Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Yoney    27/08/2010    5 recensioni
21 piccole e un po' strane storielle sulla coppia più bella del secolo. 21 piccoli problemi, litigi ed amori quotidiani. 21 piccole bellissime situazioni di Inuyasha e Kagome. 21.. Una per ogni lettera dell'alfabeto. L'idea, ci tengo a dirlo, è di After_all con la sua bellissima storia "A come armadio" su Sana e Akito, io ho solo cambiato la coppia. Ditemi che ne pensate. ^^
-Kagome, io ti.. Ti.. A.. Insomma, io ti.. - Sospirò, non ci riusciva proprio. Lei sorrise e si accoccolò sul suo petto -Vabbene, non importa. Te lo dico io.. Ti amo.- Lui sorrise e la strinse a se.
-Ok, ora però dormi,
amore..-
[Tantissimi Auguri Ro-chan, questa è per te! ^^]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho alcune cose da dire, prima di iniziare:
Per prima cosa, per chi non mi conoscesse, piacere. Io sono Ellena. Adoro Inuyasha e scrivo soprattutto su di lui, ma anche le originali non mi dispiacciono.
In secondo luogo voglio dire come è strutturata la storia, che, tra parentesi, non è una mia idea.
Sono 21 piccole storielle sulla coppia più bella del secolo, una per ogni lettera dell’alfabeto.
Ci tengo a ripetere che l’idea non è mia, perché After_all è l’autrice originaria, solo che lei lo ha fatto con la seconda coppia più bella del secolo, Sana e Akito.
La sua storia si chiama A come armadio ed è davvero bella, vi consiglio di leggerla.
Chiedo scusa per la letteta B, dato che il nome ddella lettera è uguale a quello di After_all, cosa dovuta alla scarsissima fantasia della sottoscritta, che non ha trovato altro che basarsi a quello originale. Chiedo scusa alla creatrice dell'idea.
Mmm, spero che non ti arrabbierai. Tra parentesi, scrivi davvero bene, complimenti.
Inoltre chiedo scusa alla grande Rò, la mia fantasia è davvero pessima e la mia testardaggine è peggio. Infatti nella I volevo assolutamente mettere "Izayoi" e l'istinto ed il gusto mi ha fatto basare moltissimo alla fanfic Fairytale, scritta appunto da Roro. Che, oltre ad essere una ff molto bella, è probabilmente quella che mi piace di più.
Chiedo ancora scusa a tutte e due le autrici.

Bene, vi lascio. Ditemi che ne pensate.^^

21 Volte amore.

A Roro, Rò, Ro-chan.
Il mio mito delle fanfiction su Inuyasha.
Non la conosco bene, ma amo le sue storie.
E, di solito, nelle storie c’è parte degli scrittori.
Quindi adoro anche lei.
In più oggi è il suo compleanno.
Quindi auguri Rò.
Anche se, probabilmente, non lo saprai mai..
..Questa è per te.

A come Aiuto.
Si, perché Inuyasha era sempre corso in suo aiuto.
Per quanto potesse essere pericolosa la sua situazione, lui c’era.
Insieme a Tessaiga era sempre arrivato.
E portata in salvo.
Come quella volta, in cui Koga l’aveva rapita, e poi si era innamorato di lei. Inuyasha era venuto e l’aveva salvata dalle Paradisee.
O anche per cose più stupide, come quando dei demoni secchi e bolliti si erano impossessati della sua scuola. Lui era venuto e l’aveva aiutata.
O come tutte le altre volte che era stata rapita, si era trovata in pericolo o semplicemente, magari, si era ammalata.
Lui era sempre venuto e l’aveva aiutata.
Ok, era una testa calda e spesso si era fatto male sul serio.
Ma senza di lui… Senza di lui lei non sarebbe mai stata viva.
Senza di lui lei non ci sarebbe stata.
Lui era il suo eroe



B come Battibecco.
-Allora Inuyasha, ti piace il pranzo che ho preparato?-
-Mmm, niente male. Ma mi piacciono più quelle cose già pronte..-
Cosa? Una vena iniziò a pulsare sulla fronte di kagome
-Intendi il ramen istantaneo?-
-Si insomma, quella cosa già pronta..-
Ok, questo era troppo
-Inuyasha?-
-Mmm…?-
-A CUCCIA!-
E Miroku, Sango, Shippo e Kirara erano gli osservatori di quei battibecchi così divertenti.
Perché non c’era mai una sola occasione in cui quei due non litigassero.
Tutti si chiedevano come facessero a stare insieme.
A volersi bene, a vivere, a crescere. Perché erano entrambi due cocciuti, ossì.
E le discussioni finivano sempre allo stesso modo…
Quei due erano un mistero.
Ma la risposta alle loro domande era facile.
Nonostante gli spessissimi battibecchi si volevano bene…
E questo bastava.



