“Ma tu non sei quella che scrive di Roy e
Ed ?” vi starete chiedendo..
Sì… ma è che Roy ha quell’aura
mistica di colui che va un po’ con tutti…XD
-E’
tutto luogotenente Hawkeye…-
Riza portò la mano alla fronte salutando il suo superiore e si avviò verso
l’uscita.
Quando
la porta fu chiusa alle sue spalle si concesse un
profondo sospiro.
Ogni
volta era sempre la stessa storia.
Tutti
i giorni il Colonnello Roy Mustang di prima mattina
cominciava a dettarle con voce annoiata tutti i documenti su cui avrebbe dovuto lavorare e che lei doveva procurargli , i
vari impegni ufficiali e le inverosimili scuse sulla sua assenza nel caso
chiamasse la madre.
Lei
faceva per andare a sbrigare i suoi doveri e lui ,
puntuale come un orologio…
-Ah…
un’ultima cosa…-
E
qui emergeva la fantasia inarrestabile del Colonnello.
Hawkeye non aveva ancora capito come , ma tutti i
giorni le chiedeva di telefonare a chissà quale negozio per acquistare chissà
quale dono da inviare a chissà quale nuova conquista.
E
poi immancabilmente…
-E’
tutto luogotenente Hawkeye…-
Lei
usciva , sospirava , telefonava al nuovo negozio ,
ordinava il nuovo oggetto e poi si dedicava alle sue mansioni.
Arrivava
la sera e il Colonnello usciva dall’ufficio col cappotto sottobraccio, la
salutava e si dirigeva verso il nuovo appuntamento.
Lei
si tratteneva per sistemare le ultime scartoffie e poi tornava a casa.
E
poi il giorno dopo ancora tutto da capo.
Nuovo
giorno , nuovo appuntamento , nuovo presente da
acquistare.
Con
una patina di amarezza , Riza
Hawkeye dovette ammettere che cominciava a farci il
callo.
Ed
invece proprio quando l’abitudine sembrava indissolubilmente consolidata, una
mattina qualcosa cambiò.
Il
Colonnello Mustang sembrava preso in chissà quali profondi
pensieri quando lei entrò nel suo ufficio per prendere appunti sul lavoro
giornaliero.
Scuotendo
la testa si rivolse a lei e le dettò il solito
catalogo di compiti da svolgere, ma quel giorno con un tono meno annoiato del
solito.
-E’
tutto luogotenente Hawkeye…- le disse allegramente
tornando ad osservare un foglio a quadretti scarabocchiato.
Riza sollevò un sopracciglio e rimase ferma dov’era.
Roy
alzò lo sguardo notando che era ancora nella stanza e nascose con un braccio il
contenuto del foglietto.
-Serve
qualcosa?- chiese.
-…
non ha dimenticato nulla?- chiese sorpresa Riza.
-No , non mi sembra…- rispose pensieroso Roy.
Hawkeye sempre più stupita uscì dall’ufficio. Nessun acquisto oggi?
Fece
spallucce pensando che anche il Colonnello Roy
Mustang doveva pur riposarsi.
Come
al solito Roy uscì verso
sera dall’ufficio , la salutò ed uscì.
Riza mentre riordinava pensò tra sé e sé che l’indomani sarebbe tornato
tutto alla normalità.
Ma
avvenne la stessa cosa il giorno dopo. E quello dopo
ancora. E così via per una settimana.
Che
il Colonnello stesse perdendo il suo mordente? si ritrovò a pensare Riza con
stupore.
Era
un’idea assurda , ma non si spiegava proprio
quest’improvviso cambiamento.
E
il problema era che di giorno in giorno il comportamento del Colonnello era
sempre più strano. Si tratteneva oltre il suo solito orario, si metteva a
parlare del tempo atmosferico invece di dettarle subito i suoi doveri
quotidiani , sbucava all’improvviso dalla porta del
suo ufficio e le rivolgeva delle domande quantomeno assurde come “Luogotenente Hawkeye, quale ritiene che sia il colore migliore?” .
E
cosa ancora più preoccupante era il suo morboso attaccamento e la sua paranoica
gelosia per quel foglietto che continuava ad osservare come se contenesse la
chiave di tutti i misteri del mondo.
O
aveva preso un brutto colpo di sole o stava tramando qualcosa.
Una
sera , invece di vederlo uscire col cappotto sotto
braccio pronto a tornare a casa , sentì il Colonnello convocarla nel suo
ufficio.
-Luogotenente
Hawkeye… devo discutere con
te di una questione…- disse in tono serio.
Sembrava
piuttosto agitato.
Riza rimase in silenziosa attesa come sempre quando aspettava delle
comunicazioni importanti dal suo superiore.
-Vedi…
ho sempre contato su di te per queste cose , ma questa
volta per ovvi motivi ho dovuto fare da solo e mi sono ritrovato tremendamente
in difficoltà perché … perché è comunque diverso questa volta…-
Riza non capiva dove volesse andare a parare il Colonnello con quel giro di
parole , ma non lasciò trasparire il dubbio crescente.
-…ma
è da diverso tempo che ci penso , solo che non ero
sicuro che avrebbe funzionato , non che ne sia più convinto adesso , però si
vive una volta sola , giusto?-
-…sì
Colonnello…- rispose poco convinta Riza.
-Esatto!
E quando ci si rende conto che qualcosa ci è caro
bisogna agire, no?-
Completamente
preso nel suo discorso Roy si inabissò
sotto la scrivania.
Certo , pensò Riza per non pensare che Roy era diventato pazzo , quando qualcosa ci è caro
bisognerebbe agire. Lei aveva deciso di proteggergli le spalle. Era questo il
suo agire.
Roy
riemerse e Riza non riuscì a trattenere uno sguardo
stupito.
Nascosto
sotto la scrivania , Roy
riportò alla luce un immenso mazzo di rose rosse.
Si
alzò e si avvicinò a Riza ,
la quale ancora fissava con gli occhi sgranati i fiori che aveva in mano il
Colonnello.
-Lo
so…- esordì lui sorridendo sicuro , ma lasciando
trasparire una punta di agitazione nella voce.
-…
so che non è l’idea più originale del mondo , ma a te
piacciono i classici no?-
Riza continuava a spostare gli occhi spalancati dal mazzo a Roy , di nuovo al mazzo e poi di
nuovo sul Colonnello.
-Luogotenente
Hawk… no… Riza… vorresti uscire con me?-
The End