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Autore: li wei    15/10/2005    2 recensioni
La storia di Subaru e Seishiro ci lascia con l'amaro in bocca. E se quello che succede nel volume 16 di X/1999 finisse in modo leggermente diverso? Vi propongo una possibile variante, ovvero...Come avrei voluto IO che finisse ^_^
Genere: Romantico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seishiro Sakurazuka, Subaru Sumeragi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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LA VERA STORIA DI SUBARU E SEISHIRO

LA VERA STORIA DI SUBARU E SEISHIRO

 

Si, i personaggi non sono CHIARAMENTE i miei ma appartengono alle Clamp, i dialoghi sono quasi tutti tratti dall’edizione italiana di “X”, tranne quelli modificati. Ovvio è che non userò i personaggi  per fini di lucro ma per fare ciò che quelle Put***e Bavose non hanno fatto, strappandoci il cuore e tagliandolo fine fine fine per spargerlo al vento dalla Tokyo Tower, insieme alle nostre speranze.

Ma noi non possiamo accettarlo, non ci riusciamo, giusto?

Sono qui per questo, per ridarmi il dovuto equilibrio mentale che loro mi hanno tolto.Se lo avete perso anche voi e lo rivolete, provate a cercarlo qui.Con me.

 

 

 

“Il tramonto colora il Rainbow Bridge di tinte  rossastre come il colore del sangue” pensò Subaru gustandosi l’ultima sigaretta di quella giornata. A poco si aspettava il suo arrivo, sarebbe stato imponente e glaciale, come si era promesso dopo la morte di sua sorella. “Hokuto, in fondo non è per vendicare te che sono qui, ho bisogno di rivederlo, ho bisogno di vendetta si, ma per me, per la mia speranza.”

“Ancora un tiro”, pensò avvicinando la sigaretta alle sue labbra, ma una mano, quella mano afferrò la sua stranamente con molta più dolcezza di quella che aveva sempre immaginato quando ricreava nella sua mente il loro incontro. Sentì il suo cuore pulsare a ritmi frenetici all’improvviso ed un intenso calore crescere sul suo volto.Girandosi di scatto vide ciò che da tempo desiderava vedere; Seishiro era li, accanto a lui, sorridente.

Sorpreso decise di scansare lo sguardo di Seishiro che trapelava dagli occhiali da sole, voltandosi verso il meraviglioso paesaggio che si stagliava davanti a lui.Teso nell’imbarazzo riuscì solo a dire “La cenere…ti cadrà sulla mano”.

“Ti preoccupi per me?” sorrise Seishiro, ma il suo sorriso non era il solito sorriso dolce dei vecchi tempi, quando gli stava accanto nel lavoro, di quando erano amici, o qualcosa di più.

“Gentile e premuroso come sempre eh?”

Subaru sentì una rabbia crescergli dentro “gentile e premuroso” pensò. “Gentile e premuroso! Io non sono così buono come credi, io non sono così ingenuo, non più”.Si voltò per affrontare il volto del suo nemico e dar voce ai suoi pensieri.

“No, invece sono cambiato.. e sei tu.” Aggiunse cacciando la mano di Seishiro e allontanandosi da lui.

“Sei tu che hai determinato la mia trasformazione”.Il suo sguardo crudo e di sfida lasciò Seishiro ammutolito, non si sarebbe mai aspettato di trovare Subaru così determinato, e questo lo rendeva malinconicamente felice. “Anche se a te di questo non importerà nulla.”concluse Subaru.

Immobili, uno di fronte all’altro, in un unico respiro, si fissarono per alcuni intensi momenti.

Poi Seishiro rise delicatamente e allungando la mano, sfilò la sigaretta dalle dita di Subaru e la portò alle sue labbra. Subaru non fece molto caso al gesto, fu come rapito dall’odore del sangue che colava dalla mano del suo nemico.Non se ne era accorto prima, il contatto con  Seishiro lo aveva stordito.Quella mano insanguinata lo riportò alla realtà: Seishiro era sempre lo stesso assassino, colui che aveva ucciso sua sorella e che avrebbe ucciso anche lui.

“Hai ucciso qualcuno da queste parti, vero?” chiese.

Ma la sua domanda si perse in un silenzio quasi falso, una quiete minacciosa.

Dopo qualche istante Seishiro guardò Subaru e gli diede quella risposta che non avrebbe mai voluto sentire “ Certo, sono un Sakurazukamori, no?”

“Sakurazukamori” ripeté nei suo pensieri Subaru “ …Sumeragi”

Non si poteva più aspettare, quella mano insanguinata mostrava che Seishiro non poteva cambiare, era un assassino, lo sarebbe stato per sempre e ne era felice.Era il momento di iniziare a combattere.

Innalzò la barriera spirituale a forma di stella per proteggere Tokyo dalla battaglia e attaccò Seishiro, che non si fece trovare impreparato ma schivò velocemente il colpo per lanciarne uno a sua volta. Molte sezioni del ponte crollavano sotto la pioggia di colpi furenti che venivano scagliati dai due contendenti.

Seishiro decise di cambiare tattica, portando la mano accanto al suo viso e Subaru si trovò improvvisamente attaccato e bloccato da spessi rami e con petali rosa scintillanti che fluttuavano al suo fianco “Fiori di ciliegio..”pensò Subaru mentre la benda che proteggeva il suo occhio ferito, lentamente, si svolgeva. Chiuse gli occhi e afferrò un fuda dalla tasca del cappotto, poi si tagliò volontariamente il pollice della mano.

