It's a sad lovestory.

2 parole, 5 lettere, dille e sarò tua.

Volevi dirle, lo volevi fare più di qualunque altra cosa, mentre lei te lo chiedeva, così bella nei suoi boccoli color cioccolato e quel vestito candido. Provasti ad aprire la bocca, ma c'era qualcosa che ti impediva di parlare, avevi paura, paura che una volta pronunciate quelle parole tutto sarebbe cambiato, paura che avresti rovinato tutto come tuo solito, paura di vedere nel suo sguardo la stessa disapprovazione che vedevi ogni giorno nello sguardo di tuo padre, non lo avresti sopportato. E così richiudesti la bocca. E la vedesti andare via in macchina con quello stupido Lord. Avevi rovinato tutto ancora prima di cominciare.

Ma lei non rinunciò a te, continuò a lottare, lottò come una leonessa per tutti e due. Ti salvò dal baratro in cui eri precipitato dopo la morte di tuo padre, ti aiutò a credere che potevi prendere in mano le redini dell'azienda di famiglia. Lei credeva in te. Tutto ciò che voleva fare era esserci, voleva essere lì per te.

La cosa peggiore che tu possa fare, il pensiero più oscuro che tu possa avere, ti starò vicina nonostante tutto.

Perchè ti amo.

Ma ogni volta hai fatto in modo di allontanarla sempre di più.

E' un vero peccato.

Pensavi di non essere abbastanza per quella donna fiera e intelligente. Come poteva volere proprio te?

Meriti di più. Non cercarmi.

La verità forse era che non eri ancora pronto, eri ancora spaventato.

Smettila di comportarti come se fossi mia moglie.

E poi anche il suo mondo era crollato, non era stata ammessa a Yale, tu continuavi a ignorarla e lei aveva bisogno di un punto fermo, qualcosa che tu al momento non eri in grado di darle, e così si era rimessa col tuo migliore amico. Sembrava più serena, niente drammi con lui, solo amore pure e semplice, come in una fiaba, non era così che aveva sempre voluto che fosse? E così mentre al bar ti chiedeva di scegliere, di dava l'ultima possibilità, i suoi occhi ti imploravano di lottare per lei, di essere tu il suo cavaliere in armatura scintillante per una volta,ma decidesti di lasciarla andare. Ti distrusse farlo e odiasti te stesso per averlo fatto. L'amavi, ma l'odiasti per averti costretto a prendere quella decisione.

Partisti subito dopo che Nate e Blair annunciarono il loro fidanzamento, non tornasti più indietro. Leggesti del loro matrimonio mentre eri ad un meeting in Giappone, inutile dire che la notizia non ti fece concentrare sull'investimento e perdesti un ottimo affare. Fu l'ultima notizia che avesti di Blair Waldorf. Ti buttasti nel lavoro anima e corpo per dimenticare, hai raddoppiato il tuo patrimonio da allora. Dopo tre anni, hai avuto il coraggio di ritornare solo qualche giorno fa, per il matrimonio di Serena. Sorridi, ancora non ci puoi credere che si sia sposata con quell'Humprey.

Ricordi ancora il momento in cui l'hai vista, tre anni e lei non era cambiata di una virgola, bella da togliere il fiato, l'andatura da regina, le battute sagaci. Sentisti di nuovo una scarica lungo la schiena mentre lei ti guardava, gli occhi spenti che sembravano aver ripreso improvvisamente vita. Dieci minuti dopo eravate in uno dei bagni del ricevimento, le sue labbra rosse ti guardavano invitanti, le sue mani erano già affondate nei tuoi capelli, le tue mani le sollevavano il vestito con urgenza, i corpi premuti l'uno contro l'altro, lei ti sussurava : Prendimi ora.

Poi il tuo sguardo cadde per sbaglio sul luccichio della sua fede e ti irrigidisti, il tuo corpo divenne improvvisamente di pietra. Tutto ciò a cui riuscivi a pensare erano le mani di Nate che la toccavano proprio come stavano facendo le tue in quel momento, le sue labbra ingannevoli che lo baciavano, lei che ansimava sotto le sue spinte. L'amavi maledettamente, ma odiavi il fatto che non fosse tua, odiavi che avesse il sapore di un altro, odiavi te stesso per averla lasciata andare, per non aver lottato quando te l'aveva chiesto e ancora una volta odiavi lei per averti posto quell'ultimatum. E così, all'improvviso, le mollasti uno schiaffo sul suo bel viso rimandandola da lui.

Dopo il ricevimento, ritornasti nella tua camera ubriaco marcio, riuscivi a malapena a reggerti in piedi, non le avevi staccato gli occhi di dosso per tutta la durata della festa, l'avevi vista portare avanti la parte della moglie felice come se niente fosse, come se cinque minuti prima non si fosse buttata con urgenza su di te, pregandoti di farla tua. Senza accorgertene avevi iniziato a piangere, ti addormentasti tra le lacrime quella notte e la sognasti. La sogni ogni sera da allora. Sogni l'esatta replica del matrimonio, sogni lei che ti segue nel bagno, le sue labbra rosse che ti guardano invitanti, le sue mani nei tuoi capelli, mentre tu le sollevi il vestito, il fremito provocato dal contatto dei vostri corpi e lei che ancora una volta ti sussura : Prendimi ora. E nel sogno la fai tua.