C come Caverna.
Inuyasha si ricordava benissimo quella caverna.
Lì kagome era diventata sua, per sempre.
-Inuyasha, dove stiamo andando?-
-Shhh, ti faccio vedere una cosa..-
Era una caverna come tante altre, solo che al tramonto la luce traspariva da alcuni buchi e faceva dei bellissimi giochi di luce...
Pochi giorni dopo il ritorno di Kagome lui l’aveva portata lì e le aveva mostrato quelle bellissimi immagini.
-Inuyasha.. E’ bellissimo!- Le venivano le lacrime agli occhi, era un posto davvero bello.
L’hanyou se ne accorse, e si agitò
-Ed ora che cosa è successo? Che ho fatto?-
Lei rise -niente, niente. Non hai fatto niente. Anzi! Questo posto è bellissimo, grazie per avermici portata…-
Inuyasha non seppe cosa gli prese, solo che in quel momento, tra le lacrime ed il sorriso, Kagome sembrava così fragile che desiderò poterla proteggere per sempre, desiderò farla sua per sempre e non lasciarla più andare via.
Senza quasi accorgersene la avvolse tanto da travolgerla
-Inuyasha, cosa..?-
Non la fece parlare, premette le labbra sulle sue ed iniziò a baciarla, vorace, affamato di lei.
Si separavano solo per respirare ed in quei brevi periodi non dicevano niente, solo qualche gemito e qualche “Ti amo” di Kagome.
Poi iniziò ad accarezzarle le gambe, la schiena. Iniziò a baciarle il collo ed a spogliarla.
-Aspetta, Inu, io..-
Lui la guardò, preoccupato. “Non vuoi?” Chiedevano i suoi occhi.
Lei scosse la testa, sorridente e gli prese la testa tra le mani, per guardarlo negli occhi.
-Certo che voglio, ricordati che ti amo.-
Lui sorrise e riprese a baciarla.
Quella sera si amarono tanto.



D come Dopo.
-Kagome?! Quanto ci metti?-
Il mezzo demone era accucciato per terra, come un cagnolino.
Kagome sorrideva e intanto divideva le erbe medicinali, come le aveva insegnato Kaede.
-Abbi pazienza Inuyasha, ho quasi finito!-
Passarono altri cinque minuti.
Inuyasha si alzò di colpo, evidentemente irritato.
-Uffa Kagome! Sei lentissima!-
Lei alzò la testa, con una vena che le pulsava sulla fronte.
-Insomma Inuyasha! Ora sono occupata, non vedi?!-
-Si, però è tutto il giorno che aspetto!-
-Ma insomma, cos’è che devi fare di così importante? Se proprio non puoi aspettare, vai e fallo da solo!-
Lui arrossì -E’ un po’ impossibile..-
Lei nemmeno lo guardò e continuò a dividere le erbe
-E allora aspetti. Andremo dopo, quando avrò finito.-
Inuyasha la ignorò e, velocissimo, la prese in braccio, la portò dietro ad un albero e, incurante del suo sguardo interrogativo, iniziò a baciarla.
-Mi dispiace Kagome, ma per questo non aspetterò dopo!-
Entrambi sorrisero, continuando a baciarsi.



E come “Enjoy your life“.
-Allora Inuyasha, ripetilo dopo di me: “Enjoy your life!” -
Kagome sorrideva, evidentemente divertita, osservando il suo mezzo demone sforzandosi per ripetere una frase, per lei, tanto semplice.
-Egioi yor laif-
Kagome scoppiò a ridere
-Hei! Io sto facendo del mio meglio! E poi non so neanche che significa! Ma che razza di lingua parli tu laggiù?-
-Ma Inuyasha! Questo è inglese!-
Gli occhioni dorati di Inuyasha furono sgranati al massimo, interessati.
-Inglese? Si mangia?-
La ragazza rise di cuore, con quel “ragazzo” era una continua risata quando si parlava del suo mondo.
-No Inuyasha, l’inglese è una lingua. Alcune persone nel mio mondo la parlano… Ed “Enjoy your life” significa “Goditi la vita”. Per te è perfetta, sei sempre così imbronciato!-
Inuyasha si imbronciò. Ecco, appunto.
-Non è vero!-
Kagome sorrise e il volto del mezzo demone si distese.
Ok, forse era sempre imbronciato, ma a lui quelle frasi strane non servivano a niente.
Lui aveva Kagome a fargli godere la vita.



