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Autore: marthiachan    22/08/2010    4 recensioni
E se Kaori dovesse svolgere un incarico sotto copertura sostituendo addirittura una principessa? Fanfiction liberamente ispirata a "Il principe e il povero" di Mark Twain.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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La principessa e la sweeper.


E se Kaori dovesse svolgere un incarico sotto copertura sostituendo addirittura una principessa?

Dopo tanto tempo pubblico nuovamente qualcosa. Purtroppo, da quando ho un orario pieno a lavoro mi resta meno tempo per dedicarmi alle mie amate fanfiction. Spero che la mia ultima creazione, liberamente ispirata a "Il principe e il povero" di Mark Twain, vi piaccia.
Buona lettura.

1 – Naomi.

Il suono fastidioso della sveglia la costrinse ad aprire gli occhi. Si tirò su a sedere sul letto e la spense. Erano le 7 del mattino, ma si sentiva stanchissima. Solo poche ore prima aveva portato il suo socio sbronzo nella sua camera. Avrebbe voluto restare a letto tutto il giorno cullata dal dolce calore delle sue coperte. Sbuffando e maledicendosi per aver aiutato quel buono a nulla, si alzò e si diresse in cucina. Mise a fare un caffè forte, ne aveva decisamente bisogno. Come sempre, aveva tante cose da fare. Subito dopo la colazione si occupò di riassettare la casa. Lo faceva tutti i giorni, quindi la casa era pulita, ma non poteva permettersi di trascurare nemmeno un giorno. Poteva capitare un incarico da un momento all'altro e la casa doveva essere in condizioni perfette.
In meno di un'ora tutto era perfettamente pulito e in ordine. Stancamente, si diresse al bagno per lavarsi e cambiarsi. La primavera cominciava a riscaldare l'aria, quindi decise di mettere un fresco abito di color giallo chiaro. Le piaceva quel colore, lo trovava allegro. Prima di uscire di casa diede un occhiata all'orologio. Erano appena le 9 e lei aveva già svolto la metà dei suoi compiti giornalieri. Cosa avrebbe fatto il resto della giornata oltre litigare con Ryo?
Il clima era soleggiato e una fresca brezza le scompigliava i capelli. Era una bella giornata, lei si sentiva a suo agio, ma allo stesso tempo era nervosa. Aveva la sensazione che stesse per accadere qualcosa, ma non riusciva a capire se sarebbe stato qualcosa di positivo o negativo.
Dopo aver appurato che alla lavagna alla stazione non c'era nessuna richiesta per loro, si diresse lentamente a casa. In realtà avrebbe voluto passare al supermercato a fare un po' di provviste, ma i loro risparmi stavano per finire e preferiva razionare quelle che avevano.
Quando arrivò di fronte al portone di casa vide subito l'auto sportiva rossa parcheggiata di fronte.
“Saeko.” sussurrò sospirando.
Se la bella poliziotta era lì non era certamente per una visita di cortesia, soprattutto a quell'ora del mattino. In quel momento un lavoro gli serviva, ma con Saeko raramente venivano pagati e spesso Ryo rischiava la vita. Sbuffò pensando che comunque non era colpa della poliziotta se il suo socio era un farfallone e mandava sempre a monte il compenso in cambio di un mokkori.
“Ciao Kaori!” la salutò l'amica con un sorriso.
“Ciao Saeko, Ryo dorme ancora a quest'ora.” obbiettò la sweeper sperando che la poliziotta decidesse di desistere.
“Veramente sono qui per parlare con te.”
“Con me?” ripeté sorpresa.
“Sì, vorrei proporti un incarico. Possiamo parlarne in casa?”
Kaori rimase a fissare l'amica esterrefatta. Voleva davvero proporle un incarico? Diceva sul serio o era solo uno scherzo di pessimo gusto?
“Kaori ti senti bene? Entriamo in casa?” la poliziotta la risvegliò dal suo stupore.
“Sì, certo Saeko, scusami.”
