanori quello che aveva commesso un errore talmente grave, stava pagando appieno le sue colpe.

Quando aveva saputo da Kouyou che si sarebbe sposato, gli aveva chiesto solo una volta la motivazione, perché la amo la debole risposta.

Pur essendo passato tanto tempo, e avendoci pensato tantissime volte, ancora non si spiegava perché quella volta non credette all’amico.

C’era quella strana luce negli occhi di Kouyou, che gli fece presumere che mentisse.

Rimasero in silenzio alcuni secondi, ognuno ascoltava il respiro dell’altro

“ Ok, Taka a dopo “ il batterista stava per agganciare, quando la voce del suo piccolo amico gli giunse sofferente all’orecchio

“ Yutaka “

“ dimmi Taka “

“ secondo te.. è innamorato? “

Come doveva rispondere a questa domanda?

Cosa doveva dire al suo caro amico? 

Non sapeva nemmeno lui la risposta, a quella domanda che si era posto mille volte.

“ non lo so Taka… infine decise per dire la verità, non gli piaceva mentire, e men che meno a lui che tanto soffriva.

“ ah.. “ la voce di Takanori era appena udibile 

“ Taka tutto bene? “

“ si.. c-certo.. ora vai altrimenti farai tardi… salutami Kouyou e..“  gli si spezzò la voce in gola

“ Taka? “

“ dagli gli auguri da parte mia “

Bugiardo.

“ lo farò… stammi bene “

“ certo.. a dopo.. “

Takanori schiacciò il tasto rosso per terminare la chiamata, poggiò il cellulare sul mobile riportandolo dov’era prima che Yutaka lo chiamasse.

Con lo sguardo volò di nuovo a quel pezzo di carta stracciato, poggiato sul tavolino di fronte al divano nero di pelle,  luogo che tante volte aveva accolto i loro corpi nudi mentre facevano l‘amore.

Strinse forte gli occhi per scacciare quei ricordi, altre calde lacrime solcarono i suoi occhi.

 

ate mo naku hitori samayoi aruki tsuzuketa
kasuka na toiki wo tada shiroku somete
utsurikawari yuku kisetsu no sono hakanasa ni
wake mo naku namida ga koboreta
"ima mo aishiteiru..."


Continuai a camminare vagando da solo senza meta
Un debole sospiro si tingeva soltanto di bianco
Per la fugacità delle stagioni che passano
senza motivo, ho iniziato a piangere
"Ti amo ancora..."

 


“ Kouyou “ gemette

La disperazione lo stava di nuovo divorando dall’interno, sentì di nuovo quella voce dentro di lui che gli diceva di farla finita.

La stessa voce che aveva sentito mille volte nella sua testa, ma che si era ben guardato dal riferirlo a qualcuno dei suoi amici. Sapendo una cosa del genere sarebbero andati fuori di testa, quando si cominciava a sentire quel tipo di voci significava che la situazione era grave.

Magari farla finita non era poi così male, magari sarebbe riuscito a non sentire più quel freddo gelido che si era impadronito del suo corpo.

Non sarebbe mai riuscito a superare la visione di Kouyou, con una fede al dito.

 

anata no kokoro no naka zutto saite itai kara
yorisotte dakiatta nukumori wa wasurenaide ne
chigau dareka wo aishite mo
saigo ni kiita anata no koe wo kono mama zutto hanasanai mama
fukaku nemuri no ochitai

 

Vorrei fiorire sempre nel tuo cuore
Non dimenticare il calore di quando ti tiravo a me e ci abbracciavamo
anche se ami qualcun altro
Non riesco a lasciar andare la tua voce che ho sentito per l'ultima volta
voglio cadere in un sonno profondo

 

Con una lentezza che snervava persino lui, si avviò verso la grande finestra che dava sulla città. L’aprì e l’aria frizzante lo colpì in pieno volto, la città in gran fermento, nessuno si era fermato nel sentire le sue urla silenziose.

