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Autore: lily117    27/08/2010    2 recensioni
[SOSPESA]
Lei sapeva per chi lavorava. I Templari. La Abstergo era solo una copertura ben riuscita. Le erano state spiegate per anni le loro ideologie, nel tentativo di convertirla totalmente alla causa. Insomma, una specie di lavaggio del cervello. Ma, al contrario di ogni altro, lei non aveva mai condiviso le idee dei Templari. Se loro stessi non l'avessero presa nelle loro file anni fa, lei non si sarebbe mai schierata dalla loro parte.
Ma di certo non si sarebbe mai nemmeno schierata con gli Assassini. L'odio che provava per quella setta aveva radici profonde e resistenti, vecchie di anni. Distruggere gli Assassini era l'unico motivo per cui aveva accettato di schierarsi con l'Abstergo.
Vendetta.
Tutto qui.
Genere: Azione, Science-fiction, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Lucy Stillman , Nuovo personaggio, Warren Vidic
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Assomigliava molto a una specie di magazzino industriale. Il primo piano era pieno di casse e container ed erano presenti anche un camion e un montacarichi. A un'occhio poco allenato sarebbe sfuggita la scala che portava a un ignoto piano superiore. Ma alla vista acuta della guardia di servizio Alex Culligan, apparve immediatamente attirando la sua attenzione.

Erano passate poche ore dalla fuga degli Assassini dal loro covo. Le modalità non erano ancora chiare a Culligan. Sapeva solo che lui e la sua squadra avevano ricevuto l'ordine di controllare l'interno e il perimetro dell'edificio e di non far entrare nessuno di estraneo.

Da due giorni il covo era sotto sorveglianza nascosta da parte della società, dopo che era stato indicato come "nuova base operativa del nemico": telecamere a infrarossi, sensori di movimento presso le uscite conosciute, eccetera.

Appena entrati, lui e i suoi uomini si erano trovati di fronte ai corpi di numerosi attivi della società, stesi a terra privi di vita. Gli stessi attivi che qualche ora prima erano stati inviati a fare irruzione nel covo degli Assassini, con lo scopo di catturare un certo Soggetto 17 e complici.

Ormai Culligan era in grado di farsi un'idea su come le cose fossero andate.

La squadra di irruzione era entrata nel perimetro e aveva tentato di catturare gli obiettivi. Ovviamente incontrando un'ardua resistenza. Morti tutti gli attivi gli Assassini erano fuggiti, probabilmente a bordo di un camion. Adesso potevano essere chissà dove, anche fuori città.

La cosa che sconcertava Culligan era il fatto che pochi Assassini erano stati in grado di eliminare numerosi attivi.

Gli Active sono dei soldati super-addestrati in combattimento corpo a corpo e maestri nell'uso di ogni tipo di arma. Sono da sempre una delle risorse maggiori della società.

Gli Assassini dovevano essere ben preparati per averne uccisi così tanti. Anzi, dovevano essere preparati in modo eccellente.

Culligan si voltò verso i suoi quattro uomini. Uno di loro sembrava particolarmente scosso:

"Che ti prende Venticinque?"

"Niente, signore."

"Non sembra."

"E' solo che...Hanno ucciso più di quindici attivi."

"E allora?"

"Secondo alcune voci che ho sentito, gli obiettivi da catturare erano solamente quattro, tra i quali due donne."

Anche Culligan cominciava ad essere agitato. Quattro fottutissimi assassini contro quindici attivi. Se questo è il risultato devono avere qualche maledetta strategia o un qualche asso nella manica. Maledizione.

Nella seguente mezz'ora, Culligan ispezionò tutto il primo piano del magazzino e tutto il perimetro esterno. Constatato che non ci fosse anima viva nei paraggi, prese con sé uno dei suoi uomini e salì le scale che aveva notato appena entrato.

Portavano ad una specie di appartamento, un attico. La stanza principale era arredata come uno studio, tranne una parte rialzata che appariva come adibita a zona notte.

Se c'erano stati computer o file cartacei, gli Assasini avevano fatto piazza pulita. Probabilmente si erano portati dietro l'essenziale prima della fuga, accertandosi di non lasciare assolutamente nulla che potesse essere un'indizio per la società.