Aprì il portone e fece strada alla sua ospite che continuava a rimanere in silenzio mentre Kaori impazientemente continuava a farsi mille domande.
La condusse in salotto e la fece accomodare guardandola interrogativamente. La poliziotta sorrise e si guardò intorno.
“Questa casa è sempre splendente, ma come fai a tenerla così in ordine pur convivendo con quel maiale di Ryo?”
“Spirito di sacrificio.” rispose Kaori velocemente per chiudere quel futile discorso. “Allora di cosa si tratta Saeko? Da quando proponi incarichi a me?”
“Si tratta di un incarico delicato e non posso affidarlo a chiunque.”
“Ma perchè a me? Perchè non a Ryo?”
“Lascia che ti spieghi dall'inizio. Hai mai sentito parlare del Regno di Ishi?”
“Non mi pare. Dove di trova?”
“Si trova in una piccola isola al nord del Giappone. È uno stato indipendente, governato da una monarchia. Tra l'altro è uno stato in cui vige un rigido matriarcato.”
“Matriarcato? Intendi dire che comandano le donne?”
“Sì. La corona viene ereditata solo dal ramo femminile della famiglia reale e tutte le cariche politiche più importanti sono gestite da donne.”
“Insomma, un regno di amazzoni?”
“Non esattamente. Le amazzoni erano guerriere. Nel regno di Ishi i guerrieri sono prevalentemente uomini, ma prendono ordini dai loro superiori donne.”
“Incredibile, l'esatto opposto di quello che è accaduto nel resto del mondo. Ma come è possibile che un regno così piccolo non sia stato influenzato dalle altre nazioni?”
“Perchè il regno di Ishi è un microcosmo impenetrabile. A differenza di altri regni, non ammette il turismo e sono ammessi pochissimi stranieri e solo per questioni politiche o di commercio. Inoltre anche i cittadini sono spesso demotivati dai viaggi all'estero per il costo eccessivo che hanno i voli da quell'isola verso il resto del continente.”
“Tutto ciò è molto interessante Saeko, ma cosa c'entro io con questo piccolo e strano regno?”
“La principessa di Ishi verrà incoronata tra poco più di una settimana e ha subito degli attentati. Temendo per la sua vita, si è rifugiata in Giappone, ma non potrà restare a lungo. Chi vuole ucciderla mira alla corona e una sua lunga assenza potrebbe solo favorire un colpo di stato.”
“Quindi ha bisogno di una guardia del corpo? Ma non ha la sua guardia reale?”
“La guardia reale potrebbe essere coinvolta quindi non vuole informarla e non può avere una guardia del corpo perchè dovrebbe rendere pubblica la situazione e chiaramente lei non lo desidera.”
“E allora cosa vuoi che faccia? Non capisco.”
La poliziotta prese la sua borsa e ne tirò fuori una foto che mostrò a Kaori. La sweeper impallidì quando vide il ritratto.
“Ma... Ma... Ma non... Non è possibile...” balbettò scioccata.
“Kaori solo tu puoi aiutarla.”
“Ma lei è... Siamo identiche!” esclamò impressionata.
“Infatti. Questa notizia è strettamente riservata, solo noi due e la principessa ne siamo a conoscenza, quindi è un occasione che non possiamo trascurare.”
“Cosa volete che io faccia?”
“Devi sostituirti a lei per una settimana. Il giorno prima dell'incoronazione effettueremo nuovamente lo scambio.”
“Sostituirmi a lei? A una principessa? D'accordo che ci somigliamo, ma io non potrò mai essere scambiata per una principessa, tanto più per un periodo così lungo!”
“Ma certo che puoi!” insistette l'amica. “Vestita e truccata come lei nessuno noterà la differenza e inoltre ho sempre pensato che tu avessi un bel portamento.” la lusingò.
“Ma non è solo questo! Sono certa che la principessa ha dei doveri, degli impegni e un etichetta da seguire molto complessa. Come pensi che io possa trasformarmi in lei in poche ore?”
“Non devi preoccuparti, se qualcosa non ti va o non sai farla devi solo dirlo. Sei tu che comandi perchè sei la futura regina.”
