Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Wren    13/10/2005    9 recensioni
*SPOILER EPISODIO 25* Non si può dimenticare qualcuno di caro , nemmeno se passano anni dalla sua scomparsa...
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quanto tempo era passato dalla prima volta che l’aveva incontrato

*Allarme Spoiler Episodio 25!!!*

 

 

 

 

 

 

 

Quanto tempo era passato dalla prima volta che l’aveva incontrato?

Il Fuhrer Roy Mustang ci stava pensando durante la sua quotidiana passeggiata mattutina.

Abitualmente non passava mai da quella strada , ma proprio nella data odierna erano iniziati i lavori di riparazione del manto stradale proprio sul percorso che separava casa sua dal Quartier Generale.

Dopo aver borbottato ed inveito contro il responsabile di tutto quel trambusto si ricordò improvvisamente di “alcuni documenti riguardanti il restauro delle vie cittadine” che Hawkeye gli aveva portato e che lui aveva firmato senza neanche leggere.

E decise di prendere pacificamente una deviazione.

Era da molto tempo che non si spingeva fino a quel cancello per una visita di cortesia.

Di volta in volta sapeva sempre meno cosa dire.

Quanto tempo era passato dalla prima volta che aveva incontrato Maes Hughes?

  

“Ehi! Vuoi vedere la foto della donna della mia vita?”

Roy Mustang stava cercando a tutti i costi di studiare in mezzo alla confusione.

Mancavano tre giorni all’ultimo esame dell’anno e se voleva evitarsi un’estate in compagnia dei libri doveva cercare di passarlo.

La scuola militare era davvero dura come si diceva.

Sembrava però che lui fosse il solo a preoccuparsene. Nella biblioteca c’era un folto gruppetto di cadetti come lui che ridacchiavano e chiacchieravano spensierati coi libri abbandonati da qualche parte. L’atmosfera lo aiutava assai poco a concentrarsi.

Se solo fosse stato uno State Alchemist avrebbe avuto accesso alla sezione riservata della biblioteca, ben più tranquilla e sicuramente dotata di un condizionatore. Ma in fondo nessuno può ottenere l’Orologio d’Argento così giovane e quindi doveva accontentarsi di studiare lì.

E come se tutto ciò non fosse sufficiente ora ci si metteva anche questo tizio.

Gli era piombato alle spalle schiacciandolo e piazzandogli davanti agli occhi la foto di una ragazza.

“Levati che fa già abbastanza caldo e lasciami studiare!” gli aveva risposto in malo modo scacciandolo.

“Oh che brutti modi! E io che volevo solo salvarti la vita!” replicò melodrammatico l’altro ragazzo.

“Salvarmi cosa?”

“Sei incollato a quei libri DA ORE! Ti verrà la scogliosi! Ti si rovinerà la vista! Morirai giovane!”

Roy sbuffò e tornò ai suoi studi cercando di ignorare quella fastidiosa presenza.

“Oh ma ascoltami! Dai esci un po’ prima di diventare calvo!!!” insistette l’altro tirandolo per un braccio e rischiando di farlo cadere dalla sedia.

“Ma agli esami ci penso solo io???” sbraitò Roy mentre veniva trascinato lontano dal suo tavolo verso l’uscita.

“Ma sei indietro coi tempi! Ormai non serve più studiare tutto per passare l’esame!” ribatté l’altro conducendolo fuori all’aria aperta.

Roy lo guardò strabuzzando gli occhi.

“Dai discorsi che fanno i professori e dando un’occhiata gli esami degli anni scorsi è facile prevedere l’argomento delle domande e quindi basta studiare quelli! Si risparmia un sacco di tempo! Guarda me! Ho già finito di studiare da una settimana!”

Roy era rimasto sbigottito.

Quindi tutti si erano accorti di questa cosa tranne me?” chiese indicando alle sue spalle un altro gruppo di cadetti che gironzolavano per la piazza senza far nulla.

“Certo che no! Solo io a dire il vero… gli altri semplicemente battono la fiacca! Però per salvarti da una calvizie precoce ho deciso di confidarti il mio segreto!” rispose allegramente l’altro.

Roy non sapeva più cosa dire.

Però in cambio…” disse improvvisamente il ragazzo che lo stava trascinando a destra e sinistra.

“…dovrai vedere tutte le foto della mia splendida Glacier!” concluse tirando fuori da chissà dove un plico enorme di fotografie.

Roy ebbe la sensazione che quella scena si sarebbe ripetuta fino alla nausea e non sapeva più se piangere o ridere.

 

Era passato qualche anno ma Roy era ancora lì in biblioteca.

L’Esame di Certificazione per State Alchemist sarebbe cominciato di lì a una settimana e Roy voleva arrivare alla prova scritta preparato al meglio.

“Mi scusi , lei non potrebbe entrare qui…” sentì la voce della bibliotecaria all’ingresso.