Perché lui si sentiva urlare senza aprire bocca, urlava il suo corpo, urlava il suo cuore, urlava la sua testa.

Forse in fondo non sarebbe stato poi così difficile.

Alzò il volto verso l’alto e i tenui raggi del sole, colpirono i suoi occhi facendoglieli chiudere, non gli sarebbe dispiaciuto volare verso di lui.

Finalmente nella sua vita sarebbe entrato un po’ di calore.

Con entrambe le mani si aggrappò alle imposte, facendo forza con le braccia riuscì ad issarsi sul davanzale, gli sembrava di volare.

 

furi tsuzuku kanashimi wa masshiro na yuki ni kawaru
zutto sora wo miageteta
kono karada ga kieru mae ni ima negai ga todoku no nara
mou ichido tsuyoku dakishimete
"dakishimete..."

 

La tristezza che continua a scendere si trasforma in candida neve
ho guardato in alto verso il cielo per tutto il tempo
Se il mio desiderio ti raggiungesse prima che il mio corpo scompaia,

abbracciami forte ancora una volta

“ abbracciami “

 

 

Guardò le persone che correvano avanti e indietro per la strada, da quell’altezza erano piccole figure, sembravano come tante piccole formiche.

Cosa avrebbero fatto i suoi genitori?

Suo fratello?

I suoi amici?

Le fan?

Con quel gesto tante persone ci sarebbero andate di mezzo, tante persone avrebbero sofferto.

Era giusto quindi farlo?

Poteva per una volta nella vita, essere talmente tanto egoista da pensare solo a se stesso?

I The GazettE avrebbero continuato senza di lui, i suoi famigliari si sarebbero prima o poi rassegnati, così come i fan, ne era certo.

Sarebbe divenuto un ricordo, una persona da salutare nel giorno della ricorrenza della sua morte.

Qualcuno avrebbe pianto la sua scomparsa, ma poi avrebbero anche ricominciato a vivere.

“ addio “ sussurrò mentre lentamente lasciava la presa dal’imposta cui era aggrappato.

“ TAKA!! “

un urlo alle sue spalle lo fece spaventare, facendogli perdere l’equilibrio. Si sentì cadere nel vuoto, chiuse gli occhi pronto ad abbracciare l’aria fredda di Febbraio, fino a che il suo corpo non avrebbe toccato terra frantumandosi e con lui tutto il dolore provato.

L’unica cosa su cui andò a cadere era un corpo caldo, aprì gli occhi e si ritrovò con il soffitto di casa sua sopra la testa, non sapeva come ma era di nuovo dentro il suo appartamento.

Il ragazzo sotto di lui respirava affannosamente, le mani ancora aggrappate con forza alle sue spalle. Ecco cosa era successo, qualcuno lo aveva tirato dentro.

Inspirò profondamente, le narici gli vennero inondate dal profumo di Ryo, ecco chi era.

“ fottuto figlio di puttana “ soffiò il bassista sotto di lui

“ … “      

“ vuoi ammazzarmi? Questo è il modo giusto! “

“ … “

Con uno strattone Ryo si liberò di Takanori e lo fece cadere a terra

aiah! “ imprecò il piccoletto mentre si massaggiava il sedere

“ allora ce l’hai ancora la voce! “

Takanori posò lo sguardo sul bassista, era furioso, tra poco gli sarebbe uscito il fumo dal naso. Questo non lo aveva previsto, credeva che ormai tutti fossero in chiesa ad aspettare la coppia felice.

Un'altra fitta dolorosa si fece strada al centro del petto, si piegò leggermente nel vano tentativo di far diminuire il dolore.

“ che volevi fare è?! “ la voce di Ryo ruggiva

Silenzio.

“ ti hanno mangiato la lingua Taka?! “

Silenzio.

Takanori abbassò il volto verso il basso, puntando lo sguardo al pavimento. Ancora seduto a terra, non riusciva a muovere un muscolo, e dire che adesso sarebbe stato ad abbracciare i caldi raggi del sole.