“Questa storia non mi piace affatto. Sai che odio fingere di essere qualcun'altro. E poi che ne sarà della principessa in questa settimana? Resterà incustodita?”
“No, pensavo di affidarla a Ryo.”
“A Ryo? Ma sei impazzita? Tanto vale lasciarla in preda ai suoi nemici! Hai idea di come si comporterà Ryo con una principessa?”
“Lo immagino, quindi ho chiesto anche la cooperazione di Falco e Miki.”
“E tu credi che sarà sufficiente per tenere a bada quel pervertito?”
“Beh, io la vedo così: tu e la principessa vi somigliate come due gocce d'acqua quindi, se ci prova con lei, è come se ci stesse provando con te. E lui dice sempre che tu non gli piaci, o sbaglio?”
Kaori ammutolì di colpo. Non era esatto. Lui la definiva proprio un uomo e questo non faceva che ferirla ogni giorno di più.
“Sì, è vero.” concordò tristemente.
“E in ogni caso la principessa sa difendersi. Ha studiato arti marziali, scherma, tiro con l'arco e sa usare le armi da fuoco.”
“E allora mi spieghi perchè questa super-principessa ha bisogno che mi sostituisca a lei?”
“Lei ha studiato come difendersi, ma non ha mai dovuto farlo. Solo per pura fortuna si è salvata dall'attentato che ha subito. Per te è diverso. I tuoi sensi sono addestrati a riconoscere il pericolo. È una questione d'istinto. Capisci cosa intendo?”
“No. Io non ho quel genere d'istinto. Non faccio che mettermi nei guai e finisce sempre che Ryo deve correre a salvarmi.”
“Non è vero. Spesso tu sei stata di grande aiuto a Ryo e in questi anni hai imparato molto. Se tu facessi domanda per entrare in polizia, io l'appoggerei.”
Kaori arrossì. Per lei quello era davvero un complimento immenso. L'idea di poter entrare in polizia come suo padre e suo fratello non l'aveva mai sfiorata. Si era sempre definita imbranata, ma se una professionista come Saeko riteneva che lei fosse in grado, allora forse era vero!
Il rumore di una porta che si chiudeva la riportò alla realtà. Ryo si era alzato. Kaori guardò l'ora. Di già? Pensò lievemente seccata. Sicuramente se non ci fosse stata Saeko non si sarebbe alzato così presto.
“Buongiorno...” salutò distrattamente il suo socio, ma quando si voltò e vide Saeko spalancò gli occhi sorpreso e si lanciò verso di lei. “Saeko! Mia dolce Saeko, ora capisco quale profumo mi ha svegliato! Sei qui per pagarmi qualche mokkori?” domandò impaziente saltandole addosso e prendendola in braccio per portarla in camera da letto.
Un martello da 1000t con sopra la scritta “Pervertito incurabile” gli piombò in testa fermando la sua corsa.
“Ahio!” si lamentò Ryo levandosi il martello dalla testa. “Ma perchè? Saeko deve pagarmi...”
“Zitto, animale! Ho degli altri martelli!” lo minacciò la sua socia con sguardo di fuoco.
“Uffa... Possibile che devo essere sempre maltrattato? Non è giusto!” continuò lui con un espressione triste.
“Ryo sono qui per proporre un incarico a Kaori, ma la tua collaborazione sarà necessaria.”
“Cosa? Un incarico a Kaori?” domandò lui sorpreso e diventando improvvisamente serio. “Io e lei lavoriamo insieme, lo sai. Lei non svolge incarichi da sola.”
“Ritieni che non ne sia in grado?” chiese la poliziotta seria.
“Ehi, smettetela di parlare di me in terza persona! Io sono qui!” si lamentò Kaori sentendosi umiliata.
“Scusa Kaori, vorrei solo capire perchè Ryo è contrario.” specificò l'amica.
“Kaori ha delle potenzialità, ma non è ancora pronta a svolgere un incarico completamente sola.” spiegò Ryo con tono serio e mantenendo lo sguardo basso.