F come Farfalla.
A Kagome piacevano molto le farfalle, Inuyasha lo sapeva.
Ogni volta che lei ne vedeva una il suo volto si apriva nei suoi meravigliosi sorrisi e per questo il mezzo demone era davvero molto grato a quegli esserini con le ali che facevano sorridere la sua amata.
A lui piacevano tanto i sorrisi di Kagome, lo rendevano felice.
La guardava mentre giocava con loro, volteggiava e rideva, chiamandolo:
-Vieni Inuyasha, è bellissimo!-
Lui però restava lì, era più facile guardarla da seduto. E sorrideva.
La sua Kagome era così felice.
Ma subito dopo, appena loro se ne andavano, il viso di lei si incupiva per un attimo, e lui avrebbe voluto catturarle una ad una e portargliele per renderla sempre felice.
Un giorno lei chiarì i suoi dubbi e gli raccontò il perché di quegli attimi di tristezza.
-Sai, Inuyasha, che le farfalle vivono poco? Solo alcune specie possono arrivare alle 2 settimane. È una cosa molto triste. Degli esseri così belli… -
Allora Inuyasha capì la sua malinconia e si sentì un po’ triste anche lui.
Allora la abbracciò e riuscì, quindi, a strapparle un grande sorriso.
Lei non doveva più essere triste, ci sarebbe stato lui a renderla felice.



G come Gelosia.
-Ti dico di no!-
-E io ti dico di si!-
-Insomma inuyasha! Non fare il bambino! Non è così!-
Inuyasha si irrigidì, cocciuto. -E invece si! Ne sono sicuro!-
Kagome distolse lo sguardo dal bersaglio con cui si stava esercitando per il tiro con l’arco.
-Ma scusa, si di cosa?! Le tue supposizioni non si basano su niente di concreto!-
-Non lo so… è come ti guarda! È esattamente come un tempo!-
Kagome sospirò
-Inuyasha, vuoi capirlo che Koga è sposato? Spo-sa-to! E non tradirebbe mai Ayame, le vuole davvero bene! È inutile essere gelosi!-
Il mezzo demone si voltò, irritato e rosso -Io non sono affatto geloso! È solo una constatazione!-
Kagome sorrise, riprese l’arco e scoccò una freccia, colpendo il centro del bersaglio, era molto migliorata.
Si voltò verso il mezzo demone, con aria compiaciuta
-si certo, certo…- E si allontanò, sospirando e scuotendo la testa.
Lui arrivò di corsa e le si parò davanti.
-E poi… Se anche fosse?!-
Lei sorrise, quanto lo adorava quando faceva così. Si alzò in punta di piedi e gli diede un bacio leggero.
-Niente, Va bene così. Anche se non hai motivo di esserlo, io voglio bene solo a te.-



H come Homo sapiens.
-Kagome, posso farti una domanda?-
Il mezzo demone era disteso sul letto della ragazza e sfogliava il suo album di fotografie; Kagome invece era alla scrivania e tentava, con scarsi risultati, di studiare.
Lei sospirò e si girò verso di lui. Tanto quella lezione non le entrava in testa..
-Si, dimmi.-
Lui chiuse l’album.
-Ma gli umani da dove vengono?-
Lei arrossì un poco. Ma guarda te cosa doveva chiederle..
-Beh, diciamo che quando un uomo ed una donna..-
Lui arrossì, imbarazzatissimo. -No! Intendevo, da chi sono stati creati prima di tutto..-
Ahhhh, lei sospirò di sollievo. Almeno non le sarebbe toccato fare educazione sessuale ad un mezzo demone.
-Beh, ci sono davvero molte ipotesi.. Alcuni dicono che una grande potenza ha creato l’uomo con la materia e poi la donna dalla costola di lui.. O cose del genere. Insomma, spiegazioni religiose.
Poi quelle scientifiche dicono che c’è stata una grande esplosione nello spazio che ha creato la terra e gli animali. L’uomo prima era un animale.-
Lui la osservava, curioso. Sembrava un bimbo.
-Quale?-
Lei sorrise -La scimmia.-
Inuyasha spalancò gli occhi -Gli umani erano scimmie?!-
Kagome scoppiò in una fragorosa risata.
-Si, erano scimmie. Poi con il tempo sono andati pian piano ad evolversi, fino ad inventare modi per comunicare, modi per scrivere, cibarsi, vestirsi.. Inventando oggetti sempre più utili e confortevoli.-
Sembrava una maestrina che faceva lezione di storia alla sua classe.
Inuyasha fece un sorriso strano.
-Insomma, Kagome, tu eri una scimmia..-
Lei lo fissò, cosa voleva dire?
-Ecco spiegato da chi hai preso il cervello..-
Kagome divenne tutta rossa. -Ah si?
..INUYASHA A CUCCIA!-



