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Autore: pachelbel90    19/08/2010    5 recensioni
Questa storia è il seguito di "Pensieri e decisioni". Vediamo come Jude prenderà il ritorno improvviso di Robert
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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NOTE: Dedico questa nuova storia a aXce  e BlackCobra per aver letto e recensito “Pensieri e decisioni “ di cui questo è il seguito! Spero vi possa piacere!

 

UN’ALTRA OCCASIONE

CAPITOLO 1:

L’aereo atterrò in perfetto orario. Robert uscì dall’aeroporto, un misto di eccitazione e paura che gli facevano venire i crampi allo stomaco. E se Jude non lo avesse voluto più? E se avesse smesso di amarlo o fosse troppo arrabbiato con lui per perdonarlo?

Beh Rob, ormai il gioco è fatto. Sei qui, non si può tornare indietro.

Chiamò un taxi e gli diede l’indirizzo di Jude; non lo aveva mai segnato da nessuna parte ma se lo ricordava a memoria. C’era andato solo una volta, quando, alla fine delle riprese di Sherlock Holmes, Jude aveva deciso di dare un party a casa sua. Era stato pochi giorni dopo che mi aveva detto di essersi innamorato di me. Ma io non avevo voluto dargli ascolto

E ora, a distanza di cinque mesi, mi trovavo sotto casa sua, e aveva cambiato completamente idea sui miei sentimenti verso di lui. O meglio, avevo dato loro il nome giusto; non era amicizia, ma amore.

I dubbi lo assalirono di nuovo mentre scendeva dal taxi; Jude era anche arrabbiato l’ultima volta che si erano visti, oltre che triste. Magari gli avrebbe sbattuto la porta in faccia.

Smettila, di farti queste paranoie! Sono un adulto grande e vaccinato, sono in grado di suonare un cavolo di campanello!

Già, ma allora perché ora si trovava davanti al suddetto campanello e non riusciva a premerlo? Comunque prese un bel respiro e schiacciò.

Aspettò dieci secondi, venti secondi. Un minuto. Niente, di Jude nemmeno l’ombra. Riprovò e questa volta sentì dei passi strascicati al di là della porta e una voce assonnata che gridava “Arrivo!”

Era Jude. Era la sua voce! Robert cominciò a sentire le farfalle nello stomaco, oltre ai crampi.

E poi, finalmente, la porta fu aperta, e Rob si trovò di fronte agli occhi un Jude appena sveglio: una maglietta bianca, dei boxer grigi, i capelli arruffati, gli occhi azzurri e penetranti che lo fissavano con stupore.

“Rob?”

“Ciao Jude.” Un sorriso increspò le labbra di Robert mentre faceva scorrere lo sguardo lungo tutto il corpo di Jude, soffermandosi più del necessario sul suo petto, lungo le sue gambe, in mezzo alle…O Dio mio!

Oddio, non ci posso credere! Quella è…quella è…

Non riusciva nemmeno a finire la frase per quanto era imbarazzato compiaciuto.

Jude notò lo sguardo di Robert su quella sua parte del corpo che a quanto pare si era svegliata in fretta, e, diventato scarlatto, si mise le mani davanti.

“Wow Jude, mi sembri felice di vedermi.” Robert cominciò a fare dei passi dietro di lui, mentre Jude cominciava a indietreggiare dentro casa. Rob lo seguì, o meglio, spinse, dentro casa, chiudendosi la porta alle spalle. Jude indietreggiò fino al salotto, frapponendo il divano tra di loro.

Robert non sapeva cosa gli stesse passando per la testa. Lui non aveva mai baciato un uomo, mai seriamente almeno, ed era spaventato da morire, ma nel frattempo vedere Jude conciato in quel modo ed eccitato aveva risvegliato tutti i suoi istinti animali. Era completamente andato, non ragionava più tanto lucidamente.

“Rob per favore, vorresti smetterla di guardarmi in questo modo?”

“Come ti sto guardando Judsie?” un ghigno sporco gli increspava le labbra.

Dio santo, questo mi stupra! Pensò il lato razionale, e spaventato, di Jude.

Oh ma chi se ne frega!! È quello che vuoi no? Pensò invece il lato eccitato di Jude.

Datti  una calmata, arrapato che non sei altro! Prima almeno scopri perché è qui!

Beh, tu allora vedi di rispondere alla sua domanda!

Ah già!

“In modo così…arrapato…”

Un altro ghigno sporcò il viso di Robert, mentre cominciava a girare attorno al divano.

“E spiegami per quale cazzo di motivo ti trovi qui!” Jude non sapeva come aveva fatto a rivolgergli quella domanda, ma gliel’aveva fatta, e anche con tono arrabbiato. E non sapeva neanche perché quelle stupide lacrime gli stavano inumidendo gli occhi.

Alla vista degli occhi lucidi di Jude, Robert tornò in sé.

Cazzo Rob, che stai combinando?! Prima gli dici che non avrà mai alcuna possibilità con te e poi cerchi di violentarlo?

“Cazzo, scusa Jude, io…io…Merda mi dispiace, sono un vero stronzo!”

“Molto fine soprattutto…”

“Già anche… Cosa posso fare per farmi perdonare?” gli chiese Robert.

Jude lo fissò negli occhi; sembrava tornato normale, si vedeva che aveva capito l’enorme cazzata che aveva fatto. Si diresse verso di lui e lo abbracciò.

“Questo.”

Robert lo accolse tra le sue braccia. Dio quanto è dolce! E io? Beh, io sono un maiale, e non lo merito. Va beh, l’importante è che mi abbia perdonato… Mi sembra di stare in paradiso…

Doveva dirgli perché si trovava lì. “Jude, io sono qui perché…”

Ma Jude lo zittì, posandogli un dito sulle labbra. Si fissarono negli occhi, imbarazzati.

“Senti, facciamo così: prima usciamo e poi parliamo! Aspetta, vado a prepararmi!”

Detto questo, corse su in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle.

Che intenzioni ha? Pensava Rob, mentre fissava la porta dietro alla quale Jude era appena sparito.

   
 
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