Ryo ritto in piedi di fronte a lui, attendeva una risposta, il silenzio dell’amico lo mandava su tutte le furie.

Se non fosse passato a vedere come stava, e ringraziando il cielo aveva le chiavi dell’appartamento, a quel punto Takanori sarebbe morto.

Morto.

Questa parola si disegnò vivida nella mante del bassista, facendogli scoppiare un ira tremenda.

“ guardami Taka! “ disse mentre con uno scatto felino, piombò sul corpo minuto dell’amico. Lo prese per la maglietta e lo tirò in modo da fargli alzare il volto.

Takanori non emise fiato, il viso pieno di lacrime, si lasciò sballottare dall’amico che si immobilizzò appena si rese conto, di quanto grave fosse la situazione per il piccoletto.

Non che non lo sapesse, infatti sapeva benissimo che Takanori era ancora innamorato di Kouyou, e sapeva che la notizia del matrimonio lo aveva distrutto completamente.

Ma non avrebbe mai pensato che un uomo come Takanori, sarebbe mai arrivato a pensare al suicidio.

Suicidio.

Scosse la testa per cacciare quella parola.

Takanori per lui era sempre stato un ragazzo forte, pronto a combattere contro qualsiasi avversario. Nella vita aveva combattuto i suoi demoni, rincorso i suoi sogni, affrontato la diffidenza delle persone e aveva sempre vinto.

Ora, a vederlo in quello stato, sconfitto dall’amore che provava per Kouyou, stentava a riconoscerlo.

Lasciò la presa sulla maglietta, per poi posare entrambi i palmi delle sua grandi mani, sul viso dell’amico.

“ Taka “ sussurrò più dolce “ scusa “

Takanori cominciò a piangere singhiozzando, aggrappandosi alla maglietta di Ryo. Subito quest’ultimo lo avvolse con le braccia e lo strinse forte a se

“ piangi Taka, piangi quanto vuoi… ci sono io qui adesso… non sei solo “

Alcune gocce salate solcarono gli occhi di quel ragazzo, che era sempre allegro e a cui piaceva sempre giocare.

Gli stessi occhi che riuscivano ad essere gentili e dolci, ma un momento dopo tramutarsi in due fessure di ghiaccio, se solo qualcuno osasse toccare i suoi cari.

Raramente avevano visto quegli stessi occhi piangere.

R-Ryo…o.. “

“ sono qui, lo affronteremo insieme “

Takanori si irrigidì nel sentire quelle parole, lui non aveva più la forza di affrontare nulla.

Si scansò bruscamente da quel caldo abbraccio, perso di nuovo nei fumi della rabbia.

Rabbia che non provava per i suoi cari amici, ma solo con se stesso.

“ non affronterò un bel niente! “ gridò in faccia all’amico che rimase sorpreso da quella reazione.

“ ma.. che dici? “

“ perché sei venuto?! “

Ryo rimase di stucco, dove voleva andare a parare?

“ che vuoi dire? “

“ dovevi andare direttamente in chiesa! “ altra fitta al petto

“ spiegati “ soffiò tra i denti il bassista, già intuendo quello che gli stava dicendo l’amico

“ non dovevi venire qui! “

Quello che Ryo vedeva di fronte a se, non era nemmeno lontanamente il suo amico Takanori. Era come se qualcuno avesse preso il suo corpo e ci stesse giocando, a dei giochi atroci.

Non poteva accettare che gli stesse dicendo, che lo doveva lasciare morire.

Cosa avrebbero fatto tutti loro?

Scosse leggermente la testa, ritraendosi un pochino

“ non ci posso credere.. “ una risata amara uscì dalle sue labbra

“ dovevi lasciarmi morire! “

Gli occhi di Ryo si affilarono, la rabbia che aveva provato prima mista alla pura di perdere l’amico, non era nulla al confronto con la furia che si impadronì di lui.

“ che cazzo dici?! Vuoi che faccia finta di niente e ti lasci morire?! “

“ SI!! “

“ tu sei pazzo! “

“ non riesco più a vivere così! Kouyou si sta sposando!!! “ questa volta la fitta che gli pervase il petto lo costrinse ad aggomitolarsi su se stesso.

