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Autore: Fe85    17/08/2010    4 recensioni
Boris e Yuriy sono una coppia da diverso tempo.Il primo è diventato un attore famoso,mentre il secondo allena nuovi talenti insieme ad Hitoshi Kinomiya.Un giorno,Yuriy,rimasto a casa da solo,decide di iscriversi al social network più diffuso tra i blader:Beybook.Cosa comporterà questa scelta? Attenzione: solo nel primo capitolo la storia avrà rating arancione per via di un lievissimo accenno di lemon contenuto in esso.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«Bo…ri…s…» un ragazzo dai capelli rossi pronunciò ansimando il nome del suo amante, le mani che stringevano nervosamente le lenzuola color panna e la fronte madida di sudore.

«Rilassati…» gli sussurrò Huznestov con voce roca in un orecchio, mordicchiandone leggermente il lobo. Subito dopo gli depositò un bacio sulla fronte, mentre iniziava a muoversi dentro di lui, lentamente, per fare in modo che il suo compagno distendesse i muscoli e accettasse la sua presenza.

Yuriy soffocò un grido, mordendosi il labbro inferiore, ma dopo pochi attimi il dolore si trasformò in piacere, piacere che lo pervase completamente. Inarcò leggermente il collo per permettere al suo compagno di violarlo con le sue labbra, desiderose di assaporare la pelle diafana di Ivanov. Da ogni gesto di Boris si intuiva quanto lo bramasse, quanto fosse felice ogni volta che i loro corpi e le loro anime si fondevano. A causa del lavoro del Phalborgblader, non riuscivano a ritagliarsi molti momenti di intimità: da quando era diventato un attore affermato, aveva ricevuto molte proposte che, talvolta, lo portavano anche all'estero; inoltre era sconveniente far circolare delle stupide e inutili chiacchiere riguardo la loro relazione. Come l'avrebbero presa il pubblico e i mass media se fossero venuti a sapere che Boris Huznestov, il nuovo fenomeno del cinema e della televisione, stava con un uomo? No, Boris non meritava di essere al centro di un simile scandalo che avrebbe influito negativamente sulla sua carriera in ascesa. Yuriy ricordava perfettamente il giorno in cui, passeggiando per le vie della metropoli giapponese, era stato notato per caso da un produttore che lo aveva ingaggiato all'istante; colpi di fortuna del genere sono assai rari e vanno colti al volo. Inutile dire quanto fosse raggiante Boris, e il suo capitano era veramente contento per lui, sebbene comprese da subito a cosa stavano per andare incontro; segretamente sperava che Boris restasse sempre lo stesso e non si facesse trascinare nel mondo pieno zeppo di eccessi delle star.

Tuttavia, il trasferimento a Tokyo non aveva portato novità solo nella vita di Huznestov: Yuriy aveva deciso di affiancare Hitoshi come allenatore, e insieme stavano reclutando e formando nuovi talenti nella sede della BBA. Il russo era soddisfatto del suo impiego, che lo impegnava a tempo pieno e gli conferiva numerose gratificazioni personali. Nel corso del tempo aveva imparato ad amare il beyblade, e di questo se ne era accorto soprattutto il presidente Daitenji: fu proprio lui a proporgli quell'offerta che Yuriy accettò senza pensarci troppo. Occasionalmente, sentiva nostalgia della loro madrepatria e, soprattutto, di Sergej ed Ivan che si erano ritrovati da soli a gestire il Monastero, ma la sua nuova vita era troppo stimolante per lasciar spazio ai rimpianti. Come se non bastasse, poteva sempre contare sul sostegno incondizionato del suo fidanzato.

Improvvisamente, «qualcosa» si affacciò alla porta semichiusa della loro stanza , scrutandoli attentamente, benché all'interno regnasse sovrano il buio. La misteriosa creatura si avvicinò silenziosamente al letto, senza che i due ragazzi si accorgessero di nulla, troppo occupati a concedersi l'uno all'altro.

«Ti amo, Yuriy…» dichiarò Boris, baciando con passione il suo amante e raggiungendo quasi il culmine dell'orgasmo. L'altro stava per ripetere la sua stessa frase con altrettanto trasporto, venendo però interrotto da un lamento che gli risultava famigliare.

