Allora ragazze… qualche piccolo chiarimento se non vi
spiace^^
Lo so lo so, qst cose annoiano a morte… ma sono
necessarie!!!
Dato 1: questa fanfic è interamente
dedicata alla mia sensei Kumie, che in frammenti di vita ha tanto insistito per
una Kai/Sana… testuali parole . Quindi…. Un bacione bella^^
Dato 2: non so assolutamente che cosa
sto scrivendo!!! Non prendetemi per pazza, davvero, però io non so cosa
scrivere… in questo momento mi chiedo… -Che cosa può corrispondere a questo
titolo…?-
Dato 3: spero che vi piaccia, un
salutone a tutti^^ (ma ci piaccia che cosa…? Non hai ancora detto che cosa
scriverai!! Ndlettori) (quante storie…. -.- qualche cosa mi verrà in mente!
Nda) (oh fantastico…. Ndlettori).
Dato 4: è un nuovo stile che sto
provando ad usare… sinceramente, non mi entusiasma… fate vobis!!! Ditemi tutto
quello che volete^^
1 capitolo – Prologo…
La casa fra l’Inferno e il Paradiso.
Destra sinistra.
Sopra sotto.
Paradiso inferno.
Sana Tanaka si avvicinò fresca come una rosa al portone
principale.
Sicura di dove sarebbe andata.
Sotto.
Con tutto quello che aveva fatto in vita, c’era ben poco
da sperare in qualcosa di meglio che finire laggiù…
-Oh bhe…- mormorò; -sono sempre stata convinta che
l’Inferno sia più divertente del Paradiso…-
-Cosa… cosa stai dicendo…?- balbettò un uomo dietro di
lei, evidentemente non del suo stesso parere. Si contorceva le mani in un modo
che alla ragazza sembrava disgustoso. Poteva chiaramente percepire la sua paura…
e poteva anche vedere la scia che emanava.
Rosso scarlatto.
-Amico, non vedo perché ti arrovelli tanto… è chiaro come
il sole che non hai speranze di finire in paradiso… la tua aura è un bel rosso
accesso.- quella era la regola. Ognuno poteva vedere l’aura di quelli che lo
circondavano, ma non aveva possibilità di scorgere la sua.
-Tu ragazza… tu non sai di cosa stai parlando!! Dici
tanto, ma tu sei circondata da fuoco!!! Non sei più pura del diavolo, credi a
me!!!- le gridò contro, continuando a piangere.
Sana sogghignò, inclinando la testa di lato in un fare
decisamente spettrale.
-Figliola…- la guardò il vecchio davanti a lei, candido
come un angelo.
-Mi dica buon uomo…- ridacchiò divertita dal buon signore
che cercava di farle la predica.
-Perché hai così tanta voglia di finire lì sotto…?-
domandò, nn reprimendo un brivido nel pronunciare quella parola.
-Signore… ho sempre pensato che la prospettiva di amare
tutti quelli che incontravo non facesse per me…- dichiarò in tono falsamente
mellifluo. All’uomo non poté non sfuggire un sorriso.
-E poi le dirò… il bianco mi ha sempre fatto sembrare uno
straccio!!!-
L’uomo la guardò sempre più divertito, non aveva mai visto
una ragazza così tranquilla. Di solito erano tutti agitati e impauriti. Lei
invece sembrava che stesse facendo la coda per prendere un gelato. Se nn fosse
stato casto e puro, avrebbe pure elogiato la sua bellezza: fianchi snelli,
alta, ben proporzionata, riccia e occhi viola… con striature argentine, che
rendevano il suo sguardo attento, malizioso e intelligente.
-Allora, visto che non hai paura… perché non vai prima di
me…?- la sfidò apertamente, scostandosi di un lato e facendole un cenno con le
braccia.
-Accidenti, giuro che questa non mi era mai successa…! Di
solito ci sono i soliti furbastri che superano… e lei mi fa pure passare!! Se
non fossi morta piangerei di commozione…!!!- esclamò.
Il vecchio a questo punto poté dirle di aver visto di
tutto nel suo lavoro.
-Buongiorno…^^- disse con un bel sorriso stampato sulle
labbra rosee, facendo arrossire l’addetto allo smistamento.
-Buo…buongiorno… allora… bhe dunque signorina… credo
sappia anche lei dove sta per andare…- dichiarò tetro, cercando di non
guardarla in volto. Adesso si sarebbe messa a piangere e ad urlare, pregando
che la facessero tornare indietro.
-Signore scusi… mi saprebbe dire che girone mi capita
esattamente…? Non credo di aver capito…- dichiarò sconsolata.
Il giovanotto alzò la testa di scatto, sempre arrossendo a
quel sorriso caldo e rassicurante; -Ma… ma… ma certo, si ovvio… allora dovrebbe
essere…-
-Basta così Alessandro, grazie. Passa pure al prossimo, di
lei mi occupo io…- intervenne il vecchio, sorridendo garbatamente al ragazzo.
-Oh si, sicuramente signore… faccia pure, io vado avanti…-
mormorò, sprofondando nei suoi fogli.
-Mi scusi signore… perché si è intromesso…?- chiese Sana,
scostandosi leggermente dalla fila tirata dall’ uomo.
-Se aspetti un secondo ti spiego tutto cara… potrei sapere
il tuo nome prima…?- chiese garbatamente sfoderando il suo migliore sorriso.
-Cosa… oh, si certo!! Sana, Sana Tanaka… piacere.- disse
porgendo la mano in direzione dell’altro.
-Piacere mio Sana… bel nome, ti si addice.- concluse prima
di incamminarsi lungo un piccolo sentiero che la ragazza non aveva notato.
-Mi scusi signore… e lei come si chiama…?- gli chiese a
voce bassa, temendo di fare una brutta impressione.
-Cosa..? oh si, scusami!! Sono proprio un maleducato io!!!
Si si hai ragione… un nome… bhe ne ho molti… ma gli amici mi chiamano Pietro- e
cominciò a camminare voltandole le spalle.
Allora… lo so che sembra una storia strana… (no aspettate…
in effetti lo è)
COMMENTI!!!!
E ovviamente continuate a seguirmi^^
Bacioni
Mewww