Benché Ryo provasse l’impulso di andare a soccorrere Takanori, preferì non avvicinarsi.

“ e tu cosa hai fatto per impedirlo? “ la voce gli uscì più bassa di qualche tono, ma gelida

La figura di Takanori si ghiacciò, sembrava una statua, gli occhi sbarrati ed increduli.

c-come? “ chiese con un filo di voce

“ hai sentito bene, non hai mosso un dito per impedire ciò che sta accadendo oggi! “

“ io ho provato a parlare con lui! “ disse indignato

Come poteva solo pensare, che non avesse tentato di fare pace con Kouyou?

“ bugiardo, ti sei limitato ad accettare il suo silenzio, ad assecondare una richiesta che nemmeno ti è stata detta ad alta voce! Hai preferito non avvicinarti a Kouyou per paura di un suo rifiuto… e mentre tu ti leccavi le ferite chiudendoti nel tuo mondo, gli hai dato un'altra prova che non lo amavi “

“ ma.. io…

Ryo si portò vicino all’amico, lo prese tra le braccia stringendolo a se

“ ti voglio bene Taka, sei un fratello per me, quindi fammi il piacere di non chiedermi di lasciarti morire “

Lo scansò leggermente per poterlo guardare negli occhi, poi continuò “ preferisco che mi chiedi di portarti in chiesa “

Takanori sbarrò gli occhi, cominciando a tremare “ io.. io non.. “

“ non tutto è perduto Taka “

“ cosa dici? “

Il piccolo vocalist, non capiva esattamente cosa gli stesse dicendo il bassista. Per quale assurdo motivo doveva andare in chiesa?

L’ultima cosa di cui aveva bisogno, era vedere Kouyou sposarsi con quella donna. 

Vide Ryo guardare il grande orologio a pendolo

“ non manca molto Taka “

Guardò anche lui e vide che era già mezzogiorno, tra mezzora sarebbe cominciata la messa, rabbrividì.

“ dovremmo andare lì Ryo? “

“ rispondi a questa domanda, lo ami ancora Kouyou? “

“ si “

“ faresti qualunque cosa per riaverlo? “

“ si.. ma “

“ niente ma “ lo interruppe “ allora andiamo, possiamo ancora farcela “

Ryo si alzò di scatto, prendendo Takanori per un braccio e trascinandolo fuori dall’appartamento, senza nemmeno farlo cambiare.  Gli concesse solo di infilarsi le converse nere, che erano vicino alla porta di uscita.

Al piccolo vocalist non piaceva uscire di casa, con i pantaloni della tuta neri e una felpa grigia, ma non poteva obbiettare al momento.

Scesero di corsa in strada e Ryo lo guidò fino alla sua auto, appena montati avviò il motore e si riversò in strada.

Inutile dire che le strade erano affollate, l’ora di punta era terribile.

 “ che dovrei fare? “ chiese Takanori, mentre Ryo imprecava contro gli altri automobilisti

“ aprigli il tuo cuore, solo allora potrai dire che le hai tentate tutte “

Aprirgli il suo cuore, non era affatto facile da fare.

Doveva entrare in una chiesa, piena di persone che aspettavano l’inizio del matrimonio e gridare a Kouyou che lo amava?

Era un po’ pazzo come piano, ma si poteva fare.

Arrivato al punto di voler morire cosa poteva cambiare?

Si, sarebbe arrivato in chiesa e una volta entrato avrebbe urlato tutto il suo amore verso Kouyou, quell’uomo che tanto amava e che senza di esso era inutile vivere.

Il traffico era caotico e la macchina non riusciva ad avanzare, Takanori guardò impaziente l’orologio da polso, mancavano cinque minuti all’inizio della celebrazione.

