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Autore: ELIOTbynight    21/08/2010    2 recensioni
E’ carnevale e i Tokio Hotel hanno preparato una bella serie di scherzi da giocare tra loro. Per non parlare poi dei costumi, delle maschere e della sfilata dei carri... Che cosa accadrà? Una cosa è certa: niente di sensato!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa shottina risale a febbraio 2009 e allora ne avevo pubblicato una prima versione. Adesso, però, voglio ripostarla con gli eventuali errori grammaticali corretti e con alcune piccolissime modifiche. Questo per renderla davvero perfetta!
Per farvi ridere e per ringraziarvi di tutte le recensioni ricevute nelle altre mie storie, e soprattutto per chi commentò questa one-shot tempo fa...
Buona lettura!!








“È tutto pronto. Ogni cosa è stata progettata nei minimi dettagli. Tutto sembra ben congeniato, tutto deve funzionare alla perfezione. Sarà un carnevale assolutamente indimenticabile, in tutti i sensi.”
Questo è ciò che pensavano tutti i membri dei Tokio Hotel la sera prima del giorno di carnevale. Tutti e quattro avevano una grande e incontenibile voglia di divertirsi e quello sembrava proprio il giorno migliore.

*

Era mattino. Nell’enorme suite dell’hotel riservata alla famosissima band, divisa nelle loro quattro stanze, il silenzio regnava sovrano. Ma all’insaputa l’uno dell’altro erano tutti e quattro svegli, ansiosi di sentir scattare la loro trappola.
La prima vittima fu il cantante.
- Yaaawn!!! Ihih, oggi è il grande giorno! Mi divertirò da matti!!!-
Saltò giù dal letto, intenzionato ad andare in bagno a prepararsi, ma appena mise i piedi sul pavimento…
- Aaaaaaaaah!!!-
Alzò un urlo che sembrava esser lanciato da una cantante lirica col mal di gola, dopo aver fatto un salto alto circa un metro.
- Chi è il pazzo da rinchiudere che mi ha fatto questo???-
Bill si strinse al lenzuolo senza avere più il coraggio di scendere dal letto, fissando la chiazza d’olio bollente che aveva arrostito i suoi amati piedi.
- Uh, i miei splendidi piediniiiii… che maleeeee… - si lamentò.
Ma appena disse queste parole sentì una risata irrefrenabile alle sue spalle, dietro alla parete.
- Mmmmh, ecco chi è il responsabile… ma vedrai, tra un po’ sarà anche il tuo turno… - si disse con un ghigno beffardo stampato sulla faccia.
La stanza dietro di lui era quella del fratello, che proprio non riusciva a smettere di ridere. Era stato lui a versare l’olio bollente vicino al letto di Bill. Si alzò per andare in bagno e quando tornò si rimise soddisfatto sotto le coperte continuando a ridere come un forsennato. Ma dopo qualche secondo cominciò a sentire un prurito insopportabile dappertutto. Si alzò velocemente grattandosi senza sosta, lanciando un grido di grande disappunto.
- Ma che è successo al mio letto?!?- disse senza smettere di grattarsi.
Nella stanza di fianco Bill sogghignava diabolico, pensando a quando, qualche minuto prima, si era alzato ed era andato in cucina. Dovete soffocare la sua risata con il cuscino, al pensiero del barattolo di sale preso dalla dispensa che aveva completamente versato nel letto di Tom. Era intento a ridere tra sé quando sentì una fitta ai piedi. Preoccupato, iniziò a massaggiarseli, avvolti alla meno peggio in due strofinacci legati alle caviglie.

*

Ora lasciamo un attimo i due gemelli diabolici per andare a vedere cosa stanno facendo G&G.
Gustav, mattiniero come sempre, si era alzato per fare colazione. Tutto tranquillo pigliò una scatola di biscotti e si sedette su una sedia, ma appena ci poggiò il didietro sopra si sentì un rumore inconfondibile che risvegliò tutta la suite.
- Prrrrrrr!-
Sull’orlo di una crisi di nervi Gustav sentì la risata soddisfatta di Georg nella stanza a fianco. Si alzò e corse spedito in bagno.

