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Autore: _artistheweapon    23/08/2010    2 recensioni
La madre le posò una mano sulle tempie.
«Ora dormi», disse, «sogna le cose belle.»
Sorrise sincera, accomodante, le rimboccò le coperte ed uscì spegnendo la luce sul comodino.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sognare le cose belle

Sognare le cose belle



La madre le posò una mano sulle tempie.
«Ora dormi», disse, «sogna le cose belle.»
Sorrise sincera, accomodante, le rimboccò le coperte ed uscì spegnendo la luce sul comodino.
Sophie tirò su col naso e guardò.
Tutto era blu scuro, tranne su, sul suo soffitto: lì una luce continuava a muoversi.
La seguì con lo sguardo e si ritrovò a testa sotto. Deglutì.
«Mamma?»
Dei passi arrivarono dal corridoio, ma non era la mamma, era una donna azzurra, bellissima.
Era una donna di acqua.
Sophie sbattè due volte le palpebre: non riusciva a toccarla.
La donna danzò, danzò per lei. Fece due giri della stanza, sotto i suoi occhi sgranati.
Vide il suo gatto schizzare via da qualche parte con fretta. Riportò la sua attenzione alla donna, ma non c'era più.
C'era un albero, un bellissimo cedro alto e innevato.
Sophie raccolse degli aghi verdissimi, ma in mano teneva la criniera di un leone.
Urlò lasciando la presa, ma quello inclinò la testa come per guardarla e scomparve.
Non riusciva più a toccare neanche lui.
«Mamma?»
Tornò la luce sotto i suoi piedi, ma non riusciva a muovere un passo. Troppa paura.
Tirò di nuovo su col naso e seguì la stellina con gli occhi.
Si posò sulla finestra.
Prima la finestra non c'era più, si disse.
Provò a muovere un passo.
Aveva stretto forte gli occhi e si rilassò solo quando non sbattè la testa.
Era sul suo letto, in piedi.
«Mamma?»
La luce era ancora lì.
Provò a caracollare più vicino, malferma sulle gambe.
«Tu chi sei?» chiese una volta abbastanza vicina.
La stellina non rispose, ma sorrise.
Le luci non sorridono, pensò Sophie.

«Di cosa hai paura, Sophie?»
La guardò scettica.
Le stelle non parlano, continuò ad elencare.

«Di cadere.» rispose «E di te.»
La luce le danzò attorno, in cerchi sempre più stretti.
Sophie stese una mano e si posò sul palmo.
Un vento gelido le fece venire i brividi.
«E allora cadiamo insieme, Sophie.»
La finestra è aperta. Perchè è aperta?
Salì in piedi sul davanzale.
«Mamma?» provò non troppo convinta.
Non risposero e lei fece un passo.


Aprì gli occhi, una strana sensazione in fondo allo stomaco.
«Edgar?»
Suo marito grugnì ancora addormentato.
«Edgar, hai messo tu a letto la bambina stanotte?»
Lui grugnì di nuovo.
«
Edgar, rispondimi, te ne prego.» disse preoccupata.
«
Sì, Sophie, l'ho messa a letto io. Ora, te ne prego io, fammi dormire.»
Sophie tirò su col naso.
«
Buonanotte.»

   
 
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