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Autore: KatNbdwife    18/08/2010    2 recensioni
Elise, Rick, un matrimonio quasi perfetto e un ricordo che torna a bussare.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Every way to smile forget and make-believe we never needed anymore than this… anymore than this…

Il mattino seguente, Elise si svegliò con il sorriso sulle labbra. Aveva dormito per dieci ore filate e la stanchezza del giorno prima era solo un ricordo lontano.
Rick, al suo fianco, era ancora placidamente immerso nel mondo dei sogni nonostante fosse mezzogiorno inoltrato ma Elise decise di non svegliarlo. La suite era prenotata per tutto il giorno, avrebbero dovuto lasciarla libera solo il mattino seguente quando sarebbero partiti per il viaggio di nozze. I bagagli sarebbero stati recapitati all’aeroporto direttamente dal personale di servizio, con passaporti, documenti e quant’altro sarebbe servito loro, per cui non le restava nulla da fare se non rilassarsi.
Dopo la chiacchierata con Rick, la sera precedente, si era addormenta esausta e non aveva più pensato alla parentesi vissuta con Tom. Ma ora, seduta sul terrazzo con il sole che le indorava i capelli, si chiedeva se non fosse il caso di parlare con il marito. Iniziare una vita matrimoniale con un segreto così pesante era sconveniente e maledettamente pesante.

Giocherellando con la fede di oro bianco, pensò ad un modo per mettere al corrente Rick di quanto era successo due anni prima, ma non le veniva in mente nulla di sensato. Rick le avrebbe sicuramente chiesto perché non gliene avesse parlato prima e a quella domanda Elise non aveva una risposta. Quali sono i motivi che spingono una persona a nascondere un tradimento? Forse la paura di far soffrire il proprio partner oppure la vergogna.

Elise sapeva che la storia vissuta con Tom era stata solo un’avventura eppure ricordava che, per almeno un paio di mesi dopo il ritorno in patria, aveva pensato spesso al chitarrista. C’era solo una persona che sapeva di quella faccenda, la sua amica Lynne, che l’aveva coperta con il resto del gruppo durante tutto il mese che aveva passato fra le lenzuola di Tom.

Lynne le aveva suggerito di parlarne con Rick subito ma Elise aveva sempre rimandato. I giorni erano così diventati settimane, poi mesi e poi anni, fino a quando erano iniziati i preparativi per il matrimonio e la questione era stata accantonata. Era passato così tanto tempo che rispolverarla sarebbe stato complicato.

Rientrò in stanza, indossò un vestito leggero che il personale dell’albergo le aveva fatto trovare nell’armadio e scese nella reception. Ordinò un caffè che butto giù tutto d’un fiato e chiese di poter usare il telefono dell’hotel. Il direttore in persona mise il suo ufficio a completa disposizione di Elise che digitò velocemente il numero di Lynne. Dopo un paio di squilli, l’amica rispose.

“Elise! Che fai già sveglia?”
“E’ quasi l’una del pomeriggio!” ridacchiò Elise.
“E’ successo qualcosa?”
“Non proprio, avevo solo bisogno di sostegno morale”
“Non dirmi che ti sei già pentita di esserti sposata”
“No, niente affatto! Solo che stavo pensando di dire a Rick come sono andate le cose con Tom, quell’anno…”
“Sei pazza?” la voce di Lynne per poco non le perforò un timpano “Vuoi finire nel guinness dei primati come la donna che si è fatta lasciare dal marito il più velocemente possibile?”
Elise si lasciò scappare una risatina “Non scherzare, Ly! Sto marcendo a causa dei sensi di colpa”
“Ma scusa, dopo due anni ti vengono adesso?”
“Ora siamo sposati, so che sembra scemo ma…”
“Ho capito che vuoi dire, Lisy, ma lascia perdere, fatteli passare. Non è il caso che Rick venga a sapere di questa storia proprio ora”
“Ok. Grazie Ly, ti voglio bene” poi, prima di riagganciare, disse “Ne hai mai sentito parlare?”
“Di cosa?” chiese Lynne, dubbiosa.
“Di Tom. Hai mai sentito sue notizie in questi anni?”
“Elise, ma che cazzo ti passa per il cervello? No, non ho sentito parlare di lui e NO, non ho intenzione di cercare informazioni”
“Hai ragione, meglio così. Ci sentiamo presto” Elise riattaccò e, prima di uscire dall’ufficio del direttore, sbuffò.

