Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |       
Autore: unleashedliebe    28/08/2010    2 recensioni
Anna viene mandata a vivere con il padre in Germania perché frequentava Daniele, un ragazzo che la madre non approvava. Il trasferimento le sconvolge la vita: prima scopre d’esser stata tradita, poi incontra nella terrazza dell’hotel in cui alloggiava Bill Kaulitz. Dapprima solo amico, poi si scopre innamorata di lui. Il sentimento sfocia in una notte d’amore a Roma, dopo la quale il cantante non si fa più sentire. Anna, profondamente triste, si getta nel lavoro d’interprete e comincia a viaggiare con vari artisti in giro per il mondo. Continuò così per due anni, finchè il manager dei Tokio Hotel le propose di lavorare con la band e lei, seguendo i consigli della sua migliore amica Steph e della sorella Elena, accetta anche se titubante. Tra incomprensioni, gelosie, litigi e lacrime i sei mesi di tour si rivelano più intensi e difficili del previsto. Difficoltà che verranno però ripagate nell’immancabile happy end. Enjoч.♥
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Saalve! Sono Anna, questa è la prima fan fiction che scrivo, spero che vi piaccia!
Questi personaggi non mi appartengono { purtroppo xD};  questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Ho sempre pensato che la mia vita fosse perfetta, mio padre era un uomo d’affari tedesco e possedeva alberghi a cinque stelle in tutta Europa mentre mia madre era una bella donna di origine italiana.
Ricordo che da piccola mi raccontavano la storia del loro incontro e, mentre lo facevano, vedevo i loro occhi brillare. Maddalena – mia madre – rappresentava un uomo che aveva fatto causa a Philip – mio padre. Si sono incontrati ed è stato amore a prima vista. Sognavo una storia d’amore così.
Quando i loro occhi hanno smesso di scintillare quando si guardavano, ho capito che la mia vita stava per cambiare, in peggio. Avevo dieci anni quando i miei genitori divorziarono e mia madre approfittò di ciò per trasferirsi in Francia, portando con sé me e mia sorella Elena. Ci vivemmo per quattro anni, poi tornammo nel paese d’origine di mia madre, l’Italia.  
Da quel momento diventò fredda, probabilmente la fine del matrimonio l’aveva sconvolta e per questo decise di dedicarsi più possibile al lavoro, trascurando il resto della famiglia. Papà lo vedevamo solo a Natale e durante le vacanze estive, ma era troppo occupato per badare a noi.
La mia infanzia non è stata difficile, avevo tutto: una bella casa, molti soldi a disposizione, persone a mio servizio e una fantastica migliore amica, mia sorella. Nonostante tutto ciò, mi mancava qualcosa: l’affetto di mamma e papà. Sono andata a scuola per la prima volta a quindici anni, cioè all’inizio delle scuole superiori; prima studiavo privatamente con Elena. Scelsi di frequentare il linguistico: parlavo già italiano, tedesco, francese e inglese; mancavano solo latino e spagnolo.
L’adolescenza fu un periodo abbastanza duro per me, con le persone che conoscevo ero estroversa e scherzosa ma, quando mi trovavo tra estranei mi chiudevo a riccio, prevaleva la parte timida e introversa del mio carattere. Era difficile che riuscissi a fidarmi delle persone, ero circondata da ipocrisia: molti volevano diventare miei amici solo perché ero Anna Seele Künrei, figlia di un ricco imprenditore e indubbiamente carina.
Dicevano che mettevo in soggezione, molti pensavano che, visto che non parlavo con nessuno, mi ritenessi al di sopra di tutti e tutto. La verità era che non avevo il coraggio di relazionarmi, avevo elaborato un guscio lasciando fuori gli altri e dentro solo me stessa e Elena. Con lei riuscivo ad aprirmi, diventavo una persona diversa, piacevole. A diciassette conobbi Daniele, era un ragazzo indubbiamente carino: occhi azzurri, capelli castani, un bel fisico dovuto ai continui allenamenti di calcio e molto popolare. All’inizio della terza superiore, ebbe la (s)fortuna di essere il mio vicino di banco. L’avevo giudicato un ragazzo pieno di sé, ma mi sbagliai: nei mesi successivi lo conobbi meglio e alla fine dell’anno era diventato il mio migliore amico. Era riuscito a cambiarmi, a rendermi migliore. Grazie a lui ero riuscita – quasi – a superare la mia timidezza e a fidarmi delle persone.