«Miao»

Il Phalborgblader si bloccò un istante, pensando che fosse stato Yuriy ad emettere quel suono, e si lasciò scappare una risatina. Forse il Wolborgblader voleva eccitarlo con qualche nuovo giochetto, e quell'inaspettata intraprendenza ottenne l'effetto desiderato.

Non ricevendo alcuna attenzione, l'intruso saltò agilmente sulla testa di Ivanov, graffiandolo in vari punti del volto.

«Ma che diavolo succede?! Maledetto gattaccio!! » il capitano dei Neoborg, aiutato da Boris, tolse la «belva» dalla sua faccia e l'appoggiò, non proprio gentilmente, a terra, ottenendo dei soffi in risposta. Huznestov si affrettò ad accendere l'abatjour posta sul suo comodino e, scivolando fuori dalle lenzuola (e dal suo fidanzato in precedenza) si alzò in piedi, grattandosi nervosamente la guancia.

«Forse ci siamo dimenticati di dare la pappa a Byou» constatò Boris sospirando, mentre l'animale si strusciava attorno alla sua gamba nuda. Byou ( nome derivante dalle prime due lettere dei loro stessi nomi, alternate) era una gattina di circa un anno, trovata da Boris durante le riprese di un telefilm a Shibuya. Era nera, con una macchia bianca sulla pancia e sul mento e aveva due grandi occhi verdi; nessuno l'aveva reclamata, e quindi il ragazzo l'aveva portata a casa con sé e lei gli si era subito affezionata, seguendolo ovunque. Gli unici difetti di Byou erano l'eccessiva vivacità (i suoi artigli avevano già fatto numerose vittime, tra cui i mobili di legno in sala, il divano color caffè, delle camicie e dei calzini di Ivanov) e la gelosia nei confronti di Yuriy, che ricambiava cordialmente il suo odio; a parte questo era adorabile. Ivanov imprecò nuovamente, voltandosi e appoggiandosi allo schienale del letto matrimoniale che lui e il suo uomo condividevano.

«Se fosse per me, potrebbe anche morire di fame. Stento a credere che tu mi abbia scambiato per quel coso!»

L'altro russo si infilò i boxer, senza fomentare polemiche, e si trascinò in cucina, dove versò dei croccantini nella ciotola della gatta che si fiondò a mangiare. Il suo cellulare, abbandonato su un ripiano, iniziò a squillare insistentemente e il ragazzo rispose controvoglia, notando che si trattava del suo manager.

«Sono Matsuyama, vieni immediatamente alla sede della nostra agenzia, ti hanno ingaggiato per un drama. Mi raccomando, non far aspettare il capo, lo sai che non è un tipo molto paziente e…»

Boris non gli permise di aggiungere altro e gli assicurò che l'avrebbe raggiunto a breve. Nel frattempo, Yuriy si era completamente rivestito e stava ammirando l'alba dalla finestra della loro camera.

«Grandi notizie, Yu! Reciterò in un drama! Devo andare a discutere i dettagli con Matsuyama!» gongolò circondando i fianchi del suo compagno con un braccio. La sua mente era già proiettata sul set: si stava immaginando il ruolo che avrebbe dovuto interpretare, chi l'avrebbe accompagnato in quella fantastica avventura e dove avrebbero girato il tutto. L'entusiasmo scorreva a fiumi nelle sue vene, e presto tutti i suoi quesiti avrebbero trovato una risposta.

                                                                                                                   ***                                                                                                     

Grazie ad un taxi, il russo giunse velocemente alla sede della Brilliant Future, l'agenzia con cui aveva stipulato il contratto. Salutò con un sorriso a trentadue denti la segretaria del titolare e si recò nel suo ufficio, bussando prima alla porta. Quando ottenne il permesso di entrare, si trovò davanti il presidente in persona e il suo manager. Il primo, Kamijo, era un uomo sulla sessantina, pelato, basso e piuttosto tarchiato. Fumava un sigaro ed aveva un pessimo gusto nel vestire, soprattutto nella scelta delle cravatte; ne aveva di tutti i tipi: a pois, a righe, con le lampadine, con i personaggi dei cartoni animati. Si poteva definire egocentrico, inusuale, kitsch, però le sue idee erano sempre innovative e i suoi programmi raggiungevano ascolti sempre molto alti. D'altro canto,il secondo era inutile come il 29 febbraio. Matsuyama aveva quarantacinque anni, il viso ovale, gli occhi castani circondati da un paio di occhiali spessi, ed aveva una paura folle di tutto e di tutti. Parlava a raffica e chiedeva continuamente scusa, anche se non aveva fatto niente, ma fortunatamente gli procurava sempre dei buoni affari. Aveva anche creato un nome d'arte per il suo protetto, l'aveva infatti ribattezzato Shujin.

