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Autore: Crazy_Me    29/08/2010    2 recensioni
Seguito di Trashed, Lost and Strungout.
Alexi e Jessica. Finalmente insieme. Felici, innamorati e pronti per il Tour Americano. Ma le cose cambiano, anche se non vogliamo...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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2° Capitolo



- Odio i viaggi in aereo. – Sbottò Janne, dopo aver provato ogni singolo passatempo possibile.
- Mi sembra di averla già sentita questa. – Commentò Robert, sorridente.
Certo, la famiglia, Londra, l’Inghilterra… Ma io sono proprio felice di questo secondo tour.
Questo pensiero aveva vagato nelle menti di tutti i Revenge, perché alla fine era ciò che speravano fin dall’inizio.
Speravano che Jake non avesse trovato un’altra band di supporto per i Children e il loro tour Americano, e speravano anche che non avesse altri piani in serbo per loro.
Il primo di uno di tanti viaggi, si ritrovarono a pensare i ragazzi. Anche ai Children faceva piacere avere i Revenge in tour con loro, anche se all’inizio erano un po’ spaventati dall’idea di Alexi e Jessica.
Si chiedevano se Jess non fosse una distrazione per il cantante, ma vederlo così sereno e tranquillo aveva fatto svanire tutti i dubbi che li attanagliavano. E poi, se la ragazza fosse stata lontana, sarebbe stato anche peggio.
- Almeno ci penserà lei a badarlo…- Aveva detto sarcasticamente Roope, sapendo che la frase non era poi così sarcastica.
- Almeno ci sarà Alexi a frenarla…- Aveva commentato Robert, con i suoi compagni, quando erano ancora in Hotel.

- Ciao Saaaaam! – Aveva gridato Jessica, saltando addosso al loro autista proprio davanti all’aeroporto di Dallas.
Anche Sam, quando aveva ricevuto la notizia, si era sentito sollevato. Almeno sarebbe stata una band che conosceva e che, tra l’altro, apprezzava.
- Ciao Jessy! – L’abbracciò e le sorrise, constatando che non era poi passato tanto tempo.
- Per fortuna, Roope, che ci si doveva rivedere di tanto in tanto, eh! Mi pare che altri due mesi possano bastare. - Commentò Steven, mentre trascinava la valigia sul bus, con non poca fatica.
- Ehm… - Blaterò il chitarrista, alzando le spalle e sorridendo, come per dire non immaginavo.