I come Izayoi.
-Kaori!-
-Fujiko!-
-Natsumi!-
-Chihiro!-
-Eiko!-
-Shiori!-
-Hem Kagome? Mi dici perché stiamo tirando fuori solo nomi da femmina?-
Kagome fece un ampio sorriso, accarezzandosi la pancia.
-Beh, perché sento che sarà una femmina, è qui, dentro di me. Sai, Inuyasha, le donne incinta hanno un rapporto molto speciale con il loro bambino.-
Inuyasha sembrava un po’ offeso
-E perché io non ce l’ho? È anche mio figlio… O no?-
Kagome lo prese per uno di quei ciuffi di capelli pendenti
-Ma sei scemo o cosa?! Con quanti credi che sia stata scusa?!-
Inuyasha non rispose e Kagome sbuffò
-Inuyasha, guarda che non è che tu non lo senti perché non sei il padre, non lo senti perché non è dentro di te! E poi, senti…-
Gli prese la mano e se la posò sull’ampio ventre
- Ascolta attentamente.-
Il viso del mezzo demone si illuminò, lo, anzi la sentiva. Era emozionatissimo.
Si girò dall’altra parte per non farsi vedere da Kagome
-Inuyasha!-
Lui abbassò la testa e, visibilmente imbarazzato, si girò verso Kagome.
-Kagome?-
Lei sorrise -Si, dimmi.-
-Hem, ecco… A te piacerebbe chiamarla Izayoi?-
Kagome lo abbracciò, con un grande sorriso sulle labbra.



L come Libro.
-Per l’ultima volta Inuyasha: lasciami perdere, devo studiare!-
Lui la guardò, testardo.
-No! Non me ne andrò finché tu non ti deciderai a tornare di là con me! Dobbiamo andare alla ricerca di Naraku!-
Kagome sospirò
-Inuyasha, io domani ho un importante esame. Devo studiare, vuoi capirlo?!-
Le salirono le lacrime agli occhi dalla rabbia, perché era così ottuso?!
Inuyasha si accorse di averla fatta piangere
-Hem No… Kagome aspetta… Io non volevo che… Argh! Vabbè, se vuoi me ne vado subito.-
Aprì la finestre e ci salì, pronto ad andarsene, ma lei lo fermò.
-No Inuyasha, io voglio che resti, ma devi stare in silenzio. Ci riuscirai?-
Lui annuì e si sedette sul letto.
Per un oretta Kagome studiò in pace, poi, quando tirò fuori il libro di matematica il ragazzo le arrivò alle spalle.
-Senti Kagome, giuro che poi non ti disturbo più. Ma… che cos’è questo? È un po’ che volevo chiedertelo…-
Lei sorrise e si voltò verso il mezzo demone.
-Questo, Inuyasha, è un libro.-
-un libro?-
-Si, ci sono scritte delle cose. E tu, leggendolo, (in teoria) le impari.-
Inuyasha era stupitissimo.
-Allora è un oggetto magico!-
Lei non riuscì a trattenere una risata. -scusa scusa- aggiunse quando vide che si era offeso. -perché dici che è un oggetto magico?-
-Perché se lo leggi impari le cose!-
Kagome sorrise e tornò al suo studio senza rispondere.
In effetti si, i libri erano un po’ un oggetto magico…



M come Mucca.
Kagome scoppiò in una fragorosa risata.
-Ahah Inuyasha! Sei proprio negato!-
Lui si alzò da terra, dove il poderoso calcio della mucca l’aveva spedito, trovandolo impreparato e sguainò la Tessaiga.
-Ero solo distratto. Ora le faccio vedere io a questa!-
Si preparò ad affondare un bel colpo allo sventurato animale
-Inuyasha, A CUCCIA!-
Un gran tonfo risuonò nella valle.
-Dannata! Cosa diamine fai?!-
Kagome si inginocchiò, sorridendo, accanto all’hanyou.
-Ahah, scusami tesoro, ma lascia stare questa povera bestia, non è stata colpa sua!-
Inuyasha si ritirò su -Non è stata colpa sua?! E chi è che mi ha tirato il calcio, allora?-
Lei scoppiò a ridere ed il volto del mezzo demone si rilassò un po’, gli piacevano le risate di Kagome.
-Si, ma è stato un istinto, perché le hai fatto male!-
Lui guardò il secchio con cui aveva tentato di prendere il latte, offeso
-Ma se sei stata tu a dirmi che dovevo fare così!-
-Si, ma lo hai fatto male! Guarda.-
Prese uno sgabello e si sedette accanto alla mucca, poi prese un secchio e lo posò sotto, ed iniziò a mungerla. -Vedi? Così non si spaventa. Devi essere gentile con lei..-
Inuyasha sbuffò -E’ una mucca!-
-Si, ma è più permalosa di te! Anche se questo è abbastanza impossibile..-
Inuyasha si girò e le diede le spalle, offeso.
-Inuyasha?-
-…-
-Eddai Inuyasha! Ma te la sei presa?! Uffa quanto sei permaloso..-
-..-
-Dai, per farmi perdonare ti faccio assaggiare il latte!-
Il mezzo demone si girò, incuriosito e la ragazza scoppiò a ridere, porgendogli il secchio.
-Tieni, bevi. Fresco è molto buono.-
Lui lo assaggiò, macchiandosi le labbra di latte. Lei sorrise, si avvicinò e lo baciò.
-Mmm, buono.-
Lui sorrise, anche se evidentemente imbarazzato e iniziò a baciarla.
-Già..-