«Buongiorno, Shujin. Passo subito ad illustrarti il tuo nuovo lavoro. Vedi, si tratta di una storia d'amore tra un ragazzo di campagna e una ricca ragazza di città. La loro unione verrà osteggiata dai genitori di lei, i quali avevano già scelto il fidanzato per la figlia, e… perché mi guardi così, Shujin?» gli domandò perplesso Kamijo, mentre lanciava dei pezzetti di carne nel suo acquario popolato da piraña.

Boris lo stava fissando storto, pensando che fosse la classica storiella d'amore mielosa, ma non appena spostò lo sguardo sui tutt'altro che amichevoli pesciolini, si impose di abbozzare un sorriso e di cercare le parole adatte per non scatenare la sua ira.

«Ritengo che la trama sia carina, ma un po' banale…»

L'uomo scoppiò a ridere, dando una pacca sulla spalla al russo che era sempre più confuso dal suo atteggiamento.

«Ed è qui che ti sbagli, ragazzo mio! Ho scelto per te una partner di tutto rispetto che renderà il tutto più spumeggiante e frizzante. Entra pure, Ming Ming!»

Da un'altra porta, adiacente alla scrivania, spuntò una ragazzina dalla pelle ambrata con i codini azzurri e un microfono in mano che si ingraziò il presidente con alcune moine studiate per lo scopo. Boris spalancò gli occhi e la bocca, non riuscendo a parlare per diversi secondi: desiderava svegliarsi alla svelta da quell'incubo. Non aveva mai incontrato l'ex componente della BEGA personalmente, ma dal vivo era più odiosa di quanto gli avessero raccontato alcuni suoi amici. A maggior ragione, il comportamento che stava tenendo, la diceva lunga sulla sua personalità.

«Come ti ho detto dal primo giorno in cui sei entrato a far parte della nostra grande famiglia, Shujin, un attore deve essere versatile ed adattarsi a qualsiasi ruolo, proprio come un camaleonte che varia il colore della sua pelle a seconda dell'ambiente che lo circonda. Solo in questo modo si nota la differenza tra un attore qualunque e un professionista» specificò Kamijo compiaciuto «sono sicuro che voi due insieme farete faville! Partirete adesso per Kyoto, voglio che le riprese inizino il prima possibile. Non preoccupatevi per i bagagli, ho già pensato a tutto io. Il vostro soggiorno durerà dieci giorni, non deludetemi»

In quel momento, Boris capì di trovarsi in un vicolo cieco e di non poter scappare. Si limitò ad annuire con il capo, mentre la cantante gli andava incontro euforica e si avvinghiò al suo braccio.

«Non si preoccupi, signore, io e Shujin saremo esplosivi, parola di Ming Ming!» sentenziò con una voce talmente da dolce da far accapponare la pelle al russo. Successivamente si voltò verso di lui, dedicandogli un'occhiata malvagia, nettamente in contrasto con l'espressione tenera di pochi istanti prima.

«Se mi metti i bastoni tra le ruote, farai una brutta fine. Uomo avvisato…» lasciò in sospeso la frase, deducendo che il suo nuovo collega fosse abbastanza intelligente da comprenderne il  significato. Il Phalborgblader la guardò scioccato, tentando di allentare la ferrea presa della ragazzina.

Brutta strega, non te la farò passare liscia l'orgoglio del Phalborgblader era riaffiorato, pronto a dar battaglia alla sua nemica.