Kaori ebbe un sussulto. Lui pensava che avesse delle potenzialità? E da quando?
“Ryo, Kaori è l'unica persona al mondo che può sostituirsi alla principessa del regno di Ishi.” spiegò Saeko mostrandogli la foto. “Sono costretta a chiedere il suo aiuto. Lo capisci vero?”
Ryo teneva la foto fra le mani con aria pensierosa. Non toglieva gli occhi dal ritratto.
“Sono certo che si possono trovare altre sosia.”
“Non in breve tempo e probabilmente la somiglianza non sarebbe così perfetta.”
Lui continuava a fissare quell'immagine e non replicava. Kaori pensò che sembrava preoccupato. Temeva per lei?
“E allora perchè hai bisogno della mia collaborazione?”
“Mentre Kaori sarà a Ishi, la principessa resterà qui con te. Dovrai proteggerla.”
“Non mi piace. Se Kaori va a Ishi vado anche io. La principessa può stare con Falco.”
“No Ryo, tu non puoi andare con lei.”
“Posso essere una delle sue guardie.”
“Ci avevo pensato, ma la selezione per le guardie personali della principessa dura un mese. E in qualsiasi altro modo tu riuscissi ad arrivare ad Ishi non ti sarebbe mai permesso di avvicinarti a lei. Saresti inutile lì. Qui invece proteggerai la principessa.”
Ryo alzò lo sguardo e si voltò verso Kaori studiandola. Sembrava si chiedesse se lei sarebbe stata all'altezza.
“Ryo, abbi fiducia in me.” dichiarò lei sostenendo il suo sguardo.
“Ok, ma se qualcosa va storto io vado lì. A costo di far scoppiare una guerra. Sono stato chiaro Saeko? Ti riterrò responsabile se le cose non vanno lisce.”
“Lo so Ryo.” ammise la poliziotta con sguardo serio. Anche lei sembrava tesa.
“Smettetela! Se le cose non andassero bene sarebbe esclusivamente colpa mia! Non sono una bambina e nemmeno un'impedita.”
“No, sei solo inesperta.” concluse Ryo prima di allontanarsi dalla stanza.
Kaori deglutì. Quelle parole erano come una pugnalata. Lui riteneva che in tanti anni lei non avesse imparato nulla. La considerava ancora una novellina. Lei gli avrebbe dimostrato che non era così.
Si voltò verso Saeko con aria risoluta.
“Quando si comincia?”
“La principessa ci aspetta oggi pomeriggio all'ambasciata.”
Annuì. Non sarebbe stato facile, ma doveva farlo. Doveva salvare la principessa e dimostrare a Ryo, ma anche a se stessa, di essere una professionista.

I tre arrivarono all'ambasciata nel primo pomeriggio, Saeko fu subito riconosciuta e furono scortati alla stanza della principessa. Nessuno fece caso a Kaori, la sua somiglianza con la futura regina sembrava non attirare l'attenzione. Percorsero dei lunghi corridoi elegantemente arredati e infine vennero condotti nella lussuosa stanza in cui la principessa li attendeva.
Si trattava di un salotto grande come la loro intera casa e Ryo e Kaori ne furono impressionati. Una donna sedeva a una scrivania e parlava al telefono rivolta verso la grande finestra alle sue spalle.
“Lasciateci soli.” ordinò la principessa quando posò il telefono.
Lentamente, si alzò e andò incontro ai tre. Era vestita semplicemente, ma ogni cosa in lei trasudava eleganza e classe. Il semplice abito grigio che le ricadeva morbido sulle lunghe gambe era estremamente femminile. Il suo viso era del tutto identico a quello di Kaori, eccezion fatta per il trucco. La principessa portava i capelli lunghi e legati in una treccia che le ricadeva sulla schiena, ma questi erano gli unici dettagli che le differenziavano.
Persino la principessa rimase impressionata dalla loro somiglianza e la osservava con curiosità.
“È incredibile!” esclamò sorridendo. “Non avevo creduto del tutto alle sue parole Ispettore Nogami e non mi aspettavo di guardarmi in uno specchio.”