- Siete mai stati in America? – Chiese Henkka, con lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
- Io, una volta a New York. – Rispose Steve, facendo in modo che tutti i suoi compagni si girassero a fissarlo. – Hey, che c’è? E’ stato molto tempo fa…- Fece come per giustificarsi.
- Voi immagino che sia la millesima volta che ci venite. – Spostò il discorso la ragazza, seduta sul divano in quella specie di salotto.
Sembrava rimasto tutto uguale, come se non ci fosse stato quel mese di pausa, ma il tour bus era diverso, più grande, più bello, più adatto ad un viaggio più lungo, e anche l’atmosfera sul bus era diversa.
Lei ed Alexi, ora, stavano insieme e i ragazzi erano felici di questo. Lo sentiva. Eppure sapeva che nelle menti di ognuno dei suoi compagni c’era qualcosa che veniva fuori sottoforma di battutina sarcastica.
Sì, perché nessuno di loro, sia da parte dei Revenge che dei Children, risparmiava nulla.
Era sempre una continua battuta ironica, soprattutto nei primi tempi. Adesso, invece, un po’ non ci facevano più caso, un po’ avevano smesso di provocarli. Anche se Jessica li capiva, perché se uno dei suoi compagni si fosse portato la fidanzata sul bus sarebbe stata assolutamente contraria.
Però era diverso, dannazione!
Lei era la cantante. La cantante e prima chitarrista dei Revenge, non una fidanzatina a carico delle due band.
Forse era lei che ingigantiva tutto, non commentavano sempre sempre… solo a volte, tipo quando i due si scambiavano qualche bacio o cose del genere.
O quando erano ancora a Helsinki e dormivano insieme, con la porta chiusa a chiave, nella stanza isolata di Alexi in fondo al corridoio…
- …E alla fine ci fa sempre piacere tornare. O almeno questo vale per me. – Finì Jaska, coronando il discorso con una bottiglia di birra.
- Parlavi con me? – Chiese la ragazza, che presa dai pensieri non aveva seguito praticamente nulla del monologo del batterista.
- Certo! E con chi, altrimenti?! -
- Oh sì, ancora non ho visto molto, ma sento già che l’America piacerà anche a me. -
- Dai, Jaska, è in astinenza da Alexi, non riesce a connettere! – Scherzò Janne, facendo ridere tutti.
- Ha ha ha… Molto spiritoso. – Disse Alexi, che sembrava addormentato, ma in realtà seguiva ogni parola di ogni discorso.
- E dai, ragazzi, lasciateli stare. – Borbottò Henkka, spostando lo sguardo dal finestrino agli occhi di Jess.
- Oh, grazie al cielo qualcuno di intelligente su questo maledetto tour bus! – Esclamò la ragazza. – Incluso Sam, naturalmente. – Aggiunse un po’ più forte per farsi sentire bene dall’autista.
- Grazie Jess! – Una voce arrivò dal davanti.
- E incluso Alexi, ovviamente. – Aggiunse stavolta il cantante, che ora si era svegliato del tutto e fissava male la sua ragazza.
- Mmmh…- Jessica fece finta di pensarci. – Nah, credo che tu faccia parte dell’altra categoria. -
- Ma grazie, sai. – Fece l’offeso. – E ora dimmi, cos’avrebbe Henkka che io non ho? -
Il bassista si sentiva leggermente preso in causa e non gli piaceva questa cosa.
Abbassò lo sguardo e deglutì.
- Beh…- Cominciò la cantante, sedendosi nel posto vicino a Henkka e iniziando a indicarlo, come se fosse uno scheletro di quelli che si tengono nelle aule di scienze. – Innanzitutto, tu non sei così muscoloso…-
- Ma figurati! – La interruppe il WildChild, facendo uno sguardo da sex symbol.
- …E nemmeno così alto. – Riprese la ragazza, sorridendo crudelmente. Sapeva benissimo che quello era il tallone d’Achille del suo fidanzato.
- Fottiti. -
- Con chi? – Lo incalzò lei, dimenticandosi forse di non essere soli.
- Secondo te? – Chiese Alexi, maliziosamente.
- Per non parlare dei capelli di Henkka! – Continuò Jess, mettendo il braccio sinistro intorno al collo del bassista e iniziando con la mano a giocare con i suoi capelli biondi.
- Cos’hanno i miei capelli che non va? –
- Non sono così morbidi, lucenti, belli e curati come quelli di Henkka. – Concluse la ragazza, annuendo.
- Certo…-
- E i modi di questo ragazzo sono molto superiori ai tuoi! -
- Oh no, su questo proprio no! Dovresti sentirlo quando siamo solo noi cinque, cazzo, è peggio di me! – Si difese il vocalist.
Jessica decise di provocarlo e metterlo alla prova fino in fondo.
Perciò si alzò e si sedette sulle gambe di Henkka, che rimase un attimo spiazzato da quel comportamento che, tutto sommato, da una come Jessy poteva anche aspettarsi.
La ragazza, dopo essersi appolaiata bene sulle gambe del bassista, mise le braccia attorno al suo collo e si appoggiò con la testa alla spalla destra.
Alexi fece finta di non guardare e i suoi compagni erano già lì che puntavano.
- Scommetto che se continua così, Henkka non dura altri due minuti. – Iniziò Roope.
- Due? Io dico che fra trenta secondi è già sotto le ruote del bus! – A Jaska scappò una risatina.
Intanto Henkka era molto incerto sul da farsi, perciò rimase lì, immobile come un manichino.
- Ehm…Jess…- Provò il bassista, ma senza risultati, perché la ragazza, in tutta risposta, tirò su la testa e appoggiò la sua guancia contro quella del ragazzo, come se gli stesse parlando all’orecchio.
Alexi era lì lì per esplodere. Naturalmente sapeva che la sua fidanzata faceva tutto quello per metterlo alla prova, per testarlo, ma era troppo per lui vederla lì, arrampicata a Henkka.
Come se lui si mettesse a baciare una tipa per scherzo!
Jessica vedeva con la coda dell’occhio il suo ragazzo e sapeva, lo sentiva, sentiva che era arrivato il momento di smetterla.
Perciò fece scivolare la guancia dal viso del bassista e scese dalle gambe dello stesso, andandosi a prendere una birra e stappandola, mentre li raggiungeva di nuovo.
- Scusa Henkka per aver messo a repentaglio la tua vita. – Si scusò Jessica, prima di sedersi al fianco di Alexi.
- Figurati. – Il bassista era indeciso se ridere o tirare un sospiro di sollievo.
Il WildChild si gettò subito sulla sua ragazza e la baciò, fregandole poi la birra che aveva appena preso.
- Hey! – Protestò lei.
- Considerala una ricompensa per danni morali. -
- Ha ragione, Jessica. Nessuno gli aveva mai criticato i suoi meravigliosi capelli, per lui è uno shock! – Scherzò Roope, facendo ridere tutti, tranne il diretto interessato.

