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Autore: EliScrittrice89    20/08/2010    7 recensioni
Siamo stati in classe insieme per tutto il liceo e all'inizio era un ragazzo come un altro per me...Ho cominciato a provare qualcosa per lui quando una nostra compagna ha detto a noi ragazze che voleva provarci con lui, non so spiegare cosa provai, so solo che mi dava fastidio e facevo di tutto per non farla avvicinare troppo...In quinto, ormai grande, decisi di smetterla con quell'atteggiamento cretino e provai a riavvicinarmi. In poco tempo fu come se non fosse mai successo niente tra noi, l'immenso sentimento che provavo per lui era sempre presente, ma ormai avevo deciso di ignorarlo, volevo solo che lui mi fosse di nuovo amico...Ci siamo rincontrati lo scorso anno e dire che è stato un caso è dir poco...Era una sera e quelle pazze delle mie amiche mi avevano appena lasciato sotto il cancello di casa e mentre stavo attraversando la strada vidi una macchina correre a velocità elevata. Rimasi pietrificata dal terrore e lo stridio dei freni mi ridestò dal trance cosicché cominciai ad inveire come un ossessa contro quel pirata della strada. Tre secondi dopo lui scese per vedere come stavo e rimanemmo tutti pietrificati, io, lui e le mie amiche che già avevano visto il mio funerale...e da allora divenimmo inseparabile. Ancora oggi mi sembra così strano che noi due possiamo essere legati da un tale affetto...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non capisco dove sia il problema, sta uscendo con una è vero, ma a te cosa te ne importa?”

“Cosa me ne importa? Cosa me ne IMPORTA? Ma sei fuori? Ha conosciuto una ragazza e non me ne parla?” lo so forse sto esagerando, ma da quando ho saputo la news del giorno sto dando di matto e la mia amica, che in questo momento sono tentata di uccidere, sta cercando di farmi tornare a ragionare.

“Isa sei sicura che sia questo il motivo della tua rabbia?...”

“Certo!”

“Non è che sei così infuriata per il semplice fatto che lui ti piace?” mi chiede quasi intimorita dalla mia reazione e fa bene

“Cosa? Ale ma sei impazzita? Che diavolo dici? Piacermi? Ma non scherziamo dai!” esclamo indignata

“Allora scusami ma proprio non trovo spiegazione a tutta questa tua furia.” mi dice lei alzando le spalle e lasciandomi sola a riflettere. Piacermi? Ma che assurdità dice? È vero, un tempo stravedevo per lui, gli anni del liceo credo che siano stati un inferno a causa mia, ma ora no, per me è semplicemente un amico, anzi il MIO migliore amico e non sapere determinate cose da lui mi manda in bestia.

Torno a casa e spengo il cellulare, so che questa è l'ora in cui mi chiama e non ho voglia di sentirlo, sono troppo arrabbiata e non mi interessa se la mia amica non riesce a capirlo. Mi collego su Facebook e trovo i soliti amici collegati, avvio la conversazione con Irene e le racconto del pomeriggio appena trascorso, visto che lei non è potuta uscire per via dell'influenza. La prima domanda dopo il racconto che le ho fatto è stata: “Chris dov'era?” e allora subito torna il nervosismo, le dico che il signorino si sta frequentando con una ragazza, che l'ho saputo oggi solo per merito di Luca e che sono davvero arrabbiata con lui. Irene tempo tre secondi e mi chiama a casa facendomi parlare e sfogare.
La conosco dal primo superiore, siamo diventate subito amiche, c'è stata sin da subito una sorta di alchimia tra di noi e lei conosce tutta la storia che c'è stata fra me e Christian.