“Principessa, è un onore conoscerla e aiutarla in questo frangente.” dichiarò Kaori con un breve inchino del capo.
“Ti chiami Kaori, giusto? Diamoci del tu. Quest'esperienza insolita che divideremo ci costringe a essere più che amiche. Il mio nome è Naomi.”
“Come desidera principessa Naomi. Mi permetta di presentarle il mio socio, Ryo Saeba.”
La principessa si voltò verso di lui come se lo vedesse per la prima volta. Lo squadrò da capo a piedi e poi sorrise.
“Sarà dunque lui a occuparsi di me in questa settimana?”
“Sì principessa.” confermò Saeko alle sue spalle. “In questa settimana lei dovrà impersonare Kaori accanto a lui e questo le permetterà di essere al sicuro. Se anche lo scambio venisse scoperto, Ryo è un professionista e sarebbe in grado di proteggerla.”
“Non ho dubbi.” ammise la donna indirizzando uno sguardo ammiccante verso lo sweeper. “Ora, passiamo alle cose pratiche. Ispettore Nogami, mi ha procurato il travestimento?”
“Certo.”
Saeko aprì la valigetta che aveva con sé e ne tirò fuori delle parrucche di pregiata fattura e dei kit per il trucco.
“Ryo, sei pregato di allontanarti. La principessa e Kaori si devono preparare.”
Lo sweeper gettò un ultimo sguardo alla sua socia e alla principessa e poi uscì senza dire una parola. Solo Kaori sembrava aver notato che non parlava da prima che uscissero di casa.
La principessa guidò Kaori e Saeko in un piccolo spogliatoio. Lì si liberò dei vestiti e invitò Kaori a fare lo stesso. La sweeper si spogliò con imbarazzo. Si sentiva a disagio di fronte a quella donna. Erano davvero uguali fisicamente, ma si chiedeva come potessero scambiarle. La principessa era sicura di sé in ogni cosa che faceva. Mentre si spogliava non era imbarazzata dal fatto che Kaori la vedesse nuda, come se per lei fosse normale essere osservata. Sarebbe riuscita a imitare il suo atteggiamento?

Sbatté le palpebre più volte osservando il suo riflesso allo specchio. Quella non poteva essere lei.
“Ora nessuno potrebbe distinguervi.” commentò la poliziotta conservando i cosmetici che aveva utilizzato per truccare Kaori.
La sweeper si voltò e guardò la principessa. Sembrava davvero lei, ma a un più attento esame era facile notare in lei una femminilità e un portamento molto diversi. Temeva che non sarebbero riuscite a ingannare nessuno.
“Principessa, avete delle istruzioni da darmi? Io non ho idea di come comportarmi!”
“Tranquilla Kaori. Mi somigli in maniera impressionante. Nessuno farà caso a quello che dici o fai. Comunque se vuoi essere lasciata sola dì semplicemente “Lasciatemi” e tutti lasceranno la stanza. Se poi hai dei dubbi sono certa che sai a quale numero di telefono contattarmi!” ironizzò la donna con un sorriso ammiccante. “In ogni caso, evita il più possibile di stare in mezzo alla gente o di parlare. Al limite fai un cenno d'assenso o di dissenso. Sono certa che te la caverai.”
“Lo spero principessa.”
“E io dovrei sapere qualcosa?” domandò la donna infilandosi la giacca di Kaori.
“Ecco...” cominciò Kaori guardando con imbarazzo la poliziotta.
“Principessa, potrà comportarsi come meglio crede.” dichiarò Saeko lanciandole uno sguardo d'avvertimento.
“Perfetto! Sarà come una vacanza! Sarà divertente.” .
“Solo una cosa principessa.” aggiunse Kaori. “Se per qualche motivo si sentisse... Come dire... In pericolo... Nel mio armadio ci sono dei martelli...”
“Martelli? E sono utili in caso di pericolo?”