- E’ un peccato non poter vedere Dallas. Insomma, mi sembra un bella città…viva…forse un po’ troppo piena di grattacieli…- Iniziò Robert, mentre giocava con le bacchette della sua batteria, annoiandosi un po’.
- Già. Ma per vedere un po’ di Texas hai un’altra tappa, non preoccuparti che riuscirai a vedere bene l’America. – Lo rassicurò Janne, mentre mentalmente ripassava alcuni passaggi e si figurava la sua tastiera.
- Quanto manca? – Chiese Steven, con in mano il suo basso. Ormai lo aveva controllato da cima a fondo, ed era sicuro non ci fosse neanche un minuscolo graffietto.
Roope diede una rapida occhiata all’orologio che aveva al polso.
- Le 20 meno 5. -
Il ragazzo sbuffò. Doveva aspettare un altro quarto d’ora, non era poi molto, ma si annoiava da matti. Si annoiava così come Robert, che ormai aveva limato le bacchette a forza di “giocarci”, e come Alex, che osservava la sua chitarra nera nell’angolo del camerino, proprio vicino a quella di Jessica, ed ogni tanto iniziava a rosicchiarsi le unghie.
L’unico membro dei Revenge che si passava bene il tempo era Jessica, che dormiva sulla poltroncina a fianco ad Alexi. Anche se, a dirla tutta, il cantante si era aggiunto dopo, perché Jess si era addormentata molto prima che arrivasse lui a giocare con i suoi capelli ed a osservarla.
Come farà a fissarla così a lungo, senza nemmeno annoiarsi, è un mistero… Bah…Sarà la forza dell’ amore, pensò Alex, scuotendo un po’ la testa e stirandosi.
- Ragazzi, tocca a voi. - Li avvisò uno strano tipo, con uno strano accento, o per lo meno suonava strano alle orecchie dei Revenge.
Alexi lasciò la ciocca di capelli che aveva in mano e accarezzò il viso della ragazza, che di alzarsi non ne aveva troppa voglia.
- Jess…- La chiamò Steven, mentre si alzava e si metteva al collo la tracolla del basso.
Il WildChild si piegò sulla ragazza e le diede un bacio, ottenendo come unico risultato alcuni sgraditi commenti da parte dei suoi amici e un mugolio da parte della sua fidanzata.
Sbuffò e fece segno di aspettare un attimo ai Revenge, che impazienti attendevano i comodi della loro cantante. Anzi, se fossi stato per loro l’avrebbero già buttata giù da quel divanetto, ma Alexi…
Il biondo, intanto, aveva preso la chitarra della ragazza, strumento prezioso per lei, e ora la teneva per il manico, facendola oscillare pericolosamente.
- E’ un peccato che debba finire così male questa povera Jackson…-
La ragazza aprì gli occhi debolmente e li richiuse. Ma appena il suo cervello riuscì a capire cosa stava succedendo, si alzò di scatto e prese la chitarra dalle mani di Alexi, guardandolo in modo truce.
Infine, si diresse dai suoi compagni, che soddisfatti la seguirono verso il palco.
- Buon concerto, tesoro! – Le augurò Alexi, sarcasticamente.




E tàràràtàtàààà *modello sigla del telegiornale*
I’m back XD Lo so che può sembrare inutile tutto questo, ma vedrete… Ho grandi progetti per Jessica *sguardo intenso* xD
Comunque, per rispondere a der Hysteria e ad Archangel 06, che tra l’altro ringrazio ^-^, avevo intenzione di finire tutta la storia prima di postare e quindi di aspettare almeno un mesetto, forse anche un po’ di più.
Ma qualcuno  senza fare nomi –Pumpkin Head- mi ha costretto a postare subito, assillandomi.
Perciò sì, è colpa sua! Davvero, non volevo tornare a torturarvi con il seguito subito! XD

Crazy_Me

  
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