Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: AllysonTH    25/08/2010    4 recensioni
Il dolore può sovrastare una vita. Può distruggerla. Come si è distrutta quella di Sophie: una ragazza innamorata del proprio idolo, Bill Kaulitz.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E’ come se ogni piccolo gesto che fai dipendesse da lui-

E intanto lei muore dentro. Sente una fitta al petto dal lato del cuore. Come se la stessero pugnalando. Ma non batte ciglio, la sua espressione rimane piatta.

Lo stomaco si contrae, la sua anima si lacera e lei rimane vuota ma piena di Lui allo stesso tempo. Lui che la stava uccidendo inconsapevolmente.

Rimango a guardarla: è un caso disperato. Nessuno potrebbe guarirla. Si, guarirla. Perché quella è come una malattia.

Dipendenza. È dipendente dall’amore. Di Lui.

Non può farcela. Non può vivere con questo dolore lacerante. Quello sguardo… quegli occhi. Senza emozioni. Ma dentro ha un putiferio, un misto di sensazioni e emozioni. E' incredibile come un sorriso di quell'essere, Bill Kaulitz, possa ridurla in questo stato.

Ha provato ad andare avanti. Ma adesso non regge più. La lontananza, il fatto di non averlo qui al suo fianco come vorrebbe.

-Devi dimenticarlo, scordarti di lui-

-Cosa…- sta parlando. Parla per la prima volta dopo aver guardato quelle foto.

-Come, come posso dimenticarlo? Fa parte di me, è dentro me- detto questo prende una delle foto che iniziò l’agonia, fugge in bagno e chiude la porta a chiave. La paura che si facesse del male era altissima.

-Sophie!! Sophie apri la porta!- la sento sta piangendo disperatamente.

-Non fare niente, Sophie, ti prego stai ferma- Dio, sta urlando.

-SOPHIE!!!- piango anche io e batto i pugni sulla porta del bagno. Riesco ad aprirla. Quello che riesco a vedere prima di girare la testa è Sophie per terra, senza vita in un lago di sangue.

C’è una lettera vicino a lei, la prendo tremando e leggo:

“Avevi ragione, dovevo dimenticarlo. Dovevo concentrarmi su altro. Mi sono soffermata tanto, troppo, su di lui. Ma non potevo più fermarmi. Ormai ero entrata in un vortice dove ne è difficile uscirne. L’amore ha vinto su di me. Il dolore mi ha sovrastato tanto che  non ho retto più. Non era più vita la mia. Dipendevo da lui.                                                                                                 Grazie per essermi stata vicina, grazie per quello che hai fatto per me. Angelo non piangere, ti incontrerò nell’altra facciata.”

  
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