“Sì, molto...” rispose la sweeper trattenendo una risatina. Sperò che Saeko avesse ragione e che Ryo non tentasse il mokkori con la principessa o il loro compenso sarebbe stato perso.
“Beh, che ne dite se chiediamo un parere a Ryo?” domandò Saeko trattenendo un sorriso.
“D'accordo.” acconsentì Kaori dubbiosa.
Quando la porta si aprì e Ryo entrò nella stanza, Kaori si rese conto che non lo avrebbe visto per una settimana intera e sentì una strana fitta di dolore allo stomaco.
“Che ne pensi?” chiese l'amica al socio.
Lui passò lo sguardo dall'una all'altra con fare annoiato.
“Sì, può andare.” commentò senza aggiungere altro. Poi si avvicinò da Kaori e le mise in mano un pugnale. “Questo potrebbe esserti più utile di una pistola. Se hai bisogno chiama, d'accordo?”
“Io... Grazie, lo farò.” accettò la sweeper stringendo il pugnale.
Lo guardò dirigersi all'uscita con passo lento e poi guardare con curiosità la principessa che gli sorrideva.
“Si, comincia la sceneggiata. Se vuole somigliare di più a Kaori dovrebbe camminare più come un uomo...”
Un martello di sole 5t volò nella stanza e lo raggiunge nella nuca facendolo finire in terra.
“Non dire idiozie Ryo.” lo rimproverò la poliziotta ridendo.
“Allora è vero che questi martelli sono utili!” commento la principessa divertita.
Ryo si alzò da terra massaggiandosi la nuca e uscì dalla stanza seguita dalle due donne. Kaori li guardò allontanarsi e si sentì improvvisamente estremamente sola. Cosa le sarebbe successo ora?

La mini rossa si parcheggiò e Ryo ne scese immediatamente. Stare per tutto il tragitto vicino a quella donna lo innervosiva. Sembrava Kaori, ma non era Kaori. I suoi sensi erano in continuo evolversi. A volte dimenticava che quella donna non era la sua socia e voleva rilassarsi, ma poi improvvisamente ricordava ogni cosa e si sentiva nuovamente a disagio. Quella settimana sarebbe stata davvero interminabile. Senza dimenticare che non si sentiva tranquillo sapendo che Kaori era sola in un isola lontana dove qualcuno voleva ucciderla. Sospirò cercando di pensare ad altro. Alzò lo sguardo verso il cielo e pregò silenziosamente Maki di proteggere la sua sorellina visto che in quel momento lui non poteva adempiere alla promessa fatta. Inoltre, aggiunse fra sé, proteggila perchè la amo...
Entrarono in casa e Ryo la guidò sino alla stanza di Kaori, ma poi si bloccò sulla porta. Era giusto che oltre a usurpare il posto della sua socia prendesse anche possesso della sua camera da letto? In fondo era un po' come violare la sua privacy. Forse sarebbe stato meglio farla dormire nella stanza degli ospiti, ma se fossero stati spiati? Non poteva correre il rischio di far saltare tutto.
Di malavoglia aprì la porta della stanza e la guidò all'interno.
“Questa è la stanza da letto. Usa pure le sue cose, ma non curiosare troppo in giro. A lei non farebbe piacere.” la avvisò con tono serio dirigendosi fuori dalla stanza.
“Dove vai? Non ti ho detto di lasciami sola!” replicò la principessa con tono aggressivo. “Torna indietro!”
Ryo fece un profondo respiro per evitare di prendere quella donna a schiaffi. Si voltò lentamente e la guardò con rabbia.
“Cosa vuoi?”
“Non ti rivolgere a me in quel modo! Sembrerò anche la tua socia, ma sono una principessa! Una futura regina!”
“Non la mia futura regina! Se vuoi che ti protegga, fingerai di essere Kaori in tutto e per tutto, sono stato chiaro?” replicò lui furibondo.
“Tu... Maledetto... Cafone!” replicò lei porpora dalla rabbia. “Farò in modo che tu non venga pagato!”
“E io farò in modo che tu muoia. Secondo te chi ha più da perdere?” la minacciò lui sovrastandola con la sua altezza.