Siamo stati in classe insieme per tutto il liceo e all'inizio era un ragazzo come un altro per me, certo forse il più carino fra i vari individui, ma pur sempre un essere normale. Ho cominciato a provare qualcosa per lui quando una nostra compagna ha detto a noi ragazze che voleva provarci con lui, non so spiegare cosa provai, so solo che mi dava fastidio e facevo di tutto per non farla avvicinare troppo. Ero l'unica con cui lui parlava, mi diceva spesso che ero diversa da tutte perchè con me si poteva fare un discorso serio e mi sentivo privilegiata, ma da quando Francesca prese quella decisione cambiai, con l'aiuto di Irene mi accorsi che mi piaceva, che ero proprio cotta di lui e quindi cambiai atteggiamento nei suoi riguardi. Provò più volte a chiedermi cosa avessi ma fingevo, fino a quando non mi stancai e glielo dissi, gli dissi chiaro e tondo che mi piaceva. Ancora ricordo la sua faccia sconvolta e imbarazzata e il suo modo di cercare una risposta, dalla sua reazione capii che non poteva esserci nulla e rinunciai alla sua amicizia, o forse semplicemente mi allontanai...
Mi faceva male vederlo e non parlargli, limitarmi semplicemente al ciao, quel ciao che sparì nel corso degli anni. Per vendicarmi, o forse semplicemente solo attirare la sua attenzione allora cominciai a prenderlo in giro, a farlo imbarazzare davanti a tutta la classe, magari quando un professore mi riprendeva chiedendomi dove avevo la testa, rispondevo spavalda: 

“Scusi prof è che stavo pensando a Christian e non sono riuscita a seguire la sua spiegazione.” facendo ridere tutti e arrossire lui. Ripensandoci sono stata tremenda nei suoi confronti ma era l'unica cosa che mi impediva di star male... In quinto, ormai grande, decisi di smetterla con quell'atteggiamento cretino e provai a riavvicinarmi. In poco tempo fu come se non fosse mai successo niente tra noi, l'immenso sentimento che provavo per lui era sempre presente, ma ormai avevo deciso di ignorarlo, volevo solo che lui mi fosse di nuovo amico. Ero sempre la prima che chiamava quando aveva un problema e gli fui vicina quando mi disse che gli piaceva una ragazza, aiutandolo a conquistarlo nonostante il dolore che sentivo dentro di me. Ci preparammo insieme per la maturità e insieme superammo quegli esami. Subito dopo la fine della scuola sparii nuovamente, stavo male a vederlo sempre con Laura, con Laura che lo abbracciava, che lo amava, che gli sorrideva, che lo baciava... smisi di cercarlo e così lui, forse troppo impegnato nella sua grande storia d'amore. Con il passar del tempo mi sono resa conto che il sentimento era sparito, la mia forse era solo un ossessione dovuta al fatto che non lo avrei mai avuto.

Ci siamo rincontrati lo scorso anno e dire che è stato un caso è dir poco. Era una sera e quelle pazze delle mie amiche mi avevano appena lasciato sotto il cancello di casa e mentre stavo attraversando la strada vidi una macchina correre a velocità elevata. Rimasi pietrificata dal terrore e lo stridio dei freni mi ridestò dal trance cosicché cominciai ad inveire come un ossessa contro quel pirata della strada. Tre secondi dopo lui scese per vedere come stavo e rimanemmo tutti pietrificati, io, lui e le mie amiche che già avevano visto il mio funerale. Come al mio solito partii in quinta e comincia a dargli schiaffi sulle spalle e a rimproverarlo per come guidava, poi quando ci calmammo lui mi chiese se mi andava di andare a prendere qualcosa da bere e dopo aver avvisato mia madre accettai. Ci raccontammo tutto quello che ci eravamo persi l'uno dell'altra e da allora divenimmo inseparabile. Ancora oggi mi sembra così strano che noi due possiamo essere legati da un tale affetto... Ci sono persone che sostengono che l'amicizia tra uomo e donna non può esistere ma io dico che si sbagliano, non è detto che da parte di uno dei due ci sia dell'altro sotto e la mia scenata di prima alla notizia che lui si sta vedendo con una ragazza non è gelosia, è semplicemente una delusione non averlo saputo per prima...

Mi ridesto dai miei pensieri quando sento il telefono di casa suonare, così mi alzo e vado a rispondere:

“Pronto?”

“Ehi ma che fine hai fatto? È mezz'ora che ti cerco!” al suono della sua voce, anche se preoccupata, la stizza di prima riaffiora e a stento riesco a controllarla

“Ah sì? E perchè?”