“Non c’è bisogno che usi queste illusioni” gridò infine mentre tutti i rami e i petali svanivano.“Io sono ancora prigioniero dei tuoi fiori di ciliegio…fin da quel lontano giorno”.

Un solenne silenziò irruppe tra i due, i quali si fissavano intensamente, senza dare segni di debolezza, in un unico lungo trattenuto respiro.

Seishiro sorrise e si sfilò gli occhiali “Il Kamui , drago della terra me lo aveva detto” esclamò.

“Il tuo vero desiderio solo io posso esaudirlo.Tuttavia quel desiderio sembra diverso da ciò che mi ero immaginato”.

Anche Subaru si tolse la benda, ora entrambi mostravano il loro occhio cieco al nemico, ora erano più simili che mai.

“Ciò che desideri veramente è uccidermi non è cosi?” concluse Seishiro osservando le reazioni di Subaru.

“TI SBAGLI!” gridò il ragazzo esasperato dalla situazione e dal discorso del suo nemico.Non poteva sopportare tutto questo oltre, senza dire ciò che veramente pensava. Abbassò lo sguardo e disse “Quando hai ucciso Hokuto, io ho perso tutto”, poi si voltò dando le spalle a Seishiro, guardando verso il sole che ormai era quasi del tutto calato dietro la linea dell’orizzonte.

Ma soprattutto ho perso te.Io avrei voluto…avrei dovuto dirtelo prima.non avrei dovuto aspettare, non avrei dovuto cercare conferme. Dovevo fidarmi del mio istinto, del mio cuore, avrei dovuto capirlo prima. Io ti amo!”

Seishiro gli si avvicinò veloce alle spalle, gli afferrò il braccio sinistro piegandoglielo violentemente dietro la schiena, come per spezzarglielo.

“Menti!” gli disse all’orecchio e a denti stretti, avvicinando il braccio al punto di rottura.

Subaru tra le lacrime provocate sia dal dolore fisico che dalla tremenda sofferenza psicologica gridò

“DOPO AVER UCCISO MIA SORELLA SEI SCOMPARSO E IO HO DECISO DI CANCELLARTI DALLA MIA TESTA MA NON CI SONO RIUSCITO.” Poi, cercando di calmarsi , ma con le lacrime che scendevano copiose , continuò “Nonostante tu mi considerassi meno di un sassolino, nonostante per te fossi meno di una foglia morta, nonostante questo, o forse proprio per questo, desideravo essere ucciso da te.”

Con grande stupore di Subaru, Seishiro allentò la presa, e portatosi davanti al ragazzo in lacrime, gli fermò una lacrima con un dito.

“Sei così dolce Subaru” disse, e sul suo viso ricomparve quel sorriso che da tempo aveva celato dietro a un volto cupo e fiero.” Ma sei un Sumeragi, ed io un Sakurazukamori, noi siamo destinati a combatterci.

“Sumeragi? Io non sono un Sumeragi, io sono Subaru, sono solo Subaru se tu vuoi. Il mio cognome non conta nulla, è solo un insieme di lettere prive di alcun senso.” Rispose Subaru cercando titubante l’abbraccio di Seishiro.

“Hai ragione Subaru” disse Seishiro chinando lievemente il capo. “Noi non siamo che ciò che vogliamo. Ho aspettato a lungo queste tue parole, le ho tanto attese al punto di non crederle possibili, al punto da pensare che tu volessi odiarmi, non amarmi. E invece tu mi amavi, davvero, nonostante tutto. Sorrise e strinse a se il giovane Subaru, che finalmente potè sospirare felicemente. Era tra le braccia di chi amava, nulla poteva andare male ora.

Poi Seishiro aggiunse “ Il mondo sta per finire Subaru, il tempo che potremo trascorrere insieme è poco.

“No!” gridò Subaru “ Sono sicuro che Kamui salverà la terra e che per noi ci sarà tempo, tanto tempo.Voglio iniziare una nuova vita, lontano da Sumeragi e Sakurazukamori, lontano da Tokyo, lontano dal Giappone”

“Già” concordò Seishiro “qui abbiamo entrambi troppi ricordi che vorremmo rimuovere”.

I due si strinsero in lungo e dolce abbraccio prima che Seishiro accarezzasse le guance di Subaru e che gli dicesse “ Anche io ti amo.

Poi sospesi in un istante lungo un’eternità, i due si baciarono dolcemente, scoprendo la dolcezza del vero amore.

Decisero di comune accordo di andarsene dal Giappone , e di recarsi in una terra ricca di storia e di meraviglie della natura , un posto dove potersi godere il tempo che mancava prima della fine, dove mangiare un gustosissimo gelato alla stracciatella, buono come mai lo avevano mangiato.

E poi  la fine non arrivò. E arrivò il nuovo millennio,e poterono passeggiare  per le romantiche vie della città della laguna,e assistere all’arrivo del loro connazionale Mark Lenders tra le fila della Juventus e ,chissà, magari ora sono felici, presso qualche monumento, a scattare foto e a dar da mangiare ai piccioni, felici, innamorati, ma soprattutto vivi.

 

 

 

  
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