Indignazione
[Rei/Jadeite]
Rei si mise una
mano sulla bocca, cercando di reprimere i gemiti che le uscivano
involontariamente, senza controllo. Il suo corpo sudato tremava tutto, non c’era
una sola parte che non rimanesse indifferente alle carezze di Jadeite;
l’adrenalina scorreva come un fiume, i suoi polmoni incameravano e rilasciavano
aria ad una velocità sconcertante. Non riusciva a capire se il cuore le battesse
così forte da non sentirlo o se si fosse fermato del
tutto.
Una spinta più
profonda delle altre le provocò un mezzo urlo, che prontamente riuscì a bloccare
mordendosi la nocca dell’indice.
Se suo nonno si
fosse accorto di tutti quegli strani rumori e si fosse preso la briga di venire
a controllare, difficilmente avrebbe trovato una scusa plausibile per la
presenza di un ragazzo seminudo nella sua stanza a mezzanotte
passata.
Alzò leggermente il
bacino, aumentando il contatto e la profondità della penetrazione, rimanendo
senza ossigeno quando fu investita dall’orgasmo.
Con gli occhi
chiusi assaporò il momento, avvertendo nelle fibre quella sensazione di
benessere e di completezza che la elettrizzava, la faceva sentire viva; come per
magia il suo cuore aveva ripreso a battere lentamente, con calma, e lei nella
sua testa sentiva solo il rimbombo di quel battito leggero e che la cullava ogni
notte.
Riaprì gli occhi,
incontrando quelli di Jadeite che le sorridevano e che la contemplavano,
afferrando ogni piccolo dettaglio del suo viso, come se Rei dovesse sparire
sotto i suoi occhi da un momento all’altro. E quella paura c’era sempre, dato
che non sarebbe stata neanche la prima volta.
Rei si sollevò sui
gomiti, arrivando a baciare le labbra del compagno, che l’accolsero con calore,
con la voglia ancora di possederla e gustarla, godendo ancora di lei e in lei.
Rise contro la sua bocca, quando avvertì una mano grande e furba che le
accarezzava una coscia, percorrendo poi tutta la lunghezza della
gamba.
«Non ti stanchi
mai…» mormorò Rei, tornando a guardare il ragazzo negli
occhi.
«Non mi pare che ti
dispiaccia…» la riprese lui sornione, baciandole la linea del
collo.
«Non mi dispiace,
infatti. Però è tardi.» concluse lei senza tante cerimonie. Effettivamente non
le sarebbe dispiaciuto continuare, ma quella ormai era una battaglia fra lei e
Jadeite: lui continuava a provocarla e lei cercava di resistergli, cacciandolo
anche in malo modo.
Ormai conscio del
fatto che per quella notte Rei non gli avrebbe più concesso niente, il ragazzo
si alzò da lei, recuperando poi i vestiti che erano stati buttati senza cura in
un angolo della stanza. Rei si coprì con la coperta del futon, osservando i
movimenti del compagno che le dava le spalle. Erano larghe, abbronzate e il suo
profilo era virile e imponente, come quello di tutti i generali.
Si ritrovò a
sospirare estasiata.
Jadeite si infilò
la camicia di lino bianca, agganciandosi solo gli ultimi bottoni, poi prese la
giacca e si avvicinò di nuovo a Rei.
«Ci vediamo domani.
Sei sempre nei miei pensieri…»
«Io o il sesso?»
domandò lei, sospettosa.
«Il sesso, che
domande!»
Rei aprì la bocca
indignata, pronta verbalmente a conciarlo per le feste. Jadeite scoppiò a
ridere, scompigliandole i lunghi capelli neri.
«Sto scherzando,
ovviamente.» le sussurrò, sfiorandole le labbra con le proprie, dileguandosi poi
silenzioso e attento come un gatto, esattamente come era
entrato.
Rei rimase immobile
e confusa, con il viso proteso nel vuoto nella speranza di avere ancora un altro
bacio, più profondo.
Non sapeva perché,
ma forse quella sera non l’aveva avuta vinta lei.
564
parole
Note
autrice:
Doveva essere una
flash, ma non mi è riuscito di andare sotto alle 500 parole, perciò è venuta
fuori questa shottina, leggermente lime.
Dopo Minako e Rei,
credo a questo punto farò anche Makoto. Mi sta simpatica Sailor Jupiter.
*annuisce convinta con la testa*
Se mi lasciaste un
commentino, ne sarei assai felice. <3
Lee