**

“Se la cercassi?”
Tom azzardò quell’ipotesi mentre Bill si stava truccando per la serata che li attendeva. Avrebbero dovuto partecipare ad un talk show quella sera, tutti e quattro insieme, per parlare del nuovo album di prossima uscita e del periodo di silenzio mediatico che avevano trascorso, lontani dai riflettori e dal caos mondano.
“Ma chi?” chiese Bill, controllando che l’eye liner fosse a posto.
“Elise. Se la cercassi?”
“Tu sei pazzo! Si è sposata, adesso è la moglie di qualcuno e tu non hai il diritto di sconvolgerle la vita”
Tom non rispose, restando immobile sulla porta del bagno.
“Inoltre” aggiunse Bill, ritoccandosi i capelli “Cosa ti salta in mente adesso? Sono passati due anni, durante i quali avresti potuto farti avanti. Ormai è tardi. Adesso sbrigati che ci aspettano. Io devo anche farmi ritoccare la faccia da Nat prima di andare in onda”

Ma per Tom quella storia aveva assunto gli aspetti di una vera e propria sfida.

3. Oh Elise it doesn’t matter what you do, I know I’ll never really get inside of you to make your eyes catch fire the way they should…

Il pomeriggio di Elise e Rick trascorse come quello di qualsiasi altra coppia di sposi novelli. Pranzarono in camera serviti da un elegante cameriere, riposarono ancora per qualche ora e poi si rilassarono nella zona termale dell’hotel per il resto della giornata, fino a che non fu ora di cenare.
Più volte, mentre sguazzavano nella piscina termale, Elise fu tentata di intraprendere un certo tipo di discorso con il marito ma le parole di Lynne continuavano a rimbombarle in testa.
Dopo la cena, consumata nel più elegante ristorante londinese, i due ragazzi tornarono alla loro suite per trascorrere la notte prima della partenza.

Mentre Elise si sistemava per la nottata, Rick si spaparanzò sul grande letto ed accese il gigantesco televisore al plasma, cominciando a fare zapping su tutti i canali che la televisione satellitare offriva. A Elise piaceva anche questo, di lui. Il modo in cui armeggiava con il telecomando, ponderando ogni programma fino a scegliere quello perfetto, mordicchiandosi il labbro inferiore con i denti.
Accoccolandosi al suo fianco, quasi ebbe un mancamento: aveva scorto un volto noto durante la panoramica del marito.

“Torna indietro” mormorò, cercando di contenere l’agitazione.
“Dove?”
“Al canale precedente… sì sì, quello”

Era un canale tedesco che ospitava un talk show made in Berlino. Il viso di Tom, in quell’istante, occupava l’intero schermo.

“Qui?” chiese Rick, perplesso.
“Sì”
“Che vuoi vedere? Parlano in tedesco, io non capisco nulla”
“Lascia qui”

Rick obbedì, chiedendosi perché mai la moglie volesse vedere un programma in lingua tedesca che ospitava quattro ragazzi a lui sconosciuti.

**

La diretta del talk show era iniziata e i ragazzi sedevano su due divanetti bianchi nel grande studio. Il conduttore, un loro caro amico, li stava introducendo al pubblico e già si sentivano le urla delle ragazze in platea.