N come Nascita.
-Inuyasha, Inuyasha sta calmo! È tutto completamente sotto controllo! Fidati di me!-
Miroku tentava, invano, di calmare il mezzo demone, futuro.. Padre.
-Come diamine faccio a stare tranquillo, Miroku?! Continuo a sentire Kagome urlare! Non sai quanto vorrei sfondare quella cavolo di porta!-
Miroku sospirò, in quegli anni non era per niente cambiato, cocciuto ed impulsivo.
Ed ansioso nei confronti di Kagome, anche se questo non era un male..
-Inuyasha fidati, capisco come ti senti, ma devi stare tranquillo. È tutto sotto controllo.-
Inuyasha sbuffò, già, Miroku capiva come si sentiva in quel momento. Dopotutto era stato in quella situazione ben quattro volte..
Diede un pugno al muro. Ma stava scoppiando lo stesso.
Si sentì un urlo.
-Diamine!-
Inuyasha si sedette, con la testa tra le mani. Cosa poteva fare?
-Inuyasha..-
Sango era apparsa sulla porta, sorridente e sudata. Il mezzo demone si alzò di scatto
-Inuyasha.. Vieni..-
Lui si precipitò dentro, come un tornado, più veloce di qualsiasi fulmine.
-Kagome..-
Lei era lì, sdraiata, con la fronte imperlata di sudore, le lenzuola macchiate di sangue, ma sorridente.
E con in mano loro figlia.
-Guarda, Inu, è una bambina!-
Scoppiò a ridere. E pianse, tra la risata.
-E’.. E’ bellissima!-
Lui le s’accucciò accanto, l’abbracciò ed iniziò a darle tantissimi baci.
Lei gli sorrise e glie la posò in braccio -Attento..-
Inuyasha sorrise, con le lacrime agli occhi, commosso. Sua figlia. Loro figlia..
-Si, è bellissima.-



O come Olfatto.
Quella piccola, comune e normale caratteristica di Inuyasha era davvero utile, eggià.
Perché il fiuto di Inuyasha li aveva salvati parecchie volte, ma davvero tante.
Riusciva a capire dove andavano i nemici e la veniva sempre a salvare.
E Kagome lo aspettava, tranquilla (forse non troppo), nel covo del rispettivo rapitore, in attesa che lui venisse a salvarla, perché lui veniva, sempre.
Tutto grazie al suo olfatto.
-Inuyasha, se ti togliessero il naso, che faresti?-
Lui la guardò stupito
-Che razza di domande sono?!-
-No, mi stavo chiedendo cosa sarebbe un demone/mezzo demone cane senza il suo olfatto.-
Lui sorrise
-Un umano.-



P come “Piano”.
“Shh, Inu fai piano.”
Ormai per Kagome era un rito dirglielo, ogni sera, dopo la nascita di Izayoi.
Come se lui non lo sapesse, che la ragazzina, se si svegliava, faceva un baccano della madonna.
“Si, lo so, tranquilla.” E lui le rispondeva sempre la stessa cosa, per non contraddirla.
Perché era stanca, lo vedeva, e non voleva farla arrabbiare.
Stare dietro a quella peste tutto il santo giorno era una cosa davvero faticosa.
-A me piace, sono contenta!-
Si, anche lui era davvero contento, ma a volte pensava che lei avesse bisogno di una pausa..
-Non dire sciocchezze, Inuyasha, e ad Izayoi chi ci pensa?!-
Era vero anche quello. Ma ormai non avevano quasi tempo per stare insieme.
Cioè, insieme ci stavano, ma appena iniziavano *Arrossì* beh, ecco la peste che strillava, e Kagome si alzava, allargava la parte superiore della veste per scoprire il seno e la allattava.
Ecco una cosa che gli dava fastidio, Kagome si scopriva il seno tranquillamente per allattare la bambina, davanti a chiunque. Diceva: “Ma guarda che è una cosa normale!”
A lui lo mandava in bestia. Anche perché c’era chi che, come Miroku ad esempio, che allungava l’occhio e lui era costretto a dargli un pugno in testa.
Ma loro, alla fine, erano contentissimi così.
Si amavano tantissimo. Tutti e tre, loro e la bambina.