“Se chiude un occhio per questa volta le faccio vedere la foto della mia fidanzata! Guardi, non è bellissima? Sa cosa le dico? Mi sta simpatica , gliela regalo , arrivederci!”

Roy sorrise tra sé e sé immaginando che il suo tranquillo pomeriggio di studio stava per finire.

“Eh Roy!!! ANCORA qui? E’ venuto il momento di staccare il naso da quel libro o ti verranno le rughe! Su su! Oggi è il compleanno di Glacier! Non vorrai mica farmi far tardi???” esclamò allegramente il suo amico chiudendo i libri che Roy aveva davanti.

Maes… io non sono nemmeno stato invitato…” cercò di opporsi debolmente ben sapendo che si trattava di fiato sprecato.

“Dettagli! A Glacier farà piacere conoscerti!!! In piedi! Avanti che siamo già in ritardo!”

Roy si stava abituando ad essere trascinato fuori dalla biblioteca da Maes Hughes.

Lungo la strada si fermarono da un fioraio per un regalo dell’ultimo momento.

Non sia mai che Roy Mustang, galantuomo per eccellenza, si presenti a mani vuote.

“Allora hai deciso in cosa vorresti specializzarti?” gli chiese Maes mentre riprendevano la strada.

“A dire il vero sono indeciso… dato che sono anche nei militari credo che sarebbe appropriato qualcosa che possa essere utile in combattimento… ma non saprei ancora…” rispose pensieroso Roy.

“Attacco eh? Uhm…”

Maes Hughes se ne rimase pensoso per una buona porzione del tragitto finché non si illuminò e batté una mano sulla spalla di Roy.

“Fuoco!” disse infine.

Cioè?” chiese Roy che soprapensiero si godeva uno dei rari momenti in cui il suo amico non faceva il logorroico.

“Qualcosa che centra col fuoco! Secondo me ti si addice!” si spiegò meglio Maes.

“Fuoco eh…?” Roy ci pensò su. “Sì, potrebbe andare…”

 

Qualcuno aveva bussato alla porta e Roy si era trascinato ad aprire.

La faccia che fece Maes nel vederlo significava che doveva essere davvero conciato male, ma subito il suo amico si riprese e gli sorrise.

“La mia fidanzata ha fatto una torta per me… ne vuoi un po’?”

Roy sorrise debolmente e lo lasciò entrare.

La reazione che ebbe Maes era più che comprensibile.

Libri e appunti giacevano sparsi disordinatamente per tutta la stanza riempiendo gli spazi vuoti sul pavimento tra alcuni secchi di metallo pieni di componenti alchemiche dalla dubbia provenienza.

La stanza odorava di morte.

Roy…” per la prima volta Roy si rese conto di aver lasciato Maes Hughes senza parole.

“Già… E’ quello che viene chiamato un tabù…” disse con un sorriso sarcastico sulle labbra.

Maes lo guardò arrabbiato e lo afferrò per il bavero della camicia.

“Io non capisco nulla di alchimia…Ma c’è una cosa che so! Quelli che commettono un tabù…” si interruppe digrignando i denti senza riuscire a proseguire la frase.

Roy si liberò dalla presa con un gesto stanco.

“Non preoccuparti , non ho fatto nulla ancora.”

Ma l’avresti fatto…” lo sguardo di Maes rimase fisso su di lui con rabbia.

“Molte persone sono morte… Voglio dire… Io ho ucciso molte persone , dopotutto.” disse Roy sempre con sarcasmo.

“Era la guerra.”

Roy distolse lo sguardo.

“Tu non eri là.”

“Già. Ma se non volevi uccidere il nemico in guerra avresti dovuto richiedere un lavoro d’ufficio come ho fatto io! Avevi pensato che saresti stato di aiuto diventando State Aclchemist e resuscitando i morti?!” lo rimproverò Maes.

“Non lo so…” rispose Roy continuando a sorridere con disprezzo verso sé stesso.

Il pugno che Maes gli diede bruciò un po’ ma subito quel dolore divenne insignificante come del resto tutto quello che lo circondava in quel momento.

“Un tabù è così facile da commettere tanto che ti basta studiare solo per un po’?”

Maes si interruppe ma Roy non aveva una risposta per lui.

O volevi morire? In questo caso, c’è un modo più semplice per farlo. sussurrò accennando alla pistola d’ordinanza di Roy appoggiata sulla scrivania.

“Non posso… perché ho paura di morire.” rispose Roy odiandosi ancora di più.

“Certo…”

“Questo è il tipo d’uomo che sono.” continuò Roy disgustato.

“Tutti sono così!” cercò di contraddirlo Maes.

Ma perfino una vita come la mia può essere di qualche utilità… Maes… Ho preso una decisione…”

Lo sguardo di Roy parve tornare un po’ più simile a quello di una volta.