*

- Ma che cosa…? Gustav!-
Bill si affacciò alla porta della cucina e vide il batterista incavolato nero in piedi vicino al tavolo, con il dannato cuscino rosso in mano e gli occhi alzati verso il soffitto.
- Ecco cos’era!-
- Già… che scherzo idiota… -
Ma queste parole non servirono a trattenere Bill, che dapprima cercò di non scoppiare mettendosi in pugno in bocca, ma poi non resistette e scoppiò a ridere come uno psicotico. Sotto la faccia schifata di Gustav il moro si buttò sul divano, tenendosi lo stomaco, senza smettere di ridere.
- Uff, che barba… - borbottò Gustav, sedendosi su un’altra sedia e infilandosi un biscotto in bocca.
Dalla propria camera sbucò Tom, strofinandosi la schiena e la pancia con le unghie.
- Tom… che ti è successo, di grazia? Sei piuttosto imbarazzante… - gli disse Gustav guardandolo stranito, con la fronte alzata.
- Sapessi… - fece il rasta scocciato.
Poi notò il gemello per terra, con i piedi avvolti negli stracci sul divano e gli occhi spiritati, che ancora non bloccava la sua risata incontenibile. Scosse la testa e disse:
- Questo pazzo squinternato mi ha messo il sale nelle lenzuola!-
Gustav soffiò in una risata divertita.
- Non c’è da ridere! Vorrei vedere te col sale nelle mutande!-
Ma il biondo aumentò la sua risata fino a farla diventare quasi come quella di Bill, tanto che dovette reggersi al bracciolo della sedia per non finire a terra come lui.
Tom continuò a sfregarsi le mani dappertutto, sempre più indignato.
- E tu, Gusty, che mi dici del tuo scherzo? E’ stato sempre Bill?-
- No, a quanto pare è stato quello psicopatico che non si è ancora alzato, ihih!-
- Gli hai già reso pan per focaccia?-
- Eccome! Aspetta che arriva e vedrai… -
Bill si decise a smettere di ridere.
- Santoddìo, Gustav… Uei, che bello scherzo che ti hanno fatto!-
- Sì, certo, come no… -
- Ma Georg che fine ha fatto? È morto?-
- Peggio! Ihih!-
- Qualcuno ha fatto il mio nome???- gridò il bassista dalla sua camera. - Badate, non si può nominare il nome di Dio invano! Io sono intoccabile!-
Quando il cosiddetto “intoccabile” si affacciò sulla soglia della cucina tutti lo guardarono atterriti. Gustav iniziò a ridere piano, mentre i gemelli si fissarono tenendosi una mano sulla bocca.
- Beh? Che c’è da ridere? Oh, è per lo scherzo dedicato al mio caro amico Gustav… divertente, eh?-
Tom iniziò a balbettare qualcosa.
- Georg … G … Gu … -
- Cosa? Che c’è?-
- Gua … guarda … guardatiiii … -
Il piastrato andò in bagno e si guardò allo specchio. Presto grida d’orrore uscirono dalla bocca di Georg, mentre gli altri tre si scompisciavano dal ridere stesi sul pavimento come tappeti. La vittima si affacciò dal bagno con un sopracciglio alzato minacciosamente.
Sapete perché tutto questo? Il mitico Gustav, quando prima andò in bagno, aveva letteralmente svuotato l’armadietto dei trucchi di Bill e si era dedicato all’arte sulla faccia di Georg, mettendogli quintali di fondotinta, uno strato spessissimo di ombretto viola intorno agli occhi, due tonde gote fucsia fosforescenti sulle guance con il fard, rossetto color pomodoro sulle labbra, pinzette colorate sulla testa ed estention verdi fluo sulle punte dei capelli.
Sì, roba che Bill Kaulitz non usava mai, ma che per sfizio si portava sempre dietro.
Per forza che quelli ridevano! Gustav si azzardò far crescere l’ira del bassista commentando così:
- Abbè, sei già a posto per il vestito di carnevale … potresti fare la donna barbuta!-
La suite più lussuosa dell’hotel si trasformò in breve in un inferno.