“ Ryo “ gemette

“ lo so Taka… togliti di mezzo!! “

“ non ce la faremo mai “

“ scendi dalla macchina “

“ cosa? “

“ la chiesa è qui dietro “ fece un gesto della mano per far capire all’amico dove in effetti si trovasse la chiesa “ se scendi e corri fai prima, io parcheggio e ti raggiungo “

“ è da pazzi “

“ è da pazzi anche buttarsi dal trentesimo piano Taka! “

In effetti aveva ragione, stava per suicidarsi buttandosi dal suo appartamento, ed ora gli sembrava starno correre dal suo amato?

Si precipitò fuori dall’auto dell’amico, cominciando a correre verso quel luogo che gli stava portando via, per sempre, l’unica ragione della sua vita.

Mentre correva guardò varie volte l’orologio, sperava che il tempo si fermasse e che una volta tanto, chiunque governasse i fili della sua esistenza gli facesse la grazia di assecondarlo.

Svoltato l’angolo intravide la chiesa, chiese al suo corpo uno sforzo maggiore cominciando a correre più veloce.

Fuori dalla chiesa non si vedeva nessuno, questo perché tutti gli invitati dovevano essere dentro.

All’interno della chiesa, gli invitati erano tutti intenti a seguire le parole del prete, i due sposi di fronte all’altare.

 

Kouyou era vestito di bianco, giacca, pantalone e cravatta, mentre la camicia e le scarpe erano nere.

Si mordeva un labbro, mentre le parole del prete entravano e uscivano dalla sua testa senza coglierne il significato.

L’unica persona, che affollava la sua mente era Takanori, quello scricciolo che gli aveva rubato il cuore e si era dimenticato di restituirglielo.

Nonostante quello che era accaduto, lo amava ancora, la visione di lui a letto con quella donna gli faceva male, ma non era nulla al confronto del dolore che provava in quel momento.

Lo stava lasciando per sempre e una vita senza Takanori, sarebbe stato un inferno.

 

 

Arrivato di fronte alla scalinata, salì i gradini a due a due, senza fermarsi e senza pensarci spinse con forza il grande portone di legno che si aprì scricchiolando.

Tutti i presenti si voltarono verso di lui, compresi i due sposi, Takanori rimase immobile, con il fiatone per lo sforzo e la pelle sudata nonostante la temperatura abbastanza fredda.

Kouyou spalancò gli occhi e la bocca alla vista del suo piccolo amato, cosa ci faceva lì?

Lo aveva invitato, o meglio, la sua futura moglie lo aveva costretto ad invitarlo, aveva chiesto se c’era una motivazione per cui Takanori non dovesse essere presente al loro matrimonio, non aveva saputo rispondere.

Ma non si sarebbe mai aspettato che ci andasse, e per di più conciato in quel modo.

Anche i restanti membri del gruppo, guardarono con la stessa espressione il piccolo vocalist.

Takanori aprì due volte la bocca senza riuscire a parlare, finché non si intromise il prete

“ che succede? “ chiese l’uomo dalla veste bianca

L’unico suono che si udiva, era il brusio della gente che parlava sommessamente, Takanori si guardò intorno smarrito.

Doveva dire qualcosa, doveva dire a Kouyou che lo amava. Puntò il suo sguardo in quello del suo amato, silenziosamente gli chiese aiuto

“ che succede ragazzo? “ di nuovo il prete

“ Taka.. “ la voce di Kouyou era dolce, una carezza calda al suo cuore freddo.

Quanto tempo era passato da quando quella voce, lo aveva chiamato così dolcemente?

“ Kou.. “ un singhiozzo

Il brusio si fece più forte, le persone additavano la piccola figura di Takanori che cominciò a tremare.

“ lei conosce quel ragazzo? “ chiese il prete allo sposo

“ stia zitto! “ proruppe Kouyou, verso colui che lo avrebbe unito in matrimonio, con la ragazza che in quel momento lo guardava con occhi e bocca spalancati

“ amore “ il flebile bisbiglio della donna

scusa… devo parlare con lui “

Kouyou abbassò lo sguardo a terra, non sapendo più in che direzione guardare.