Mi spingeva a provare cose nuove, per il mio compleanno andammo a farci il piercing al labbro inferiore: io a sinistra e lui a destra. Al piercing seguì il cambio di acconciatura: avevo ereditato i capelli da mio padre, erano biondi chiari e lisci. Feci la frangia e li tinsi di un castano scuro. Quando mia madre si accorse dei miei cambiamenti mi impose di non vedere più Daniele. Non le diedi ascolto, ovviamente. Quando glielo dissi, piangendo, lui mi abbracciò stretto e, non so come, alla fine ci siamo ritrovati a baciarsi. Fu stupendo, era così dolce e passionale. Le mie labbra si incastravano perfettamente con le sue, il contatto col piercing mi dava i brividi. Fu così che scoprì l’amore, il sentimento da tutti decantato e lodato. 
 

Un mese dopo il bacio ci fu la prima volta. La famosa prima volta. Quella che verrà ricordata per tutta la vita. Non l’avevamo programmata, ero andata a casa sua a vedere un film – un orribile horror. A metà film abbiamo cominciato a baciarsi, a toccarci e alla fine ci siamo amati completamente, donandoci l’uno all’altro. Non ricordo ciò che provai, ero troppo confusa e imbarazzata per godere in pieno del momento. Alla prima volta ne seguì una seconda, una terza, una quarta. Lo amavo davvero. Nonostante ciò non riuscivo a godere in pieno della nostra intimità, mi sentivo strana.
A parte questo, tutto sembrava andare per il meglio quell’anno – l’anno della maturità. Passavo le giornate con lui, mia sorella, i miei libri, Nana Uno e Nana Due. Nana non era un animale – come molti pensavano – bensì la mia chitarra: una classica e l’altra elettrica.
In quel periodo ero fissata coi Guns N' Roses, passavo pomeriggi a cantare e suonare le loro canzoni. Mia sorella invece si era appassionata dei Tokio Hotel, ascoltava le loro canzoni a tutte le ore e sapeva ogni gossip su di loro, era una fanatica. In senso positivo.
Ero felice, a luglio mi ero diplomata col massimo dei voti e con Daniele tutto andava bene.
Naturalmente quando tutto va bene, succede qualcosa che sconvolge l’equilibrio.
Mia madre scoprì che stavo ancora con Daniele, lei era sempre via per lavoro ed era stato abbastanza semplice nascondere la nostra relazione; lo scoprì lo stesso. Alla scoperta seguì una scenata con tutti gli elementi tipici: urli, minacce e insulti. Riteneva che mi avesse cambiata in peggio, non ero più la figlia perfetta: non indossavo vestitini color confetto e pensavo con la mia testa. Alla fine della ramanzina, sganciò la bomba.
«Sono stanca di te! Sei una figlia ingrata! Dovresti ascoltarmi, sono tua madre capisci?»
Mi urlò. A quel punto stanca delle sue insinuazioni le risposi:
“Sono tua figlia? E da quando scusa? Da quant’è che non usciamo insieme? Aspetta, ora che ci penso, non l’abbiamo mai fatto Maddalena! Mi hai messa al mondo e poi mi hai trattata come un oggetto, ti rendi conto? Mai un gesto affettuoso, mai nulla per me e per Elena! Sono cresciuta da sola, grazie a mia sorella e a Daniele. Non capisci, non puoi fare nulla, io lo amo cazzo! Ora ho diciotto anni, pretendi di controllarmi? Vaffanculo con tutto il cuore!”
Dopo il mio monologo mi arrivò una sberla dritta in viso. Bruciava, molto. Non mi aveva mai picchiata, neanche da piccola. Mai.
“Come osi parlarmi così?! Domani tu parti per la Germania e vai da tuo padre capito? Non hai scelta! Abbiamo già deciso. Ricorda: sono un avvocato, non puoi vincere contro di me.”
Dovevo andare in Germania, Germania. C’avevo passato l’estate fino ai sedici anni, poi smisi di andare e sentivo mio padre solo per telefono. Mi piaceva la Germania, ma in Italia c’era Daniele. Il mio amore. La mia vita.
Tutto stava andando a puttane.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: unleashedliebe