*


Trombe, tamburi, pifferi e strumenti di ogni genere accompagnavano la grande sfilata del quartiere. Piogge di coriandoli cadevano sull’asfalto dai grandi carri variopinti, per le strade i genitori pazienti accompagnavano i loro pargoli vestiti chi da principessa, chi da supereroe, chi da cowboy e chi da fatina. Per terra uno strato consistente di stelle filanti e coriandoli e sui muri qualche spruzzata di schiuma.
In mezzo a tutta quella baraonda festosa c’erano i nostri Tokio Hotel, anche loro in costume di carnevale.
Bill aveva preso tutta la carta igienica che c’era in bagno (e siccome non bastava dovette chiederne una scorta speciale al personale dell’hotel dando la colpa a Georg) e se ne avvolse improvvisando un vestito da mummia. Era completamente avvolto dai piedi fino al collo, fatta eccezione per gli occhi che davano l’idea di una maschera. Ed era proprio buffa come mummia, con i suoi capelli che svolazzavano in aria liberamente. Gli altri l’avevano guardato con disappunto e lui per scusarsi aveva detto “E allora? Siccome dovevo fasciare i piedi che il mio gemellastro ha bruciacchiato senza pietà tanto vale che mi travesta direttamente da mummia!”.
Tom si era vestito tutto di rosso, si era messo un paio di corna in testa, una cintura con su fissata una coda a punta e aveva dichiarato di essersi vestito da diavolo.
- Tom, ti manca il forcone!- gli aveva detto il fratello.
- Adesso te lo ficco tu sai dove, il forcone, se non la smetti!- rispose il chitarrista. - E poi io sono il diavolo del sesso, non ho bisogno di altre armi, ne ho già una incorporata … -
- TOOOM!-
A Georg avevano semplicemente messo due tacchi ai piedi, delle calze a rete, una minigonna e un reggiseno in bella mostra. Alla faccia ci aveva già pensato Gustav.
- Ma mi avete vestito da prostituta???-
- Ma noooooo!- fece Bill. - Semplicemente da donna, Georg! Sei troppo chic, stai benissimo! Ma lo sai che il fucsia ti dona?-
- Ma smettila … -
Per quanto riguarda Gustav, si era limitato a vestirsi da clown. Aveva tuffato la faccia nella farina, si era infilato un nasone rosso, una parrucca riccioluta color azzurro pastello e un cappello da jolly.
I quattro erano scesi in strada per divertirsi e festeggiare il carnevale come comuni mortali. La gente che li vedeva scoppiava a ridere nel vedere Georg vestito in quella maniera. Lui metteva le mani sui fianchi indignato e diceva:
- Che avete da guardare?? Invidiosi, sono troppo figo conciato così!-
E gli altri tre ridevano come dei matti. Ma durante una di queste risate Tom ricevette un getto di schiuma da un ragazzino che correva tra la folla spruzzando la bomboletta dappertutto. Bill tentò di ripulirlo alla meglio strappandosi un pezzo di carta igienica dalla gamba, ma il chitarrista se lo scrollò di dosso ed inseguì il ragazzino imprecando come un forsennato. Intanto il gemello lo rincorreva a sua volta.
- Tom, aspetta, devo asciugarti il faccino!-
Ma dopo solo qualche metro inciampò in un lembo di carta ruzzolando in mezzo alla strada.
La sua caduta si notò così tanto che qualcuno in mezzo alla folla gridò:
- I rotoloni Regina non finiscono mai!-
E minimo una trentina di persone gli furono addosso.
Intanto Gustav corse a recuperare Tom, ma quasi subito passò un carro che trasportava dei bambini che buttavano montagne di coriandoli e un bel po’ di questi finì su Gustav, che se li ritrovò dentro la maglia e persino in bocca. Iniziò a correre alla cieca in quella nuvola di pezzettini di carta colorati, sputacchiandone in gran quantità.
Georg fece per andare ad aiutarlo, zoppicando sui tacchi a spillo, ma delle ballerine gli buttarono delle stelle filanti da sopra un carro, così tante che rimase legato. Le ragazze lo sollevarono e lo misero su un carro senza pietà, legato come un salame col make-up.
- AIUTOOO!!!- gridò il bassista, ma in mezzo alla musica e al caos non lo sentiva nessuno.
I Tokio Hotel si dispersero tra la folla senza più ritrovarsi fino alle 6 di sera, quando la baraonda era ormai finita e per strada si potevano trovare solo più le balle di fieno che rotolano nei film western. Bill era riuscito a rimanere coperto dalla carta igienica solo da qualche striscia, Tom aveva ancora un rivolo di schiuma sulla faccia, Gustav aveva perso la parrucca ed aveva ancora qualche coriandolo infilato nelle mutande e Georg aveva le scarpine in mano in preda alle vesciche da tacchi alti.
- Beh, com’è andata?- fece Bill.
- Mmh, poteva andare peggio … - rispose Gustav.
- A me, invece, non è potuto andare peggio di così!- disse Georg. - Pensate, un tipo mi ha inseguito tutto il pomeriggio perché mi aveva scambiato veramente per una donna e voleva chiedermi di mettermi con lui!-
- Non mi stupisce! Vestito così mi sembra naturale che gli uomini ti appiccichino gli occhi addosso!- rise Tom.
- Però è stato divertente, non trovate?- sorrise Gustav.
- Sì, non è andata tanto male!- fece il rasta.
- Ok, ragazzi, buon carnevale!- esclamò Bill.
I quattro si sorrisero e si batterono le mani sulle spalle amichevolmente.
- Guai a chi il prossimo anno mi veste di nuovo da donna! Piuttosto da Bill Kaulitz!!- replicò Georg.
E con una risata generale i ragazzi tornarono in hotel.



~ Fine ~









By Eliot
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