La principessa gettò un urlo isterico e si lasciò cadere nel letto irrigidendosi per la rabbia.
“Cara principessa, ho visto bambini di cinque anni fare meno scenate. Ora calmati o mi costringerai a schiaffeggiarti.” concluse lui lasciando la stanza e chiudendo la porta dietro di sé.
“Mi mancava solo di dovermi occupare di una principessina viziata...” brontolò dirigendosi in salotto.
Passò un'ora nella quale cercò di distrarsi leggendo qualche giornale o guardando la TV, ma il suo pensiero andava sempre a Kaori. Cosa avrebbe dovuto affrontare la sua socia? Era in pericolo? Se la sarebbe cavata bene? Aveva fiducia in lei, ma temeva che si trovasse di fronte a qualcosa di inaspettato e pericoloso. Sospirò lanciando mentalmente l'ennesima preghiera per lei.
In quel momento la principessa entrò con passo deciso in salotto e lo fissò con aria di sfida.
“Allora? Sto aspettando la cena!” esclamò con tono di rimprovero.
“Scusa?” domandò lui con aria perplessa.
“Desidero mangiare. Hai intenzione di portarmi la cena o no?”
“La cucina è da quella parte. Puoi prepararti quello che vuoi.” la informò lui continuando a leggere il giornale con aria disinteressata.
“Cosa?” esclamò lei scioccata. “Io cucinare? Tu devi essere folle! Le principesse non cucinano! Non l'ho mai fatto in vita mia e non intendo iniziare ora!”
“Allora se non vuoi cucinare puoi sfamarti con dei biscotti. Neanche io cucino.” continuò girando la pagina del giornale.
Anche lui aveva appetito e avrebbe cucinato volentieri, ma non certo per quella donna viziata.
“Biscotti? Io cenare con dei biscotti?”
“Sì, cara. Kaori lo fa spesso. Sono nella dispensa.”
La donna lo guardò con aria interrogativa.
“Sai cos'è una dispensa?” domandò lui seccato.
“Non ne ho idea. E se non lo so sicuramente non è importante. Le principessa imparano solo cose estremamente importanti.” replicò lei altezzosa.
“Evidentemente non ritieni il mangiare una cosa importante. Allora puoi anche farne a meno.” rispose lui con un ghigno beffardo.
“Io digiunare?”
“Adesso basta!”  urlò lui furioso alzandosi in piedi. “Da quando sei qua non fai che dire “Io, io, io, io”! Non ne posso più di te! Adeguati o puoi anche andartene!” concluse raggiungendola per guardarla dall'alto in basso.
“Tu maledetto villano! Non hai mai avuto a che fare con delle persone di stirpe reale prima? Io posso distruggerti con un semplice schiocco delle dita!”
“Ho conosciuto altre principesse, mi spiace deluderti. Erano molto più gentili, carine ed educate di te!”
La donna divenne rossa dalla rabbia e alzò il braccio per dargli uno schiaffo, ma lui le fermò il polso.
“E non sei nemmeno brava a schiaffeggiare. Kaori mi avrebbe già tramortito nello stesso tempo che tu hai impiegato a pensare di darmi uno schiaffo. Mi chiedo che cosa sai fare principessa. A me sembri solo una bambina viziata.” la insultò lui con disprezzo.
“La tua amata socia è davvero così speciale? Beh, allora ti conviene trattarmi bene o quando tornerò nel mio regno potrei decidere di farla arrestare e magari trasformarla in una mia schiava personale.” replicò lei con cattiveria.
“Non saresti in grado di farle del male. Lei al posto mio ti avrebbe già legato a un materasso e buttato fuori dalla finestra! Inoltre se mi minacci potrei distrarmi quando devo proteggerti... Non credo ti convenga.”
Con uno strattone lei liberò il polso dalla presa e si allontanò con sguardo furente. Ryo sospirò ancora e si sedette nuovamente nel divano.
“Ma perchè le pazze capitano tutte a me?” sbuffò seccato.

CONTINUA.
   
 
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