Primo Capitolo; Hayley,

Eccomi quì, io sono Hayley, ho dicotto anni e sono nata a Roma, ma mi sono trasferita con i miei in California. Essendo grande e matura decisi di andare a vivere un Germania.
Adoravo essa, era il mio sogno andare a vivere lì e così feci.
<< Hayley, sei proprio sicura di andare a vivere in Germania, da sola?>> Le parole di mia madre che risuonavano nella cucina.
<< Si mamma, sono pronta, voglio andarmene da qui, voglio vivere la mia vita, ho diciotto anni, sono maggiorenne, tranquilla>>
<< Si lo sò, tu sei una ragazza con la testa sulle spalle, ma così lontano?>>
<< Mamma non ti preoccupare ci sentiremo tutti i giorni te lo prometto, ora vado a preparare le valigie che domani si parte>> dissi.
Andai nella mia cameretta, presi le valigie e incominciai ad riempirle.
Magliette, pantaloni, tuta, gonne, trucchi e tutto ciò che mi serviva per cominciare una nuova vita. 
Hayley, capelli lunghi che gli cadevano sulle spalle, occhi color nocciola, bocca disegnata, naso piccolino. Si è lei, lei una ragazza che ama la vita, una ragazza che mette il cuore su ogni cosa che fà anche se è sbagliata, lei voleva cominciare una nuova vita, da sola, o se avrebbe trovato la sua anima gemella, insieme.

<< Ecco fatto, valigie pronte>>  Esclamai.
Posai le valigie in un angolo in modo che non impicciassero. Andai in salotto dai miei. Si sentiva un odorino leggero.
<< Mamma cosa stai cucinando?>>
<< Pasta al forno>>
<< Noo la mia preferitaa>> dissi .
<< Eh già>>  << Io vado in camera mia, quando è pronto chiamami>>
<< Ok>>
Andai in camera mia, entrai, ormai era vuota, nel mio armadio non c'erano più i miei vestiti, nei cassetti della scrivania niente più cd, dvd e altro.  Un pò mi dispiaceva lasciare la California, però non era ciò che volevo, io volevo andare a vivere in Germania. Mi misi seduta sulla sedia della mia scrivania, ormani non c'era neanche più il mio computer portatile, era in valigia.
<< Eh domani si parte, nuova casa, nuova vita>> esclamai.
<< Hayley è pronto>> urlò mia madre. Mi alzai e andai verso la cucina. << Eccomi>> dissi mentre mi mettevo seduta.
<< Tieni>> << Grazie>> dissi mentre mia madre mi stava riempendo il piatto. Era ora di cena, la tavola era apparecchiata come al solito. << Quindi continuerai a studiare in Germania?>> mi chiese mio padre << Eh si, ma già mi sono informata su tutto, cè un' ottima scuola>> << Vabbè se non ti trovi bene potresti anche ritornare in California>> << Mamma, stai tranquilla che non mi troverò male, andrà tutto bene.>> << Mha, staremo a vedere>> << Ne sono sicura mamma>>.  Stavo finendo la mia porzione di pasta quando suono il telefono di casa.
<< Hayley rispondi tu?>>
 << Si vado io>> mi alzai e andai a rispondere al telefono, la mia voce si schiarì << Pronto?>> domandai << Pronto Hayley sono nonna, come stai?>> << Oh nonna tutto bene e tu?>> << Bene, bene, allora domani parti?>> mi disse cambiando il tono della voce << Eh si, non vedo l'ora>> << Mi raccomando stai attenta>> << Si, salutami tutti>> << Ok, ciao Hayley>> << Ciao nonna>> Riandai al mio posto, mandai giù un sorso d'acqua e levai il mio piatto e lo posai sul lavandino in cucina. Non avevo molta fame, forse perchè l'idea di andare a vivere in Germania da sola mi rendeva felice.
La cena terminò, sparecchiai e lavai gli ultimi piatti che erano nel lavandino mentre i miei stavano vedendo la tv in salone. Mi asciugai le mani e andai a vedere la tv anchio. Mi misi sul divano. << Non esci stasera?>> chiese mio padre << No, domani si parte, voglio riposarmi>> << Capisco>> << Vabbè io mi vado a straiare, ci vediamo domani mattina notte>> dissi << Notte Hayley>> .
Andai in camera mia, chiusi le serrande,  andai in bagno e dopo mi infilai nel letto. Ero stanca ma non presi sonno subito, fissa il soffitto per cinque minuti buoni, poi piano, piano chiusì gli occhi e mi addormentai.
Mi toccai gli occhi, ma non riuscivo a vedere bene la percezione delle cose. Mi trovavo in una stanza, in lontananza sentito qualcuno che stava suonando il piano, ma non capivo da dove veniva, la stanza era piena di specchi, feci un giro su me stessa, sentivo ancora suonare quel piano. Davanti a me c'era una porta bianca, feci una passo verso essa, ero arrivata, posai la mano sopra alla maniglia, piano piano l'abbassai e la porta si aprì..