Q come Quadro.
-Hei Kagome, e questo?-
Kagome alzò il viso, irritata, dal libro con cui stava studiando.
Nelle ultime due ore Inuyasha non aveva fatto altro che indicare, stupito, ogni santa cosa presente nella stanza, chiedendo informazioni.
-Cosa, Inuyasha?-
-Guarda, questo qui!-
Si girò verso Inuyasha, che era accanto alla porta, e guardò cosa indicava.
Sorrise dolcemente. -Inuyasha, quello è un quadro.-
-No, intendevo, quello che è disegnato non è..?-
Il sorriso della ragazza si fece più ampio, era vero, anche lei l’aveva notato. Il quadro era molto antico, glie l’aveva regalato il nonno, e risaliva esattamente all’epoca Sengoku.
Raffigurava un’ampia vallata, con qualche alberello intorno e, quasi al centro, un bel pozzo di legno. Quando l’aveva visto era rimasta davvero sconvolta.
-Beh, si, infatti il quadro è molto vecchio. Pare sia stato dipinto nella tua epoca e poi è rimasto intatto fino alla mia. Me l’ha regalato il nonno, dato che c’è stato un periodo che amavo molto la pittura. Ormai non dipingo da mesi, non ho più tempo..-
Inuyasha guardò fuori dalla finestra, il cielo era rosso. -Hei Kagome, il tramonto!-
Lei appurò che, in effetti, era l’ora del crepuscolo ed avevano pattuito di restare fino a quell’ora..
Sospirò.
-Uff ok, però non mi hai fatto studiare per niente! Fammi prendere due cose..-
Inserì nello zaino, già pronto per il viaggio, un paio di libri in più. Poi guardò il quadro.
-Mmm, Inu, intanto vai al pozzo, ti raggiungo!-
Lui alzò le spalle, prese lo zaino ed uscì dalla finestra.
Kagome andò verso l’armadio e tirò fuori il suo set da pittura, aprì i colori e prese i pennelli.
Finita la sua opera la ammirò per un paio di secondi, poi sorrise ed uscì dalla porta, per raggiungere Inuyasha.
Sul suo bellissimo quadro, accanto al pozzo, erano spuntati due nuovi componenti: Un mezzo demone con una veste rossa e dai lunghi capelli argentati ed una quindicenne dalla divisa bianca e verde con lunghi capelli corvini.



R come Rosario.
-INUYASHA A CUCCIA!-
-Dannata!-
Kagome guardò truce il mezzo demone e si chinò verso cucciolo di volpe.
-Vieni, Shippo.-
Lui sorrise e le salì in braccio
-Kagome, è troppo divertente quando mandi Inuyasha a terra!-
Lei scosse la testa
-Ne farei volentieri a meno..-
Inuyasha si rialzò, arrabbiato. -Anche io!-
-E’ che sei tu che mi fai imbestialire! Io non vorrei usarlo!-
-Ma non stavo facendo niente!-
-Inuyasha non si picchiano i bambini!-
Il mezzo demone si girò dall’altra parte, arrabbiato, borbottando offese in direzione della ragazza, che fece finta di non sentire.
Sango scese dall’albero su cui si era seduta e prese a cullare l’ultimo dei suoi nati.
-Ma, Kagome, non hai mai pensato di togliergli il rosario? Ormai è un sacco di tempo che lo porta..-
Kagome guardò il mezzo demone, che stava per tirare un grande calcio ad un bellissimo albero che, sicuramente, ne sarebbe uscito distrutto.
-Uff, Inuyasha a cuccia..-
L’hanyou venne schiantato a terra e la ragazza guardò l’amica.
-..Nah.-



S come Stella.
Kagome non credeva di aver mai atteso con così tanta impazienza un giorno.
E non poteva crederci, finalmente era arrivato. Il 10 di agosto: San Lorenzo.
-Inuyasha, sai che sera è questa?-
Lui alzò la testa dal suo ramen istantaneo con cui stava pranzando e che Kagome gli aveva appena portato dalla sua epoca.
-Veramente no.-
Kagome mise il broncio, come faceva a non ricordarsi della notte delle stelle cadenti? Erano tipo mesi che lei glie ne parlava dicendogli quanto non vedesse l’ora che arrivasse.
Ed ora se ne dimenticava così?
Inuyasha vide che si era offesa e sbuffò
-Ma scusa! Se pensavi che lo sapessi perché me lo hai chiesto?!-
Gli occhi le diventarono lucidi, Inuyasha era uno stupido, ed anche lei era una stupida, quella notte era una notte stupida e tutti i suoi desideri non si sarebbero mai avverati.
Il mezzo demone vide la lacrima che rigava il volto di Kagome ed andò nel panico
-N-no Kagome aspetta! Scusami, scusami, non volevo farti arrabbiare! Però non piangere, eh! Dai Kagome.. Lo so, lo so che notte eh. Quella che ti piace tanto, vero? Quella di cui parli sempre, quella delle stelle!-
Kagome alzò la testa di colpo -Allora te lo ricordavi..-
Lui arrossì e lei sorrise, lo adorava letteralmente.
Quella sera si sedettero sul pozzo mangia ossa per osservare le stelle.
-Se penso che è solo grazie a questo pozzo che.. Inuyasha una stella enorme!-
Unì le mani in segno di preghiera e chiuse gli occhi.
“Vorrei restare sempre sempre sempre con Inuyasha.”
Lui la guardò, curioso -Grazie a questo pozzo che..?-
Lei sorrise -Che ci siamo incontrati.-
Lui la abbracciò, lei era, come al solito, così dolce.
-Guarda, Kagome, una stella!-
-Devi esprimere un desiderio..-
“Vorrei che Kagome restasse sempre vicino a me.”
Si sorrisero.