Costrinse le sue gambe a muoversi, lentamente prese a camminare verso il piccolo vocalist.

Takanori era immobile nella stessa posizione, calde lacrime avevano solcato i suoi occhi. Con un gesto veloce si asciugò il viso con la manica della felpa, cosa che non servì a molto visto che appena le asciugava, altre lacrime erano pronte a prenderne il posto.

Vedeva il suo amato Kouyou andargli incontro, i lisci capelli biondi cadevano leggeri sulle spalle, il completo bianco lo faceva sembrare ancora più angelico di quanto si ricordasse.

Non staccava gli occhi da quelli dell’amato, mentre tutt’attorno sparivano le persone, il prete e persino la chiesa. In quel momento riusciva a vedere solo colui che amava e che stava per perdere per sempre.

Kouyou si fermò a due passi da lui, senza pronunciare una sola parola, si limitò a donargli un sorriso sincero e dolce

“ Kou.. “

“ sei venuto fin qui per dirmi solo questo? “

L’attenzione del biondo chitarrista, venne catturata dalla figura di Ryo che faceva ingresso nella chiesa, dietro le spalle del vocalist. Anch’esso aveva il fiatone, sorrise ancora di più, doveva immaginarselo che c’era anche il suo zampino in quella storia.

Puntò di nuovo lo sguardo negli occhi di Takanori, ogni volta ci si perdeva, erano come due oceani nel quale sarebbe affogato molto volentieri.

allora… ? “ chiese dolcemente

“ ti amo Kou “

Rimase di sasso, non che non se lo aspettasse, era certo che lo avrebbe detto. Aveva capito che Takanori era andato lì per riprendersi ciò che era suo, ma fu il modo in cui lo disse. Era riuscito a racchiudere in quelle parole, tutta la passione, l’amore, i litigi, la sofferenza e la separazione che avevano passato insieme.

La piccola figura di Takanori si mosse appena, si mise sulla punta dei piedi e portò entrambe le braccia a circondare il collo del compagno.

Kouyou sorrise, finalmente felice dopo tanto tempo

“ ti amo anche io cucciolo “

Il contatto tra le loro labbra fu lieve ed estremamente dolce, ora entrambi avevano ritrovato ciò che era andato perduto.

Ora erano finalmente felici, uno nelle braccia dell’altro

“ per sempre insieme Kou “

“ per sempre insieme Taka “

Sussurrarono entrambi sulle labbra dell’altro.

 

nagai tabiji no hate ni nani ga aru no ka
dare mo wakaranai keredo
fuan na yoru wa mou nido to otozurenai kara
eien wo aruite yukeru
kore kara mo zutto futari de

 

Nessuno sa
cosa ci sarà alla fine del nostro lungo viaggio
ma le notti inquiete non arriveranno più
Perciò potremo camminare in eterno
d'ora in poi, per sempre noi due

 

The End

 

 

L’ispirazione per questa shot mi è venuta ben tre giorni fa, fino ad ora ci ho lavorato su. Non è stato molto semplice, doveva essere una cosa allegra =.=” ho fallito miseramente… però sono riuscita a piazzarci un bel lieto fine no? Che ne dite? XD

Devo ringraziare una persona che mi ha tanto aiutato nella stesura di questa storia, arigatou  gozaimasu Gackt-san!!! Lui mi ha tenuta compagnia mentre scrivevo e la sua dolce e melodiosa voce mi ha ispirata ^-^

Infatti, come avrete già notato ho usato dei pezzi di una delle sue più belle canzoni, “ Last Song “, non so che dire su questa meraviglia, una delle mie preferite. Mentre alla fine ho usato “Love Letter “ un'altra splendida creatura firmata Gackt.

Spero di essere riuscita a far trapelare la disperazione di Takanori, rileggendola per correggere, non mi ha più dato quella bella sensazione di quando la stavo scrivendo.

In fine grazie a chiunque leggerà, i commenti sono ben accetti sia belli che brutti! *_*

Bye <3

 

 

 

 

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

   
 
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