Maes si calmò.

“Raccontamelo , Roy.”

“Diventerò Fuhrer. Cambierò il modo in cui questo paese funziona! E’ l’unica cosa che posso fare!”

Ora il suo sguardo era determinato e deciso.

Maes pensò che aveva proprio azzeccato dicendo che il fuoco si adattava a lui.

Con il suo solito sorriso si sedette su una sedia e prese una fetta della torta che aveva portato.

“Per fare questo, avrai bisogno di qualcuno che ti capisca e che ti supporti.”

Roy si voltò sorpreso verso di lui.

“Lavorerò per te e ti farò salire in alto.

A Roy dopo molto tempo scappò un sorriso.

“Bene… passando alle cose serie…” continuò Maes frugandosi nelle tasche.

“Vuoi vedere le ultime foto che ho fatto a Glacier? E’ diventata bellissima!!!  Aaaaahhh, vorrei sposarla!”

 

Roy Mustang, in divisa ufficiale si presentò davanti alla porta dietro la quale si stava preparando lo sposo.

Bussò un paio di volte.

Maes spalancò la porta e trascinò Roy dentro senza dargli il tempo di dire “congratulazioni!”.

Roy sono così contento che ce l’hai fatta a venire!!! Sono agitatissimo! Chissà come starà bene Glacier con l’abito da sposa!!! E’ una vera tragedia che non abbia potuto farle nemmeno una foto!” piagnucolò Maes.

“E’ la tradizione… lo sposo non può vedere il vestito della sposa prima della cerimonia!” disse ridacchiando Roy.

“Sì ma non potrò farle nemmeno DURANTE la cerimonia!”

Ma sei lo SPOSO! Accontentati!”

“Senti Roy…”

Maes si fece serio e solenne e prese Roy per le spalle.

Devo affidarti un compito… mi fido solo di te!”

Cosa?” chiese Roy senza nascondere la preoccupazione.

Maes gli piantò in mano una macchina fotografica.

“Fai tante foto a Glacier!!! Fallo per me, ti prego!”  lo supplicò lo sposo.

Maes… lo sai che non posso… FACCIO IL TESTIMONE COME FACCIO A FARE ANCHE LE FOTO???

 

Maes Hughes era sempre stato così .

Dopo le foto della sposa erano venute le foto della “sua nuova adorata mogliettina”.

Poi Glacier era rimasta incinta e Maes lo tormentava ogni sacrosanto giorno sul fatto che sarebbe diventato papà da un giorno all’altro anche se mancavano mesi al parto.

Poi era arrivata Elycia ed era diventata il nuovo soggetto preferito dal suo amico.

Elycia appena nata, Elycia col vestitino nuovo, Elycia con i codini , Elycia ai suoi compleanni , Elycia sul triciclo , Elycia in piscina.

Maes era sempre stato un uomo molto dedito a dimostrare il suo amore ai suoi cari eppure ora non erano rimaste alla sua famiglia molte foto sue.

Era sempre stato dall’altra parte della macchina fotografica.

Roy stesso di Maes non aveva che una foto di loro due in divisa in non si sa quale evento ufficiale.

Un chiassoso cicaleccio distrasse il Fuhrer Roy Mustang dai suoi pensieri mentre quel giorno si incamminava per la nuova strada dirigendosi al lavoro.

Il cortile erboso di un edificio color giallo pastello era pieno di bambini che giocavano. Doveva essere una scuola.

Roy rimase un po’ a guardare con lo sguardo sorpreso una scena che si svolgeva proprio vicino al cancello ed un ricordo gli riaffiorò alla mente.

 

“Non indovinerai mai cosa è successo oggi!!!” aveva gridato estasiato Maes dall’altro capo del telefono.

Cosa ha fatto oggi Elycia? Ha respirato???” aveva risposto Roy un po’ scocciato dalle continue ed inutili telefonate dell’amico sul lavoro.

“Mi ha chiesto di insegnarle ad usare la macchina fotografica! Ed ha solo tre anni! Non è un genio la mia bambina? E indovina chi ha voluto fotografare? Il suo papà! Non è fantastico?”

“Sì …”

“Dovresti assaporare anche tu simili gioie , quindi sbrigati a trovarti una moglie…”

Roy aveva sbattuto la cornetta al suo posto chiudendo la conversazione come si chiudevano sempre le loro telefonate. Con Hawkeye che rimproverava il Colonnello e gli chiedeva di avere più cura del telefono dell’ufficio.

 

Roy sorrise tra sé e sé.

Inspirando l’aria fresca riprese la sua passeggiata fino al lavoro sperando di non essere troppo in ritardo.

Vicino al cancello un gruppo di bambini stava attorno ad una loro coetanea che stava raccontando loro qualcosa con un immenso sorriso d’orgoglio.

“Volete vedere una foto del mio papà?”

 

 

 

The end…

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Wren