“Come promesso e per la vostra gioia” disse l’uomo “ecco a voi i Tokio Hotel al gran completo!”
Un urlo e tanti applausi seguirono la sua presentazione. Dopo qualche secondo, il conduttore proseguì “Dopo mesi di silenzio, eccoli di nuovo in televisione, per parlarci del nuovo album e dell’imminente tournèe”

La telecamera zoomò sui visi dei quattro ragazzi, che sorridevano felici. Georg sedeva su di un divano che faceva angolo con quello su cui stavaa Tom, i capelli liscissimi, gli occhi vivaci e una maglietta a maniche corte che metteva in risalto le sue possenti braccia.
Tom, invece, portava come sempre il suo inseparabile cappellino che gli copriva l’intera fronte ma lasciava spazio ai suoi magnifici occhi color nocciola. Per tutta la durata della lunga intervista, il ragazzo aveva giocherellato con il piercing al labbro inferiore, lanciando di tanto in tanto delle occhiate maliziose verso la telecamera.
Bill, come sempre, appariva splendente. Il suo viso sembrava quello di una bambola di porcellana, il trucco perfetto, gli occhi contornati da un velo di mascara e eye liner, le unghie curate e il sorriso smagliante. Vestiva di bianco e nero, tonalità che faceva risaltare la sua bellezza eterea, quasi dolorosa per tutte coloro che sognavano di poterlo accarezzare ma che non avrebbero mai avuto la possibilità di farlo. Gustav, inquadrato subito dopo, era il più semplice fra i quattro. Un cappellino con la visiera tesa, una maglietta con il logo dei Foo Fighters e un paio di jeans sbiaditi, abbigliamento casual che lasciava intuire la semplicità d’animo del batterista biondo.

“Dunque, partiamo dal successo che avete ottenuto l’anno scorso in Europa e nel mondo intero. Non vi chiederò cosa ne pensate, dal momento che avete già risposto a questa domanda infinite volte. Voglio focalizzare la vostra attenzione su un aspetto diverso: se poteste tornare indietro nel tempo, c’è qualcosa che non fareste o che fareste diversamente?”

Il primo a rispondere fu Bill, che parlò di come fosse orgoglioso di tutto quello che aveva fatto con la band e, con fare deciso, asserì che non avrebbe cambiato nulla degli anni passati.
Anche Georg e Gustav furono d’accordo con il cantante. Solo Tom ci pensò a lungo, fino a che si decise a rispondere: “In linea di massima, non cambierei nulla nemmeno io. Diciamo che ritoccherei qualche piccolo dettaglio, con il senno di poi”

L’intervista proseguì con altre domande fino a che, più per amore del gossip che di dovere di cronaca, il conduttore pose loro la fatidica domanda: “Siete fidanzati in questo momento?”
Gustav e Georg dissero un “no” in coro, sorridendo. Bill si lasciò andare in una lunga spiegazione di come si sentisse seriamente pronto per avere una relazione stabile ma di quanto lo preoccupasse il fatto di non sapere di chi potersi fidare fra le ragazze che lo avvicinavano. Lo facevano per amore di Bill o per amore della fama? Concluse dicendo che, comunque, sperava che il vero amore avrebbe presto bussato alla sua porta.
L’ultimo a rispondere fu Tom “No, non sono fidanzato. Mi concedo qualche avventura ogni tanto. Mi sono innamorato solo una volta, due anni fa, ma il sentimento non era ricambiato”
“Seriamente?” disse il conduttore “Ti hanno dato il due di picche?”
Le ragazze sedute fra il pubblico mormorano.
“Già, capita anche ai migliori” commentò Tom, lanciando un sorriso da infarto immediato in direzione della telecamera.

In una stanza di albergo di un paese lontano centinaia di chilometri da Berlino, in effetti, un cuore aveva quasi ceduto.

**

Il mio primo ringraziamento va ad Irina, per il bellissimo commento! Grazie, davvero! *_*
Come avrete notato, ho raggruppato due capitoli in uno dal momento che sono tutti piuttosto corti. Come vi avevo già anticipato, la storia non è molto lunga e, di conseguenza, nemmeno i capitoli sono chilometrici ed è per questo motivo che ho pensato di unirli senza, però, cambiare loro i titoli (ogni titolo del capitolo è una parte di canzone che, in un certo modo, ha a che fare con l'argomento trattato nel capitolo stesso ^^).
Kate
   
 
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