T come “Ti amo”.
Erano due semplici parole, “Ti amo”, in teoria..
Secondo Miroku bastavano a sciogliere qualsiasi donna, perché le consideravano importanti.
Anche Inuyasha le considerava parecchio importanti, ma allora perché Kagome continuava a rifilargli quelle due paroline come se stesse dicendo “Come va?”?!
Le infilava spesso in una frase, usando le scuse più assurde, e si offendeva se lui non rispondeva “Anche io”. Che era una cosa che non faceva mai.
Lui non le aveva mai detto “Ti amo”, non era una cosa così leggera, e Kagome era da poco tornata in quell’epoca dopo la lunga assenza dei tre anni.
L’aveva abbracciata, le aveva sorriso, l’aveva baciata. Ma non le aveva mai detto “Ti amo”
-Resterò sempre con te, lo sai che Ti amo..-
-Non mi fa fatica, lo faccio perché Ti amo.-
-Amore, mi accompagni qui e poi lì?-
E Inuyasha sorrideva, ne era felice, ma non diceva mai “Anch’io”.
Quella sera stavano facendo l’amore nella loro stanza.
-Aspetta Inu.. Io..-
Lui passò, vorace, dalla bocca al collo e finì di sfilarle i pochi indumenti che restavano addosso alla compagna.
-Mmm?-
-E’ che io..-
Lui le aprì le cosce e la fece salire sopra di lui, passando a baciarle prima il petto e poi il seno.
-Inuyasha, mi ascolti?!-
Lui passò a baciarle il ventre.
-Inuyasha!-
Lui si riscosse -Eh, cosa diamine c’è?!-
Lei si accoccolò accanto al mezzo demone e prese a giocherellare con i suoi lunghi capelli argentei.
-Inuyasha, io ti amo davvero tanto.-
-Si, Kagome, lo so..-
-Tu non mi vuoi bene?-
-Che razza di domande sono queste?!-
-E perché non me lo dici mai?-
Lui arrossì -No, è che io..-
Si girò verso di lei e le accarezzò una guancia
-Kagome, io ti.. Ti.. A.. Insomma, io ti.. - Sospirò, non ci riusciva proprio.
Lei sorrise e si accoccolò sul suo petto -Vabbene, non importa. Te lo dico io.. Ti amo.-
Lui sorrise e la strinse a se.
-Ok, ora però dormi, amore..-



U come Uva.
-Guarda, Kagome, dovrebbe essere qui!-
Inuyasha spostò un ramoscello antipatico che gli solleticava le orecchie ed aiutò la ragazza a superare quella parte di terreno particolarmente difficile.
Lei, però, inciampò comunque e gli finì addosso, che la prese al volo
-Hei, attenta a dove metti i piedi!-
Kagome si rialzò, leggermente offesa
-E’ che tu vai a cercare i posti più strani per pranzare! A me bastava un posticino tranquillo per poter studiare in pace lontano dagli altri e dai demoni e tu..-
Inuyasha non la ascoltò, le prese la mano e la trascinò per un altro pezzetto di fitto bosco, poi spostò un ramo..
-Wow..- La ragazza sorrise, per una volta doveva riconoscerlo, Inuyasha era stato davvero grande.
Era una vallata, particolarmente luminosa, con un’ampia distesa d’erba ed un alberello dalla quale scendevano grandi e succosi grappoli d’uva bianca.
Kagome ne assaggiò un chicco
-Mmm, che buona!-
Inuyasha sorrise ed accarezzò il tronco dell’albero
-Qui mi ci portava sempre mia madre.-
Entrambi si sedettero a Kagome iniziò a tirare fuori dal cestino la tovaglia a scacchi e la roba da mangiare. Porse al mezzo demone la sua ciotola
-Tieni.-
Per un po’ stettero in silenzio, poi Kagome si decise -Senti, Inu, facciamo un patto!-
-Mmm?-
-Questo sarà il nostro posto segreto, non ci porterai mai più nessun’altra persona a parte me.-
Lui rimase un po’ perplesso, poi sorrise e riprese a mangiare.
Molto tempo dopo lì venne concepita una piccola mezzo demone di nome Izayoi.



