Pioggia
Avrebbe piovuto, di sicuro.
Da dove si trovava, nel cortile, poteva vedere bene il cielo grigio che lo sovrastava, le nuvole basse e scure sul castello a picco sul mare.
Non proprio una vista picevole, ma a lui molto cara. Certo, era casa sua.
Aveva sempre amato l'aria aperta: quella dei boschi, dove aveva preso parte a innumerevoli battute di caccia, e quella del cortile di Dunchester, il suo castello. C'erano tanti ricordi, sbiaditi e irreali come un sogno, tanto che si chiese confusamente se fossero realmente accaduti.
C'era lui, che si allenava con la spada, da solo o con i suoi fratelli; c'era suo padre, che lo rimproverava, incitandolo a fare di più; c'era tutta la sua gente, soldati leali e contadini operosi. C'era l'orgoglio che l'animava per l'essere un Martewall, un barone vassallo del re d'Inghilterra.
Dov'era, ora, tutto questo?
Suo padre e i suoi fratelli non c'erano più, la sua gente era prostrata dopo anni di angherie e lo stesso castello era gravemente danneggiato. Il suo orgoglio era l'unica cosa che rimaneva, un orgoglio che derivava dal rispetto che tutti gli tributavano, e che aveva lottato per ottenere.
Ma aveva senso, poi?
Erano servite, le ramanzine di suo padre, gli allenamenti massacranti, i quotidiani sforzi compiuti per il suo feudo, quando del suo feudo non rimaneva che un pugno di terre devastate sotto un cielo che prometteva pioggia?
Che cosa triste, pensò. Non era giusto che tutto finisse così. Dopotutto, aveva fatto un solo errore: fidarsi troppo degli altri, che lo avevano abbandonato. Ma la sua vita, quella no, non era stata tutta sbagliata.
C'era un silenzio irreale nel cortile. Salì qualche gradino e guardò la folla. Vide Leowynn, pallidissima, e le rivolse uno sguardo commosso. Leowynn e Geoffrey: c'erano ancora loro, e loro avrebbero salvato Dunchester. Loro, erano la prova che non tutto era perduto. E chissà, magari suo figlio avrebbe imparato che anche un nemico poteva essere degno di rispetto, e con lui i suoi cavalieri.
Guardò ancora il cielo: avrebbe piovuto senza dubbio. Però poteva anche sbagliarsi: lui era un Martewall, certo, ma anche i Martewall sbagliano. E poi, non tutti gli errori sono così dannosi.
In fondo, pensò mentre il boia alzava la scure, potrebbe benissimo spuntare il sole.