≈Once Upone A Time...

 

"Il mondo è bello perchè è vario.
Ma se ci fossero due persone identiche?
Che poi, identiche, si fa per dire"



Il rumore della nave che arrivò al porto di Azzurria rallegrò tutti i passeggeri.
Si sentivano risate della gente che arrivava a casa, pianti di nostalgia di casa, il vociare di persone che una casa nemmeno l'avevano, ma che erano tutti incuriositi dalla buffa isoletta dov'erano sbarcati.

"Finalmente siamo arrivati, non sei felice Pikachu?" chiese Ash, orgoglioso, al suo piccolo pokemon.
"Pika-pi!" fu la sua risposta, mentre ammirava il mare di fronte a lui.

Il giovane allenatore era arrivato ad Azzurria insieme a tutti i suoi amici: Brock, Lucinda, Vera, Max, Drew, Paul, Gary e Misty.
Finalmente avrebbe vissuto una fantastica avventura insieme a tutti loro, senza dover lasciare alcuni amici in una regione e farsene degli altri in un'altra, per poi separarsene.

"Dunque...Le palestre sono...8, e si terranno anche delle gare per coordinatori... E cosa? Non c'è limite per i pokemon da portare con sè?!" urlò Vera, leggendo un foglietto che parlava di Azzurria.
"Si, non lo sapevi? E' stata la Campionessa a deciderlo. Non le piaceva l'idea di separarsi dai suoi pokemon,tutto qui." rispose Brock.
"Aaah! E' una femmina, che ingiustizia!" esclamò Max, "io volevo un Campione maschio!" aggiunse.
"Non fare il maschilista!" lo rimproverò la sorella.
"A me basta solo che sia facile da sconfiggere, così mi vendicherò sul perdente -riferito ad Ash- per la sconfitta a Sinnoh! E poi ognuno a casa sua." sospirò Paul, oer poi staccarsi dal gruppo.
-Tanto quello là fa sempre quello che gli pare.- pensò Drew, mentre vedeva un Torchic shiny e un Piplup che correvano.
"Ellie! Derart!" gridò una ragazza, mentre rincorreva i suoi pokemon, i quali le fecero una smorfia per poi tornare a correre.
La ragazza continuò a correre finchè non le arrivò un messaggio sul cellulare.
"Vediamo un po' chi è!" sospirò.
Abbassò gli occhi dalla strada per guardare il telefono e, senza farlo apposta, cadde addosso a Paul.
"Ahia!" urlarono in coro.
"Aaah! Guarda dove metti i piedi impiastro!" urlò lui.
"Scusa..." rispose lei arrossendo per la figuraccia.
"Emm...Vabbè...Almeno io sto bene." disse, imbarazzato per aver ripreso una ragazza... che tra l'altro era carina.
Era abbastanza alta, aveva i capelli castani con una frangetta con una mesh blu che le cadeva sull'occhio sinistro, e indossava un abitino azzurro lungo fino alle ginocchia.
"Ellie! Derart! Accidenti!" esclamò arrabbiata, nel vedere che i suoi pokemon non la obbedivano affatto.
"Ehi, non mi chiedi scusa?" le chiese Paul, innervosito dal suo comportamento.
"Ok, scusa! Felice ora?" rispose lei, con tono seccato.
"Non usare quel tono con me!"
"Altrimenti che mi fai?"
"Ti sfido!"
"Oh...Quante medaglie hai?"
"Nessuna di Azzurria, sono appena arrivato, ma ho quelle di Jhoto, Kanto e Sinnoh."
"Mi dispiace, ne hai poche. Torna da me quando avrai quelle di Azzurria."
"Ma come ti permetti?!"
"Sono le regole. Prima di sfidarmi, devi collezionare tutte le medaglie di Azzurria. Il regolamento non l'ho mica scritto io!"
"Scusa, chi saresti tu?"
"Celeste Brelitz, la Campionessa di Azzurria!" esclamò con aria soddifatta la ragazza.
Poi, ogniuno prese la sua strada...