-sei tornato!
La ragazza allungò le braccia attorno al collo del rasta e lo baciò.
-sì, per tua sfortuna neanche oggi sono morto, dovrai sopportarmi ancora per molto temo.
-per tua sfortuna, mi piace sopportarti.
Il ragazzo, sollevò da terra la mora e la portò nel suo letto.
-ti amo anchio.
Rispose quest' ultima dopo qualche bacio.
Il ragazzo sorrise compiacuto e ricominciò con la sua esplorazione, le sue mani erano sicure ed iniziarono a spogliare la ragazza che faceva lo stesso.
Ad un certo punto il rasta si alzò, prese le sue cose e se ne andò nel sentire una voce chiamare il nome della ragazza.
-non andartene, ti prego, non lasciarmi sola.
Sempre all' ultimo, stava per abbandonarla, un altra volta.


-Sofia!!!
Una voce acuta la chiamò.Non sopportava la gente che gridava, ma sua madre non poteva mancare.
-fuck.
Disse la ragazza con il volto praticamente immerso nel cuscino.
-Alzati che é tardi!!
Riusciva a romperle anche durante l' estate, non la sopportava.
-mmm...
Il grido della donna l' aveva svegliata, Sofia era tornata al solito mondo noioso, quel mondo ingiusto, ed ere stata strappata via dal suo mondo, un mondo fantastico, creato dai suoi pensieri e desideri.
Guardò l' ora, le 10. Chiuse gli occhi e ripensò a quello che le disse Tom quella notte, prima di sparire con la luce del sole, era così credibile, sembrava vero, ma anche così staccato dalla realtà.
"look at me, i know you want me, dream me and I will be yours".
Lacrime scesero sul viso della giovane, lacrime amare, il viso in fiamme, non avrebbe mai potuto essere suo, mai e lo sapeva.
Nonostante questo, ringraziò Tom, lo ringraziò per essere sempre lì con lei tutte le notti a consolarla, a darle un po di vita in quel triste mondo, pieno di bugie, ma lui non l' avrebbe mai delusa sempre che lei non l' avesse voluto, Tom era il suo piccolo segreto, la sua illusione ella sua seconda vita, quell' illusione però, non sarebbe mai sparita, l' avrebbe sempre accompagnata, ovunque.
Sofia andò nella terrazza della sua stanza ed accese una sigaretta.
-ti amo, ti amo tom kaulitz.
Sussurrò al vento.
"ora dovrei sentirmi stupida, idiota ed infantile."
Pensò.
"potrà anche essere, ma io non credo di esserlo".
Braccia imaginare la strinsero da dietro e la abbracciarono.
Sussultò, si girò, l' ennesimo pensiero, che sparì subito, lasciando una nuvoletta di fumo che la ragazza aveva appena espirato., non poteva vederlo, ma poteva sentire il calore del ragazzo, il suo profumo, come se fosse sempre stato lì, solo per lei.