L'unica cosa inusuale rimasta era un tabellone, appeso sopra ad una scrivania, pieno di foto e documenti. A prima vista, Culligan determinò che doveva trattarsi di un lavoro di uno studioso, o comunque un professore. Ogni foglio era relativo al periodo Rinascimentale in Italia. Non che Culligan avesse una minima idea di cosa fosse esattamente il perido Rinascimentale, ma nella sua mente classificò la parola, annotando mentalmente di fare qualche ricerca.

A parte quello, la stanza era priva di interesse. Dietro le altre porte del piano c'erano solo tre camere da letto e un bagno. Nessun indizio nemmeno lì.

Culligan e il suo uomo riscesero al piano inferiore, leggermente scoraggiati. Trovare qualcosa di importante avrebbe signicato grandi cose. Come una promozione, ad esempio, se la prova fosse stata davvero buona. Ad essere sinceri, Culligan non sopportava più il lavoro che faceva alla società. Odiava essere una guardia di sicurezza. Ai suoi tempi avrebbe desiderato essere un attivo, ma non gli era mai stato possibile. I rimorsi lo tormentavano ancora dopo anni.

Appena i due arrivarono all'ultima rampa di gradini, capirono immediatamente che qualcosa non andava.

Gli altri due uomini di Culligan giacevano a terra svenuti, o peggio, morti. La prima cosa che i due restanti fecero fu di tirare fuori l'arma e puntarla contro l'unica figura nel magazzino.

Accanto ai corpi c'era una donna, vestita con jeans e felpa nera con cappuccio. Era di spalle, e aveva la testa coperta da un cappello da baseball.

"Ferma dove sei!" Urlò Cunnigan.

La figura sobbalzo leggermente, per poi girarsi con le mani alzate.

"Non mi sparerete..." La sua voce era spavalda. La donna non sembrava minimamente intimorita dal fatto di trovarsi due pistole puntate contro.

"Dacci un solo motivo per non spararti!"

"I tuoi uomini sono degli idioti, Culligan."

Sentir pronunciare il suo nome lo sbalordì non poco.

"C'era bisogno di ammazzarli?"

"Abbassa la pistola. Sono solamente storiditi." La sconosciuta mostrò la pistola elettrica che impugnava nella mano destra.

"Siamo nella stessa squadra, idioti. " Continuò lei. "I tuoi uomini mi hanno aggredita senza nemmeno chiedermi di identificarmi. Sono stata mandata dall'agenzia. Quindi abbassate le armi."

Culligan era dubbioso.

"Mostra una tessera di riconoscimento!"

La donna sbuffò sonoramente, poi prese da una tasca dei jeans un tesserino elettronico e lo lanciò a Culligan, il quale lo prese al volo.

Citava: Abstergo Industries - Active 11 - Bree

Culligan lo riconobbe subito. Il cartellino di riconoscimento di un attivo della società. Rinfoderò l'arma, e così fece il suo altro uomo.

"Allelujia..." Commentò l'Active 11.

"Quali sono i tuoi ordini?" Domandò Culligan alla donna mentre le rilanciava il tesserino.

"Indagare. Trovare qualcosa che indichi dove sono andati quegli Assassini. Il resto è classificato."

"Classificato?"

"Si, Culligan. Per uno del tuo livello è un'informazione classificata."

Questa attiva era decisamente la più arrogante che Culligan avesse mai incontrato durante tutta la sua carriera. Conosceva quella donna da appena pochi minuti e già gli dava sui nervi.

"Cosa puoi dirci degli altri Active morti?" Chiese.

"Eh?" Rispose Active 11.

"Loro..." E indicò i cadaveri sparsi per il magazzino.

"Non sono Active."

"Cosa?" Commentò Culligan.

"Hanno le uniformi da Active, ma non sono Active. Ne sono sicura. E poi non siamo così scarsi da farci sconfiggere da quattro piccoli Assassini. Vedo che hai poca stima nei nostri confronti. Geloso?"

Il desiderio di insultarla continuava ad aumentare quando la donna tagliò il discorso: "Un camion della società vi aspetta fuori. Caricate questi due idioti svenuti e tornate alla base. Il vostro lavoro qui è finito." Poi si girò e cominciò ad ispezionare il magazzino.

Culligan si trattenne dal prenderla a parole e uscì con uno dei suoi uomini sulla spalla. Era ribollente di rabbia. Il suo odio per gli Active era appena aumentato in gran misura.

  
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