                                                                                                                   ***

Un'ora dopo Yuriy ricevette la telefonata del suo compagno, il quale lo avvisava che sarebbe stato assente per dieci giorni. Il suo unico commento fu:

Boris Huznestov, se torni a casa con qualche succhiotto, opera di una tua fan, o peggio ancora di un tuo fan, considerati morto al pari della tua gattaccia. Stammi bene, scemo

Era un peccato vivere in un attico meraviglioso, dotato di ogni agio,e non poterlo sfruttare adeguatamente con la persona amata. Lo sguardo di Ivanov cadde sul braccialetto in caucciù, dal quale pendeva una B argentata: quello era stato il primo regalo del suo amante, e in cuor suo si augurava che il tempo senza di lui passasse in fretta. Meticoloso com'era, iniziò ad organizzare le sue giornate e a preparare nuovi programmi di allenamento per i suoi ragazzi; il lavoro lo avrebbe aiutato a distrarsi e a non pensare. Dopotutto, non era la prima volta che Boris lo lasciava da solo e lui non era di certo un rammollito.

Sospirò pesantemente, allontanando la gatta dalla sua poltrona preferita e accomodandovisi subito dopo. Di fronte a lui, vi era un tavolino di vetro, sopra al quale giaceva il suo portatile che decise di accendere prontamente.

Ho ancora un paio di ore a disposizione prima di recarmi alla BBA, quindi ne approfitto per controllare la posta…

Successivamente, rispose ad una mail di Ivan che lo avvisava della nascita di un social network per blader, denominato Beybook e lo invitava a farne parte.

Yuriy rilesse quelle poche righe piuttosto scettico, tuttavia decise di dare un'occhiata al sito menzionato dal suo amico. Vi trovò moltissimi blader che aveva conosciuto in quegli anni: Takao, Max, Michael, Mathilda, Julia, il professor Kappa, Moses, Garland ( non appena vide il suo nome, fece una smorfia di disgusto) e molti altri. Fu molto sorpreso di vedere Hitoshi nella lista di persone presenti; non gli sembrava il tipo da perdere tempo con simili sciocchezze.

Vincendo un'iniziale incertezza e convinto di poter contrastare la noia, Ivanov creò un proprio account su Beybook, aggiungendo solo la data di nascita e la città di residenza. Detestava mostrarsi agli altri, quindi come avatar optò per un immagine raffigurante un lupo che ululava alla luna, pescata a caso da un motore di ricerca. In breve tempo, riuscì a capire i meccanismi del sito, fermandosi a guardare la sua schermata quasi del tutto bianca, ad eccezion fatta della scritta: Yuriy Ivanov si è appena iscritto a Beybook. L'orologio alla sua destra gli indicò che il suo tempo era scaduto e il ragazzo spense rapidamente il pc, uscendo di corsa da casa.

Non immaginava minimamente cosa lo avrebbe aspettato al suo ritorno.

Blader Anonimo vuole stringere amicizia con te

FE SCRIVE…

So che devo aggiornare Vodka e Mojito. So che devo continuare la fic per il Picta! , ma improvvisamente mi è venuta l'ispirazione per questa nuova storia che, come avrete capito, fa riferimento a Facebook. Credo che, prossimamente, compariranno altri personaggi oltre a quelli selezionati, ma avranno ruoli minori, tranne coloro che appariranno nel secondo capitolo che affiancheranno Yuriy (loro, nonostante facciano parte di beyblade, sono intesi come "nuovi personaggi", visto che non c'è l'opzione "altri").

Inoltre, il nome d'arte di Boris, Shujin, deriva da uno dei due protagonisti di Bakuman. Se ho fatto casino con gli avvertimenti, fatemi sapere che modifico, però questa storia nasce per essere una shonen-ai, quindi, per questo motivo, ho evitato di mettere yaoi nella note, in quanto non lo è… spero di aver fatto la cosa giusta>__<

Mi auguro che anche questa fic possa appassionarvi, e soprattutto strapparvi un sorriso( penso sia questo il suo scopo principale) , come la precedente, e ringrazio anticipatamente chiunque voglia lasciare un parere sia positivo che negativo per aiutarmi a migliorare^^ Un grazie anche a chi leggerà soltanto^^

A presto!

Fe

p.s. quasi dimenticavo...il titolo di questo capitolo,che funge da prologo,fa riferimento all'opening di Toradora, Pre-parade!

 

 

   
 
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