“Come perchè? Non ti ricordi che dovevamo andare a cena insieme stasera? Dovevamo vederci mezz'ora fa ai giardinetti e ho quasi collassato quando ho visto che non c'eri e che avevi il telefono spento.” mi spiega e io ricordo della cena.

“Sì hai ragione scusa, me ne ero dimenticata. Sono stanca e non ho voglia di uscire.” la mia voce esce più fredda del dovuto e lui se ne accorge.

“Ehi piccola che succede?” oh no caro, la tua vocina dolce e sexy stasera non funziona!

“Niente. Ho sonno. Ci sentiamo domani ciao.” e riattacco lasciandolo scioccato.


La mattina dopo mi sveglio e accendo il cellulare trovando così ben cinque suoi messaggi, che decido di leggere dopo colazione.
Sono più o meno tutti gli stessi, è preoccupato di quello che posso avere ma cambia il tono, dapprima ansioso e preoccupato e poi furioso, ma me ne infischio altamente e continuo a svolgere le mie azioni quotidiane. Quando sento suonare il campanello emetto uno sbuffo e annoiata vado ad aprire. Rimango immobile nel trovarmelo fuori dalla porta e lui con poca grazia mi fa da parte per entrare. Si dirige in cucina e comincia a passeggiare per la stanza attendendo il mio rientro:

“Buongiorno eh!” gli dico sarcastica e lui mi fulmina.

“Fa poco la simpatica e dimmi cos'hai.”

“Che dovrei avere? Sono le dieci di mattina e mi sono appena svegliata.”

“Sai che non è questo. Perchè ieri sera m'hai dato buca?”

“Mi pare di avertelo detto, ero stanca e volevo dormire.”

“Attaccandomi il telefono in faccia? Avanti non dire idiozie, ti conosco e so che quando fai così è perchè sei arrabbiata.”

“Chri mi arrabbio ora se non la smetti, mi sono appena svegliata e se dici di conoscermi sai che di prima mattina le discussioni non le reggo. Quindi le cose sono due, o te stai zitto e buono mentre io effettuo il mio totale risveglio oppure te ne vai fuori dalle palle seduta stante.”

“Fai colazione allora, però poi parliamo.”

“Sai che ti dico? Che non hai scelte, vai fuori di casa, non ti voglio vedere in giro per oggi. Mi hai fatto incazzare appena svegliata complimenti!”

“Ma smettila.”

“Ho detto fuori. Non ho voglia di parlare, non ho niente e mi rode il culo, sparisci. Tanto hai sicuramente di meglio da fare ultimamente.” mi scappa mentre, dopo averlo afferrato, lo spingo verso la porta.

“E cosa?” mi chiede bloccandosi lui sulla porta e voltandosi a guardarmi.

“Cavoli tuoi... anzi no tuoi e della tua tipa, ora vai al diavolo e non azzardarti a cercarmi per tutto il giorno!” gli dico sbattendogli, letteralmente, la porta in faccia, non prima di aver visto la sua reazione sorpresa e dispiaciuta alle mie parole. Richiusa la porta mi ci poggio contro e dopo aver respirato a lungo torno in cucina per fare, finalmente, la mia colazione.

****************************

Ciao raga!
Non chiedetemi cos'è perchè non lo so, mi è venuta e la stravo scrivendo da un po', come sempre avevo voglia di una SHOT, ma ssiccome ci sono un po' troppe cose da raccontare la faccio diventare una breve storiella, di pochi capitoli ovvio u.u
So che probabilmente la scelta della mia  Isa non piacerà, però non so, mentre scrivevo avevo lei in testa.
Ah, so che probabilmente tutte direte che è stata stronza con lui in passato xD e probabilmente è così, però è stato un modo per difendersi... 
Oooh al diavolo, ve lo dico, praticamente questa è il mio passato da liceale, i comportmenti di Isa sono stati i miei... Ci sono solo delle variazioni immaginabili su come alla fine verrà corrisposta, come invece per me non è stato çç
Ah e lui veramente si chiamava Christian (*///*) non me la sono sentita di cambiare il suo nome, anche perchè è un nome maschile che adoro a prescindere!
Bene quello che dovevo dire l'ho detto, spero di riccevere qualche opinione o semplicementee leettura ^ò^
Alla prossima se mi vorreteeeee!!!

   
 
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