V come “Vorrei”.
-Miroku, vorrei una nuova culla per le gemelle!-
-Miroku, vorrei una nuova coperta per ripararci dal freddo!-
-Miroku, vorrei un nuovo kimono!-
-Miroku, vorrei andarmene da qualche parte!-
“Si, vattene a quel paese.” Inuyasha davvero non capiva come diamine facesse Miroku a sopportare quella donna, a volte Sango era davvero snervante.
E poi, da quando erano nati i bambini, non faceva altro che chiedere oggetti per distrarla dai suoi compiti di madre che, diciamoci la verità, a volte avrebbe volentieri evitato.
Secondo lui era giusto che la donna chiedesse cose al marito, per dare lui motivo di renderla felice, ma non in maniera esagerata..
Kagome, invece, non gli chiedeva mai niente, niente.
Non gli chiedeva mai un vestito, un oggetto, un cibo particolare o di andare da qualche parte.
Non aveva quasi mai veri desideri, o, almeno, non li condivideva con lui.
-Kagome, perché tu non mi chiedi mai niente, come fa Sango con Miroku?-
Una volta glie lo aveva chiesto, e lei aveva sorriso.
-Perché io sono contenta così.-
Lui però non capiva
-Ma non desideri mai qualcosa di nuovo, di diverso?-
Lei aveva distolto lo sguardo dalle manine di Izayoi, con cui stava giocando, e gli sorrideva.
-No, mai.-
Allora lui l’aveva abbracciata -Ma così non mi dai l’opportunità di renderti felice..-
Lei aveva posato Izayoi nella sua culla ed aveva ricambiato l’abbraccio
-Inuyasha, ma a me per essere felice basti tu!-
Kagome, Kagome era, come al solito, così dolce. E la amava, si, l’amava tantissimo.
La strinse ancora di più al petto -Vale lo stesso per me, Kagome.-
Lei sorrise, con il fiatone. -Inuyasha, c’è una cosa che vorrei..-
Lui sbarrò gli occhi, attentissimo -Si, dimmi, tutto quello che vuoi!-
-..Vorrei che tu evitassi di stritolarmi.-



Z come Zanna.
La Tessaiga era la spada forgiata con una zanna di Inu no Taisho, e che lui aveva lasciato ad Inuyasha.
Tessaiga al minore, Tenseiga al maggiore.
Questo era il testamento del grande signore dei cani.
Tessaiga poteva abbattere cento demoni con un colpo solo.
Tenseiga poteva salvare cento vite con un colpo solo.
Inuyasha aveva Tessaiga.
Shesshomaru Tenseiga.
Inuyasha era davvero molto grato al padre per quello splendido dono, la sua spada, che portava sempre con se, li aveva aiutati in moltissime occasioni.
Ogni volta che succedeva qualcosa a Kagome lui accorreva da lei e la salvava, grazie a Tessaiga.
-Padre, grazie..-
Si, Inuyasha gli era davvero grato. Grazie a quella splendida eredità lui avrebbe potuto salvare la sua amata ancora tante tante volte.
E far si che Kagome restasse sempre con lui.



Angolo dell’autrice:
Allora, miei cari, cosa ne pensate? È brutta, bella, decente, illeggibile?
Sono una marea di stupidaggini scritte da una tizia completamente svalvolata, lo so, ma è un po’ che ci lavoro e non l’ho presa per niente come cosa leggera.
Sono arrivata a ieri sera che ancora mi mancavano le ultime 4 lettere ed erano le 2 e mezza di notte.. Sono crollata.
Stamattina mi sono svegliata di colpo:
*Onnò, devo assolutamente scrivere, sennò non riuscirò ad aggiornare in tempo per oggi.*
Perché io volevo assolutamente aggiornare oggi, ossì.
Ripeto: Tantissimi auguri Rò. Compi 18 anni, vero? Beh, oggi diventi maggiorenne, complimenti.
Che altro dire, ti stimo tantissimo e penso che tu sia il mio idolo.
Un giorno vorrei sapere tante cose su Inuyasha e sul Giappone quanto te, forse ce la farò, forse no, chissà..
Beh, ora vi lascio che devo andare, ma, ricordate:

“Peace and love for everybody. ☮” ;D

Vostra e di questa sezione per sempre..

Ellena <3


   
 
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